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Francesco Caliendo – Gli aspetti segreti dell’animo
Approda a Palazzo Baronale Gallone-Pignatelli di Nociglia(LE) la mostra personale itinerante dell’artista napoletano Francesco Caliendo (classe 1945), a cura di Raffaele Gemma, con circa trenta opere di medio e piccolo formato, tutte provenienti dalla collezione Vincenzo Matteis.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Approda al Palazzo Baronale Gallone-Pignatelli di Nociglia (LE) la mostra personale itinerante di
Francesco Caliendo dal titolo “Gli aspetti segreti dell'animo”, a cura di Raffaele Gemma (vernissage
sabato 15 settembre ore 19,30). L'artista napoletano, classe 1945, ha deciso di scegliere la cittadina
salentina dopo le due tappe espositive omonime effettuate nel 2017 alle Scuderie di Villa Favorita di
Ercolano ed a Palazzo Parente di Aversa. E l'Assessorato alla Cultura del Comune di Nociglia sotto la
guida del Consigliere con delega Sergio Puce, assieme al Sindaco Massimo Martella, hanno accolto con
entusiasmo la proposta, inserendo la mostra di Caliendo nel contesto di quel programma innovativo
MARC IN PROGRESS (intrapreso l'estate scorsa con la mostra antologica di Lorenzo Polimeno), che
mira evidentemente a gettare le basi per la nascita di un nuovo prestigioso polo museale nel Salento
dedicato all'arte contemporanea, in parallelo con la seconda fase di completamento dei lavori di
ristrutturazione della prestigiosa sede quattro-cinquecentesca.
Caliendo è un artista maturo, dove per maturità s'intende un affinamento di doti tecniche indubbiamente
già possedute, ma anche un percorso di vita ricco di esperienze vissute soprattutto a Napoli e Roma, dove
nei primi anni settanta il maestro è giunto in contatto con figure fondamentali del panorama artistico
nazionale, uno per tutti Mario Schifano. Ciò nonostante Caliendo ha deciso di continuare il suo percorso
individuale, fuori dagli schemi di una certa tipologia di gallerie, ma anche di certa critica, volte spesso a
condizionare la creatività artistica assoggettandola e omologandola. Leggendo la sua biografia egli si è
invece da sempre opposto, proprio per carattere, sia alle logiche per così dire di mercato, sia a quelle
puramente accademiche, già durante il periodo di studi della giovinezza presso l'Istituto d'arte Palizzi di
Napoli e poi presso l'Accademia di Belle Arti, sfuggendo ad ogni sorta di etichettatura ed imposizione,
soprattutto quando intravedeva che i necessari consigli volti a fornire le opportune basi di natura tecnica
tendevano a spingersi al di là, cercando anche di condizionare ed incanalare contenuti ed espressioni
artistiche. Caliendo ha avuto invece il coraggio di rompere con la tradizione pittorica napoletana
impressionista e soprattutto post-impressionista, ancora legata alla riproduzione ripetitiva del paesaggio.
Verrebbe naturale così definire la pittura di Caliendo come espressionista, ma come abbiamo detto
l'artista sfugge alle catalogazioni come agli schemi convenzionali, e quindi risulta opportuno individuare
altre matrici alla base del suo lavoro. Ci corre in soccorso la sua antologia critica, che nel tempo si è
arricchita di nomi autorevoli, da Dino Buzzati a Ugo Gregoretti, da Arcangelo Izzo a Vitaliano Corbi, da
Marilena Pomian Pomianowski a Giorgio Grasso, e per finire Angelo Calabrese, che ha conosciuto a
fondo l'artista in molti passaggi della sua vita, per interpretare la sua arte in maniera ancora più
ineccepibile. Spiega il critico Raffaele Gemma: “Nell'esposizione di Nociglia compaiono una trentina di
opere di piccolo e medio formato provenienti dalla collezione di Vincenzo Matteis, il quale ha avuto il
merito di credere nell'artista e di creargli nuove occasioni di stimolo creativo nei momenti difficili che
ogni artista può attraversare. Le opere di Caliendo sono tecnicamente di grande livello, dotate di spessore
materico, con delle costanti cromatiche e d'impostazione che contribuiscono a rendere il suo lavoro
singolare e riconoscibile. Ne è la riprova ad esempio la ricorrenza di un elemento assiale, longitudinale o
a squadro, di color arancio, come base di tavolo o finestra, utile pretesto per sorreggere delle forme, ma
non necessariamente, forse da intendersi in senso più utilitaristico, come semplice delimitazione dei
