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Franca Sacchi – Arpa Aeolia
L’inaugurazione è affidata all’ installazione “Arpa Aeolia” dell’artista e musicista milanese Franca Sacchi. Arpa Aeolia è il titolo di un brano musicale fondato sulle sonorità del pianoforte, trattato come una possente e risonante arpa.
Comunicato stampa
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Die Schachtel, etichetta discografica indipendente attiva nella musica sperimentale e d'artista, apre un piccolo spazio espositivo completamente rosso, a Milano in via Monte Bianco 48, diventando la prima Sound-art Gallery Milanese.
L'inaugurazione è affidata all' installazione "Arpa Aeolia" dell'artista e musicista milanese Franca Sacchi. Arpa Aeolia è il titolo di un brano musicale fondato sulle sonorità del pianoforte, trattato come una possente e risonante arpa. La manipolazione delle corde e il successivo trattamento elettronico liberano una sonorità potente e infinita, che diventa traccia della fisicità immanente dell'esecuzione e del corpo che la opera. Sette corde d'acciaio sospese da soffitto a pavimento, ancorate ad una
trave dipinta d'oro diventano ricordo e richiamo di un metafisico strumento, un ponte di corde sospeso tra suono e spazio infinito.
"take care of the sense, because the sounds take care of themselves" (Lewis Caroll)
Presenza enigmatica e riservatissima, Franca Sacchi (Milano, 1940) ha dedicato tutta la sua vita alla musica, alla danza e allo yoga. Nel corso degli anni ha condotto una complessa ricerca interdisciplinare operando un'integrazione della musica con tutte le manifestazioni formali, dalle arti visive alla danza, cercando di ridiscutere in modo radicale gli stessi presupposti del fare arte. Dal 1966 al 1975 lavora essenzialmente nel campo della musica elettronica e concreta creando composizioni, organizzando conferenze e dibattiti. Nel 1968 fonda a Milano il Centro Ricerche Musica Elettronica e lo dirige fino al 1970. Realizza anche lavori di tipo interdisciplinare con pittori, scultori e architetti (Pistoletto, Lapietra, Scheggi, Isgrò) e compositori (Giuseppe Chiari, Giancarlo Cardini).
Dopo un intenso periodo di riflessione, elaborazione ed evoluzione del suo fare arte, abbandona la composizione per dedicarsi esclusivamente all'improvvisazione - sia musicale, sia coreutica. Il suo metodo, che attualmente insegna in una scuola da lei creata, si caratterizza per l'ampio spazio dato non solamente alla tecnica, ma anche e soprattutto all'elemento umano con tutte le sue facoltà di manifestazione (corpo, pensiero,emozioni, psichismo. intelligenza). In questo contesto nasce il suo concetto di "En-statica", felice integrazione di elementi come improvvisazione, danza,rito, insegnamento e performance, meditazione e naturalmente anche musica elettronica.
In "Arpa eolia"(1970) il proposito era di decondizionare il pubblico, e con esso l'atto dell'ascoltare, nella convinzione che le assenze (sonore in questo caso) esistono indipendentemente dalla loro manifestazione sensibile. I suoni dell'arpa eolia emergono infatti senza alcun intervento esterno, per così dire da soli: la musica non è soltanto in ciò che risuona (nella corda o nell'arpa) ma anche e soprattutto in ciò che fa risuonare. E allora il passo successivo è per l'autrice il decondizionamento, questa volta di se stessa: il lavoro concreto si svolge sul suono, trattato come materia prima da esplorare in un percorso di continua ricerca, teso a valorizzare il potenziale espressivo e comunicativo che l'autrice può attivare nel momento in cui decide di mettere in gioco la propria identità musicale, che cresce e si sviluppa dando forza al gesto creativo. Il momento estetico che sta alla base del multiforme operare di Franca Sacchi è costruito sulla focalizzazione estrema e tenace della nascita dell'evento artistico, che ridefinisce non solamente l'opera, ma la propria funzione di autore-strumento.
