Colori come parole, sonori e rumorosi, direttamente dall’autenticità dell’essere.

Sguardi inevitabili, e trasformazioni dell’identità alle prese con le emozioni, animano il tacito-rumoroso dialogo pittorico di Francesca Verardini, pittrice e scenografa, la cui personale di pittura è in corso fino al 23 marzo 2014 a Volterra (PI) presso il “Caffè dei Fornelli”, per il quindicinale dedicato alle arti visive “Caffèll'ARTE”, ideato dal patron Carlo Bigazzi.

Nativa della provincia di Firenze, classe 1986, il suo destino si intreccia al viaggio come condizione ricorrente.

A pochi giorni dalla nascita dell’autrice, i genitori infatti, per motivi di lavoro, si trasferiscono in Cina. Successivamente vive a Londra, Milano, Bologna, per poi spostarsi in India.

L’Oriente probabilmente ne contamina positivamente l’arte a livello formale e cromatico, in una interessante sintesi tra icone occidentali e simbologie e suggestioni orientali: una sorta di esoterismo corporeo in versione femminile, che prelude al superamento della corporalità stessa. E in quella India - come racconta nell’autobiografia - inizia ad usare la pittura per esprimere tutto quello che non riesce a proferire con le parole. E da una prima ricerca personale, attraverso la collaborazione con scuole per bambini poveri, dove questi divengono partecipi del suo modo di esprimersi, il linguaggio visivo “parlante” di Francesca Verardini, si apre alla condivisione universale.

Info: Caffè dei Fornelli, Piazzetta dei Fornelli 3-4, tel. 058880596, caffedeifornelli@virgilio.it, www.caffedeifornelli.it/ (chiuso il giovedì).
Elena Capone