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Francesco Capello
Il percorso interessante e molto ricco attraverso l’opera dell’artista chivassese, proporrà i primi lavori di tentazione surrealista, le bici che lo hanno reso famoso, le automobili d’epoca raffinatissime e cromate, le figure, le composizioni e i paesaggi, per giungere ai notturni metropolitani e alle scene cinematografiche.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La mostra
L’assessorato alla cultura della città di Chivasso ha deciso di inserire questo evento di interesse
nazionale all’interno della propria programmazione arti visive per festeggiare il quarantesimo anno
di attività pittorica del maestro Francesco Capello, che pur avendo più volte portato il suo realismo
raffinato fuori dai confini nazionali, raramente ha esposto nella sua città natale.
Dopo Parigi, Bruxelles e New York, le opere di Capello “tornano” ora a Chivasso, in una mostra
allestita a palazzo Luigi Einaudi, che presenterà oltre ottanta opere in un percorso attraverso i temi
cari all’artista, partendo dalle prime tele per giungere a lavori inediti. La mostra, curata da Diego
Bionda, direttore artistico della Stagione Arti Visive della Città di Chivasso, sarà corredata da un
catalogo a colori delle opere, con presentazione critica del Professor Vittorio Sgarbi.
Il catalogo, edito dalla città di Chivasso, entra a far parte della collana di volumi dedicati alle mostre
allestite presso lo spazio espositivo di palazzo Luigi Einaudi, per lasciare traccia della
programmazione che si è sviluppata e si svilupperà negli anni a venire.
Iperrealista quando ancora negli USA non si era affermata questa tendenza, realista raffinato oggi,
quando difendere la figurazione rischia di farti allontanare dai circuiti ufficiali dell’arte, Francesco
Capello ha percorso quarant’anni di storia della pittura piemontese, senza mai abbandonare il
proprio sentiero di ricerca, volto al raggiungimento della perfezione, sia quando si misura con una
bicicletta arrugginita abbandonata sul ciglio di una strada deserta che nel momento in cui dipinge
delicate composizioni floreali. Dopo la fortunata serie dei quadri metropolitani statunitensi ed
europei Capello è attratto oggi da scene dinamiche, cinematografiche, in cui auto in fuga infrangono
vetrine, protagoniste di inseguimenti adrenalinici, che il grande schermo ci ha spesso proposto. La
ricerca non si ferma al puro fotogramma, ma lo reinterpreta, magari attraverso il filtro di un vetro
bagnato dalla pioggia o screpolato, che può evocare effetti di informalità in tele perfettamente
realistiche.
Il percorso interessante e molto ricco attraverso l’opera dell’artista chivassese, proporrà i primi lavori
di tentazione surrealista, le bici che lo hanno reso famoso, le automobili d’epoca raffinatissime e
cromate, le figure, le composizioni e i paesaggi, per giungere ai notturni metropolitani e alle scene
cinematografiche, alcune delle quali presentate in anteprima assoluta. Nei lavori più recenti Capello
riprende ad analizzare la figura umana, attraverso un linguaggio contemporaneo e con particolare
attenzione alle tematiche sociali.
Francesco Capello
Francesco Capello, è nato l’11 Febbraio 1944 a Chivasso (To).
Dopo la maturità artistica è stato allievo di Francesco Menzio e di Enrico Paulucci all’Accademia di
Belle Arti di Torino, dove si è diplomato conseguendo il premio riservato ai migliori allievi.
Dal 1970 al 1973 è stato docente di “Discipline Pittoriche” al Liceo Artistico “Arturo Martini” di
Savona e, fino al 1994, al Primo Liceo Artistico di Torino.
Da sempre si è interessato alla pittura di immagine, dopo varie esplorazioni nel campo figurativo, nei
primi anni settanta radicalizza la tecnica realistica rendendo penetrante il suo discorso con soggetti
che evidenziano il mondo legato alla società contemporanea.
In questo decennio ha approfondito la sua ricerca inconsciamente molto vicina all’iperrealismo
americano.
La prima mostra personale è nel 1967 alla Galleria Civica Palazzo Centori, Vercelli, successivamente
numerose mostre personali e collettive lo fanno conoscere in Italia e all’estero.
Dopo una serie di prestigiose mostre negli Stati Uniti ed in Europa, nel 1999 gli viene dedicata una
personale nella sala delle Colonne al Castello del Valentino di Torino, un tempo residenza Reale e
oggi sede della Facoltà di Architettura.
Nel 2002 ha esposto a Monaco, nelle prestigiose sale del Metropole Palace in una mostra
organizzata dal Rotary Club e sotto l’alto patronato del Principe Ereditario Alberto di Monaco.
nello stesso anno un’opera di Capello è stata selezionata per il progetto “Luci d’Artista, ManifesTO”,
rassegna ideata dalla città di Torino, curata dalla GAM e dal Castello di Rivoli, che ha visto le
gigantografie delle opere scelte diventare arredo urbano della città di Torino.
