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Fotografia # 5 – Stefan Moses e Bernd & Hilla Becher
La mostra Fotografia 5 – Stefan Moses e Bernd & Hilla Becher, curata dalla storica della fotografia Ute Eskildsen, è la quinta di una serie che illustra l’evoluzione della fotografia tedesca dagli anni venti a oggi e che mette in dialogo o in contrasto le opere di due fotografi di un’epoca.
Comunicato stampa
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COMUNICATO STAMPA
L’Accademia Tedesca Roma Villa Massimo inaugura, mercoledì, 10 ottobre 2018, alle ore 19.30, la mostra Fotografia 5 - Stefan Moses e Bernd & Hilla Becher. La mostra, curata dalla storica della fotografia Ute Eskildsen, è la quinta di una serie espositiva che illustra l’evoluzione della fotografia tedesca dagli anni venti a oggi e che mette in dialogo o in contrasto le opere di due fotografi di un’epoca.
“Stefan Moses e Bernd & Hilla Becher documentano la Germania. Perché lo fanno? Per preoccupazione e per impellente interesse. La Germania, le cui città erano state devastate dalla guerra, organizzò una rapidissima ricostruzione.” commenta Joachim Blüher, Direttore di Villa Massimo, “Entrambe le posizioni presentate in questa mostra trattano proprio di quello che è rimasto, della paura che possa cadere nell’oblio. Se solo ogni epoca avesse fotografi di questo tipo e calibro, non avremmo più bisogno dei libri di storia.”
L’avvio della serie, nel 2014, fu con la mostra di August Sander e Helmar Lerski seguita dalla seconda, nel 2015, con Erich Salomon e Friedrich Seidenstücker. Le prime due mostre esibirono opere di fotografi della repubblica di Weimar. La terza edizione, nel 2016, con Willi Moegle e Otto Steinert era dedicata al dopoguerra, in particolare alla fine degli anni cinquanta. La quarta, nel 2017, con Lotte Jacobi e Alfred Eisenstaedt, invece, era rivolta a due fotografi che in quanto ebrei dovettero emigrare negli Stati Uniti nel 1935, per continuare le loro carriere professionali.
Stefan Moses si è dedicato tutta la vita all’immagine umana, fotografando le persone, che come lui, erano sopravvissute alla guerra. I suoi soggetti sono celebri personalità e contemporanei sconosciuti. Nel 1963/64 inizia i suoi progetti di lungo respiro come Die großen Alten [I grandi vecchi 1962 - 2000], di cui una selezione è in mostra a Villa Massimo. Per queste serie di ritratti utilizza tecniche fotografiche molto diverse. Moses fotografa attori, scrittori, piloti in mezzo alla natura, davanti ad alberi, in abiti da sera. L’abbigliamento inconsueto per una passeggiata nel bosco fa suppore uno status sociale, ma conferisce anche una componente surreale all’immagine. La costante decisiva nei suoi cicli è lo sfondo che rimane uguale per la comparabilità delle immagini fra loro. Con la rappresentazione dei tedeschi lasciò un eccezionale documento storico e un contributo alla storia della fotografia internazionale.
Il lavoro congiunto di Bernd & Hilla Becher inizia nel 1959. L’esposizione a Villa Massimo si concentra su il primo progetto comune dei Becher, le Siegener Fachwerkhäuser (case a graticcio di Siegen 1958-1962 e 1968-1973), di cui saranno esposte 43 case raggruppate dagli artisti in tre tipologie: Giebelstein Fachwerk (lati frontali), Eckansichten Schiefer (visioni d’angolo/prospettiche, in ardesia) e Straßen- und Rückseiten Fachwerk (lati stradali e posteriori). In questo primo lavoro sono già presenti le specificità della successiva metodologia di lavoro, in cui le fotografie vengono scattate a cielo coperto con una preferenza per lo scatto frontale, evitando i forti contrasti e mirando ad ottenere ombre dettagliate. La costante è un punto di vista rialzato. Il primo progetto comune include 200 case immortalate in 350 fotografie: la quantità diventa un aspetto essenziale della qualità. La prassi fotografico-documentaria con l’obiettivo della visone comparativa (come nei loro tableaux) diventa mezzo conoscitivo. La loro opera ha influenzato l’apprezzamento della fotografia documentaria come arte e come contributo alla storia industriale. Con la catalogazione di impianti industriale in Germania e all’Estero i Becher hanno realizzato un archivio senza uguali.