campi pittorici. Ricorrente anche il contrasto cromatico con gli sfondi a tonalità grigia, grigio-celeste, o
grigio scuro fino al nero. Su questi sfondi si staglia il mondo di Caliendo, la presentazione di una realtà
fortemente interiorizzata, composta da individui colti in diverse situazioni dall'artista-osservatore, corpi
nudi di donne dai contorni sinuosi ed in atteggiamento sensuale, di certo non idealizzate esteticamente, al
pari degli altri personaggi colti in chiave ironica, come il vecchietto edentulo che vorrebbe afferrare la
luna, ma anche elementi di indagine introspettiva, come l'artista che sembra guardarsi metaforicamente
allo specchio, la reiterazione del motivo della sigaretta fumata in solitudine, fino a momenti di
disperazione più evidente, nelle scene di alcuni bassifondi di periferia, ma anche di vera poesia seppur
dolorosa, come l'ultimo bacio di una compagna all'amico profondamente malato. Ancora spaccati degli
aspetti drammatici della società, come il borseggiatore che sfugge ad ogni vista, il poliziotto ferito nello
scontro sociale, un corpo che sembra dilaniato da una raffica di spari. Caliendo rende fluida la
presentazione scenografica di questa realtà “altra” con alcuni accorgimenti sapienti di natura tecnica, la
dissolvenza delle forme e dei corpi, metafora dell'evanescenza della vita stessa, l'uso della materia e delle
varianti policrome, a dare potenza espressiva ai volti. E concordo pienamente con Calabrese, il quale
cerca di rispettare l'artista, evitando di scomodare il pensiero dei filosofi esistenzialisti oppure l'arte di
pittori come Francis Bacon o Lucian Freud e di catalogarlo frettolosamente in un espressionismo di
corrente, dando rilevanza invece alla sapienza nel cogliere e bloccare il momento nella sua rapida
dinamicità, lasciando intuire le varie possibilità di evoluzione, seppur drammatiche”.
La mostra, organizzata in collaborazione con l'Associazione socio-culturale “Progetto-Artec”, permane
dal 15 al 30 settembre 2018, ed è visitabile tutti i giorni dalle ore 19.00 alle 21.00, ingresso libero.
Francesco Caliendo dal titolo “Gli aspetti segreti dell'animo”, a cura di Raffaele Gemma (vernissage
sabato 15 settembre ore 19,30). L'artista napoletano, classe 1945, ha deciso di scegliere la cittadina
salentina dopo le due tappe espositive omonime effettuate nel 2017 alle Scuderie di Villa Favorita di
Ercolano ed a Palazzo Parente di Aversa. E l'Assessorato alla Cultura del Comune di Nociglia sotto la
guida del Consigliere con delega Sergio Puce, assieme al Sindaco Massimo Martella, hanno accolto con
entusiasmo la proposta, inserendo la mostra di Caliendo nel contesto di quel programma innovativo
MARC IN PROGRESS (intrapreso l'estate scorsa con la mostra antologica di Lorenzo Polimeno), che
mira evidentemente a gettare le basi per la nascita di un nuovo prestigioso polo museale nel Salento
dedicato all'arte contemporanea, in parallelo con la seconda fase di completamento dei lavori di
ristrutturazione della prestigiosa sede quattro-cinquecentesca.
Caliendo è un artista maturo, dove per maturità s'intende un affinamento di doti tecniche indubbiamente
già possedute, ma anche un percorso di vita ricco di esperienze vissute soprattutto a Napoli e Roma, dove
nei primi anni settanta il maestro è giunto in contatto con figure fondamentali del panorama artistico
nazionale, uno per tutti Mario Schifano. Ciò nonostante Caliendo ha deciso di continuare il suo percorso
individuale, fuori dagli schemi di una certa tipologia di gallerie, ma anche di certa critica, volte spesso a
condizionare la creatività artistica assoggettandola e omologandola. Leggendo la sua biografia egli si è
invece da sempre opposto, proprio per carattere, sia alle logiche per così dire di mercato, sia a quelle
puramente accademiche, già durante il periodo di studi della giovinezza presso l'Istituto d'arte Palizzi di
Napoli e poi presso l'Accademia di Belle Arti, sfuggendo ad ogni sorta di etichettatura ed imposizione,
soprattutto quando intravedeva che i necessari consigli volti a fornire le opportune basi di natura tecnica
tendevano a spingersi al di là, cercando anche di condizionare ed incanalare contenuti ed espressioni
artistiche. Caliendo ha avuto invece il coraggio di rompere con la tradizione pittorica napoletana
impressionista e soprattutto post-impressionista, ancora legata alla riproduzione ripetitiva del paesaggio.
