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Francesca Refrigeri – Facce
Volti che interpellano il riguardante, l’interrogano, e al tempo stesso sembrano chiedergli d’essere a loro volta interpellati, interrogati, in un dialogo ansioso, al tempo stesso privo d’illusioni e carico di speranza
Comunicato stampa
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Grandi volti frontali dilatati, tesi sino al limite della rottura della loro tenuta in quanto organismi coesi. Le bocche, gli occhi, i nasi, le capigliature, ogni loro singolo elemento impone la propria presenza, quasi a incarnare uno dei cinque sensi. E quei diversi elementi dei volti restano tuttavia insieme composti, pur flettendo la rappresentazione in una sorta d’implicita forzatura tendenzialmente anamorfica.
Volti che interpellano il riguardante, l’interrogano, e al tempo stesso sembrano chiedergli d’essere a loro volta interpellati, interrogati, in un dialogo ansioso, al tempo stesso privo d’illusioni e carico di speranza.
La ricerca di Francesca Refrigeri ha raggiunto l’obiettivo posto nella sua fondamentale ipotesi di lavoro. Il gioco drammatico tra organicità sintattica della figurazione e dissociazione paratattica dei diversi elementi che conformano la sua “naturalità” è stato portato infatti nei lavori più recenti ad un’alta evidenza espressiva. Una complessa dialettica regola i rapporti fra estroversione dei dati emozionali e ritegno, o, per meglio, protezione dell’intimità esistenziale.
Mentre in primissima evidenza, nel loro grande dimensionamento e nella chiarezza denotativa d’ogni dettaglio, le immagini appaiono bloccate, ad uno sguardo più attento un moto non ostentato, ma palpitante, le anima e dà luogo ad un’oscillazione incessante tra desiderio di consegnarsi perdutamente al riguardante e ripiegamento in una dolorosa chiusura.
2)
In una stagione artistica nella quale il proscenio è pesantemente occupato da pochi casi ipermercantilizzati, Francesca Refrigeri prende posto con persuasiva autonomia poetic a e di linguaggio tra coloro ai quali ancora può essere affidato il destino di “un’arte de pictura” di cui l’iconosfera urbana sovraccarica di segnali insensati e la società dello spettacolo sovraccarica dei propri lustrini tentano violentemente di contrastare i dettati emozionali e critici.
Antonio Del Guercio
Volti che interpellano il riguardante, l’interrogano, e al tempo stesso sembrano chiedergli d’essere a loro volta interpellati, interrogati, in un dialogo ansioso, al tempo stesso privo d’illusioni e carico di speranza.
La ricerca di Francesca Refrigeri ha raggiunto l’obiettivo posto nella sua fondamentale ipotesi di lavoro. Il gioco drammatico tra organicità sintattica della figurazione e dissociazione paratattica dei diversi elementi che conformano la sua “naturalità” è stato portato infatti nei lavori più recenti ad un’alta evidenza espressiva. Una complessa dialettica regola i rapporti fra estroversione dei dati emozionali e ritegno, o, per meglio, protezione dell’intimità esistenziale.
Mentre in primissima evidenza, nel loro grande dimensionamento e nella chiarezza denotativa d’ogni dettaglio, le immagini appaiono bloccate, ad uno sguardo più attento un moto non ostentato, ma palpitante, le anima e dà luogo ad un’oscillazione incessante tra desiderio di consegnarsi perdutamente al riguardante e ripiegamento in una dolorosa chiusura.
2)
In una stagione artistica nella quale il proscenio è pesantemente occupato da pochi casi ipermercantilizzati, Francesca Refrigeri prende posto con persuasiva autonomia poetic a e di linguaggio tra coloro ai quali ancora può essere affidato il destino di “un’arte de pictura” di cui l’iconosfera urbana sovraccarica di segnali insensati e la società dello spettacolo sovraccarica dei propri lustrini tentano violentemente di contrastare i dettati emozionali e critici.
Antonio Del Guercio
12
maggio 2007
Francesca Refrigeri – Facce
Dal 12 maggio al 02 giugno 2007
arte contemporanea
Location
LAPORTABLU GALLERY
Roma, Arco Degli Acetari, 40, (Roma)
Roma, Arco Degli Acetari, 40, (Roma)
Orario di apertura
dalle 17:00 alle 20:00 dal Martedì al Sabato
Vernissage
12 Maggio 2007, ore 19
Autore
Curatore