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Francesca Crocetti – Appunti per un viaggio verso il mare
L’inquietudine costante del movimento che diviene trasformazione. Delle immagini e dei corpi, sfocate rappresentazioni di ataviche pulsioni ed emozioni sepolte nel mare. La meta del viaggio, e della mostra, di Francesca Crocetti che espone a Milano gli appunti di un percorso, opere fotografiche stampate su forex, collages su carta ed olio e tele-valigie ready made. I lavori sono accompagnati da frasi che testimoniano il luogo mentale o reale rappresentato.
Comunicato stampa
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L’inquietudine costante del movimento che diviene trasformazione. Delle immagini e dei corpi, sfocate rappresentazioni di ataviche pulsioni ed emozioni sepolte nel mare. La meta del viaggio, e della mostra, di Francesca Crocetti che espone a Milano gli appunti di un percorso, opere fotografiche stampate su forex, collages su carta ed olio e tele-valigie ready made. I lavori sono accompagnati da frasi che testimoniano il luogo mentale o reale rappresentato. Il vernissage sarà reso ancora più suggestivo dal rock progressivo del gruppo varesino Ego, con il quale Crocetti ha collaborato per la creazione e le immagine della copertina del loro primo album (http://www.myspace.com/egoprogit).
I temi del Viaggio e dei Sognatori d’acqua sono i cardini della ricerca e della sperimentazione attuale dell’artista che non manca di cercare spunti ed ispirazioni oltre che nell’arte visiva, anche nella musica e nella letteratura. Come nel Sonetto 27 di William Shakespeare (Sonetti) che affronta proprio il tema del viaggio:
“Sfinito dalla fatica, mi affretto al mio letto/ il caro riposo per le membra stanche del viaggio/ma allora un altro viaggio mi comincia nella testa /e lavora la mia mente, quando è finito il lavoro del corpo…
“Ci sono tanti motivi per viaggiare, per fuggire e tornare, per dimenticare un amore o per incontrarne di nuovi” spiega l’artista.
Il guadagno e l’avventura? Ritrovare una patria perduta come fece Ulisse o scoprire un’isola più lontana ed accogliente di quella che ci si lascia alle spalle? Sono solo i motivi più ovvi.
“Si viaggia per la pura ricerca della conoscenza. La nascita è l’inizio di un lungo cammino la cui meta termina nel medesimo punto di partenza. Il giorno e la notte sono i viaggiatori dell’eternità che fanno passare gli anni e i chilometri; così si accrescono le conoscenze, si riempiono le valigie di emozioni, sensazioni, ricordi, immagini e colori.”
Ogni spostamento è misurato da coordinate geografiche. Nelle opere della serie “Voi siete qui”, le mappe e le cartine stradali in tele-valigie racchiudono e sintetizzano il progetto ed il percorso, prima mentale e poi fisico. Sintesi spazio temporale dello spostamento e del cambiamento. L’artista inserisce nelle mappe anche i singoli elementi necessari per compiere il cammino. In quest’ottica, un biglietto aereo, inserito in una cartina, è la chiave che apre la porta della conoscenza.
Il gruppo di immagini dal titolo “In viaggio”, invece, mostra i singoli momenti dello spostamento, luoghi e simboli che sebbene raffigurati nella loro staticità (un aereo fermo in pista o i sedili e le vetrate di una sala d’aspetto), vengono resi vivi e dinamici attraverso soluzioni formali ottenute sfruttando ai riflessi dei vetri o l’inclinazione del raggio di luce che illumina gli oggetti fotografati.
“Ogni mezzo di trasporto – dice l’artista - è solo un passaggio, un frammento pieno di vita e di persone, un’immagine fissa in movimento”.
