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Francesca Romana Guarnaschelli – Promessa Terra
Spin e Laboratorio Fotografico Corsetti hanno il piacere di presentare il progetto fotografico “Promessa Terra” di Francesca Romana Guarnaschelli nell’ambito della X(II edizione di FOTOGRAFIA – Festival Internazionale di Roma
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La XII edizione del Festival Internazionale della Fotografia di Roma è dedicata quest’anno al coinvolgente tema della Vacatio, la sospensione o l’assenza che diventa metafora di una generale condizione esistenziale.
Si inquadra perfettamente nella prospettiva di questo spunto l’ambizioso progetto fotografico “Promessa Terra” di Francesca Romana Guarnaschelli. Il progetto, curato da Eugenio Corsetti e Niccolò Fano, è costituito da una serie di 15 fotografie formato 40x50 B/N, tutte scattate e stampate con tecniche analogiche senza ricorrere ad alterazioni digitali. Le foto, raccolte in un lungo arco di tempo e in luoghi diversi e poco riconoscibili dell’Italia e dell’Europa, ci raccontano un futuro possibile, attingendo liberamente all’immaginario dei film della fantascienza classica e anni Ottanta.
La sospensione perturbante di questi spazi anonimi, che spesso e volentieri si lasciano percorrere da improvvise lame di luce o velare da nebbie metafisiche, evoca il tema classico dell’invasione e della colonizzazione aliena. Vengono in mente la denuncia dell’alienazione umana di “L’uomo che cadde sulla Terra” (Nicolas Roeg, 1976), o lo svelamento ottico di una disumanizzazione già avvenuta come in “Essi vivono” (John Carpenter, 1988).
La camera di Guarnaschelli attraversa il caleidoscopio delle citazioni e delle evocazioni senza cercare di riorganizzare la caotica e spettrale disgregazione visiva dei vuoti suburbani, manifestandoli piuttosto con un distacco che potrebbe alludere alla condanna come aprire alla speranza. Rifuggendo programmaticamente dal nitore della perfezione tecnica, “Promessa Terra” mira semplicemente all’esplorazione di altri mondi, possibili ma già tutti contenuti all’interno del nostro, anche se ancora invisibili. Universi al tempo stesso preistorici o proiettati in un futuro lontanissimo, nel quale una vitrea modernizzazione ha dilapidato definitivamente l’essenza organica della vita.
Ma “Promessa Terra” non è semplicemente la mimesis di una catastrofe più o meno annunciata, proprio perché lo sguardo della giovane fotografa rinuncia da principio a porsi in un’ottica moralistica. La misteriosa assenza/vacatio dell’umanità, la possibile intrusione di fantasmi alieni, la tangibile e ottusa permanenza delle tracce della civilizzazione, possono essere il preludio di un rinnovamento, appena velato dalla malinconica percezione di un’estinzione.
Come osserva acutamente Andrea Attardi nel testo critico della mostra, riassumendone l’impostazione: “I percorsi dell’autrice mostrano la contraddizione delle cose che possono essere estremamente negative e positive insieme, perché l’arte in sé deve comunque creare problemi.”
La città contemporanea, nella sua manifestazione pulviscolare e decostruita, diventa dunque la cartina di tornasole di questo esperimento visivo che svela i paradossi del vivere contemporaneo suggerendone però anche le opportunità evolutive.
L’installazione, progettata appositamente per lo spazio ipogeo dello Studio Spin con Niccolò Cau e Silvia Litardi, valorizza ancora l’aspetto immersivo del progetto, mirando a proiettare il visitatore all’interno dell’evento. Le stampe ai sali d’argento sono state eseguite da Rolando ed Eugenio Corsetti presso il Laboratorio Fotografico Corsetti.
Francesca Romana Guarnaschelli (Roma, 1983) si è diplomata presso l'Istituto Europeo di Design. Dal 2007 collabora con il Laboratorio Fotografico Corsetti. Nel 2008 ha curato la parte fotografica del progetto editoriale sui mercati rionali di Roma, “Roma, casa e bottega”, edito da Ed/Archi’s.
Fotografa ufficiale della prima edizione della Festa dell’Architettura di Roma del 2010. Fotografa di scena musicale per la Grinding Halt. Fotografa di scena del film Space Metropoliz di Fabrizio Boni e Giorgio de Finis. Ha esposto, a maggio del 2010, nel quartiere Trastevere di Roma, una selezione delle immagini di scena per il documentario “Robaccia Rubbish” sull'artista Fausto Delle Chiaie. A ottobre dello stesso anno risale la personale fotografica “Prima che cali il sipario…”, curata dal Laboratorio Fotografico Corsetti. Espone a maggio del 2012 al MAAM Museo dell’Altro e dell’Altrove.
