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Francesco Cavaliere / Leonardo Pivi – Prodigy Kid
Il Comune di Ravenna e il MAR – Museo d’Arte della Città di Ravenna, nell’ambito della VII Biennale di Mosaico Contemporaneo, presentano Prodigy Kid, un’ampia mostra degli artisti Francesco Cavaliere e Leonardo Pivi, a cura di Daniele Torcellini, ospitata nelle sale del primo e del secondo piano del museo, dall’8 ottobre 2022 all’8 gennaio 2023.
La mostra è stata realizzata grazie al prezioso sostegno della Regione Emilia-Romagna, del Programma POR FESR Emilia-Romagna 2014/2020 – Asse 6 – Azioni 2.3.1. “Città Attrattive e Partecipate”, de La Cassa di Risparmio di Ravenna, della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, di Romagna Acque Società delle fonti.
Comunicato stampa
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Dal 2018 Francesco Cavaliere e Leonardo Pivi collaborano alla creazione di racconti fantastici e favole contemporanee che prendono la forma di installazioni di mosaici, sculture e oggetti, animate da azioni performative durante le quali parole, opere e suoni ci conducono in una esplorazione della nostra e della loro immaginazione. La mostra, pensata per gli spazi del MAR, si articola in un percorso suddiviso in tre sezioni. Presentando una selezione di opere realizzate autonomamente dagli artisti, nel corso delle loro attività personali, le prime due sezioni introducono la terza, dedicata alle opere e alle performance frutto della loro collaborazione.
Tra le opere presenti in mostra un suggestivo disegno di Leonardo da Vinci, ora parte del Codice Atlantico e conservato presso la Biblioteca Ambrosiana di Milano; si tratta di una testimonianza di grande fascino che rappresenta una creatura ibrida largamente aderente alla descrizione del Mostro di Ravenna, per come ne dà nota lo speziale fiorentino Luca Landucci nel suo diario, alla data dell’11 marzo 1512.
Quella del Mostro di Ravenna è una nota leggenda che riguarda la città: la nascita di una creatura affetta da gravi deformità fisiche, che ha largamente ispirato la più recente serie di lavori inediti del duo Francesco Cavaliere - Leonardo Pivi. Nel contesto sociale, politico e culturale dell’epoca, che vede riemergere le arti divinatorie, il Mostro è interpretato come presagio della sanguinosa battaglia che proprio nella città romagnola si sarebbe combattuta di lì a poco, tra la Lega di Cambrai e la Lega Santa. Nell’arco di poco tempo, la notizia della nascita si diffonde prima a Roma, poi nel resto d’Europa, attraverso testimonianze scritte, dipinti, disegni e incisioni.
Accanto al disegno di Leonardo, trova spazio in mostra anche l’edizione a stampa di un disegno acquerellato di Ulisse Aldrovandi, pubblicata nel volume postumo, Monstrorum historia cum Paralipomenis historiæ omnium animalium (1642), dove sono presentati i due principali modelli iconografici attraverso cui la leggenda è stata tramandata.
Il dialogo, intessuto con cura dagli artisti, tra passato e presente, con l’idea di riattivare nel contesto di una mostra d’arte contemporanea tracce della storia - talvolta enigmatiche, talvolta eccentriche - alla ricerca di strade marginali e meno battute, trova poi un significativo riscontro nella presenza di alcuni reperti provenienti dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli, databili tra il I secolo a.C. e il II secolo d.C., che amplificano ed estendono la serie di opere dedicate al Mostro di Ravenna. Tra questi, un mosaico raffigurante una Sirena con amorino; un affresco che ritrae la divinità egizia Bes; un Putto in bronzo con maschera; un particolare di fontana raffigurante un cane ululante.
Tra le opere realizzate in occasione della mostra, e nate da una rilettura della leggenda cinquecentesca del Mostro di Ravenna, durante l’inaugurazione del 7 ottobre, alle ore 18.30, con una replica alle ore 21.00, gli artisti presentano la performance dal titolo Eidolon. Osservatorio primo area Sagittaria. Come le parole e le immagini dell’epoca hanno dato forma e significato ad un corpo ibrido e non conforme ai canoni così, oggi, Cavaliere e Pivi trasfigurano il Mostro di Ravenna in Prodigy Kid, mescolando archeologia e arte antica, leggende e iconografie rinascimentali, memorie da video game e racconti da speculative fiction.
Tra le presenze di importanti reperti archeologici in mostra si segnala inoltre il mosaico cosiddetto di Anubi, conservato presso il Museo della Città di Rimini e risalente al II-IV secolo.
Raffigurante una misteriosa creatura cinocefala, tra animali reali e fantastici, l’opera, parzialmente lacunosa, è il fulcro attorno a cui si è sviluppata, nel 2019, la serie di lavori Anubis vs Baboon, presentata negli spazi per residenze artistiche di Gluck50 a Milano. Interamente riproposte in mostra, opere e performance di questa serie nascono con l’idea di esplorare i significati alternativi di un mosaico antico di incerta interpretazione, ricucendo le lacune fisiche e concettuali che lo caratterizzano.
Accanto a questi lavori, le sale espositive del secondo piano del Museo sono poi dedicate alle opere e alla performance realizzate a partire dalla partecipazione alla mostra collettiva Raymond - evento satellite dell’edizione palermitana della biennale d’arte itinerante Manifesta - con cui gli artisti hanno inaugurato il loro prolifico sodalizio e l’intreccio tra immagini, parole e suoni che caratterizza la loro poetica.
