Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
-
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
-
Frammenti di città
Due artisti, due poetiche, un’unica città da ricostruire. Tra architetture sospese e sculture nate da frammenti, un dialogo sulla fragilità e sulla potenza del ricomporre.
Frammenti di città è un invito a osservare le crepe e a riscoprire la bellezza dell’imperfezione.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
FRAMMENTI DI CITTÀ
Diego Pomarico e Fabio Zanino
A cura di Lucrezia Nardi
Spazio Musa, Torino | 1 – 20 aprile 2025
Inaugurazione: martedì 1 aprile 2025, ore 18:00 – 21:00
Orari di apertura: martedì – venerdì 15:30 – 21:00 | sabato e domenica 16:00 – 21:00
Due artisti, due percorsi, un unico spazio condiviso: Frammenti di città nasce come un progetto che scardina i confini tra interno ed esterno, tra intimità dello studio e apertura pubblica dell’esposizione. Diego Pomarico e Fabio Zanino, entrambi legati a Spazio Ventre – il laboratorio di via Cervino 60 che da tempo ospita le loro ricerche – presentano a Spazio Musa una doppia personale che si configura come un dialogo profondo e stratificato.
La mostra si muove lungo il filo di una riflessione comune: quella sul frammento. Non solo come elemento fisico o formale, ma come condizione esistenziale, come dispositivo narrativo capace di parlare della fragilità umana e della nostra costante tensione alla ricomposizione. Un racconto che prende forma attraverso un’alternanza di pieni e vuoti, presenze e assenze, visibile e invisibile.
In Frammenti di città, Pomarico e Zanino costruiscono un discorso sull’antropologia della mancanza: ogni opera è traccia di un processo di perdita e ritrovamento, ogni materiale, ogni pennellata o detrito si carica del peso del tempo, della memoria e della trasformazione.
Le opere di Fabio Zanino partono da oggetti e materiali di recupero, spesso segnati da una storia urbana e industriale: cartelli stradali dismessi, lamiere, detriti, frammenti raccolti nei suoi viaggi e spostamenti diventano il punto di partenza per una riflessione sul potere della scomposizione e della ricollocazione. I suoi interventi scultorei agiscono come una chirurgia estetica della materia: scomporre per ricomporre, disfare per ridefinire un nuovo ordine. Ogni frammento, decontestualizzato, si fa elemento narrativo, carico di stratificazioni simboliche che parlano di migrazione, abbandono, ricostruzione.
Diego Pomarico, dal canto suo, porta avanti una pittura che si nutre della medesima tensione: le sue tele sono architetture liquide, sospese tra la figurazione e l’astrazione. Grandi strutture emergono da fondali dove il colore si deposita in velature, gocciolature, saturazioni dense o trasparenti. Le sue composizioni appaiono come città immaginate, luoghi della memoria o del sogno, dove la figura umana è talvolta presente, talvolta solo evocata, ma sempre in bilico tra presenza e dissolvenza. Le sue opere vivono di un linguaggio stratificato, che riflette sulla precarietà degli spazi e delle forme, in dialogo costante con l’assenza.
Il percorso espositivo costruito a Spazio Musa non è una semplice giustapposizione di opere: è una ricomposizione corale, dove le sculture di Zanino e le pitture di Pomarico si rispondono, si completano e si interrogano. Le architetture visionarie di Pomarico sembrano ospitare, o forse essere ospitate, dalle installazioni di Zanino, in un paesaggio condiviso che parla di città invisibili, di geografie interiori, di territori smembrati e ricuciti.
In questo incontro tra due poetiche, il senso del frammento si fa centrale e trasversale, diventando chiave di lettura del presente e della condizione contemporanea: tutto ciò che appare saldo è destinato a cedere, a spezzarsi, a riorganizzarsi sotto forme nuove. Frammenti di città è quindi un invito a osservare le crepe, a soffermarsi sulle assenze e a lasciarsi attraversare da un’estetica del ricomposto, in cui l’imperfezione diventa possibilità.