La metafora del viaggio sfocia e si fonde con quella dell’acqua e del mare. La trasformazione per mezzo dello spostamento diventa purificazione, anche attraverso il sacrificio estremo della morte. Nel trittico dal titolo “Naufragare” (foto di Francesca Crocetti ed Elio Germani) il viaggio è compiuto. Si ritorna all’origine in un “eterno ritorno” il cui moto ricorda quello del mare. In questi lavori, tre mani emergono dall’acqua, ora cullate dalle onde, ora impigliate in una rete di pescatori. La crudezza delle immagini è attenuata dalla poesia evocata da quelle mani violacee e tumefatte dal corso degli eventi. Nel loro disintegrarsi la materia ritorna alla materia. Lo spirito individuale si ricongiunge con l’infinito. Testo critico a cura di Mariangela Maritato
I temi del Viaggio e dei Sognatori d’acqua sono i cardini della ricerca e della sperimentazione attuale dell’artista che non manca di cercare spunti ed ispirazioni oltre che nell’arte visiva, anche nella musica e nella letteratura. Come nel Sonetto 27 di William Shakespeare (Sonetti) che affronta proprio il tema del viaggio:
“Sfinito dalla fatica, mi affretto al mio letto/ il caro riposo per le membra stanche del viaggio/ma allora un altro viaggio mi comincia nella testa /e lavora la mia mente, quando è finito il lavoro del corpo…
“Ci sono tanti motivi per viaggiare, per fuggire e tornare, per dimenticare un amore o per incontrarne di nuovi” spiega l’artista.
Il guadagno e l’avventura? Ritrovare una patria perduta come fece Ulisse o scoprire un’isola più lontana ed accogliente di quella che ci si lascia alle spalle? Sono solo i motivi più ovvi.
“Si viaggia per la pura ricerca della conoscenza. La nascita è l’inizio di un lungo cammino la cui meta termina nel medesimo punto di partenza. Il giorno e la notte sono i viaggiatori dell’eternità che fanno passare gli anni e i chilometri; così si accrescono le conoscenze, si riempiono le valigie di emozioni, sensazioni, ricordi, immagini e colori.”
Ogni spostamento è misurato da coordinate geografiche. Nelle opere della serie “Voi siete qui”, le mappe e le cartine stradali in tele-valigie racchiudono e sintetizzano il progetto ed il percorso, prima mentale e poi fisico. Sintesi spazio temporale dello spostamento e del cambiamento. L’artista inserisce nelle mappe anche i singoli elementi necessari per compiere il cammino. In quest’ottica, un biglietto aereo, inserito in una cartina, è la chiave che apre la porta della conoscenza.
Il gruppo di immagini dal titolo “In viaggio”, invece, mostra i singoli momenti dello spostamento, luoghi e simboli che sebbene raffigurati nella loro staticità (un aereo fermo in pista o i sedili e le vetrate di una sala d’aspetto), vengono resi vivi e dinamici attraverso soluzioni formali ottenute sfruttando ai riflessi dei vetri o l’inclinazione del raggio di luce che illumina gli oggetti fotografati.
“Ogni mezzo di trasporto – dice l’artista - è solo un passaggio, un frammento pieno di vita e di persone, un’immagine fissa in movimento”.
La metafora del viaggio sfocia e si fonde con quella dell’acqua e del mare. La trasformazione per mezzo dello spostamento diventa purificazione, anche attraverso il sacrificio estremo della morte. Nel trittico dal titolo “Naufragare” (foto di Francesca Crocetti ed Elio Germani) il viaggio è compiuto. Si ritorna all’origine in un “eterno ritorno” il cui moto ricorda quello del mare. In questi lavori, tre mani emergono dall’acqua, ora cullate dalle onde, ora impigliate in una rete di pescatori. La crudezza delle immagini è attenuata dalla poesia evocata da quelle mani violacee e tumefatte dal corso degli eventi. Nel loro disintegrarsi la materia ritorna alla materia. Lo spirito individuale si ricongiunge con l’infinito. Testo critico a cura di Mariangela Maritato
17
gennaio 2009
Francesca Crocetti – Appunti per un viaggio verso il mare
Dal 17 gennaio al 06 marzo 2009
fotografia
Location
LA CANTINA DI MANUELA – VIA PROCACCINI
Milano, Via Giulio Cesare Procaccini, 41, (Milano)
Milano, Via Giulio Cesare Procaccini, 41, (Milano)
Orario di apertura
da lunedì a sabato dalle 19 alle 24. Chiuso la domenica
Vernissage
17 Gennaio 2009, ore 19
Autore
Curatore