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Francesca Magro – Oltre uomo
La mostra di Francesca Magro a Spazio Tadini raccoglie i suoi ultimi lavori su un tema caro all’artista: il corpo. Un percorso enigmatico sul rapporto con “la carne” che diventerà oggetto anche di un prossimo volume dedicato all’artista a cura di Luca Pietro Nicoletti. La mostra si svolgerà contemporaneamente alla realizzazione della terza edizione del Festival Coreografia D’arte 2012, dal 24 al 30 novembre, in cui la coreografa, Federicapaola Capecchi, presenterà uno spettacolo interamente ispirato al lavoro artistico di Francesca Magro, giovedì 29 novembre con una doppia replica alle 20.30 e alle 21.45 (per informazioni visitare il calendario del festival su www.spaziotadini.wordpress.com).
Comunicato stampa
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La mostra di Francesca Magro a Spazio Tadini raccoglie i suoi ultimi lavori su un tema caro all’artista: il corpo. Un percorso enigmatico sul rapporto con “la carne” che diventerà oggetto anche di un prossimo volume dedicato all’artista a cura di Luca Pietro Nicoletti. La mostra si svolgerà contemporaneamente alla realizzazione della terza edizione del Festival Coreografia D’arte 2012, dal 24 al 30 novembre, in cui la coreografa, Federicapaola Capecchi, presenterà uno spettacolo interamente ispirato al lavoro artistico di Francesca Magro, giovedì 29 novembre con una doppia replica alle 20.30 e alle 21.45 (per informazioni visitare il calendario del festival su www.spaziotadini.wordpress.com).
Scrive Federicapaola Capecchi
“I corpi…. Di Francesca Magro mi hanno sempre attirato i corpi. Corpi non corpi, parti elettroniche o meccaniche innestate sugli arti, o addirittura prolungamenti delle membra, della testa, del cervello; dissezioni, frammenti di corpo, scomposto, distorto, tagliato, a volte, luogo in rovina. Guardando i suoi corpi predomina per me lo spazio, il vuoto, il pieno di un essere in lotta … per cosa? Per chi? Per quale corpo oggi? A che grado, a che punto di corpo siamo? Cosa può il corpo? Domande che sono parte integrante della mia ricerca da tempo, e che trovano uno stimolante enigma nelle opere di Francesca Magro. (…)Il lavoro e la ricerca drammaturgica e coreografica che sto compiendo intorno ad alcune opere di Francesca Magro mi porta a trovare affinità, similitudine, identificazione e diversità, avversione, contrapposizione fra violenza e bellezza, fra arte e violenza.Tra bellezza e arte, dove la violenza rimane un suffisso. Un cerchio, una circonferenza dove arte e bellezza si inseguono, senza mai raggiungersi. O forse solo per un attimo, per poi ricominciare ad inseguirsi, violentemente. Un cerchio come una danza, al centro del quale c’è l’uomo. Il suo corpo. E la nuova identità che ne scaturirà”.
Ed ecco il punto. L’identità, il rapporto con il corpo. Ma qual è il processo di cambiamento in atto? Per Francesco Tadini, Francesca Magro è come se fosse un’inviata speciale a documentare, matita alla mano, i cambiamenti sociali sul nostro rapporto con il corpo.
Scrive Francesco Tadini
“Francesca Magro disegna corpi che non designano corpi. De signum: ritrarre per via di segni la forma di un oggetto. I segni di Francesca Magro non ri-traggono. Quasi immemori di anatomia umana - quanto basta per entrare in un territorio caro a Giacometti - muovono alla caccia di un ultra uomo biotecnologico. Di un eroe mutante. Convertono cartilagini in giunti cardanici. Tramutano sangue in fluidi lubrificanti. Trasformano placenta e liquidi amniotici in bagni chimici che generano protesi, con filamenti, lanuggini, e particolari prolungamenti che congiungono a invisibili laboratori, dove si programma il loro futuro innervandolo in sagome neoplasiche con scariche polverizzate di coloranti anionici.
Oppure: Francesca Magro non dirige i suoi graffi e turbini segnici verso la nascita del prossimo supereroe Marvel, ma assiste a una Catastrofe/Creazione. Allora la sua mano non può fare altro che prendere atto della Genesi di un nuovo mondo. Il mondo vecchio è finito -annientato- e il mondo nuovo sta prendendo forma. E come ogni forma nata alla fine di un’altra forma, la contiene. (….)
