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Francesco Corbetta
L’ispirazione pittorica di matrice cubista e futurista caratterizza gli scatti fotografici. L’artista scrive con la luce, raccontando spazi urbani rivisitati, luoghi della mente e dell’anima, dove si affanna il nostro quotidiano; sono templi contemporanei, in cui delicate cromie fredde dai toni azzurri e violetti si disperdono con tratti impressionistici.
Comunicato stampa
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La 7.24 x0.26 Gallery di Pier Giuseppe Moroni è lieta di presentare la prima personale milanese del fotografo Francesco Corbetta (1977). In mostra l’ultimo risultato della ricerca che persegue da sempre, ovvero l’indagine sulla rappresentazione della città, gli spazi urbani e architettonici. Influenzato dalla pittura _Cubisti e Futuristi innanzitutto_ Corbetta gioca con il colore e la luce, snaturando i paesaggi, invertendo le tinte, sfumando i contorni e i dettagli.
Il punto di arrivo è la riflessione sulla comunicazione e la vita nella metropoli. Lo spazio è spesso popolato di persone intente al loro quotidiano vagare. Nell’istante colto dalla macchina fotografica, uomini e donne discorrono, parlano, narrando forse il racconto di un attimo che passa veloce.
Le costruzioni architettoniche diventano leggeri castelli in aria, luoghi sacri dove gli individui si incontrano e si rincorrono, seguendo la frenesia della vita contemporanea, immersi nella loro personale e intima solitudine. Gli uomini sono delicate silhouette azzurrine, in cui è impossibile riconoscere i tratti e l’identità.
Nell’universo geometrico si diffonde la luce: colori ed iridescenze leggere e impalpabibili in contrasto con azzurri cupi si alternano a sfumature chiare, come lampi improvvisi, lampade visionarie soltanto immaginate. Le tonalità fredde ed eteree trasformano il luogo in un tempio, proiettato in una dimensione metafisica e ultraterrena.
Alcuni scatti, liberi e surreali, si avvicinano maggiormente all’astrazione: riflessi cromatici fluttuano nell’aria per creare una dimensione onirica e fiabesca. L’immaginazione coinvolge l’osservatore nello sforzo interpretativo, sospeso tra il riconoscimento della realtà che lo circonda quotidianamente e il cambiamento della percezione realizzato dall’intervento artistico.
Le opere sono esposte come di consueto in piccoli formati su pellicola Duratrans. L’effetto backlight enfatizza il lavoro legato alla luce e svela in un’epifania luminosa la meraviglia delle immagini.
Il punto di arrivo è la riflessione sulla comunicazione e la vita nella metropoli. Lo spazio è spesso popolato di persone intente al loro quotidiano vagare. Nell’istante colto dalla macchina fotografica, uomini e donne discorrono, parlano, narrando forse il racconto di un attimo che passa veloce.
Le costruzioni architettoniche diventano leggeri castelli in aria, luoghi sacri dove gli individui si incontrano e si rincorrono, seguendo la frenesia della vita contemporanea, immersi nella loro personale e intima solitudine. Gli uomini sono delicate silhouette azzurrine, in cui è impossibile riconoscere i tratti e l’identità.
Nell’universo geometrico si diffonde la luce: colori ed iridescenze leggere e impalpabibili in contrasto con azzurri cupi si alternano a sfumature chiare, come lampi improvvisi, lampade visionarie soltanto immaginate. Le tonalità fredde ed eteree trasformano il luogo in un tempio, proiettato in una dimensione metafisica e ultraterrena.
Alcuni scatti, liberi e surreali, si avvicinano maggiormente all’astrazione: riflessi cromatici fluttuano nell’aria per creare una dimensione onirica e fiabesca. L’immaginazione coinvolge l’osservatore nello sforzo interpretativo, sospeso tra il riconoscimento della realtà che lo circonda quotidianamente e il cambiamento della percezione realizzato dall’intervento artistico.
Le opere sono esposte come di consueto in piccoli formati su pellicola Duratrans. L’effetto backlight enfatizza il lavoro legato alla luce e svela in un’epifania luminosa la meraviglia delle immagini.
28
aprile 2010
Francesco Corbetta
Dal 28 aprile al 30 giugno 2010
fotografia
Location
7.24X0.26 GALLERY
Milano, Via San Pietro All'orto, 26, (Milano)
Milano, Via San Pietro All'orto, 26, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a sabato 9.30 - 18.00
chiuso la domenica e il lunedì
Vernissage
28 Aprile 2010, ore 19
Autore