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FotoGrafia – Silvia Garau & Massimo Liotti
La libreria Odradek propone un ciclo di cinque mostre personali curate da Elena Paloscia e Piera Peri nell’ambito del Festival di Fotografia di Roma
Comunicato stampa
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La libreria Odradek propone un ciclo di cinque mostre personali curate da Elena Paloscia e Piera Peri nell'ambito del Festival di Fotografia di Roma. Ogni singola esposizione approfondirà uno degli aspetti individuati nel tema generale dell'edizione 2005 dedicata all'Oriente, al suo pensiero, alla filosofia, al rapporto con l'Occidente.
L'obiettivo è quello di costituire un percorso visivo e concettuale coerente che offra una visione ampia e differenziata della percezione dell'Oriente da parte degli artisti occidentali mediante una pluralità di "sguardi", tecniche, approcci formali, rappresentazioni estetiche.
Calendario inaugurazioni
16 Aprile ore 18.00 - Claudia Primangeli
23 Aprile ore 18.00 - Paola Binante
30 Aprile ore 18.00 - Sara De Velis
7 Maggio ore 18.00 - Silvia Garau e Massimo Liotti
14 maggio ore 18.00 - Andrea Bonaventura
Claudia Primangeli
"Al Handasah -architettura"
16-22 aprile
In occasione del Festival l’artista propone una serie di fotografie a colori incentrate sugli aspetti più caratteristici e nascosti dell’architettura islamica mettendo in evidenza, in particolar modo, i suoi luoghi di culto. La consapevolezza profonda che lega la fotografa alla tradizione storico-archeologica-architettonica dei paesi orientali, frutto di ampie ricerche, studi e soprattutto di molteplici viaggi, ha prodotto delle immagini caratterizzate da punti di vista concettualmente e formalmente poco comuni coniugati ad un’elevata capacità tecnica.
Paola Binante
"Islam"
23-29 aprile 2005
In occasione del Festival l’artista propone il lavoro "Islam", realizzato con la tecnica off camera dell’Ossidazione. L’installazione "Islam" nasce dalla sua visione del mondo orientale slegata da ogni volontà politica o religiosa. Il confronto della cultura occidentale con l’islamica, avviene attraverso lo studio della semantica e dell’architettura: l’artista mette in evidenza gli elementi architettonici e decorativi delle moschee, prelevandone alcuni e trasformandoli con l’ossidazione in una lunga sequenza di segni. Lo sgretolarsi della materia, in cui sono incisi simboli, è paragonabile al logorio del tempo che cancella e dissolve.
Sara De Velis
30 Aprile-6 maggio 2005
Per il Festival la giovanissima fotografa propone, con una serie di immagini in bianco e nero, una ricerca contemporaneamente estetica e sociale sulla comunità polacca a Roma. Ritratti, oggetti, luoghi e segni della presenza di un popolo che migra in Italia da molti anni e che il recente ingresso nell’Unione Europea ha coinvolto in una nuova era in cui convivono la contemporaneità ed i retaggi di un mondo che va scomparendo.
Silvia Garau e Massimo Liotti
7 maggio-13 maggio 2005
In occasione del Festival gli artisti presenteranno una serie di fotografie retroilluminate che documentano il loro incontro con un particolare aspetto dell’India quello devozionale. Materiali poveri, fiori e soprattutto colori, pigmenti puri, vengono utilizzati per la ritualità quotidiana, nei templi come nelle strade, in una dimensione che gli occhi degli occidentali interpretano come una spiritualità diffusa che investe ogni essere vivente, persone, animali, piante, come oggetti inanimati e luoghi.
Andrea Bonaventura
"Occhio d’oriente"
14 maggio-20 maggio
In occasione del Festival l’artista propone una serie di rielaborazioni digitali, basate sulla manipolazione figurativa e linguistica di una modella orientale mettendo in luce l’incontro tra i canoni di bellezza orientale e "l’occhio occidentale" dell’artista. Questi, solitamente impegnato in composizioni in cui, tramite destrutturazioni visive e reinterpretazioni figurative giunge ad un sottile equilibrio di forme e colori, si confronta, in questo contesto specifico, con differenti codici estetici e linguistici, il volto della modella appunto, che comporta una "ridiscussione" e riorganizzazione degli abituali procedimenti, riesaminati attraverso il contatto con l’ "alterità" culturale ed estetica di cui il soggetto d’indagine è portatore.