Il Ciclo del Solimandante, presentato nel 2018 presso il Grand Hotel et Des Palmes e ispirato all’immaginazione lucida e labirintica di Raymond Roussel, si compone di mosaici “da lettura” e sculture, un racconto e un’ambientazione sonora, confluiti in un disco di imminente uscita, per l’etichetta statunitense Poole Music.
Tra le opere presenti in mostra un suggestivo disegno di Leonardo da Vinci, ora parte del Codice Atlantico e conservato presso la Biblioteca Ambrosiana di Milano; si tratta di una testimonianza di grande fascino che rappresenta una creatura ibrida largamente aderente alla descrizione del Mostro di Ravenna, per come ne dà nota lo speziale fiorentino Luca Landucci nel suo diario, alla data dell’11 marzo 1512.
Quella del Mostro di Ravenna è una nota leggenda che riguarda la città: la nascita di una creatura affetta da gravi deformità fisiche, che ha largamente ispirato la più recente serie di lavori inediti del duo Francesco Cavaliere - Leonardo Pivi. Nel contesto sociale, politico e culturale dell’epoca, che vede riemergere le arti divinatorie, il Mostro è interpretato come presagio della sanguinosa battaglia che proprio nella città romagnola si sarebbe combattuta di lì a poco, tra la Lega di Cambrai e la Lega Santa. Nell’arco di poco tempo, la notizia della nascita si diffonde prima a Roma, poi nel resto d’Europa, attraverso testimonianze scritte, dipinti, disegni e incisioni.
Accanto al disegno di Leonardo, trova spazio in mostra anche l’edizione a stampa di un disegno acquerellato di Ulisse Aldrovandi, pubblicata nel volume postumo, Monstrorum historia cum Paralipomenis historiæ omnium animalium (1642), dove sono presentati i due principali modelli iconografici attraverso cui la leggenda è stata tramandata.
Il dialogo, intessuto con cura dagli artisti, tra passato e presente, con l’idea di riattivare nel contesto di una mostra d’arte contemporanea tracce della storia - talvolta enigmatiche, talvolta eccentriche - alla ricerca di strade marginali e meno battute, trova poi un significativo riscontro nella presenza di alcuni reperti provenienti dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli, databili tra il I secolo a.C. e il II secolo d.C., che amplificano ed estendono la serie di opere dedicate al Mostro di Ravenna. Tra questi, un mosaico raffigurante una Sirena con amorino; un affresco che ritrae la divinità egizia Bes; un Putto in bronzo con maschera; un particolare di fontana raffigurante un cane ululante.
Tra le opere realizzate in occasione della mostra, e nate da una rilettura della leggenda cinquecentesca del Mostro di Ravenna, durante l’inaugurazione del 7 ottobre, alle ore 18.30, con una replica alle ore 21.00, gli artisti presentano la performance dal titolo Eidolon. Osservatorio primo area Sagittaria. Come le parole e le immagini dell’epoca hanno dato forma e significato ad un corpo ibrido e non conforme ai canoni così, oggi, Cavaliere e Pivi trasfigurano il Mostro di Ravenna in Prodigy Kid, mescolando archeologia e arte antica, leggende e iconografie rinascimentali, memorie da video game e racconti da speculative fiction.
Tra le presenze di importanti reperti archeologici in mostra si segnala inoltre il mosaico cosiddetto di Anubi, conservato presso il Museo della Città di Rimini e risalente al II-IV secolo.
Raffigurante una misteriosa creatura cinocefala, tra animali reali e fantastici, l’opera, parzialmente lacunosa, è il fulcro attorno a cui si è sviluppata, nel 2019, la serie di lavori Anubis vs Baboon, presentata negli spazi per residenze artistiche di Gluck50 a Milano. Interamente riproposte in mostra, opere e performance di questa serie nascono con l’idea di esplorare i significati alternativi di un mosaico antico di incerta interpretazione, ricucendo le lacune fisiche e concettuali che lo caratterizzano.
Accanto a questi lavori, le sale espositive del secondo piano del Museo sono poi dedicate alle opere e alla performance realizzate a partire dalla partecipazione alla mostra collettiva Raymond - evento satellite dell’edizione palermitana della biennale d’arte itinerante Manifesta - con cui gli artisti hanno inaugurato il loro prolifico sodalizio e l’intreccio tra immagini, parole e suoni che caratterizza la loro poetica.
Il Ciclo del Solimandante, presentato nel 2018 presso il Grand Hotel et Des Palmes e ispirato all’immaginazione lucida e labirintica di Raymond Roussel, si compone di mosaici “da lettura” e sculture, un racconto e un’ambientazione sonora, confluiti in un disco di imminente uscita, per l’etichetta statunitense Poole Music.
08
ottobre 2022
Francesco Cavaliere / Leonardo Pivi – Prodigy Kid
Dall'otto ottobre 2022 all'otto gennaio 2023
arte contemporanea
Location
MAR – MUSEO D’ARTE DELLA CITTA’
Ravenna, Via Di Roma, 13, (Ravenna)
Ravenna, Via Di Roma, 13, (Ravenna)
Biglietti
Biglietteria, bookshop, informazioni e prenotazioni
0544 482477
Orario di apertura
Orari
martedì - sabato 9:00 - 18:00
domenica e festivi 10:00 - 19:00
chiuso il lunedì
La biglietteria chiude un’ora prima
Aperture festive
1 novembre, 8 dicembre,
26 dicembre 2022, 1 gennaio,
6 gennaio 2023
Aperture speciali
10 ottobre 9:00 - 18:00
31 ottobre 10:00 - 19:00
2 gennaio 9:00 - 18:00
Sito web
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