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Francesca Dondoglio – Di soglia in soglia
Una pittura che crea nei punti di contatto nuove soglie sollecitando ad incontrare nel quotidiano e nell’ordinario ciascuno la propria attraverso una continua capacità di allusione a quel reale che non si esaurisce nel visibile.
Comunicato stampa
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Paul Celan ha parlato una volta, in una poesia inedita del 1955, di una parola di soglia (Schwellenwort). Parola liminare, in bilico tra linguaggio e silenzio, presenza ed assenza, trascendenza e mondo sensibile.
È a partire da tali parole ed esperienze di confine che si sviluppa la personale di Francesca Dondoglio, con una selezione di opere in cui l'artista inizia ad indagare il rapporto tra l'idea di dualità e il concetto di soglia, da sempre una delle immagini più potenti e affascinanti che hanno animato la riflessione filosofica e spirituale lungo tutta la storia del pensiero.
La soglia rappresenta un luogo paradossale che allo stesso tempo unisce e divide, uno iato che è al contempo baratro e appiglio per lo sguardo. È limite, confine, ma al contempo luogo di incontro, punto di passaggio tra due spazi irriducibili, luogo critico che rappresenta il momento decisivo della traduzione del possibile in evento.
Dondoglio indaga questo tema attraverso la pratica della pittura, attività simbolica per eccellenza che ha la capacità di gettare in campo, tenendole assieme, cose in sé diverse e apparentemente divise. L'artista esplora il rapporto tra materia, colore e forma dando vita ad una pittura stratificata ascrivibile ad un espressionismo esperienziale di natura concettuale. Superfici, linee e segni danno forma a dispositivi di senso che usano la cromaticità per portare a rappresentazione la dimensione archetipale ed esistenziale dell'uomo.
Una pittura che crea nei punti di contatto nuove soglie sollecitando ad incontrare nel quotidiano e nell'ordinario ciascuno la propria attraverso una continua capacità di allusione a quel reale che non si esaurisce nel visibile. Dal punto di vista spaziale è un tentativo di sfondare la superficie pittorica per mettere in scena quella domanda che rimanda ad un luogo altro e restituisce un'idea di spazio che va oltre la superficie bidimensionale del supporto.
Come in campo aperto, luogo di lotta e risonanza, nei suoi quadri due regioni spaziali sono portate a lambirsi, in quell'incontro, definito come luogo di possibilità o zona (o) scura, che l'autrice stessa chiama Via di mezzo.
A fare in modo che questa apertura si stagli è un gradino “secco”, netto, che chiede all'occhio di compiere un “passaggio, che deve essere sempre un salto”1. Ed ecco la soglia, davanti alla quale sentiamo poco a poco che perdiamo piede, il momento esatto in cui si è portati a scegliere se porre resistenza o entrare in qualcosa di completamente sconosciuto, come una proposta di avventura. Questo è il luogo abitato dal poeta o artista nella sua poeticità, primo tra tutti Paul Celan che, con la sua raccolta poetica Di soglia in soglia, suggerisce il titolo alla mostra.
Bibliografia
Bruni Marco, La natura divisa. Hans Jonas e la questione del dualismo, Inschibboleth Edizioni, Collana Zeugma - Proposte, 2020.
Celan Paul, Poesie, (a cura e traduzione di G. Bevilacqua), Mondadori, collana I Meridiani, Milano, 1998.
Dalla Valle Martino, Parole di soglia : sulla poesia di Paul Celan in "Paradosso : rivista di filosofia : 1, 2020, Padova : Il poligrafo, 2020 , 2704-7091 - Casalini id: 5229340", p. 109-130.
Durkheim Emile, Il dualismo della natura umana e le sue condizioni sociali, (a cura di G. Paoletti), Edizioni ETS, collana Bifronti, Pisa, 2009.
Pétrement Simone, Il dualismo nella storia della filosofia e delle religioni, (a cura di F. Negri ), Morcelliana Edizioni, Brescia, 2021.
