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Francesca Bonanni – D.N.A. Danza, Natura, Arte
L’opera di Francesca Bonanni si colloca in quella che viene definita la “Nuova Scuola romana”, in quel rigenerato filone dell’arte figurativa, che coniuga in un unico linguaggio il rinnovamento della classicità e la sfera dell’invenzione artistica
Comunicato stampa
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L’opera di Francesca Bonanni si colloca in quella che viene definita la “Nuova Scuola romana”, in quel rigenerato filone dell’arte figurativa, che coniuga in un unico linguaggio il rinnovamento della classicità e la sfera dell’invenzione artistica.
Pittrice tradizionale, che pone il mestiere della pittura al centro delle sue elaborazioni artistiche, alla raffinata tecnica pittorica unisce un confronto appassionato con la storia dell’arte. La sua pittura, sintesi della lezione artistica figurativa del Novecento, muove dalle atmosfere metafisiche e approda a sorprendenti rielaborazioni di magico realismo.
Le opere esposte in questa mostra personale sono incentrate sul tema della danza, indagata in chiave intimistico-onirica, e sulle variazioni continue del nudo femminile.
La Bonanni è affascinata da questa nobile ed antica disciplina nelle sue molteplici forme, espressioni, passi e pose, che considera il linguaggio del corpo per eccellenza.
Una prima ispirazione , per questo ciclo di opere, nasce dalla reminiscenza dei mosaici di Piazza Armerina; le movenze delle 10 ragazze, rappresentate nella famosa sala impegnate in varie competizioni sportive, sono apparse all’artista come la rivelazione di una danza aulica-primigenia capace di evocare la poetica del sogno e un pensiero alla ricerca della serenità.
Tanto le figure, quanto il paesaggio, risentono degli echi inquieti della pittura di De Chirico, da cui mutuano le atmosfere indecifrabili, rilette, tuttavia, in un linguaggio personale e simbolico che va oltre la metafisica e da cui non sono esenti tracce di leggera e divertita ironia. Complici della natura da cui sono generate, queste figure si immergono in paesaggi reali o di invenzione, in spazi rarefatti e stranianti, silenti, dai quali emerge la sola musica del corpo in movimento, come dimostrano queste ultime opere sulla danza.
Pittrice tradizionale, che pone il mestiere della pittura al centro delle sue elaborazioni artistiche, alla raffinata tecnica pittorica unisce un confronto appassionato con la storia dell’arte. La sua pittura, sintesi della lezione artistica figurativa del Novecento, muove dalle atmosfere metafisiche e approda a sorprendenti rielaborazioni di magico realismo.
Le opere esposte in questa mostra personale sono incentrate sul tema della danza, indagata in chiave intimistico-onirica, e sulle variazioni continue del nudo femminile.
La Bonanni è affascinata da questa nobile ed antica disciplina nelle sue molteplici forme, espressioni, passi e pose, che considera il linguaggio del corpo per eccellenza.
Una prima ispirazione , per questo ciclo di opere, nasce dalla reminiscenza dei mosaici di Piazza Armerina; le movenze delle 10 ragazze, rappresentate nella famosa sala impegnate in varie competizioni sportive, sono apparse all’artista come la rivelazione di una danza aulica-primigenia capace di evocare la poetica del sogno e un pensiero alla ricerca della serenità.
Tanto le figure, quanto il paesaggio, risentono degli echi inquieti della pittura di De Chirico, da cui mutuano le atmosfere indecifrabili, rilette, tuttavia, in un linguaggio personale e simbolico che va oltre la metafisica e da cui non sono esenti tracce di leggera e divertita ironia. Complici della natura da cui sono generate, queste figure si immergono in paesaggi reali o di invenzione, in spazi rarefatti e stranianti, silenti, dai quali emerge la sola musica del corpo in movimento, come dimostrano queste ultime opere sulla danza.
07
dicembre 2005
Francesca Bonanni – D.N.A. Danza, Natura, Arte
Dal 07 al 18 dicembre 2005
arte contemporanea
Location
LABORATORIO SILVIASERNIA
Roma, Via Della Penna, 55, (Roma)
Roma, Via Della Penna, 55, (Roma)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì 18-20. Il sabato e la domenica per appuntamento
Vernissage
7 Dicembre 2005, ore 18
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