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Francesco Biondo – La Storia Dipinta
Mostra di pittura. Ogni opera esposta tra spunto da una data storica, creando una sorta di almanacco. Venti le opere esposte con un impatto visivo a prevalenza informale ed espressionista
Comunicato stampa
Segnala l'evento
“A scanso di equivoci - per disambiguare al meglio il senso di partecipazione alle vicende umane che
caratterizza l’opera di Francesco Biondo -, preferirei di gran lunga che, invece de “La Storia dipinta”, si
parlasse de “La mia Storia dipinta” - dove il possessivo verrebbe a designare l’umiltà di chi, individuo, sa,
perché la Storia la fa chi vince, di non potersi accreditare di un dominio collettivo mistificato e mistificante.
Nel selezionare un evento e nell’assegnargli una data - una sorta di acronimo dell’evento o, meglio, un
contrassegno valido per ripescare il proprio nel guardaroba della Storia -, Biondo compie il massimo della
sua personale sottomissione all’istanza naturalistica patrocinata dalla borghesia e dal processo di
mercantilizzazione delle arti. Ma ecco che poi, sulla tela, si affretta a recuperare la propria autonomia di
pensiero - e allora il colore tende ad emergere prepotentemente sulle forme e la parola si fa interprete
della memoria.” (Felice Accame)
Inaugura il 20 agosto dalle 18,30 alle 22.30 negli spazi dell’Ottagono di Santa Caterina in Piazza Duomo la
mostra “La Storia dipinta. Chi l’ha detto che le date sono solo numeri!” dell’artista siciliano Francesco
Biondo, realizzata con il patrocinio del Comune di Cefalù. Intervengono: Il Sindaco, Rosario Lapunzina,
l’Assessore alle Politiche Culturali, Vincenzo Garbo e l’Assessore all’Urbanistica, Tania Culotta,
Dopo l’esposizione all’Ex Fornace di Milano e al Museo della Ceramica di S. Stefano di Camastra, Francesco
Biondo propone la sua mostra “La Storia Dipinta - ampliata ed arricchita con nuovi lavori a Cefalù (PA) dal
20 al 30 agosto. La Storia al centro dell’opera d’arte, la Storia come esercizio di memoria collettiva. Ma
anche l’opera d’arte che rende omaggio a figure di spicco, come la poetessa Alda Merini, il premio nobel
Dario Fo, il partigiano Giovanni Pesce, l’intellettuale Primo Moroni, il patriota risorgimentale Salvatore
Spinuzza, lo scrittore Vincenzo Consolo.
“Il progetto prende corpo negli anni 2000. – scrive Biondo – Sono gli anni dei grandi processi. Gli anni delle
Grandi assoluzioni. Gli anni delle Grandi impunità per le Grandi stragi di stato. Da Piazza Fontana ad Ustica.
Dall’assoluzione del 3 maggio 2005 per Maggi, Rognoni e Zorzi, all’assoluzione per i generali Bertolucci e
Ferri del 15 dicembre 2005.
Il progetto “La Storia Dipinta” si sviluppa poi sulla sollecitazione di altre date. Eventi, circostanze.
Prediligendo più che le date dei fatti, le date in cui la collettività prende posizione, si esprime, legittimizza o
condanna. Ma anche le date in cui il potere valuta, giudica…
20 agosto 1993, gli accordi di Oslo. Sulla questione palestinese.
16 ottobre 1946, la condanna dei gerarchi nazisti. A Norimberga.
15 ottobre 2015, l’assoluzione di Erri De Luca per il reato di sabotaggio. Della Tav.
Eventi. Frammenti di storia. Così come sono frammenti i quadri nel loro essere immagini. Cultura del
frammento. Dentro i limiti, provvisori, di uno spazio. E di un tempo.
Almanacco? Zibaldone? Probabilmente. Ma rimandi e concatenazioni sono lì, a ribadire cause ed effetti. I
giochi tra forme e sfondi, la perseveranza delle triadi e delle lune, sollecitano sguardi compiacenti, letture
trasversali…”
Fil rouge dell’arte di Francesco Biondo, nato a Gangi in provincia di Palermo nel 1958, è la “cultura del
frammento, del dettaglio, dell’episodio”, che esprime la necessità non solo dell’artista, ma soprattutto
dell’uomo, di non dimenticare che alcune date storiche sono per tutti noi veri e propri esercizi di memoria.
Ecco perché Francesco Biondo imprime sulle proprie tele, accanto a una serie di nomi, alcune date, sì poco
conosciute e a volte dimenticate, ma ugualmente decisive per la storia passata e recente di ogni cittadino.
Così facendo trasforma la poetica informale e creativa dei suoi dipinti in una sorta di “Almanacco” storico
per non dimenticare mai, dove la materia pittorica diventa energia e racconto.
L’impatto visivo delle 20 opere esposte presenta sollecitazioni e riferimenti diversificati,
dall’espressionismo all’arte povera, dal collage all’action painting, ma anche una unitarietà di ricerca:
l’impostazione compositiva è esplicitata dall’uso del colore e arricchita dall’utilizzo di frammenti organici e
non, oggetti comuni per collage materici carichi di vita propria, corrosi dal tempo e spesso ritrovati sulle
spiagge della sua Sicilia.
