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Francesca Grilli – Ring, ring, ring
La sala di Palazzo Marigliano, sede del Riot Studio, risuona di un’eco che attraversa distanze geografiche e culturali, un monito onomatopeico che risveglia le coscienze.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La Galleria Umberto Di Marino è lieta di presentare, martedì 4 luglio presso il Riot Studio, Ring ring ring, una performance di Francesca Grilli.
Il lavoro dell'artista s'inserisce nella serie di eventi grazie ai quali la galleria si proietta oltre la sua cornice tradizionale, per estendersi al tessuto sociale della città nella riflessione sulle pratiche artistiche contemporanee.
In questa occasione la sala di Palazzo Marigliano, sede del Riot Studio, risuona di un'eco che attraversa distanze geografiche e culturali, un monito onomatopeico che risveglia le coscienze, oltre la banalità con cui il tema delle migrazioni contemporanee viene usurato da un linguaggio mediatico in grado di appiattire ogni complessità e ogni ricchezza.
Negli ultimi due anni Francesca Grilli ha dedicato particolare attenzione a questo snodo fondamentale per l'identità europea, indagando i flussi generazionali che hanno solcato i mari in direzione centrifuga verso gli Stati Uniti nella prima metà del secolo scorso, mentre ora si avventurano in direzione centripeta verso il Vecchio Continente. Mezzi di fortuna ieri, precarie imbarcazioni oggi, aspirazioni del tutto simili, racconti che attraversano il tempo ma ripetono ancora la stessa storia nonostante i cambiamenti geopolitici.
Come definire le tracce che tengono legato al vissuto familiare e collettivo chi abbandona la propria terra d'origine? Su quale terreno si gioca la condivisione di questo bagaglio e attraverso quali strumenti di trasmissione? In quale punto s'intercetta il senso di appartenenza alla nuova comunità di cui si è deciso di fare parte?
Durante la residenza all'ISCP di Brooklyn - New York nel 2016, l'artista ha intrapreso lo studio dei documenti conservati presso l'Ellis Island Immigration Museum, arrivando a restringere il campo d'indagine sulle prime comunità italo-americane di Williamsburg prima e Little Italy poi. Le tradizioni ed i gesti rimasti congelati nel tempo oltreoceano, quando spesso nei loro luoghi d'origine avevano perso significato, il mix linguistico e la simbologia reinterpretata alla luce del nuovo contesto sono stati sintetizzati dalla scelta di un oggetto d'uso quotidiano. L'anello di famiglia, tramandato di generazione in generazione, è stato realizzato in cera per essere indossato a turno dai membri della comunità durante attività collettive come cucinare, giocare a carte o lavorare a maglia. Plasmato dalla ripetizione dei gesti e dalle strette di mano, acquista nuova forma in un anello d'ottone che assurge a monumento minimo della memoria collettiva. L'oro dei poveri, dalle proprietà acustiche che lo hanno reso il materiale d'elezione per i primi strumenti dei migranti, durante l'azione performativa viene lucidato indossando un microfono a contatto nella mano. Più viene lustrato, più l'anello diventa scintillante e l'audio prodotto da questo gesto cadenzato rimanda al suono delle onde e quindi all'inizio del viaggio.
A Napoli, sono chiamati ad alternarsi nello spazio un performer italiano e un migrante, due volti dello stesso corpo sociale in movimento, la stessa aspirazione al benessere, un solo luogo da condividere. Francesca Grilli è tesa nello sforzo di rendere tangibile l'invisibile, così come, in The forgetting of air al MAXXI di Roma, ci ha mostrato la consistenza dell'aria condivisa tra i migranti e i performer grazie ad una macchina a vapore. La democrazia del respiro, come i segni delle relazioni umane sull'anello, diventano la prova reciproca, inconfutabile di un'esistenza comune a tutti.
Francesca Grilli è nata a Bologna nel 1978. vive e lavora tra Amsterdam e Bruxelles
La sua ricerca esplora l'ambito del suono, nelle sue molteplici implicazioni espressive e percettive. Prediligendo il linguaggio performativo, i lavori muovono da elementi privati e personali per incontrare lo spazio d'azione dello spettatore, coinvolgendolo in un territorio incerto e perturbante. Nella sua ricerca si rintracciano infatti due aspetti centrali: il trattamento del suono in tutte le sue forme e registri, e lo spazio d'azione dello spettatore. Se il primo è un elemento linguistico dalle infinite possibilità di modulazione espressiva, il secondo è uno smisurato spazio di coinvolgimento fisico ed emotivo per lo spettatore.
