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Francesco Cozza, Gregorio e Mattia Preti. Dalla Calabria a Roma
Un’ampia rassegna espositiva dedicata ai più grandi pittori calabresi del Seicento, attivi a Roma
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Il 16 dicembre 2008 il presidente della Regione Calabria Agazio Loiero inaugurerà a Catanzaro nel Complesso Monumentale del San Giovanni una ampia rassegna espositiva dedicata ai più grandi pittori calabresi del Seicento, attivi a Roma: Francesco Cozza, Gregorio e Mattia Preti, a cura di Rossella Vodret e Giorgio Leone.
L’esposizione, voluta dalla Regione Calabria e dalla Città di Catanzaro, con il contributo del Comitato Nazionale per le celebrazioni del III centenario della morte di Mattia Preti, presieduto dall’On. Vittorio Sgarbi, è organizzata dalla Soprintendenza per i Beni Storico Artistici ed Etnoantropologici del Lazio, diretta da Rossella Vodret.
La mostra si pone in diretta continuità con l’esposizione dedicata a Francesco Cozza tenutasi a Roma, nella prestigiosa sede di Palazzo Venezia, e ha l’intento di presentare ai calabresi la produzione di Francesco Cozza, un illustre concittadino non sufficientemente conosciuto e celebrato in patria. Nato a Stignano nel 1605, si trasferì a Roma alla fine degli anni venti del secolo per frequentare la fiorente bottega del Domenichino, celebre pittore del quale fu allievo e collaboratore, assimilandone come tratti distintivi i caratteri stilistici del classicismo bolognese.
Parente di Tommaso Campanella - del quale in mostra è presente il celeberrimo ritratto ricordato dagli storici calabresi del Seicento e del Settecento -, Francesco Cozza è definito dallo storico Giovan Battista Passeri “intelligente e studioso”. Il pittore e fu molto apprezzato dalla committenza romana e Mattia Preti lo considerò tra i pittori più eccellenti di Roma, quando si trovò a lavorare nel Palazzo Doria Pamphilij a Valmontone, dove Cozza aveva affrescato la “Stanza del Fuoco” tra il 1658 e il 1659.
A Catanzaro il nucleo della mostra romana, dedicata essenzialmente a Francesco Cozza, è originalmente allargato con dipinti di Gregorio e Mattia Preti: suoi compagni di viaggio e di avventura dalla Calabria a Roma.
Gregorio Preti, il più anziano, nasce a Taverna il 1603 ed è documentato a Roma già nel 1624, insieme con il fratello minore Mattia. Questi, stando al suo biografo settecentesco, Bernardo De Dominici, lo aveva raggiunto da Taverna, dove era nato il 1613, con una fuga a dir poco rocambolesca, unendosi a dei mercanti di seta. Benché siano molti i dipinti che si assegnano al loro periodo iniziale, le prime opere sicuramente documentate di entrambi si datano solo a partire dai primi anni Quaranta. Di Francesco Cozza, invece, si hanno testimonianze pittoriche concrete dal 1632, cioè un decennio prima.
A Catanzaro saranno presenti importanti dipinti di Gregorio e Mattia Preti, tra cui il Sant’Antonio da Padova della chiesa di San Rocco a Ripetta di Roma - l’opera da sempre assegnata a Gregorio - e la Resurrezione di Lazzaro di Palazzo Barberini - capolavoro indiscusso degli anni napoletani di Mattia Preti -, nonché la grande pala con il Matrimonio della Vergine di Grosio, eseguita dai due fratelli in collaborazione tra il 1642 e il 1644. Opera importantissima, quest’ultima, benché conosciuta agli studiosi e più volte pubblicata, per la prima volta sarà presente in una mostra italiana.
L’evento è accompagnato dal catalogo della mostra, che illustra il percorso espositivo, e dalla presentazione dell’Opera completa di Francesco Cozza, editi entrambi da Rubbettino e interamente finanziati dall’Assessorato alla cultura della Regione Calabria. Sono previste, infine, conferenze di studio delle quali sarà diramato opportuno elenco.
