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Fragments
Rassegna collettiva di pittura, scultura, fotografia e videoarte sul tema del costruito, concetto che definisce il mondo che circoscrive l’uomo e ne diviene naturale habitat artificiale.
Comunicato stampa
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La rassegna racchiude ed esibisce nella sua coralità il tema del costruito in quanto tale, come concetto che definisce il mondo che circoscrive l’uomo e ne diviene naturale habitat artificiale, processo di antropizzazione.
La freddezza, la distanza, il gelo, sono aspetti che caratterizzano un’artificialità urbana ed industriale svuotata ed osservata nella sua nudità, priva di presenza e calore umano. Teatro di luoghi abbandonati, svuotati di vita, che nell’immaginario collettivo rappresentano i risultati di indicibili catastrofi così come trasposizione nella fantascienza e memoria storica delle bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki.
Luoghi senza presenza umana, quel motore che trasforma la città, in una realtà metabolica, che procede autonomamente, indipendente dal nostro volere, fino al punto che la scintilla di questo processo non è più la mano dell’uomo che aziona il comando, ma la macchina che aziona un’altra macchina.
La coscienza artificiale dove e se può essere, rappresenta la speranza di immortalità, non per noi però, per il robot, l’androide, la macchina, che di morte non sa, ma sa più di assemblaggio di pezzi, di meccanismi; il meccanicismo, la nostra vita nient’altro che un insieme di elementi compositivi uniti in un sistema unico ed irripetibile, finito e materiale.
I frammenti sono letteralmente i pezzi di un oggetto rotto, sono i ricordi, i reperti, perché pezzi non completi, da cui ricostruire un tutto, un sistema filosofico autoconclusivo e perfetto, da cui non vi è via di uscita, i frammenti di Eraclito, memorie incomplete.
Il distacco, la freddezza e la desolazione derivante dall’assenza di vita, l’industria fatiscente abbandonata, senza più uomini sulla terra, sono i pezzi di un ricordo ormai lontano. Come se fosse un futuro ormai passato, e che noi non abbiamo mai vissuto e di cui nessuno saprà mai.
Frammenti, dati incompleti ed apparentemente casuali.
Lucio Forte 2013.
La freddezza, la distanza, il gelo, sono aspetti che caratterizzano un’artificialità urbana ed industriale svuotata ed osservata nella sua nudità, priva di presenza e calore umano. Teatro di luoghi abbandonati, svuotati di vita, che nell’immaginario collettivo rappresentano i risultati di indicibili catastrofi così come trasposizione nella fantascienza e memoria storica delle bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki.
Luoghi senza presenza umana, quel motore che trasforma la città, in una realtà metabolica, che procede autonomamente, indipendente dal nostro volere, fino al punto che la scintilla di questo processo non è più la mano dell’uomo che aziona il comando, ma la macchina che aziona un’altra macchina.
La coscienza artificiale dove e se può essere, rappresenta la speranza di immortalità, non per noi però, per il robot, l’androide, la macchina, che di morte non sa, ma sa più di assemblaggio di pezzi, di meccanismi; il meccanicismo, la nostra vita nient’altro che un insieme di elementi compositivi uniti in un sistema unico ed irripetibile, finito e materiale.
I frammenti sono letteralmente i pezzi di un oggetto rotto, sono i ricordi, i reperti, perché pezzi non completi, da cui ricostruire un tutto, un sistema filosofico autoconclusivo e perfetto, da cui non vi è via di uscita, i frammenti di Eraclito, memorie incomplete.
Il distacco, la freddezza e la desolazione derivante dall’assenza di vita, l’industria fatiscente abbandonata, senza più uomini sulla terra, sono i pezzi di un ricordo ormai lontano. Come se fosse un futuro ormai passato, e che noi non abbiamo mai vissuto e di cui nessuno saprà mai.
Frammenti, dati incompleti ed apparentemente casuali.
Lucio Forte 2013.
28
novembre 2013
Fragments
Dal 28 novembre al primo dicembre 2013
arte contemporanea
Location
AMY D
Milano, Via Lovanio, 6, (Milano)
Milano, Via Lovanio, 6, (Milano)
Orario di apertura
tutti i giorni ore 14-19
Vernissage
28 Novembre 2013, ore 18
Autore
Curatore