La musica ridiscende alla sua stessa origine e diventa per cio' stesso opera di ricognizione interiore, attraverso magnifiche tessiture basate su lunghi toni sostenuti, che sono anche una profonda meditazione sull'essere suono
L'inaugurazione è affidata all' installazione "Arpa Aeolia" dell'artista e musicista milanese Franca Sacchi. Arpa Aeolia è il titolo di un brano musicale fondato sulle sonorità del pianoforte, trattato come una possente e risonante arpa. La manipolazione delle corde e il successivo trattamento elettronico liberano una sonorità potente e infinita, che diventa traccia della fisicità immanente dell'esecuzione e del corpo che la opera. Sette corde d'acciaio sospese da soffitto a pavimento, ancorate ad una
trave dipinta d'oro diventano ricordo e richiamo di un metafisico strumento, un ponte di corde sospeso tra suono e spazio infinito.
"take care of the sense, because the sounds take care of themselves" (Lewis Caroll)
Presenza enigmatica e riservatissima, Franca Sacchi (Milano, 1940) ha dedicato tutta la sua vita alla musica, alla danza e allo yoga. Nel corso degli anni ha condotto una complessa ricerca interdisciplinare operando un'integrazione della musica con tutte le manifestazioni formali, dalle arti visive alla danza, cercando di ridiscutere in modo radicale gli stessi presupposti del fare arte. Dal 1966 al 1975 lavora essenzialmente nel campo della musica elettronica e concreta creando composizioni, organizzando conferenze e dibattiti. Nel 1968 fonda a Milano il Centro Ricerche Musica Elettronica e lo dirige fino al 1970. Realizza anche lavori di tipo interdisciplinare con pittori, scultori e architetti (Pistoletto, Lapietra, Scheggi, Isgrò) e compositori (Giuseppe Chiari, Giancarlo Cardini).
Dopo un intenso periodo di riflessione, elaborazione ed evoluzione del suo fare arte, abbandona la composizione per dedicarsi esclusivamente all'improvvisazione - sia musicale, sia coreutica. Il suo metodo, che attualmente insegna in una scuola da lei creata, si caratterizza per l'ampio spazio dato non solamente alla tecnica, ma anche e soprattutto all'elemento umano con tutte le sue facoltà di manifestazione (corpo, pensiero,emozioni, psichismo. intelligenza). In questo contesto nasce il suo concetto di "En-statica", felice integrazione di elementi come improvvisazione, danza,rito, insegnamento e performance, meditazione e naturalmente anche musica elettronica.
In "Arpa eolia"(1970) il proposito era di decondizionare il pubblico, e con esso l'atto dell'ascoltare, nella convinzione che le assenze (sonore in questo caso) esistono indipendentemente dalla loro manifestazione sensibile. I suoni dell'arpa eolia emergono infatti senza alcun intervento esterno, per così dire da soli: la musica non è soltanto in ciò che risuona (nella corda o nell'arpa) ma anche e soprattutto in ciò che fa risuonare. E allora il passo successivo è per l'autrice il decondizionamento, questa volta di se stessa: il lavoro concreto si svolge sul suono, trattato come materia prima da esplorare in un percorso di continua ricerca, teso a valorizzare il potenziale espressivo e comunicativo che l'autrice può attivare nel momento in cui decide di mettere in gioco la propria identità musicale, che cresce e si sviluppa dando forza al gesto creativo. Il momento estetico che sta alla base del multiforme operare di Franca Sacchi è costruito sulla focalizzazione estrema e tenace della nascita dell'evento artistico, che ridefinisce non solamente l'opera, ma la propria funzione di autore-strumento.
La musica ridiscende alla sua stessa origine e diventa per cio' stesso opera di ricognizione interiore, attraverso magnifiche tessiture basate su lunghi toni sostenuti, che sono anche una profonda meditazione sull'essere suono
25
gennaio 2005
Franca Sacchi – Arpa Aeolia
Dal 25 gennaio al 15 febbraio 2005
Location
DIE SCHACHTEL
Milano, Via Alessandro Tadino, 58, (Milano)
Milano, Via Alessandro Tadino, 58, (Milano)
Orario di apertura
dal martedì al giovedì 15-19
Vernissage
25 Gennaio 2005, ore 18,30
Autore