L’esposizione, voluta dalla Regione Calabria e dalla Città di Catanzaro, con il contributo del Comitato Nazionale per le celebrazioni del III centenario della morte di Mattia Preti, presieduto dall’On. Vittorio Sgarbi, è organizzata dalla Soprintendenza per i Beni Storico Artistici ed Etnoantropologici del Lazio, diretta da Rossella Vodret.
La mostra si pone in diretta continuità con l’esposizione dedicata a Francesco Cozza tenutasi a Roma, nella prestigiosa sede di Palazzo Venezia, e ha l’intento di presentare ai calabresi la produzione di Francesco Cozza, un illustre concittadino non sufficientemente conosciuto e celebrato in patria. Nato a Stignano nel 1605, si trasferì a Roma alla fine degli anni venti del secolo per frequentare la fiorente bottega del Domenichino, celebre pittore del quale fu allievo e collaboratore, assimilandone come tratti distintivi i caratteri stilistici del classicismo bolognese.
Parente di Tommaso Campanella - del quale in mostra è presente il celeberrimo ritratto ricordato dagli storici calabresi del Seicento e del Settecento -, Francesco Cozza è definito dallo storico Giovan Battista Passeri “intelligente e studioso”. Il pittore e fu molto apprezzato dalla committenza romana e Mattia Preti lo considerò tra i pittori più eccellenti di Roma, quando si trovò a lavorare nel Palazzo Doria Pamphilij a Valmontone, dove Cozza aveva affrescato la “Stanza del Fuoco” tra il 1658 e il 1659.
A Catanzaro il nucleo della mostra romana, dedicata essenzialmente a Francesco Cozza, è originalmente allargato con dipinti di Gregorio e Mattia Preti: suoi compagni di viaggio e di avventura dalla Calabria a Roma.
Gregorio Preti, il più anziano, nasce a Taverna il 1603 ed è documentato a Roma già nel 1624, insieme con il fratello minore Mattia. Questi, stando al suo biografo settecentesco, Bernardo De Dominici, lo aveva raggiunto da Taverna, dove era nato il 1613, con una fuga a dir poco rocambolesca, unendosi a dei mercanti di seta. Benché siano molti i dipinti che si assegnano al loro periodo iniziale, le prime opere sicuramente documentate di entrambi si datano solo a partire dai primi anni Quaranta. Di Francesco Cozza, invece, si hanno testimonianze pittoriche concrete dal 1632, cioè un decennio prima.
A Catanzaro saranno presenti importanti dipinti di Gregorio e Mattia Preti, tra cui il Sant’Antonio da Padova della chiesa di San Rocco a Ripetta di Roma - l’opera da sempre assegnata a Gregorio - e la Resurrezione di Lazzaro di Palazzo Barberini - capolavoro indiscusso degli anni napoletani di Mattia Preti -, nonché la grande pala con il Matrimonio della Vergine di Grosio, eseguita dai due fratelli in collaborazione tra il 1642 e il 1644. Opera importantissima, quest’ultima, benché conosciuta agli studiosi e più volte pubblicata, per la prima volta sarà presente in una mostra italiana.
L’evento è accompagnato dal catalogo della mostra, che illustra il percorso espositivo, e dalla presentazione dell’Opera completa di Francesco Cozza, editi entrambi da Rubbettino e interamente finanziati dall’Assessorato alla cultura della Regione Calabria. Sono previste, infine, conferenze di studio delle quali sarà diramato opportuno elenco.
16
dicembre 2008
Francesco Cozza, Gregorio e Mattia Preti. Dalla Calabria a Roma
Dal 16 dicembre 2008 al 15 marzo 2009
arte antica
Location
COMPLESSO MONUMENTALE DEL SAN GIOVANNI
Catanzaro, Piazza Giuseppe Garibaldi, (Catanzaro)
Catanzaro, Piazza Giuseppe Garibaldi, (Catanzaro)
Orario di apertura
Tutti i giorni, escluso il lunedì, dalle 10 alle 19
Vernissage
17 Dicembre 2008, ore 17.30
Autore
Curatore