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Francesca Sivori
Francesca Sivori, artista di La Spezia, presenta una ventina di opere della sua recente produzione
Comunicato stampa
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Francesca Sivori, artista di La Spezia, presenta una ventina di opere della sua recente produzione.
Nel repertorio delle opere che dal 1999 si avviano fino ad oggi, Francesca Sivori supera l'unilateralità della discussione riguardo a cosa intende per arte perché lei stessa tematizza la sua ricerca, si tratta di eventi personali emozionali che affiorano dall'interno, da quella stanza rossa del sé dove l'incandescenza delle pulsioni e dei bisogni, l'ombra e la fantasia, premono fino ad inventare una ben "tangibile" realtà.
Conoscersi, trovare la propria forma, nel nostro tempo, offre itine-rari di problematicità. Si è frantumata l'unione tra uomo e ambien-te... "Vivi nel mondo come fosse la casa di tuo padre...", lo stesso mito del villaggio globale rafforza la consapevolezza dello sradica-mento.
Il punto gravitazionale di Sivori però non è solo indagare il proprio uni-verso psichico, ma tentare una riconciliazione con l'universo della propria fisicità. Mettere insieme il dentro ed il fuori. Non c'è nessun presupposto di solipsismo, né indulgenza narcisistica e l'arte, sebbe-ne medium privilegiato, definisce liberamente la propria essenza, le proprie esigenze sentendosi in obbligo solo con se stessa.
Sono opere in cui lo spazio figurativo è tridimensionale, "il paesag-gio" che emerge è percettivamente discontinuo, cose e materie instaurano una catena di contatti e di relazioni mentre "l'amore per la pittura dipinta" lega tutta la composizione: colature ai mar-gini, sfondi a contrasto, textures multiple, diverse pastosità e colo-razione dei materiali usati nella cui campionatura esuberante compaiono reperti della quotidianità, anche cibi, ritrovamenti dadaisti, fotografie scattate per se stessi e quasi nascoste nella "stanza del tesoro", rielaborazioni da computer, illustrazioni da gior-nali, appunti, numeri, insieme a forme estetiche ben precise.
L'utopia è propria dell'artista. Nel concetto di tempo "il presente è quella sottile lama di coltello dove qualcosa smette di incominciare - è già passata - o è sul punto di incominciare a manifestarsi".
Quello che resta è l'opera, bella della sua totalità, completamente autonoma rispetto alla circostanza che l' ha provocata; travalica il tempo per quei segnali di senso e di emozione che sono leggibili ad altri. ben oltre l'occasionalità individuale.
Nel repertorio delle opere che dal 1999 si avviano fino ad oggi, Francesca Sivori supera l'unilateralità della discussione riguardo a cosa intende per arte perché lei stessa tematizza la sua ricerca, si tratta di eventi personali emozionali che affiorano dall'interno, da quella stanza rossa del sé dove l'incandescenza delle pulsioni e dei bisogni, l'ombra e la fantasia, premono fino ad inventare una ben "tangibile" realtà.
Conoscersi, trovare la propria forma, nel nostro tempo, offre itine-rari di problematicità. Si è frantumata l'unione tra uomo e ambien-te... "Vivi nel mondo come fosse la casa di tuo padre...", lo stesso mito del villaggio globale rafforza la consapevolezza dello sradica-mento.
Il punto gravitazionale di Sivori però non è solo indagare il proprio uni-verso psichico, ma tentare una riconciliazione con l'universo della propria fisicità. Mettere insieme il dentro ed il fuori. Non c'è nessun presupposto di solipsismo, né indulgenza narcisistica e l'arte, sebbe-ne medium privilegiato, definisce liberamente la propria essenza, le proprie esigenze sentendosi in obbligo solo con se stessa.
Sono opere in cui lo spazio figurativo è tridimensionale, "il paesag-gio" che emerge è percettivamente discontinuo, cose e materie instaurano una catena di contatti e di relazioni mentre "l'amore per la pittura dipinta" lega tutta la composizione: colature ai mar-gini, sfondi a contrasto, textures multiple, diverse pastosità e colo-razione dei materiali usati nella cui campionatura esuberante compaiono reperti della quotidianità, anche cibi, ritrovamenti dadaisti, fotografie scattate per se stessi e quasi nascoste nella "stanza del tesoro", rielaborazioni da computer, illustrazioni da gior-nali, appunti, numeri, insieme a forme estetiche ben precise.
L'utopia è propria dell'artista. Nel concetto di tempo "il presente è quella sottile lama di coltello dove qualcosa smette di incominciare - è già passata - o è sul punto di incominciare a manifestarsi".
Quello che resta è l'opera, bella della sua totalità, completamente autonoma rispetto alla circostanza che l' ha provocata; travalica il tempo per quei segnali di senso e di emozione che sono leggibili ad altri. ben oltre l'occasionalità individuale.
21
maggio 2005
Francesca Sivori
Dal 21 maggio al 10 giugno 2005
arte contemporanea
Location
PAOLA TREVISAN ARTE CONTEMPORANEA
Ferrara, Corso Porta Reno, 17, (Ferrara)
Ferrara, Corso Porta Reno, 17, (Ferrara)
Orario di apertura
dalle 10 alle 20
Vernissage
21 Maggio 2005, ore 17.30
Autore