L’assessorato alla cultura della città di Chivasso ha deciso di inserire questo evento di interesse
nazionale all’interno della propria programmazione arti visive per festeggiare il quarantesimo anno
di attività pittorica del maestro Francesco Capello, che pur avendo più volte portato il suo realismo
raffinato fuori dai confini nazionali, raramente ha esposto nella sua città natale.
Dopo Parigi, Bruxelles e New York, le opere di Capello “tornano” ora a Chivasso, in una mostra
allestita a palazzo Luigi Einaudi, che presenterà oltre ottanta opere in un percorso attraverso i temi
cari all’artista, partendo dalle prime tele per giungere a lavori inediti. La mostra, curata da Diego
Bionda, direttore artistico della Stagione Arti Visive della Città di Chivasso, sarà corredata da un
catalogo a colori delle opere, con presentazione critica del Professor Vittorio Sgarbi.
Il catalogo, edito dalla città di Chivasso, entra a far parte della collana di volumi dedicati alle mostre
allestite presso lo spazio espositivo di palazzo Luigi Einaudi, per lasciare traccia della
programmazione che si è sviluppata e si svilupperà negli anni a venire.
Iperrealista quando ancora negli USA non si era affermata questa tendenza, realista raffinato oggi,
quando difendere la figurazione rischia di farti allontanare dai circuiti ufficiali dell’arte, Francesco
Capello ha percorso quarant’anni di storia della pittura piemontese, senza mai abbandonare il
proprio sentiero di ricerca, volto al raggiungimento della perfezione, sia quando si misura con una
bicicletta arrugginita abbandonata sul ciglio di una strada deserta che nel momento in cui dipinge
delicate composizioni floreali. Dopo la fortunata serie dei quadri metropolitani statunitensi ed
europei Capello è attratto oggi da scene dinamiche, cinematografiche, in cui auto in fuga infrangono
vetrine, protagoniste di inseguimenti adrenalinici, che il grande schermo ci ha spesso proposto. La
ricerca non si ferma al puro fotogramma, ma lo reinterpreta, magari attraverso il filtro di un vetro
bagnato dalla pioggia o screpolato, che può evocare effetti di informalità in tele perfettamente
realistiche.
Il percorso interessante e molto ricco attraverso l’opera dell’artista chivassese, proporrà i primi lavori
di tentazione surrealista, le bici che lo hanno reso famoso, le automobili d’epoca raffinatissime e
cromate, le figure, le composizioni e i paesaggi, per giungere ai notturni metropolitani e alle scene
cinematografiche, alcune delle quali presentate in anteprima assoluta. Nei lavori più recenti Capello
riprende ad analizzare la figura umana, attraverso un linguaggio contemporaneo e con particolare
attenzione alle tematiche sociali.
Francesco Capello
Francesco Capello, è nato l’11 Febbraio 1944 a Chivasso (To).
Dopo la maturità artistica è stato allievo di Francesco Menzio e di Enrico Paulucci all’Accademia di
Belle Arti di Torino, dove si è diplomato conseguendo il premio riservato ai migliori allievi.
Dal 1970 al 1973 è stato docente di “Discipline Pittoriche” al Liceo Artistico “Arturo Martini” di
Savona e, fino al 1994, al Primo Liceo Artistico di Torino.
Da sempre si è interessato alla pittura di immagine, dopo varie esplorazioni nel campo figurativo, nei
primi anni settanta radicalizza la tecnica realistica rendendo penetrante il suo discorso con soggetti
che evidenziano il mondo legato alla società contemporanea.
In questo decennio ha approfondito la sua ricerca inconsciamente molto vicina all’iperrealismo
americano.
La prima mostra personale è nel 1967 alla Galleria Civica Palazzo Centori, Vercelli, successivamente
numerose mostre personali e collettive lo fanno conoscere in Italia e all’estero.
Dopo una serie di prestigiose mostre negli Stati Uniti ed in Europa, nel 1999 gli viene dedicata una
personale nella sala delle Colonne al Castello del Valentino di Torino, un tempo residenza Reale e
oggi sede della Facoltà di Architettura.
Nel 2002 ha esposto a Monaco, nelle prestigiose sale del Metropole Palace in una mostra
organizzata dal Rotary Club e sotto l’alto patronato del Principe Ereditario Alberto di Monaco.
nello stesso anno un’opera di Capello è stata selezionata per il progetto “Luci d’Artista, ManifesTO”,
rassegna ideata dalla città di Torino, curata dalla GAM e dal Castello di Rivoli, che ha visto le
gigantografie delle opere scelte diventare arredo urbano della città di Torino.
23
aprile 2004
Francesco Capello
Dal 23 aprile al 06 giugno 2004
arte contemporanea
Location
PALAZZO LUIGI EINAUDI
Chivasso, Piazza D'armi, 6, (Torino)
Chivasso, Piazza D'armi, 6, (Torino)
Orario di apertura
dal martedì al venerdì 16-20, sabato e domenica 10-12.30 / 15-20, lunedì chiuso
visite scolastiche su prenotazione
Vernissage
23 Aprile 2004, alle ore 18
con la presenza del Professor Vittorio Sgarbi e
del pittore Francesco Capello
Autore