Francesca Magro, oggi, avverte una benefica urgenza: quella di accorciare le distanze da una catastrofe in corso. (…..) E disegna corpi, Francesca, con il vigore e la velocità di chi non può perdere tempo in operazioni complementari. Va al dunque. Forse, per questa ragione, la sua mano è rapida e muove la linea allo stesso “galoppo” da vertigine di quei Moore o Sutherland dei primi anni Quaranta. Francesca Magro è reporter della più accelerata trasformazione che il genere umano abbia vissuto. Il corpo non è più lo stesso. Il corpo non è più un corpo. Il presente elettrico/genetico/digitale promette la fine della fine.”
Scrive Federicapaola Capecchi
“I corpi…. Di Francesca Magro mi hanno sempre attirato i corpi. Corpi non corpi, parti elettroniche o meccaniche innestate sugli arti, o addirittura prolungamenti delle membra, della testa, del cervello; dissezioni, frammenti di corpo, scomposto, distorto, tagliato, a volte, luogo in rovina. Guardando i suoi corpi predomina per me lo spazio, il vuoto, il pieno di un essere in lotta … per cosa? Per chi? Per quale corpo oggi? A che grado, a che punto di corpo siamo? Cosa può il corpo? Domande che sono parte integrante della mia ricerca da tempo, e che trovano uno stimolante enigma nelle opere di Francesca Magro. (…)Il lavoro e la ricerca drammaturgica e coreografica che sto compiendo intorno ad alcune opere di Francesca Magro mi porta a trovare affinità, similitudine, identificazione e diversità, avversione, contrapposizione fra violenza e bellezza, fra arte e violenza.Tra bellezza e arte, dove la violenza rimane un suffisso. Un cerchio, una circonferenza dove arte e bellezza si inseguono, senza mai raggiungersi. O forse solo per un attimo, per poi ricominciare ad inseguirsi, violentemente. Un cerchio come una danza, al centro del quale c’è l’uomo. Il suo corpo. E la nuova identità che ne scaturirà”.
Ed ecco il punto. L’identità, il rapporto con il corpo. Ma qual è il processo di cambiamento in atto? Per Francesco Tadini, Francesca Magro è come se fosse un’inviata speciale a documentare, matita alla mano, i cambiamenti sociali sul nostro rapporto con il corpo.
Scrive Francesco Tadini
“Francesca Magro disegna corpi che non designano corpi. De signum: ritrarre per via di segni la forma di un oggetto. I segni di Francesca Magro non ri-traggono. Quasi immemori di anatomia umana - quanto basta per entrare in un territorio caro a Giacometti - muovono alla caccia di un ultra uomo biotecnologico. Di un eroe mutante. Convertono cartilagini in giunti cardanici. Tramutano sangue in fluidi lubrificanti. Trasformano placenta e liquidi amniotici in bagni chimici che generano protesi, con filamenti, lanuggini, e particolari prolungamenti che congiungono a invisibili laboratori, dove si programma il loro futuro innervandolo in sagome neoplasiche con scariche polverizzate di coloranti anionici.
Oppure: Francesca Magro non dirige i suoi graffi e turbini segnici verso la nascita del prossimo supereroe Marvel, ma assiste a una Catastrofe/Creazione. Allora la sua mano non può fare altro che prendere atto della Genesi di un nuovo mondo. Il mondo vecchio è finito -annientato- e il mondo nuovo sta prendendo forma. E come ogni forma nata alla fine di un’altra forma, la contiene. (….)
Francesca Magro, oggi, avverte una benefica urgenza: quella di accorciare le distanze da una catastrofe in corso. (…..) E disegna corpi, Francesca, con il vigore e la velocità di chi non può perdere tempo in operazioni complementari. Va al dunque. Forse, per questa ragione, la sua mano è rapida e muove la linea allo stesso “galoppo” da vertigine di quei Moore o Sutherland dei primi anni Quaranta. Francesca Magro è reporter della più accelerata trasformazione che il genere umano abbia vissuto. Il corpo non è più lo stesso. Il corpo non è più un corpo. Il presente elettrico/genetico/digitale promette la fine della fine.”
07
novembre 2012
Francesca Magro – Oltre uomo
Dal 07 al 30 novembre 2012
arte contemporanea
Location
SPAZIO TADINI
Milano, Via Niccolò Jommelli, 24, (Milano)
Milano, Via Niccolò Jommelli, 24, (Milano)
Orario di apertura
dalle 15.30 alle 19 da martedì a sabato
Vernissage
7 Novembre 2012, h 18.30
Autore