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Fotografia digitale. Il dubbio dell’immagine
Una riflessione sulla fotografia e sulle nuove tecnologie che coinvolgono il mondo dell’arte contemporanea.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Opere di Francisco Baccaro – Alessandra Caccia e Francesca Grilli – Antoine Duhamel – Giorgio Ghisolfi - Marina Giannobi – Davide Tosco
Incontro-Tavola rotonda:
Varese - Palazzina della Cultura – Via Sacco - Mercoledì 19 maggio – ore 21
su “Clonazione-manipolazione-transmediazione nella fotografia digitale”
con i curatori della mostra e la presenza di ospiti dal mondo della fotografia e della critica d’arte.
Il Concept della mostra
Una riflessione sulla fotografia e sulle nuove tecnologie che coinvolgono il mondo dell’arte contemporanea. L’evento espositivo offre una doppia dimensione di lettura critica, sia sull’opera nel profilo artistico, sia nella interpretazione della stessa di un’ambiguità teorico-filosofica.
Il mondo digitale si presenta come un sistema ‘aperto’ di interconnessione con il mondo della comunicazione informatica, costruendo la sua ontologia sul possibile e sull’ipotetico, che sostituiscono le categorie della certificazione e dell’autenticità.
I curatori ritengono importante, nella contemporaneità dell’arte, attivare momenti di riflessione sulle novità che le tecnologie digitali apportano alle immagini fotografiche, oggi sempre più presenti nei grandi appuntamenti espositivi, con importanti riscontri anche sul mercato e nelle aste internazionali.
Nasce l’interrogativo: nell’infinito e ancora inesplorato territorio dove si possono realizzare immagini virtuali, la fotografia digitale riflette (in parte o in sintesi) il reale, oppure, nella sua manipolazione possibile, non è forse indicativa di un ‘ultramondo’ virtuale costituito dai pixel dell’informatica?
Dubbio, dunque, sulla paternità, sull’autenticità, sulla provenienza.
Scrive Fabrizia Buzio Negri nella brochure della mostra: “Ogni incontro con la fotografia digitale acuisce il desiderio di interrogazione. A rinnovare la netta frattura rispetto alla fotografia chimica, a cui si potevano applicare concetti esclusivi e ‘chiusi’. Ora appare un’aperta re-invenzione dei moduli fotografici, nell’ambiguità della dubitabilità dell’immagine…Un’intensa valenza metaforica rientra nelle chiavi di accesso per più livelli di lettura delle opere presentate.”
Alessandro Gini ribadisce: “ Eliminato il processo chimico, decade tutto il discorso sulla capacità certificatoria della pellicola che, diceva Barthes, entra in contatto diretto con la luce riflessa da un oggetto, e quindi ne testimonia l’esistenza tramite un processo ottico e chimico. Ora il contatto della luce avviene con una superficie non asportabile, che genera un segnale elettrico opportunamente decodificato in informazioni numeriche (digitale=numerico dall’inglese digit=numero).”
La mostra
Esplorare queste novità attraverso una mostra di sei artisti-fotografi di provenienza internazionale è introdurre un discorso ampio e approfondito sulla dubitabilità dell’immagine, in quanto frutto di una possibile clonazione, manipolazione, transmediazione, per via dell’utilizzo delle innovazioni tecnologiche.
Per i curatori, il concentrare direttamente l’attenzione soltanto sul medium ‘digitale’, rivelerebbe un’indagare troppo ristretto.
Meglio, allora, portare l’indagine entro un percorso creativo dei sei artisti, per accostare sia il tema del DUBBIO, inquietante predisposizione della fotografia digitale, sia i termini innovativi di una creatività inedita.
Una trentina, le opere previste, in progetti studiati per dimostrare come il discorso abbia una valenza, ‘in progress’, per una mostra-laboratorio di idee e di informazioni nuove.
Lungo il tracciato dell’esposizione si alternano tematiche dai tagli differenti, con effetti e inquadrature che ogni artista propone in modo peculiare, sì da stimolare un rilevante dibattito sulla natura stessa dell’immagine artistica e sul ‘dubbio’ della sua clonazione-manipolazione.
Gli artisti
Una trasversalità di culture e di provenienze fa da fondamento alla scelta degli artisti, operata di comune accordo tra il critico d’arte Fabrizia Buzio Negri e Alessandro Gini, autore di una tesi di laurea in DAMS “Vedere i bit: la fotografia digitale”.
L’itinerario espositivo trascorre:
dal brasiliano Francisco Baccaro, che ragiona sul mezzo digitale giocando sui concetti alla base della tecnologia, all’accoppiata Alessandra Caccia e Francesca Grilli, due fotografe che lavorano in sinergia sulla reciprocità della figura con una narrazione particolarissima;
dal giovanissimo parigino Antoine Duhamel che sta attivando ‘ad hoc’ un progetto surreale a Giorgio Ghisolfi, varesino ora operante a Roma nel campo della cinematografia, artista che propone manipolazioni tra digitale e non, su forme reali e memoriali;
da Marina Giannobi già nota per saper ricreare percorrenze reali in termini di ritrovamenti di suggestione, fino a Davide Tosco, che si è mosso dal Sud Africa all’Inghilterra con un’operatività di elevata qualità, incentrata sui ‘mixage’ tra reale e virtuale a cui aggiunge interventi grafici personali.
A completamento, verrà esposta un’approfondita ricerca bibliografica e saranno presentati alcuni video.
