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Four Rooms
Le sale del piano terra del Filatoio sono infatti dedicate a ospitare quattro giovani artisti già affermati internazionalmente che si cimentano in altrettante installazioni create appositamente per le sale del museo.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Erwan Ballan Francia a cura di Franco Fanelli
Diana Cooper Stati Uniti a cura di Guido Curto
Flavio Favelli Italia a cura di Tiziana Conti
Jim Lambie Gran Bretagna a cura di Giorgina Bertolino
La mostra “Four Rooms”, curata da Giorgina Bertolino, Tiziana Conti, Guido Curto e Franco Fanelli inaugura un ciclo di mostre dedicate alla giovane creazione internazionale. Le sale del piano terra del Filatoio sono infatti dedicate a ospitare quattro giovani artisti già affermati internazionalmente che si cimentano in altrettante installazioni create appositamente per le sale del museo. Gli artisti, tutti di nazionalità diverse, sono chiamati a realizzare i loro lavori in situ. La scelta è stata operata su identità la cui volontà è quella di contrapporre e mettere a confronto un evidente desiderio di ristabilire una ricerca nella sperimentazione formale e compositiva, nello studio dei materiali e nella ricerca di una spazialità contemporanea.
Erwan Ballan colloca il suo lavoro artistico nell’ambito dell’astrazione e indaga i processi di “rigenerazione” della pittura al di là dei formalismi e della pura citazione post-moderna. Nella sperimentazione di Ballan la pittura, comunemente codificata come copertura, è il prodotto di un incontro violento tra materiali dove uno (il vetro) ha la funzione di supporto e l’altro (il silicone), quello di magma colorato e rappreso.
Diana Cooper realizza le sue installazioni pittoriche attraverso l’utilizzo di inchiostri colorati misti a elementi tridimensionali di carta e cartone. Il risultato è un sistema unitario, un microcosmo, apparentemente molto disordinato, che in realtà cela l’incessante desiderio umano e dell’artista, di creare ordine. Così i suoi lavori, fatti di patterns di linee e di forme, che si protendono verso l’infinito, diventano mappe, schemi geometrici, percorsi inesplorati, città viste dall’alto il cui intrico di strade e percorsi diventa la visualizzazione di un immenso microchip.
Flavio Favelli ridisegna la realtà attraverso l’assemblaggio di materiali diversi. Nelle sue installazioni l’artista spesso cambia i connotati degli ambienti per ricostruirne dei luoghi interiori. Lo spazio mentale dell’artista si riversa in uno spazio concreto e ampio. Pieni e vuoti, architetture e materiali, si incontrano e si contrappongono in un tutt’uno, assimilati dagli stessi colori, normalmente tenui.
Jim Lambie invade il pianterreno del Museo con uno dei suoi pavimenti in vinile, migliaia di strisce di materiale adesivo che – seguendo il ritmo delle pareti, degli slarghi e dei restringimenti – formano un tracciato psichedelico e vibrante.
L’artista scozzese, che è anche un dj, nelle sue installazioni invade lo spazio catturando lo sguardo del visitatore, mettendone in discussione la superficie. Così trasformato lo spazio amplifica gli smottamenti emotivi suscitati da interventi che sono solitamente peculiari della musica.com
Diana Cooper Stati Uniti a cura di Guido Curto
Flavio Favelli Italia a cura di Tiziana Conti
Jim Lambie Gran Bretagna a cura di Giorgina Bertolino
La mostra “Four Rooms”, curata da Giorgina Bertolino, Tiziana Conti, Guido Curto e Franco Fanelli inaugura un ciclo di mostre dedicate alla giovane creazione internazionale. Le sale del piano terra del Filatoio sono infatti dedicate a ospitare quattro giovani artisti già affermati internazionalmente che si cimentano in altrettante installazioni create appositamente per le sale del museo. Gli artisti, tutti di nazionalità diverse, sono chiamati a realizzare i loro lavori in situ. La scelta è stata operata su identità la cui volontà è quella di contrapporre e mettere a confronto un evidente desiderio di ristabilire una ricerca nella sperimentazione formale e compositiva, nello studio dei materiali e nella ricerca di una spazialità contemporanea.
Erwan Ballan colloca il suo lavoro artistico nell’ambito dell’astrazione e indaga i processi di “rigenerazione” della pittura al di là dei formalismi e della pura citazione post-moderna. Nella sperimentazione di Ballan la pittura, comunemente codificata come copertura, è il prodotto di un incontro violento tra materiali dove uno (il vetro) ha la funzione di supporto e l’altro (il silicone), quello di magma colorato e rappreso.
Diana Cooper realizza le sue installazioni pittoriche attraverso l’utilizzo di inchiostri colorati misti a elementi tridimensionali di carta e cartone. Il risultato è un sistema unitario, un microcosmo, apparentemente molto disordinato, che in realtà cela l’incessante desiderio umano e dell’artista, di creare ordine. Così i suoi lavori, fatti di patterns di linee e di forme, che si protendono verso l’infinito, diventano mappe, schemi geometrici, percorsi inesplorati, città viste dall’alto il cui intrico di strade e percorsi diventa la visualizzazione di un immenso microchip.
Flavio Favelli ridisegna la realtà attraverso l’assemblaggio di materiali diversi. Nelle sue installazioni l’artista spesso cambia i connotati degli ambienti per ricostruirne dei luoghi interiori. Lo spazio mentale dell’artista si riversa in uno spazio concreto e ampio. Pieni e vuoti, architetture e materiali, si incontrano e si contrappongono in un tutt’uno, assimilati dagli stessi colori, normalmente tenui.
Jim Lambie invade il pianterreno del Museo con uno dei suoi pavimenti in vinile, migliaia di strisce di materiale adesivo che – seguendo il ritmo delle pareti, degli slarghi e dei restringimenti – formano un tracciato psichedelico e vibrante.
L’artista scozzese, che è anche un dj, nelle sue installazioni invade lo spazio catturando lo sguardo del visitatore, mettendone in discussione la superficie. Così trasformato lo spazio amplifica gli smottamenti emotivi suscitati da interventi che sono solitamente peculiari della musica.com
04
aprile 2004
Four Rooms
Dal 04 aprile al 13 giugno 2004
arte contemporanea
Location
CESAC – CENTRO SPERIMENTALE PER LE ARTI CONTEMPORANEE – IL FILATOIO
Caraglio, Via Giacomo Matteotti, 40, (Cuneo)
Caraglio, Via Giacomo Matteotti, 40, (Cuneo)
Biglietti
il biglietto d'ingresso vale anche per la mostra "Vittore Fossati. Appunti per una fotografia di paesaggio"
€ 5 intero, € 3 ridotto (soci Marcovaldo, over 65, under 12, soci Unitre di Savigliano)
Orario di apertura
venerdì e sabato: 15,00 – 19,00
domenica: 10,00 – 12,30 / 15,00 – 19,30
Vernissage
4 Aprile 2004, ore 15.30