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Francesco Cubeddu – Serendipità
Mostra personale
Comunicato stampa
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Serendipità
quadrografie di Francesco Cubeddu
Museo del Crudo, via Roma 15 San Sperate
28 Ottobre - 27 Novembre 2011
Questa mostra è un caso di serendipità. Non che le foto siano saltate fuori mentre cercavo qualcos’altro, no di certo! Queste foto sono figlie dei miei voli col paramotore, voli dedicati alla fotografia di siti archeologici e, più in generale, all’ambiente della mia regione: la Sardegna. L’osservazione delle foto di alcuni nuraghi mi ha spinto a verificare una singolarità che mi ha particolarmente incuriosito e che io ho subito soprannominato: deformazione dello spazio-tempo, nome che non ha nulla a che vedere con la fotografia ma è il collegamento al quale la mia mente mi ha rimandato nell’osservare alcune foto: un’immagine realizzata al computer, una rete elastica con al centro una pesante sfera che la deforma. Serve a rappresentare l’effetto causato sullo spazio-tempo dall’enorme campo gravitazionale generato da un buco nero: una deformazione della dimensione spazio-temporale. Ma questo cosa ha a che fare con le mie foto? Analizzando le foto aeree dei nuraghi del Sinis, mi è saltata agli occhi una stranezza: le linee formate dai muri a secco, di solito, corrono diritte formando delle elementari figure geometriche; delle vere e proprie reti litiche! Questo sino a quando non ci si avvicina all’elemento perturbante, vero e proprio “buco nero”: il nuraghe! Nella maggior parte dei casi con l’approssimarsi ad un nuraghe le linee murarie si “attorcigliano”! La linearità si dilegua (la rete si deforma!) o, nella migliore delle ipotesi, si complica dando vita, ai miei occhi, a dei disegni che ricordano tanto la pittura “moderna” quanto antiche figure incise sulla terra da tempo immemorabile e, perché no?, il ricamo!
Conquistato da questa nuova ricerca fotografica durante i miei voli ho prestato maggiore attenzione alla “linearità perturbata” dei muretti a secco dando modo al mio neonato senso artistico di apprezzare le sensazioni puramente visive che la terra, con le sue innumerevoli tonalità di colore e sfumature, trasmette alla vista quando viene osservata dall’alto rivelandosi, ai miei occhi, come una tela dipinta dalla natura e, serendipità!, in modo del tutto inconsapevole, dall’uomo con i suoi lavori agricoli: arature, spietrature, fresature, semine e mietiture; tutte attività che, col susseguirsi delle stagioni, ognuna caratterizzata dai propri “colori”, dai capricci del tempo (sia quello metereologico che quello che ritma l’esistenza), la rende una vera e propria opera d’arte in divenire che si evolve seguendo un calendario solo apparentemente ciclico (le stagioni) ma con troppe variabili per poterlo essere realmente.
Da qui è nata la mia idea di raccogliere queste insolite fotografie e presentarle stampate su tela ed intelaiate come dei quadri che io chiamo “quadrografie”, solo un consiglio a chi si accinge ad osservarle, non fatelo con la disposizione d’animo di che si appresta a visitare una mostra fotografica ma con quella di chi va a visitare una mostra collettiva di pittura i cui autori sono la Natura e, in modo del tutto inconsapevole, l’Uomo!
Francesco Cubeddu
L'ingresso è libero e gratuito
Apertura - Vernissage
Venerdì 28 Ottobre ore 19.00
Museo del Crudo, via Roma 15 San Sperate
quadrografie di Francesco Cubeddu
Museo del Crudo, via Roma 15 San Sperate
28 Ottobre - 27 Novembre 2011
Questa mostra è un caso di serendipità. Non che le foto siano saltate fuori mentre cercavo qualcos’altro, no di certo! Queste foto sono figlie dei miei voli col paramotore, voli dedicati alla fotografia di siti archeologici e, più in generale, all’ambiente della mia regione: la Sardegna. L’osservazione delle foto di alcuni nuraghi mi ha spinto a verificare una singolarità che mi ha particolarmente incuriosito e che io ho subito soprannominato: deformazione dello spazio-tempo, nome che non ha nulla a che vedere con la fotografia ma è il collegamento al quale la mia mente mi ha rimandato nell’osservare alcune foto: un’immagine realizzata al computer, una rete elastica con al centro una pesante sfera che la deforma. Serve a rappresentare l’effetto causato sullo spazio-tempo dall’enorme campo gravitazionale generato da un buco nero: una deformazione della dimensione spazio-temporale. Ma questo cosa ha a che fare con le mie foto? Analizzando le foto aeree dei nuraghi del Sinis, mi è saltata agli occhi una stranezza: le linee formate dai muri a secco, di solito, corrono diritte formando delle elementari figure geometriche; delle vere e proprie reti litiche! Questo sino a quando non ci si avvicina all’elemento perturbante, vero e proprio “buco nero”: il nuraghe! Nella maggior parte dei casi con l’approssimarsi ad un nuraghe le linee murarie si “attorcigliano”! La linearità si dilegua (la rete si deforma!) o, nella migliore delle ipotesi, si complica dando vita, ai miei occhi, a dei disegni che ricordano tanto la pittura “moderna” quanto antiche figure incise sulla terra da tempo immemorabile e, perché no?, il ricamo!
Conquistato da questa nuova ricerca fotografica durante i miei voli ho prestato maggiore attenzione alla “linearità perturbata” dei muretti a secco dando modo al mio neonato senso artistico di apprezzare le sensazioni puramente visive che la terra, con le sue innumerevoli tonalità di colore e sfumature, trasmette alla vista quando viene osservata dall’alto rivelandosi, ai miei occhi, come una tela dipinta dalla natura e, serendipità!, in modo del tutto inconsapevole, dall’uomo con i suoi lavori agricoli: arature, spietrature, fresature, semine e mietiture; tutte attività che, col susseguirsi delle stagioni, ognuna caratterizzata dai propri “colori”, dai capricci del tempo (sia quello metereologico che quello che ritma l’esistenza), la rende una vera e propria opera d’arte in divenire che si evolve seguendo un calendario solo apparentemente ciclico (le stagioni) ma con troppe variabili per poterlo essere realmente.
Da qui è nata la mia idea di raccogliere queste insolite fotografie e presentarle stampate su tela ed intelaiate come dei quadri che io chiamo “quadrografie”, solo un consiglio a chi si accinge ad osservarle, non fatelo con la disposizione d’animo di che si appresta a visitare una mostra fotografica ma con quella di chi va a visitare una mostra collettiva di pittura i cui autori sono la Natura e, in modo del tutto inconsapevole, l’Uomo!
Francesco Cubeddu
L'ingresso è libero e gratuito
Apertura - Vernissage
Venerdì 28 Ottobre ore 19.00
Museo del Crudo, via Roma 15 San Sperate
28
ottobre 2011
Francesco Cubeddu – Serendipità
Dal 28 ottobre al 27 novembre 2011
fotografia
Location
MUSEO DEL CRUDO
San Sperate, Via Roma, (Cagliari)
San Sperate, Via Roma, (Cagliari)
Orario di apertura
dal mercoledì alla domenica dalle 17.00 alle 20.00
Vernissage
28 Ottobre 2011, ore 19
Autore