Incontro-Tavola rotonda:
Varese - Palazzina della Cultura – Via Sacco - Mercoledì 19 maggio – ore 21
su “Clonazione-manipolazione-transmediazione nella fotografia digitale”
con i curatori della mostra e la presenza di ospiti dal mondo della fotografia e della critica d’arte.
Il Concept della mostra
Una riflessione sulla fotografia e sulle nuove tecnologie che coinvolgono il mondo dell’arte contemporanea. L’evento espositivo offre una doppia dimensione di lettura critica, sia sull’opera nel profilo artistico, sia nella interpretazione della stessa di un’ambiguità teorico-filosofica.
Il mondo digitale si presenta come un sistema ‘aperto’ di interconnessione con il mondo della comunicazione informatica, costruendo la sua ontologia sul possibile e sull’ipotetico, che sostituiscono le categorie della certificazione e dell’autenticità.
I curatori ritengono importante, nella contemporaneità dell’arte, attivare momenti di riflessione sulle novità che le tecnologie digitali apportano alle immagini fotografiche, oggi sempre più presenti nei grandi appuntamenti espositivi, con importanti riscontri anche sul mercato e nelle aste internazionali.
Nasce l’interrogativo: nell’infinito e ancora inesplorato territorio dove si possono realizzare immagini virtuali, la fotografia digitale riflette (in parte o in sintesi) il reale, oppure, nella sua manipolazione possibile, non è forse indicativa di un ‘ultramondo’ virtuale costituito dai pixel dell’informatica?
Dubbio, dunque, sulla paternità, sull’autenticità, sulla provenienza.
Scrive Fabrizia Buzio Negri nella brochure della mostra: “Ogni incontro con la fotografia digitale acuisce il desiderio di interrogazione. A rinnovare la netta frattura rispetto alla fotografia chimica, a cui si potevano applicare concetti esclusivi e ‘chiusi’. Ora appare un’aperta re-invenzione dei moduli fotografici, nell’ambiguità della dubitabilità dell’immagine…Un’intensa valenza metaforica rientra nelle chiavi di accesso per più livelli di lettura delle opere presentate.”
Alessandro Gini ribadisce: “ Eliminato il processo chimico, decade tutto il discorso sulla capacità certificatoria della pellicola che, diceva Barthes, entra in contatto diretto con la luce riflessa da un oggetto, e quindi ne testimonia l’esistenza tramite un processo ottico e chimico. Ora il contatto della luce avviene con una superficie non asportabile, che genera un segnale elettrico opportunamente decodificato in informazioni numeriche (digitale=numerico dall’inglese digit=numero).”
La mostra
Esplorare queste novità attraverso una mostra di sei artisti-fotografi di provenienza internazionale è introdurre un discorso ampio e approfondito sulla dubitabilità dell’immagine, in quanto frutto di una possibile clonazione, manipolazione, transmediazione, per via dell’utilizzo delle innovazioni tecnologiche.
Per i curatori, il concentrare direttamente l’attenzione soltanto sul medium ‘digitale’, rivelerebbe un’indagare troppo ristretto.
Meglio, allora, portare l’indagine entro un percorso creativo dei sei artisti, per accostare sia il tema del DUBBIO, inquietante predisposizione della fotografia digitale, sia i termini innovativi di una creatività inedita.
Una trentina, le opere previste, in progetti studiati per dimostrare come il discorso abbia una valenza, ‘in progress’, per una mostra-laboratorio di idee e di informazioni nuove.
Lungo il tracciato dell’esposizione si alternano tematiche dai tagli differenti, con effetti e inquadrature che ogni artista propone in modo peculiare, sì da stimolare un rilevante dibattito sulla natura stessa dell’immagine artistica e sul ‘dubbio’ della sua clonazione-manipolazione.
Gli artisti
Una trasversalità di culture e di provenienze fa da fondamento alla scelta degli artisti, operata di comune accordo tra il critico d’arte Fabrizia Buzio Negri e Alessandro Gini, autore di una tesi di laurea in DAMS “Vedere i bit: la fotografia digitale”.
L’itinerario espositivo trascorre:
dal brasiliano Francisco Baccaro, che ragiona sul mezzo digitale giocando sui concetti alla base della tecnologia, all’accoppiata Alessandra Caccia e Francesca Grilli, due fotografe che lavorano in sinergia sulla reciprocità della figura con una narrazione particolarissima;
dal giovanissimo parigino Antoine Duhamel che sta attivando ‘ad hoc’ un progetto surreale a Giorgio Ghisolfi, varesino ora operante a Roma nel campo della cinematografia, artista che propone manipolazioni tra digitale e non, su forme reali e memoriali;
da Marina Giannobi già nota per saper ricreare percorrenze reali in termini di ritrovamenti di suggestione, fino a Davide Tosco, che si è mosso dal Sud Africa all’Inghilterra con un’operatività di elevata qualità, incentrata sui ‘mixage’ tra reale e virtuale a cui aggiunge interventi grafici personali.
A completamento, verrà esposta un’approfondita ricerca bibliografica e saranno presentati alcuni video.
08
maggio 2004
Fotografia digitale. Il dubbio dell’immagine
Dall'otto al 30 maggio 2004
fotografia
Location
SALA VERATTI
Varese, Via Carlo Giuseppe Veratti, 20, (Varese)
Varese, Via Carlo Giuseppe Veratti, 20, (Varese)
Orario di apertura
martedì - sabato
10.30-12.30/14.30-18.30
domenica
10.30-18.30
lunedì chiuso
Vernissage
8 Maggio 2004, ore 17
Sito web
www.varesenews.it/fotografiadigitale/index.htm