La sua poetica si articola tramite video e performance, concentrando rispettivamente l'attenzione sulla complessità del racconto intimo e sulla ricerca di un'azione della massima intensità, coadiuvata dall'elemento sonoro, ritenuto dall'artista lo strumento più efficace per comunicare direttamente con l'inconscio personale e collettivo.
Negli ultimi anni ha lavorato a lungo sul linguaggio, sulle sue metafore e suggestioni, come nella performance The conversation del 2010. La ricerca di un diverso grado di comunicazione, del tutto dematerializzato, a cavallo tra magia e rito, è invece l'elemento portante di numerose altre opere, tra le quali si ricorda Moth, 2009.
Ha preso parte al programma di diverse residenza internazionali quali Rijksakademia Van beeldende Kunsten (2007/2008), American Academy in Rome (2014/2015), ISCP - International Studio & Curatorial Program residency program, New York, US (2016). Nel 2016 ha ricevuto il New York Prize.
Tra le personali e performances di rilievo si segnalano: The forgetting of air, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino, (2017), Maxxi Museum, Roma (2016), Family (2015-2017), Van Abbemuseum, NL, Anger alla Galleria Umberto Di Marino, Napoli, MACRO Roma (2012), The Conversation al Museo MAMbo, Bologna (2010).
Il suo lavoro è stato presentato in diverse sedi espositive in Italia e all'estero, come viceversa, Padiglione Italia alla 55. Biennale di Venezia ,(2013), MADRE, Naples (2012), the Galleria d'Arte Contemporanea, Monfalcone (2012), the Serpentine Gallery, London (2010) and Manifesta7 in Bolzano (2008).
Numerose le partecipazioni ai festival di performance: Drodesera Festival at the Centrale Fies in Trento, Homo Novus/LT – Buda/BE - Roma Europa, UOVO Performing Arts/IT, Tupp Festival/SW, Rencontres Choregraphiques/FR e Santarcangelo at the Teatri in Rimini (2017/2019).
Performers:
Benno Steinegger è attore e performer. Nasce in Südtirol/Italia nel 1980 ma dal 2015 emigra a Bruxelles.
Rubens Ramos è nato nel 1980 a Capo Verde. Vive a Napoli
Il lavoro dell'artista s'inserisce nella serie di eventi grazie ai quali la galleria si proietta oltre la sua cornice tradizionale, per estendersi al tessuto sociale della città nella riflessione sulle pratiche artistiche contemporanee.
In questa occasione la sala di Palazzo Marigliano, sede del Riot Studio, risuona di un'eco che attraversa distanze geografiche e culturali, un monito onomatopeico che risveglia le coscienze, oltre la banalità con cui il tema delle migrazioni contemporanee viene usurato da un linguaggio mediatico in grado di appiattire ogni complessità e ogni ricchezza.
Negli ultimi due anni Francesca Grilli ha dedicato particolare attenzione a questo snodo fondamentale per l'identità europea, indagando i flussi generazionali che hanno solcato i mari in direzione centrifuga verso gli Stati Uniti nella prima metà del secolo scorso, mentre ora si avventurano in direzione centripeta verso il Vecchio Continente. Mezzi di fortuna ieri, precarie imbarcazioni oggi, aspirazioni del tutto simili, racconti che attraversano il tempo ma ripetono ancora la stessa storia nonostante i cambiamenti geopolitici.
Come definire le tracce che tengono legato al vissuto familiare e collettivo chi abbandona la propria terra d'origine? Su quale terreno si gioca la condivisione di questo bagaglio e attraverso quali strumenti di trasmissione? In quale punto s'intercetta il senso di appartenenza alla nuova comunità di cui si è deciso di fare parte?
Durante la residenza all'ISCP di Brooklyn - New York nel 2016, l'artista ha intrapreso lo studio dei documenti conservati presso l'Ellis Island Immigration Museum, arrivando a restringere il campo d'indagine sulle prime comunità italo-americane di Williamsburg prima e Little Italy poi. Le tradizioni ed i gesti rimasti congelati nel tempo oltreoceano, quando spesso nei loro luoghi d'origine avevano perso significato, il mix linguistico e la simbologia reinterpretata alla luce del nuovo contesto sono stati sintetizzati dalla scelta di un oggetto d'uso quotidiano. L'anello di famiglia, tramandato di generazione in generazione, è stato realizzato in cera per essere indossato a turno dai membri della comunità durante attività collettive come cucinare, giocare a carte o lavorare a maglia. Plasmato dalla ripetizione dei gesti e dalle strette di mano, acquista nuova forma in un anello d'ottone che assurge a monumento minimo della memoria collettiva. L'oro dei poveri, dalle proprietà acustiche che lo hanno reso il materiale d'elezione per i primi strumenti dei migranti, durante l'azione performativa viene lucidato indossando un microfono a contatto nella mano. Più viene lustrato, più l'anello diventa scintillante e l'audio prodotto da questo gesto cadenzato rimanda al suono delle onde e quindi all'inizio del viaggio.