Verrebbe naturale così definire la pittura di Caliendo come espressionista, ma come abbiamo detto
l'artista sfugge alle catalogazioni come agli schemi convenzionali, e quindi risulta opportuno individuare
altre matrici alla base del suo lavoro. Ci corre in soccorso la sua antologia critica, che nel tempo si è
arricchita di nomi autorevoli, da Dino Buzzati a Ugo Gregoretti, da Arcangelo Izzo a Vitaliano Corbi, da
Marilena Pomian Pomianowski a Giorgio Grasso, e per finire Angelo Calabrese, che ha conosciuto a
fondo l'artista in molti passaggi della sua vita, per interpretare la sua arte in maniera ancora più
ineccepibile. Spiega il critico Raffaele Gemma: “Nell'esposizione di Nociglia compaiono una trentina di
opere di piccolo e medio formato provenienti dalla collezione di Vincenzo Matteis, il quale ha avuto il
merito di credere nell'artista e di creargli nuove occasioni di stimolo creativo nei momenti difficili che
ogni artista può attraversare. Le opere di Caliendo sono tecnicamente di grande livello, dotate di spessore
materico, con delle costanti cromatiche e d'impostazione che contribuiscono a rendere il suo lavoro
singolare e riconoscibile. Ne è la riprova ad esempio la ricorrenza di un elemento assiale, longitudinale o
a squadro, di color arancio, come base di tavolo o finestra, utile pretesto per sorreggere delle forme, ma
non necessariamente, forse da intendersi in senso più utilitaristico, come semplice delimitazione dei
campi pittorici. Ricorrente anche il contrasto cromatico con gli sfondi a tonalità grigia, grigio-celeste, o
grigio scuro fino al nero. Su questi sfondi si staglia il mondo di Caliendo, la presentazione di una realtà
fortemente interiorizzata, composta da individui colti in diverse situazioni dall'artista-osservatore, corpi
nudi di donne dai contorni sinuosi ed in atteggiamento sensuale, di certo non idealizzate esteticamente, al
pari degli altri personaggi colti in chiave ironica, come il vecchietto edentulo che vorrebbe afferrare la
luna, ma anche elementi di indagine introspettiva, come l'artista che sembra guardarsi metaforicamente
allo specchio, la reiterazione del motivo della sigaretta fumata in solitudine, fino a momenti di
disperazione più evidente, nelle scene di alcuni bassifondi di periferia, ma anche di vera poesia seppur
dolorosa, come l'ultimo bacio di una compagna all'amico profondamente malato. Ancora spaccati degli
aspetti drammatici della società, come il borseggiatore che sfugge ad ogni vista, il poliziotto ferito nello
scontro sociale, un corpo che sembra dilaniato da una raffica di spari. Caliendo rende fluida la
presentazione scenografica di questa realtà “altra” con alcuni accorgimenti sapienti di natura tecnica, la
dissolvenza delle forme e dei corpi, metafora dell'evanescenza della vita stessa, l'uso della materia e delle
varianti policrome, a dare potenza espressiva ai volti. E concordo pienamente con Calabrese, il quale
cerca di rispettare l'artista, evitando di scomodare il pensiero dei filosofi esistenzialisti oppure l'arte di
pittori come Francis Bacon o Lucian Freud e di catalogarlo frettolosamente in un espressionismo di
corrente, dando rilevanza invece alla sapienza nel cogliere e bloccare il momento nella sua rapida
dinamicità, lasciando intuire le varie possibilità di evoluzione, seppur drammatiche”.
La mostra, organizzata in collaborazione con l'Associazione socio-culturale “Progetto-Artec”, permane
dal 15 al 30 settembre 2018, ed è visitabile tutti i giorni dalle ore 19.00 alle 21.00, ingresso libero.
15
settembre 2018
Francesco Caliendo – Gli aspetti segreti dell’animo
Dal 15 al 30 settembre 2018
arte contemporanea
Location
PALAZZO BARONALE
Nociglia, Via Roma, (Lecce)
Nociglia, Via Roma, (Lecce)
Orario di apertura
tutti i giorni ore 19.00-21.00
Vernissage
15 Settembre 2018, ore 19,30
Autore
Curatore