INFO MOSTRA
Spazio Musa – via della Consolata 11/E, Torino
1 – 20 aprile 2025
Inaugurazione: martedì 1 aprile 2025, ore 18:00 – 21:00
Orari di apertura: martedì – venerdì 15:30 – 21:00 | sabato e domenica 16:00 – 21:00
Diego Pomarico e Fabio Zanino
A cura di Lucrezia Nardi
Spazio Musa, Torino | 1 – 20 aprile 2025
Inaugurazione: martedì 1 aprile 2025, ore 18:00 – 21:00
Orari di apertura: martedì – venerdì 15:30 – 21:00 | sabato e domenica 16:00 – 21:00
Due artisti, due percorsi, un unico spazio condiviso: Frammenti di città nasce come un progetto che scardina i confini tra interno ed esterno, tra intimità dello studio e apertura pubblica dell’esposizione. Diego Pomarico e Fabio Zanino, entrambi legati a Spazio Ventre – il laboratorio di via Cervino 60 che da tempo ospita le loro ricerche – presentano a Spazio Musa una doppia personale che si configura come un dialogo profondo e stratificato.
La mostra si muove lungo il filo di una riflessione comune: quella sul frammento. Non solo come elemento fisico o formale, ma come condizione esistenziale, come dispositivo narrativo capace di parlare della fragilità umana e della nostra costante tensione alla ricomposizione. Un racconto che prende forma attraverso un’alternanza di pieni e vuoti, presenze e assenze, visibile e invisibile.
In Frammenti di città, Pomarico e Zanino costruiscono un discorso sull’antropologia della mancanza: ogni opera è traccia di un processo di perdita e ritrovamento, ogni materiale, ogni pennellata o detrito si carica del peso del tempo, della memoria e della trasformazione.
Le opere di Fabio Zanino partono da oggetti e materiali di recupero, spesso segnati da una storia urbana e industriale: cartelli stradali dismessi, lamiere, detriti, frammenti raccolti nei suoi viaggi e spostamenti diventano il punto di partenza per una riflessione sul potere della scomposizione e della ricollocazione. I suoi interventi scultorei agiscono come una chirurgia estetica della materia: scomporre per ricomporre, disfare per ridefinire un nuovo ordine. Ogni frammento, decontestualizzato, si fa elemento narrativo, carico di stratificazioni simboliche che parlano di migrazione, abbandono, ricostruzione.
Diego Pomarico, dal canto suo, porta avanti una pittura che si nutre della medesima tensione: le sue tele sono architetture liquide, sospese tra la figurazione e l’astrazione. Grandi strutture emergono da fondali dove il colore si deposita in velature, gocciolature, saturazioni dense o trasparenti. Le sue composizioni appaiono come città immaginate, luoghi della memoria o del sogno, dove la figura umana è talvolta presente, talvolta solo evocata, ma sempre in bilico tra presenza e dissolvenza. Le sue opere vivono di un linguaggio stratificato, che riflette sulla precarietà degli spazi e delle forme, in dialogo costante con l’assenza.
Il percorso espositivo costruito a Spazio Musa non è una semplice giustapposizione di opere: è una ricomposizione corale, dove le sculture di Zanino e le pitture di Pomarico si rispondono, si completano e si interrogano. Le architetture visionarie di Pomarico sembrano ospitare, o forse essere ospitate, dalle installazioni di Zanino, in un paesaggio condiviso che parla di città invisibili, di geografie interiori, di territori smembrati e ricuciti.
In questo incontro tra due poetiche, il senso del frammento si fa centrale e trasversale, diventando chiave di lettura del presente e della condizione contemporanea: tutto ciò che appare saldo è destinato a cedere, a spezzarsi, a riorganizzarsi sotto forme nuove. Frammenti di città è quindi un invito a osservare le crepe, a soffermarsi sulle assenze e a lasciarsi attraversare da un’estetica del ricomposto, in cui l’imperfezione diventa possibilità.
INFO MOSTRA
Spazio Musa – via della Consolata 11/E, Torino
1 – 20 aprile 2025
Inaugurazione: martedì 1 aprile 2025, ore 18:00 – 21:00
Orari di apertura: martedì – venerdì 15:30 – 21:00 | sabato e domenica 16:00 – 21:00
01
aprile 2025
Frammenti di città
Dal primo al 20 aprile 2025
arte contemporanea
Location
Spazio Musa
Torino, Via della Consolata, 11, (TO)
Torino, Via della Consolata, 11, (TO)
Orario di apertura
Orari di apertura: martedì – venerdì 15:30 – 21:00 | sabato e domenica 16:00 – 21:00
Vernissage
1 Aprile 2025, Inaugurazione: martedì 1 aprile 2025, ore 18:00 – 21:00
Autore
Curatore
Autore testo critico