A Napoli, sono chiamati ad alternarsi nello spazio un performer italiano e un migrante, due volti dello stesso corpo sociale in movimento, la stessa aspirazione al benessere, un solo luogo da condividere. Francesca Grilli è tesa nello sforzo di rendere tangibile l'invisibile, così come, in The forgetting of air al MAXXI di Roma, ci ha mostrato la consistenza dell'aria condivisa tra i migranti e i performer grazie ad una macchina a vapore. La democrazia del respiro, come i segni delle relazioni umane sull'anello, diventano la prova reciproca, inconfutabile di un'esistenza comune a tutti.
Francesca Grilli è nata a Bologna nel 1978. vive e lavora tra Amsterdam e Bruxelles
La sua ricerca esplora l'ambito del suono, nelle sue molteplici implicazioni espressive e percettive. Prediligendo il linguaggio performativo, i lavori muovono da elementi privati e personali per incontrare lo spazio d'azione dello spettatore, coinvolgendolo in un territorio incerto e perturbante. Nella sua ricerca si rintracciano infatti due aspetti centrali: il trattamento del suono in tutte le sue forme e registri, e lo spazio d'azione dello spettatore. Se il primo è un elemento linguistico dalle infinite possibilità di modulazione espressiva, il secondo è uno smisurato spazio di coinvolgimento fisico ed emotivo per lo spettatore.
La sua poetica si articola tramite video e performance, concentrando rispettivamente l'attenzione sulla complessità del racconto intimo e sulla ricerca di un'azione della massima intensità, coadiuvata dall'elemento sonoro, ritenuto dall'artista lo strumento più efficace per comunicare direttamente con l'inconscio personale e collettivo.
Negli ultimi anni ha lavorato a lungo sul linguaggio, sulle sue metafore e suggestioni, come nella performance The conversation del 2010. La ricerca di un diverso grado di comunicazione, del tutto dematerializzato, a cavallo tra magia e rito, è invece l'elemento portante di numerose altre opere, tra le quali si ricorda Moth, 2009.
Ha preso parte al programma di diverse residenza internazionali quali Rijksakademia Van beeldende Kunsten (2007/2008), American Academy in Rome (2014/2015), ISCP - International Studio & Curatorial Program residency program, New York, US (2016). Nel 2016 ha ricevuto il New York Prize.
Tra le personali e performances di rilievo si segnalano: The forgetting of air, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino, (2017), Maxxi Museum, Roma (2016), Family (2015-2017), Van Abbemuseum, NL, Anger alla Galleria Umberto Di Marino, Napoli, MACRO Roma (2012), The Conversation al Museo MAMbo, Bologna (2010).
Il suo lavoro è stato presentato in diverse sedi espositive in Italia e all'estero, come viceversa, Padiglione Italia alla 55. Biennale di Venezia ,(2013), MADRE, Naples (2012), the Galleria d'Arte Contemporanea, Monfalcone (2012), the Serpentine Gallery, London (2010) and Manifesta7 in Bolzano (2008).
Numerose le partecipazioni ai festival di performance: Drodesera Festival at the Centrale Fies in Trento, Homo Novus/LT – Buda/BE - Roma Europa, UOVO Performing Arts/IT, Tupp Festival/SW, Rencontres Choregraphiques/FR e Santarcangelo at the Teatri in Rimini (2017/2019).
Performers:
Benno Steinegger è attore e performer. Nasce in Südtirol/Italia nel 1980 ma dal 2015 emigra a Bruxelles.
Rubens Ramos è nato nel 1980 a Capo Verde. Vive a Napoli
04
luglio 2017
Francesca Grilli – Ring, ring, ring
04 luglio 2017
performance - happening
Location
RIOT STUDIO
Napoli, Via San Biagio Dei Librai, 39, (Napoli)
Napoli, Via San Biagio Dei Librai, 39, (Napoli)
Orario di apertura
dalle 19.30 alle 22
Vernissage
4 Luglio 2017, dalle 19.30 alle 22
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