In mostra saranno presenti 20 fotografie vintage di Stefan Moses, 45 fotografie vintage di Bernd & Hilla Becher e due fotografie con i ritratti di Bernd Hilla Becher di Laurenz Berges. Le fotografie provengono dal Museum Folkwang, Essen, dalla Photographische Sammlung/SK Stiftung Kultur der Sparkasse KölnBonn, dall‘archiv stefan moses / courtesy Johanna Breede a Berlino e da Laurenz Berges a Düsseldorf.
INFORMAZIONI
ESPOSIZIONE: Fotografia 5 – Stefan Moses e Bernd & Hilla Becher
LUOGO: Accademia Tedesca Roma Villa Massimo, Largo di Villa Massimo 1-2, 00161 Roma
INAUGURAZIONE: mercoledì 10 ottobre 2018, dalle ore 19.30 fino alle 21.30
DURATA: dall’11 ottobre al 5 dicembre 2018
ORARI DI APERTURA: dal lunedì al giovedì, ore 9.00 - 17.30, venerdì, ore 9.00 - 14.00;
sabato e domenica chiusi
UFFICIO STAMPA: Allegra Giorgolo, tel. +39 06 44259340 / +39 349 7798339
giorgolo@villamassimo.de
www.villamassimo.de
www.facebook.com/villamassimo.de
www.instagram.com/villamassimo.de
L’Accademia Tedesca Roma Villa Massimo inaugura, mercoledì, 10 ottobre 2018, alle ore 19.30, la mostra Fotografia 5 - Stefan Moses e Bernd & Hilla Becher. La mostra, curata dalla storica della fotografia Ute Eskildsen, è la quinta di una serie espositiva che illustra l’evoluzione della fotografia tedesca dagli anni venti a oggi e che mette in dialogo o in contrasto le opere di due fotografi di un’epoca.
“Stefan Moses e Bernd & Hilla Becher documentano la Germania. Perché lo fanno? Per preoccupazione e per impellente interesse. La Germania, le cui città erano state devastate dalla guerra, organizzò una rapidissima ricostruzione.” commenta Joachim Blüher, Direttore di Villa Massimo, “Entrambe le posizioni presentate in questa mostra trattano proprio di quello che è rimasto, della paura che possa cadere nell’oblio. Se solo ogni epoca avesse fotografi di questo tipo e calibro, non avremmo più bisogno dei libri di storia.”
L’avvio della serie, nel 2014, fu con la mostra di August Sander e Helmar Lerski seguita dalla seconda, nel 2015, con Erich Salomon e Friedrich Seidenstücker. Le prime due mostre esibirono opere di fotografi della repubblica di Weimar. La terza edizione, nel 2016, con Willi Moegle e Otto Steinert era dedicata al dopoguerra, in particolare alla fine degli anni cinquanta. La quarta, nel 2017, con Lotte Jacobi e Alfred Eisenstaedt, invece, era rivolta a due fotografi che in quanto ebrei dovettero emigrare negli Stati Uniti nel 1935, per continuare le loro carriere professionali.