È a partire da tali parole ed esperienze di confine che si sviluppa la personale di Francesca Dondoglio, con una selezione di opere in cui l'artista inizia ad indagare il rapporto tra l'idea di dualità e il concetto di soglia, da sempre una delle immagini più potenti e affascinanti che hanno animato la riflessione filosofica e spirituale lungo tutta la storia del pensiero.
La soglia rappresenta un luogo paradossale che allo stesso tempo unisce e divide, uno iato che è al contempo baratro e appiglio per lo sguardo. È limite, confine, ma al contempo luogo di incontro, punto di passaggio tra due spazi irriducibili, luogo critico che rappresenta il momento decisivo della traduzione del possibile in evento.
Dondoglio indaga questo tema attraverso la pratica della pittura, attività simbolica per eccellenza che ha la capacità di gettare in campo, tenendole assieme, cose in sé diverse e apparentemente divise. L'artista esplora il rapporto tra materia, colore e forma dando vita ad una pittura stratificata ascrivibile ad un espressionismo esperienziale di natura concettuale. Superfici, linee e segni danno forma a dispositivi di senso che usano la cromaticità per portare a rappresentazione la dimensione archetipale ed esistenziale dell'uomo.
Una pittura che crea nei punti di contatto nuove soglie sollecitando ad incontrare nel quotidiano e nell'ordinario ciascuno la propria attraverso una continua capacità di allusione a quel reale che non si esaurisce nel visibile. Dal punto di vista spaziale è un tentativo di sfondare la superficie pittorica per mettere in scena quella domanda che rimanda ad un luogo altro e restituisce un'idea di spazio che va oltre la superficie bidimensionale del supporto.
Come in campo aperto, luogo di lotta e risonanza, nei suoi quadri due regioni spaziali sono portate a lambirsi, in quell'incontro, definito come luogo di possibilità o zona (o) scura, che l'autrice stessa chiama Via di mezzo.
A fare in modo che questa apertura si stagli è un gradino “secco”, netto, che chiede all'occhio di compiere un “passaggio, che deve essere sempre un salto”1. Ed ecco la soglia, davanti alla quale sentiamo poco a poco che perdiamo piede, il momento esatto in cui si è portati a scegliere se porre resistenza o entrare in qualcosa di completamente sconosciuto, come una proposta di avventura. Questo è il luogo abitato dal poeta o artista nella sua poeticità, primo tra tutti Paul Celan che, con la sua raccolta poetica Di soglia in soglia, suggerisce il titolo alla mostra.
Bibliografia
Bruni Marco, La natura divisa. Hans Jonas e la questione del dualismo, Inschibboleth Edizioni, Collana Zeugma - Proposte, 2020.
Celan Paul, Poesie, (a cura e traduzione di G. Bevilacqua), Mondadori, collana I Meridiani, Milano, 1998.
Dalla Valle Martino, Parole di soglia : sulla poesia di Paul Celan in "Paradosso : rivista di filosofia : 1, 2020, Padova : Il poligrafo, 2020 , 2704-7091 - Casalini id: 5229340", p. 109-130.
Durkheim Emile, Il dualismo della natura umana e le sue condizioni sociali, (a cura di G. Paoletti), Edizioni ETS, collana Bifronti, Pisa, 2009.
Pétrement Simone, Il dualismo nella storia della filosofia e delle religioni, (a cura di F. Negri ), Morcelliana Edizioni, Brescia, 2021.
11
marzo 2023
Francesca Dondoglio – Di soglia in soglia
Dall'undici marzo al 15 aprile 2023
arte contemporanea
Location
OPEN ART HOUSE
Ivrea, Via San Gaudenzio, 10b, (Torino)
Ivrea, Via San Gaudenzio, 10b, (Torino)
Orario di apertura
martedì e venerdì 14.30-19.30
Vernissage
11 Marzo 2023, 17
Sito web
Ufficio stampa
Open Art House uff. stampa
Autore