Durante l’inaugurazione è previsto il reading “I Deboli e i Potenti” aperto al pubblico, volto a far conoscere
meglio la storia e la poetica sociale nell’opera di Francesco Biondo. Ingresso gratuito.
caratterizza l’opera di Francesco Biondo -, preferirei di gran lunga che, invece de “La Storia dipinta”, si
parlasse de “La mia Storia dipinta” - dove il possessivo verrebbe a designare l’umiltà di chi, individuo, sa,
perché la Storia la fa chi vince, di non potersi accreditare di un dominio collettivo mistificato e mistificante.
Nel selezionare un evento e nell’assegnargli una data - una sorta di acronimo dell’evento o, meglio, un
contrassegno valido per ripescare il proprio nel guardaroba della Storia -, Biondo compie il massimo della
sua personale sottomissione all’istanza naturalistica patrocinata dalla borghesia e dal processo di
mercantilizzazione delle arti. Ma ecco che poi, sulla tela, si affretta a recuperare la propria autonomia di
pensiero - e allora il colore tende ad emergere prepotentemente sulle forme e la parola si fa interprete
della memoria.” (Felice Accame)
Inaugura il 20 agosto dalle 18,30 alle 22.30 negli spazi dell’Ottagono di Santa Caterina in Piazza Duomo la
mostra “La Storia dipinta. Chi l’ha detto che le date sono solo numeri!” dell’artista siciliano Francesco
Biondo, realizzata con il patrocinio del Comune di Cefalù. Intervengono: Il Sindaco, Rosario Lapunzina,
l’Assessore alle Politiche Culturali, Vincenzo Garbo e l’Assessore all’Urbanistica, Tania Culotta,
Dopo l’esposizione all’Ex Fornace di Milano e al Museo della Ceramica di S. Stefano di Camastra, Francesco
Biondo propone la sua mostra “La Storia Dipinta - ampliata ed arricchita con nuovi lavori a Cefalù (PA) dal
20 al 30 agosto. La Storia al centro dell’opera d’arte, la Storia come esercizio di memoria collettiva. Ma
anche l’opera d’arte che rende omaggio a figure di spicco, come la poetessa Alda Merini, il premio nobel
Dario Fo, il partigiano Giovanni Pesce, l’intellettuale Primo Moroni, il patriota risorgimentale Salvatore
Spinuzza, lo scrittore Vincenzo Consolo.
“Il progetto prende corpo negli anni 2000. – scrive Biondo – Sono gli anni dei grandi processi. Gli anni delle
Grandi assoluzioni. Gli anni delle Grandi impunità per le Grandi stragi di stato. Da Piazza Fontana ad Ustica.
Dall’assoluzione del 3 maggio 2005 per Maggi, Rognoni e Zorzi, all’assoluzione per i generali Bertolucci e
Ferri del 15 dicembre 2005.
Il progetto “La Storia Dipinta” si sviluppa poi sulla sollecitazione di altre date. Eventi, circostanze.
Prediligendo più che le date dei fatti, le date in cui la collettività prende posizione, si esprime, legittimizza o
condanna. Ma anche le date in cui il potere valuta, giudica…
20 agosto 1993, gli accordi di Oslo. Sulla questione palestinese.
16 ottobre 1946, la condanna dei gerarchi nazisti. A Norimberga.
15 ottobre 2015, l’assoluzione di Erri De Luca per il reato di sabotaggio. Della Tav.
Eventi. Frammenti di storia. Così come sono frammenti i quadri nel loro essere immagini. Cultura del
frammento. Dentro i limiti, provvisori, di uno spazio. E di un tempo.
Almanacco? Zibaldone? Probabilmente. Ma rimandi e concatenazioni sono lì, a ribadire cause ed effetti. I
giochi tra forme e sfondi, la perseveranza delle triadi e delle lune, sollecitano sguardi compiacenti, letture
trasversali…”
Fil rouge dell’arte di Francesco Biondo, nato a Gangi in provincia di Palermo nel 1958, è la “cultura del
frammento, del dettaglio, dell’episodio”, che esprime la necessità non solo dell’artista, ma soprattutto
dell’uomo, di non dimenticare che alcune date storiche sono per tutti noi veri e propri esercizi di memoria.
Ecco perché Francesco Biondo imprime sulle proprie tele, accanto a una serie di nomi, alcune date, sì poco
conosciute e a volte dimenticate, ma ugualmente decisive per la storia passata e recente di ogni cittadino.
Così facendo trasforma la poetica informale e creativa dei suoi dipinti in una sorta di “Almanacco” storico
per non dimenticare mai, dove la materia pittorica diventa energia e racconto.
L’impatto visivo delle 20 opere esposte presenta sollecitazioni e riferimenti diversificati,
dall’espressionismo all’arte povera, dal collage all’action painting, ma anche una unitarietà di ricerca:
l’impostazione compositiva è esplicitata dall’uso del colore e arricchita dall’utilizzo di frammenti organici e
non, oggetti comuni per collage materici carichi di vita propria, corrosi dal tempo e spesso ritrovati sulle
spiagge della sua Sicilia.
Durante l’inaugurazione è previsto il reading “I Deboli e i Potenti” aperto al pubblico, volto a far conoscere
meglio la storia e la poetica sociale nell’opera di Francesco Biondo. Ingresso gratuito.
20
agosto 2018
Francesco Biondo – La Storia Dipinta
Dal 20 al 30 agosto 2018
arte contemporanea
Location
OTTAGONO SANTA CATERINA
Cefalù, Piazza Duomo, (Palermo)
Cefalù, Piazza Duomo, (Palermo)
Orario di apertura
10,30/12,30 17.00/23.00
Vernissage
20 Agosto 2018, h 18.30
Autore