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Francesca Schiavon – Anime libere
prima mostra personale della giovane artista veronese Francesca Schiavon.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La Galleria “Arianna Sartori Arte & object design” di Mantova, in via Cappello 17, il pros-simo 5 giugno ospita la prima mostra personale della giovane artista veronese Francesca Schiavon.
L'esposizione intitolata "Anime libere", sarà inaugurata con le presentazioni di Camilla Ber-toni alla presenza dell'artista.
La personale resterà aperta al pubblico fino al 19 giugno con orario dal Lunedì al Sabato dal-le 10.00 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 19.30.
“Ho imparato a disegnare “coscientemente” all’età di tre anni e conservo ancora i documenti.
Alle scuole elementari avrei tanto desiderato imparare a disegnare i vestiti delle mie principesse in modo che dessero la sensazione delle stoffe preziose o impalpabili di cui erano fatti ma purtroppo al-lora non c’erano corsi di disegno. Fortunatamente avevo comunque una “maestra” che mi ha dato molto in quanto a creatività, mia madre.
Quando tornavo a casa da scuola, dopo i compiti, disegnavo, disegnavo miniature, vignette, piccole storielle. Disegnavo seduta ad un tavolo, seduta sul pavimento, sdraiata sul pavimento, disegnavo prima di cena, dopo cena, disegnavo sempre in piccolo.
Inevitabilmente alle scuole medie ero l’unica interessata alla materia artistica e, mentre palline di carta soffiate da cerbottane improvvisate volavano per l’aula, io disegnavo imperterrita. Fu questo a con-vincere la mia insegnante di consigliare ai miei genitori l’indirizzo artistico.
È così che sono arrivata al Liceo Artistico Statale di Verona (quando ancora era senza nome!).
La delusione e la frustrazione sono state grandi quando mi sono resa conto che l’impegno e il deside-rio di insegnare dei professori di alcune (le fondamentali) materie artistiche si aggirava intorno allo zero assoluto. Ancora una volta mi sono messa a disegnare e scolpire in autonomia.
Il desiderio di imparare il disegno restava quindi ancora insoddisfatto e, per colmare questa lacuna, ho deciso di frequentare la scuola che mi sembrava più rigorosa e seria nell’insegnamento di quelle che considero ancora oggi le basi di tutto il disegno: l’anatomia.
Finalmente infatti, presso la Scuola Superiore di Disegno Anatomico di Bologna, ho trovato delle grandi insegnanti nonché illustratrici anatomiche conosciute ed apprezzate in tutto il mondo.
Una volta terminata l’università il mio desiderio di misurarmi subito col mondo del lavoro come illu-stratrice anatomica mi ha portata, dopo aver invano spedito centinaia di curriculae in Italia, in una na-zione dove sapevo non ci fosse molta concorrenza (in quanto non c’erano scuole che preparavano a questa professione) e dove, notoriamente, l’apertura verso nuove proposte è la regola e non l’eccezione: l’Olanda.
Là ho illustrato libri per case editrici mediche e case farmaceutiche e collaborato con la sezione didat-tica del Museo di Scienze Naturali di Leiden come illustratrice per libri di entomologia pubblicati dal-lo stesso museo.
Una volta fatto rientro in Italia, due anni dopo, mi sono accorta che io ero profondamente cambiata ma l’Italia no. Ho cominciato a lavorare “inventandomi” una professione e a collaborare con un gros-so circolo didattico veronese che comprende 5 scuole elementari dove insegnavo ai bambini a dise-gnare tenendo corsi pomeridiani di disegno e pittura. Questa esperienza, che è durata 10 anni, è stata fondamentale per la mia formazione e potrei dire è stato un reciproco “scambio” di emozioni e di in-formazioni. Lo sapeva bene Picasso quando ha pronunciato la frase “una volta disegnavo come Raffa-ello ma mi ci è voluta un’intera vita per disegnare come i bambini”.
Contagiata dal desiderio di esprimersi e dalla spontaneità dei bambini, unito alla scoperta delle mate-rie prime per la pittura, dovuta ad un breve periodo nel mondo del restauro, ho sentito impellente il bi-sogno di raccontare con la pittura.
Raccontare sensazioni provate e forse un po’ idealizzate; raccontare paesaggi che esistono dentro le persone positive; raccontare la forza e la capacità di cambiare insita in tutti coloro che riconoscono e apprezzano la loro parte femminile; raccontare esperienze ed amicizie semplici e sincere come le donne che mi circondano.
… a tutte loro è dedicata questa mostra”.
Francesca Schiavon
L'esposizione intitolata "Anime libere", sarà inaugurata con le presentazioni di Camilla Ber-toni alla presenza dell'artista.