L'obiettivo è quello di costituire un percorso visivo e concettuale coerente che offra una visione ampia e differenziata della percezione dell'Oriente da parte degli artisti occidentali mediante una pluralità di "sguardi", tecniche, approcci formali, rappresentazioni estetiche.
Calendario inaugurazioni
16 Aprile ore 18.00 - Claudia Primangeli
23 Aprile ore 18.00 - Paola Binante
30 Aprile ore 18.00 - Sara De Velis
7 Maggio ore 18.00 - Silvia Garau e Massimo Liotti
14 maggio ore 18.00 - Andrea Bonaventura
Claudia Primangeli
"Al Handasah -architettura"
16-22 aprile
In occasione del Festival l’artista propone una serie di fotografie a colori incentrate sugli aspetti più caratteristici e nascosti dell’architettura islamica mettendo in evidenza, in particolar modo, i suoi luoghi di culto. La consapevolezza profonda che lega la fotografa alla tradizione storico-archeologica-architettonica dei paesi orientali, frutto di ampie ricerche, studi e soprattutto di molteplici viaggi, ha prodotto delle immagini caratterizzate da punti di vista concettualmente e formalmente poco comuni coniugati ad un’elevata capacità tecnica.
Paola Binante
"Islam"
23-29 aprile 2005
In occasione del Festival l’artista propone il lavoro "Islam", realizzato con la tecnica off camera dell’Ossidazione. L’installazione "Islam" nasce dalla sua visione del mondo orientale slegata da ogni volontà politica o religiosa. Il confronto della cultura occidentale con l’islamica, avviene attraverso lo studio della semantica e dell’architettura: l’artista mette in evidenza gli elementi architettonici e decorativi delle moschee, prelevandone alcuni e trasformandoli con l’ossidazione in una lunga sequenza di segni. Lo sgretolarsi della materia, in cui sono incisi simboli, è paragonabile al logorio del tempo che cancella e dissolve.
Sara De Velis
30 Aprile-6 maggio 2005
Per il Festival la giovanissima fotografa propone, con una serie di immagini in bianco e nero, una ricerca contemporaneamente estetica e sociale sulla comunità polacca a Roma. Ritratti, oggetti, luoghi e segni della presenza di un popolo che migra in Italia da molti anni e che il recente ingresso nell’Unione Europea ha coinvolto in una nuova era in cui convivono la contemporaneità ed i retaggi di un mondo che va scomparendo.
Silvia Garau e Massimo Liotti
7 maggio-13 maggio 2005
In occasione del Festival gli artisti presenteranno una serie di fotografie retroilluminate che documentano il loro incontro con un particolare aspetto dell’India quello devozionale. Materiali poveri, fiori e soprattutto colori, pigmenti puri, vengono utilizzati per la ritualità quotidiana, nei templi come nelle strade, in una dimensione che gli occhi degli occidentali interpretano come una spiritualità diffusa che investe ogni essere vivente, persone, animali, piante, come oggetti inanimati e luoghi.
Andrea Bonaventura
"Occhio d’oriente"
14 maggio-20 maggio
In occasione del Festival l’artista propone una serie di rielaborazioni digitali, basate sulla manipolazione figurativa e linguistica di una modella orientale mettendo in luce l’incontro tra i canoni di bellezza orientale e "l’occhio occidentale" dell’artista. Questi, solitamente impegnato in composizioni in cui, tramite destrutturazioni visive e reinterpretazioni figurative giunge ad un sottile equilibrio di forme e colori, si confronta, in questo contesto specifico, con differenti codici estetici e linguistici, il volto della modella appunto, che comporta una "ridiscussione" e riorganizzazione degli abituali procedimenti, riesaminati attraverso il contatto con l’ "alterità" culturale ed estetica di cui il soggetto d’indagine è portatore.
07
maggio 2005
FotoGrafia – Silvia Garau & Massimo Liotti
Dal 07 al 13 maggio 2005
fotografia
Location
ODRADEK LA LIBRERIA
Roma, Via Dei Banchi Vecchi, 57, (Roma)
Roma, Via Dei Banchi Vecchi, 57, (Roma)
Orario di apertura
tutti i giorni 9-20
Vernissage
7 Maggio 2005, ore 18
Autore
Curatore
Noto con piacere che tutta la tua family si da’ all’arte, Nun ciavete un cazzo da di’, ma fate ARTE