Stefan Moses si è dedicato tutta la vita all’immagine umana, fotografando le persone, che come lui, erano sopravvissute alla guerra. I suoi soggetti sono celebri personalità e contemporanei sconosciuti. Nel 1963/64 inizia i suoi progetti di lungo respiro come Die großen Alten [I grandi vecchi 1962 - 2000], di cui una selezione è in mostra a Villa Massimo. Per queste serie di ritratti utilizza tecniche fotografiche molto diverse. Moses fotografa attori, scrittori, piloti in mezzo alla natura, davanti ad alberi, in abiti da sera. L’abbigliamento inconsueto per una passeggiata nel bosco fa suppore uno status sociale, ma conferisce anche una componente surreale all’immagine. La costante decisiva nei suoi cicli è lo sfondo che rimane uguale per la comparabilità delle immagini fra loro. Con la rappresentazione dei tedeschi lasciò un eccezionale documento storico e un contributo alla storia della fotografia internazionale.
Il lavoro congiunto di Bernd & Hilla Becher inizia nel 1959. L’esposizione a Villa Massimo si concentra su il primo progetto comune dei Becher, le Siegener Fachwerkhäuser (case a graticcio di Siegen 1958-1962 e 1968-1973), di cui saranno esposte 43 case raggruppate dagli artisti in tre tipologie: Giebelstein Fachwerk (lati frontali), Eckansichten Schiefer (visioni d’angolo/prospettiche, in ardesia) e Straßen- und Rückseiten Fachwerk (lati stradali e posteriori). In questo primo lavoro sono già presenti le specificità della successiva metodologia di lavoro, in cui le fotografie vengono scattate a cielo coperto con una preferenza per lo scatto frontale, evitando i forti contrasti e mirando ad ottenere ombre dettagliate. La costante è un punto di vista rialzato. Il primo progetto comune include 200 case immortalate in 350 fotografie: la quantità diventa un aspetto essenziale della qualità. La prassi fotografico-documentaria con l’obiettivo della visone comparativa (come nei loro tableaux) diventa mezzo conoscitivo. La loro opera ha influenzato l’apprezzamento della fotografia documentaria come arte e come contributo alla storia industriale. Con la catalogazione di impianti industriale in Germania e all’Estero i Becher hanno realizzato un archivio senza uguali.
In mostra saranno presenti 20 fotografie vintage di Stefan Moses, 45 fotografie vintage di Bernd & Hilla Becher e due fotografie con i ritratti di Bernd Hilla Becher di Laurenz Berges. Le fotografie provengono dal Museum Folkwang, Essen, dalla Photographische Sammlung/SK Stiftung Kultur der Sparkasse KölnBonn, dall‘archiv stefan moses / courtesy Johanna Breede a Berlino e da Laurenz Berges a Düsseldorf.
INFORMAZIONI
ESPOSIZIONE: Fotografia 5 – Stefan Moses e Bernd & Hilla Becher
LUOGO: Accademia Tedesca Roma Villa Massimo, Largo di Villa Massimo 1-2, 00161 Roma
INAUGURAZIONE: mercoledì 10 ottobre 2018, dalle ore 19.30 fino alle 21.30
DURATA: dall’11 ottobre al 5 dicembre 2018
ORARI DI APERTURA: dal lunedì al giovedì, ore 9.00 - 17.30, venerdì, ore 9.00 - 14.00;
sabato e domenica chiusi
UFFICIO STAMPA: Allegra Giorgolo, tel. +39 06 44259340 / +39 349 7798339
giorgolo@villamassimo.de
www.villamassimo.de
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10
ottobre 2018
Fotografia # 5 – Stefan Moses e Bernd & Hilla Becher
Dal 10 ottobre al 05 dicembre 2018
fotografia
Location
VILLA MASSIMO – ACCADEMIA TEDESCA
Roma, Largo Di Villa Massimo, 1-2, (Roma)
Roma, Largo Di Villa Massimo, 1-2, (Roma)
Orario di apertura
lunedì a giovedì ore 9.00 - 17.30, venerdì 9.00 - 14.00, sabato e domenica chiusi
Vernissage
10 Ottobre 2018, ore 19.30 - 21.30
Autore
Curatore