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Francesca Ascione – I fiori di Valleprata
Mostra personale
Comunicato stampa
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Studio7 Arte Contemporanea, via Pennina 19, Rieti, prosegue la stagione espositiva con ‘I fiori di Valleprata’ la mostra personale di Francesca Ascione, a cura di Barbara Pavan, con testo in catalogo di Monica Cristina Storini. La mostra inaugura sabato 21 novembre 2015, alle ore 17.30.
Francesca Ascione realizza videointerviste sui temi che la appassionano ritraendo poi i protagonisti in scala naturale affinché l’opera, supportata dal video, incontri davvero chi la osserva. ‘I fiori di Valleprata’ sono le donne della campagna umbra che l’artista ha scelto di intervistare non solo per conservarne memoria e testimonianza da mostrare in futuro ai propri figli ma soprattutto per dare voce a donne abituate a parlare poco, lavorare tanto e servire a tavola sempre prima gli uomini, attraversando vite molto simili a quelle delle proprie antenate, fiere e disinvolte e con un unico rammarico – quello di essere l’ultima generazione.
‘Voci dentro il coro’, come scrive Monica Cristina Storini nel catalogo della mostra. ‘Per tanto, troppo tempo – si parla di millenni – le donne sono state fuori dal coro: le loro scritture venivano distrutte od occultate, il loro sapere condannato perché scandalosamente prossimo alla natura e all’accoglienza, la loro volontà, la loro sessualità, il loro desiderio controllato e normato, in una progressiva e inarrestabile opera di cancellazione. E il paradosso dei paradossi è stato quello di incolpare loro stesse dell’esclusione: eslege perché utilizzano una lingua sbagliata, “brutta e disarmonica”; perché non studiano e rifiutano il sapere “alto” – come se ciò non fosse stato l’esito di una costante preclusione alla cultura -; perché vincolate dalla natura stessa ad un solo destino, quello di mettere al mondo i “figli dell’uomo” e averne cura.
Soltanto l’odierna abitudine a spostare le questioni su un piano più astratto, più superficiale e d’immagine potrebbe farci ritenere che oggi tutto questo sia stato definitivamente superato. Certo nel frattempo è avvenuto qualcosa di rivoluzionario: le donne hanno studiato le donne; hanno scoperto che nella secolare storia della cultura occidentale – anzi, a volte contro di essa – esse hanno operato, prodotto, costruito, creato. E hanno dato loro un po’ di visibilità. Soprattutto ne hanno riconosciuto il sapere, un sapere che è sapienza del corpo, lingua profonda, volontà di trasmissione. Hanno fatto, insomma, rete con le tante disperse nel tempo che le hanno precedute e hanno cercato di abbattere nello spazio le distanze, riconoscendo e valorizzando le differenze di coloro che oggi operano sulla ricostruzione di tale genealogia. (…) Il lavoro di Francesca Ascione (…) restituisce le voci ai corpi, ne raccoglie, con passione e rispetto documentario le storie. E traduce in un altro linguaggio – iconico, bidimensionale, colorato – un’altra storia, che è l’esito della sua relazione con le tante donne, contadine umbre, che ha incontrato. In altri termini, le “guarda”. (…) L’identità è un fatto relazionale: nasce dall’incontro di due soggetti, dalla passione – quasi amorosa – di un testimone che la riconosca e la sappia restituire più complessa – perché arricchita delle parole dell’Altro – all’oggetto della sua conoscenza. Dare corpo, voce, figura a questa relazione, delineando nel contempo le identità delle donne con cui ha costruito la relazione stessa, è la scelta che Francesca Ascione, novella incarnazione femminile dell’antico e saggio aedo, ha portato a compimento ne I Fiori di Valleprata. Ora tocca al pubblico, al suo “guardare” amoroso e appassionato, dare vita, con le donne narrate da Francesca Ascione – e con l’artista stessa – a una nuova relazione, a una nuova storia, e scoprire così, davvero, chi è.’ (Monica Cristina Storini)
Francesca Ascione, classe 1982, italo-inglese, nata e cresciuta a Roma, ha abitato e lavorato anche in Francia. Architetto specializzata nella progettazione dello spazio pubblico, ha vinto numerosi concorsi collaborando con diversi gruppi. Dal 2014 Realizza video-interviste e doc-film sul mondo femminile da cui trae ritratti. Tra le sue mostre recenti si segnalano: ‘Il ritratto delle felicità’ a Parigi e a Pietrasanta (al festival degli stili di vita sostenibili – Ecoversilia); ‘La fortuna di avervi incontrate’ alla Casa delle Donne di Terni; ‘Chi sono io? Chi sei tu?’ Blu Monde Atelier. Ha all’attivo la pubblicazione di video e illustrazioni su diverse riviste on-line. Attualmente lavora a ritratti di donne storiche per guide di gender in collaborazione con le ‘toponomaste italiane’.