La personale resterà aperta al pubblico fino al 19 giugno con orario dal Lunedì al Sabato dal-le 10.00 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 19.30.
“Ho imparato a disegnare “coscientemente” all’età di tre anni e conservo ancora i documenti.
Alle scuole elementari avrei tanto desiderato imparare a disegnare i vestiti delle mie principesse in modo che dessero la sensazione delle stoffe preziose o impalpabili di cui erano fatti ma purtroppo al-lora non c’erano corsi di disegno. Fortunatamente avevo comunque una “maestra” che mi ha dato molto in quanto a creatività, mia madre.
Quando tornavo a casa da scuola, dopo i compiti, disegnavo, disegnavo miniature, vignette, piccole storielle. Disegnavo seduta ad un tavolo, seduta sul pavimento, sdraiata sul pavimento, disegnavo prima di cena, dopo cena, disegnavo sempre in piccolo.
Inevitabilmente alle scuole medie ero l’unica interessata alla materia artistica e, mentre palline di carta soffiate da cerbottane improvvisate volavano per l’aula, io disegnavo imperterrita. Fu questo a con-vincere la mia insegnante di consigliare ai miei genitori l’indirizzo artistico.
È così che sono arrivata al Liceo Artistico Statale di Verona (quando ancora era senza nome!).
La delusione e la frustrazione sono state grandi quando mi sono resa conto che l’impegno e il deside-rio di insegnare dei professori di alcune (le fondamentali) materie artistiche si aggirava intorno allo zero assoluto. Ancora una volta mi sono messa a disegnare e scolpire in autonomia.
Il desiderio di imparare il disegno restava quindi ancora insoddisfatto e, per colmare questa lacuna, ho deciso di frequentare la scuola che mi sembrava più rigorosa e seria nell’insegnamento di quelle che considero ancora oggi le basi di tutto il disegno: l’anatomia.
Finalmente infatti, presso la Scuola Superiore di Disegno Anatomico di Bologna, ho trovato delle grandi insegnanti nonché illustratrici anatomiche conosciute ed apprezzate in tutto il mondo.
Una volta terminata l’università il mio desiderio di misurarmi subito col mondo del lavoro come illu-stratrice anatomica mi ha portata, dopo aver invano spedito centinaia di curriculae in Italia, in una na-zione dove sapevo non ci fosse molta concorrenza (in quanto non c’erano scuole che preparavano a questa professione) e dove, notoriamente, l’apertura verso nuove proposte è la regola e non l’eccezione: l’Olanda.
Là ho illustrato libri per case editrici mediche e case farmaceutiche e collaborato con la sezione didat-tica del Museo di Scienze Naturali di Leiden come illustratrice per libri di entomologia pubblicati dal-lo stesso museo.
Una volta fatto rientro in Italia, due anni dopo, mi sono accorta che io ero profondamente cambiata ma l’Italia no. Ho cominciato a lavorare “inventandomi” una professione e a collaborare con un gros-so circolo didattico veronese che comprende 5 scuole elementari dove insegnavo ai bambini a dise-gnare tenendo corsi pomeridiani di disegno e pittura. Questa esperienza, che è durata 10 anni, è stata fondamentale per la mia formazione e potrei dire è stato un reciproco “scambio” di emozioni e di in-formazioni. Lo sapeva bene Picasso quando ha pronunciato la frase “una volta disegnavo come Raffa-ello ma mi ci è voluta un’intera vita per disegnare come i bambini”.
Contagiata dal desiderio di esprimersi e dalla spontaneità dei bambini, unito alla scoperta delle mate-rie prime per la pittura, dovuta ad un breve periodo nel mondo del restauro, ho sentito impellente il bi-sogno di raccontare con la pittura.
Raccontare sensazioni provate e forse un po’ idealizzate; raccontare paesaggi che esistono dentro le persone positive; raccontare la forza e la capacità di cambiare insita in tutti coloro che riconoscono e apprezzano la loro parte femminile; raccontare esperienze ed amicizie semplici e sincere come le donne che mi circondano.
… a tutte loro è dedicata questa mostra”.
Francesca Schiavon
05
giugno 2010
Francesca Schiavon – Anime libere
Dal 05 al 19 giugno 2010
arte contemporanea
giovane arte
giovane arte
Location
GALLERIA ARIANNA SARTORI
Mantova, Via Cappello, 17 , (Mantova)
Mantova, Via Cappello, 17 , (Mantova)
Orario di apertura
ore 10.00 - 12.30 / 16.00-19.30. Chiuso festivi
Vernissage
5 Giugno 2010, ore 18.00
Autore
Curatore