Si inquadra perfettamente nella prospettiva di questo spunto l’ambizioso progetto fotografico “Promessa Terra” di Francesca Romana Guarnaschelli. Il progetto, curato da Eugenio Corsetti e Niccolò Fano, è costituito da una serie di 15 fotografie formato 40x50 B/N, tutte scattate e stampate con tecniche analogiche senza ricorrere ad alterazioni digitali. Le foto, raccolte in un lungo arco di tempo e in luoghi diversi e poco riconoscibili dell’Italia e dell’Europa, ci raccontano un futuro possibile, attingendo liberamente all’immaginario dei film della fantascienza classica e anni Ottanta.
La sospensione perturbante di questi spazi anonimi, che spesso e volentieri si lasciano percorrere da improvvise lame di luce o velare da nebbie metafisiche, evoca il tema classico dell’invasione e della colonizzazione aliena. Vengono in mente la denuncia dell’alienazione umana di “L’uomo che cadde sulla Terra” (Nicolas Roeg, 1976), o lo svelamento ottico di una disumanizzazione già avvenuta come in “Essi vivono” (John Carpenter, 1988).
La camera di Guarnaschelli attraversa il caleidoscopio delle citazioni e delle evocazioni senza cercare di riorganizzare la caotica e spettrale disgregazione visiva dei vuoti suburbani, manifestandoli piuttosto con un distacco che potrebbe alludere alla condanna come aprire alla speranza. Rifuggendo programmaticamente dal nitore della perfezione tecnica, “Promessa Terra” mira semplicemente all’esplorazione di altri mondi, possibili ma già tutti contenuti all’interno del nostro, anche se ancora invisibili. Universi al tempo stesso preistorici o proiettati in un futuro lontanissimo, nel quale una vitrea modernizzazione ha dilapidato definitivamente l’essenza organica della vita.
Ma “Promessa Terra” non è semplicemente la mimesis di una catastrofe più o meno annunciata, proprio perché lo sguardo della giovane fotografa rinuncia da principio a porsi in un’ottica moralistica. La misteriosa assenza/vacatio dell’umanità, la possibile intrusione di fantasmi alieni, la tangibile e ottusa permanenza delle tracce della civilizzazione, possono essere il preludio di un rinnovamento, appena velato dalla malinconica percezione di un’estinzione.
Come osserva acutamente Andrea Attardi nel testo critico della mostra, riassumendone l’impostazione: “I percorsi dell’autrice mostrano la contraddizione delle cose che possono essere estremamente negative e positive insieme, perché l’arte in sé deve comunque creare problemi.”
La città contemporanea, nella sua manifestazione pulviscolare e decostruita, diventa dunque la cartina di tornasole di questo esperimento visivo che svela i paradossi del vivere contemporaneo suggerendone però anche le opportunità evolutive.
L’installazione, progettata appositamente per lo spazio ipogeo dello Studio Spin con Niccolò Cau e Silvia Litardi, valorizza ancora l’aspetto immersivo del progetto, mirando a proiettare il visitatore all’interno dell’evento. Le stampe ai sali d’argento sono state eseguite da Rolando ed Eugenio Corsetti presso il Laboratorio Fotografico Corsetti.
Francesca Romana Guarnaschelli (Roma, 1983) si è diplomata presso l'Istituto Europeo di Design. Dal 2007 collabora con il Laboratorio Fotografico Corsetti. Nel 2008 ha curato la parte fotografica del progetto editoriale sui mercati rionali di Roma, “Roma, casa e bottega”, edito da Ed/Archi’s.
Fotografa ufficiale della prima edizione della Festa dell’Architettura di Roma del 2010. Fotografa di scena musicale per la Grinding Halt. Fotografa di scena del film Space Metropoliz di Fabrizio Boni e Giorgio de Finis. Ha esposto, a maggio del 2010, nel quartiere Trastevere di Roma, una selezione delle immagini di scena per il documentario “Robaccia Rubbish” sull'artista Fausto Delle Chiaie. A ottobre dello stesso anno risale la personale fotografica “Prima che cali il sipario…”, curata dal Laboratorio Fotografico Corsetti. Espone a maggio del 2012 al MAAM Museo dell’Altro e dell’Altrove.
08
ottobre 2013
Francesca Romana Guarnaschelli – Promessa Terra
Dall'otto al 26 ottobre 2013
fotografia
Location
STUDIO SPIN
Roma, Via Vodice, 8, (Roma)
Roma, Via Vodice, 8, (Roma)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì, ore 14 - 19 e su appuntamento
Domenica 6 Ottobre ore 16 - 19
Sabato 12 Ottobre e Domenica 13 Ottobre ore 16 - 19
Finissage Sabato 26 Ottobre dalle ore 19
Vernissage
8 Ottobre 2013, Dalle 19
Autore
Curatore