Francesca Ascione realizza videointerviste sui temi che la appassionano ritraendo poi i protagonisti in scala naturale affinché l’opera, supportata dal video, incontri davvero chi la osserva. ‘I fiori di Valleprata’ sono le donne della campagna umbra che l’artista ha scelto di intervistare non solo per conservarne memoria e testimonianza da mostrare in futuro ai propri figli ma soprattutto per dare voce a donne abituate a parlare poco, lavorare tanto e servire a tavola sempre prima gli uomini, attraversando vite molto simili a quelle delle proprie antenate, fiere e disinvolte e con un unico rammarico – quello di essere l’ultima generazione.
‘Voci dentro il coro’, come scrive Monica Cristina Storini nel catalogo della mostra. ‘Per tanto, troppo tempo – si parla di millenni – le donne sono state fuori dal coro: le loro scritture venivano distrutte od occultate, il loro sapere condannato perché scandalosamente prossimo alla natura e all’accoglienza, la loro volontà, la loro sessualità, il loro desiderio controllato e normato, in una progressiva e inarrestabile opera di cancellazione. E il paradosso dei paradossi è stato quello di incolpare loro stesse dell’esclusione: eslege perché utilizzano una lingua sbagliata, “brutta e disarmonica”; perché non studiano e rifiutano il sapere “alto” – come se ciò non fosse stato l’esito di una costante preclusione alla cultura -; perché vincolate dalla natura stessa ad un solo destino, quello di mettere al mondo i “figli dell’uomo” e averne cura.
Soltanto l’odierna abitudine a spostare le questioni su un piano più astratto, più superficiale e d’immagine potrebbe farci ritenere che oggi tutto questo sia stato definitivamente superato. Certo nel frattempo è avvenuto qualcosa di rivoluzionario: le donne hanno studiato le donne; hanno scoperto che nella secolare storia della cultura occidentale – anzi, a volte contro di essa – esse hanno operato, prodotto, costruito, creato. E hanno dato loro un po’ di visibilità. Soprattutto ne hanno riconosciuto il sapere, un sapere che è sapienza del corpo, lingua profonda, volontà di trasmissione. Hanno fatto, insomma, rete con le tante disperse nel tempo che le hanno precedute e hanno cercato di abbattere nello spazio le distanze, riconoscendo e valorizzando le differenze di coloro che oggi operano sulla ricostruzione di tale genealogia. (…) Il lavoro di Francesca Ascione (…) restituisce le voci ai corpi, ne raccoglie, con passione e rispetto documentario le storie. E traduce in un altro linguaggio – iconico, bidimensionale, colorato – un’altra storia, che è l’esito della sua relazione con le tante donne, contadine umbre, che ha incontrato. In altri termini, le “guarda”. (…) L’identità è un fatto relazionale: nasce dall’incontro di due soggetti, dalla passione – quasi amorosa – di un testimone che la riconosca e la sappia restituire più complessa – perché arricchita delle parole dell’Altro – all’oggetto della sua conoscenza. Dare corpo, voce, figura a questa relazione, delineando nel contempo le identità delle donne con cui ha costruito la relazione stessa, è la scelta che Francesca Ascione, novella incarnazione femminile dell’antico e saggio aedo, ha portato a compimento ne I Fiori di Valleprata. Ora tocca al pubblico, al suo “guardare” amoroso e appassionato, dare vita, con le donne narrate da Francesca Ascione – e con l’artista stessa – a una nuova relazione, a una nuova storia, e scoprire così, davvero, chi è.’ (Monica Cristina Storini)
Francesca Ascione, classe 1982, italo-inglese, nata e cresciuta a Roma, ha abitato e lavorato anche in Francia. Architetto specializzata nella progettazione dello spazio pubblico, ha vinto numerosi concorsi collaborando con diversi gruppi. Dal 2014 Realizza video-interviste e doc-film sul mondo femminile da cui trae ritratti. Tra le sue mostre recenti si segnalano: ‘Il ritratto delle felicità’ a Parigi e a Pietrasanta (al festival degli stili di vita sostenibili – Ecoversilia); ‘La fortuna di avervi incontrate’ alla Casa delle Donne di Terni; ‘Chi sono io? Chi sei tu?’ Blu Monde Atelier. Ha all’attivo la pubblicazione di video e illustrazioni su diverse riviste on-line. Attualmente lavora a ritratti di donne storiche per guide di gender in collaborazione con le ‘toponomaste italiane’.
28
novembre 2015
Francesca Ascione – I fiori di Valleprata
Dal 28 novembre al 05 dicembre 2015
arte contemporanea
Location
STUDIO7 IT – SPAZIO ARTE
Rieti, Via Pennina, 19, (Rieti)
Rieti, Via Pennina, 19, (Rieti)
Vernissage
28 Novembre 2015, h 17.30
Autore
Curatore