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Francesco Dal Co – La casa del tè
Francesco Dal Co, Professore di Storia dell’Architettura alla Iuav di Venezia, nonché direttore della rivista Casabella e direttore del settore Architettura della casa editrice Electa di Milano, parlerà di un particolare modello estetico ed architettonico: la casa del tè partendo dall’analisi della Villa imperiale di Katsura e da un’interpretazione delle stampe giapponesi.
Comunicato stampa
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Proseguono al Teatro Studio di Scandicci nella sezione LINGUAGGI DELL’ARTE gli incontri con le personalità della cultura italiana, ad ingresso libero.
Giovedì 26 marzo alle ore 21 Francesco Dal Co, Professore di Storia dell’Architettura alla IUAV di Venezia, nonché direttore della rivista Casabella e direttore del settore Architettura della casa editrice ELECTA di Milano, parlerà di un particolare modello estetico ed architettonico: la casa del tè partendo dall’analisi della Villa imperiale di Katsura e da un’interpretazione delle stampe giapponesi.
La cultura del tè venne introdotta in Giappone esiste, verso la fine del XII secolo, con l’importazione dalla Cina delle tecniche di coltivazione e di quelle di preparazione. Oggi l’abitudine di consumare tè è diffusa in tutto il mondo, ma solo in Giappone si è sviluppata una tradizione architettonica specificamente legata a tutti i rituali della la preparazione e del consumo della bevanda. Alle origini, presso il ceto dei ricchi mercanti influenzati dalle filosofie si svilupparono le figure di maestri del tè, cerimonieri e primi progettisti delle camere del tè. Questa figura contemplava diverse competenze, dalla scelta dell’arredamento e delle opere d’arte per arredare lo spazio, alla selezione delle foglie alla conduzione di tutti i cerimoniali per la preparazione. Ancora oggi la progettazione delle camere del tè non viene affidata molto spesso agli architetti ma soprattutto ai maestri del tè.
Una camera del tè costituisce un mondo piccolo, uno spazio con qualità distinte dal mondo della società, della politica e della vita domestica. La caratteristica formale di questi spazi risiede nelle loro piccole dimensioni che sono il prodotto di una specifica tipologia dove tutti gli elementi architettonici della camera da tè sono presenti indipendente dalla scala.
La camera del tè è lo spazio spirituale di una persona, dove vengono invitati altri che portano con sé il proprio spazio spirituale: una condivisione che possiede una cultura profonda, che impone di immergersi.
Breve biografia di Francesco Dal Co
Francesco Dal Co ha dedicato la sua attività di ricercatore in particolare alla storia dell’architettura contemporanea, pubblicando importanti monografie su autori come Meyer, Scarpa, Botta e Ando. Direttore della Sezione Architettura della Biennale di Venezia dal 1981 al 1991, Dal Co è attualmente direttore della rivista Casabella e dirige il settore Architettura della casa editrice Electa di Milano. È titolare della cattedra di Storia dell’Architettura all’Istituto Universitario di Architettura a Venezia e all’Accademia di Architettura del Ticino.È inoltre Senior Fellow presso il Center for Advanced Studies, National Gallery of Art a Washington DC, Scholar presso Center for Advanced Study, Getty Center a Los Angeles e Accademico di San Luca.
Giovedì 26 marzo alle ore 21 Francesco Dal Co, Professore di Storia dell’Architettura alla IUAV di Venezia, nonché direttore della rivista Casabella e direttore del settore Architettura della casa editrice ELECTA di Milano, parlerà di un particolare modello estetico ed architettonico: la casa del tè partendo dall’analisi della Villa imperiale di Katsura e da un’interpretazione delle stampe giapponesi.
La cultura del tè venne introdotta in Giappone esiste, verso la fine del XII secolo, con l’importazione dalla Cina delle tecniche di coltivazione e di quelle di preparazione. Oggi l’abitudine di consumare tè è diffusa in tutto il mondo, ma solo in Giappone si è sviluppata una tradizione architettonica specificamente legata a tutti i rituali della la preparazione e del consumo della bevanda. Alle origini, presso il ceto dei ricchi mercanti influenzati dalle filosofie si svilupparono le figure di maestri del tè, cerimonieri e primi progettisti delle camere del tè. Questa figura contemplava diverse competenze, dalla scelta dell’arredamento e delle opere d’arte per arredare lo spazio, alla selezione delle foglie alla conduzione di tutti i cerimoniali per la preparazione. Ancora oggi la progettazione delle camere del tè non viene affidata molto spesso agli architetti ma soprattutto ai maestri del tè.
Una camera del tè costituisce un mondo piccolo, uno spazio con qualità distinte dal mondo della società, della politica e della vita domestica. La caratteristica formale di questi spazi risiede nelle loro piccole dimensioni che sono il prodotto di una specifica tipologia dove tutti gli elementi architettonici della camera da tè sono presenti indipendente dalla scala.
La camera del tè è lo spazio spirituale di una persona, dove vengono invitati altri che portano con sé il proprio spazio spirituale: una condivisione che possiede una cultura profonda, che impone di immergersi.
Breve biografia di Francesco Dal Co
Francesco Dal Co ha dedicato la sua attività di ricercatore in particolare alla storia dell’architettura contemporanea, pubblicando importanti monografie su autori come Meyer, Scarpa, Botta e Ando. Direttore della Sezione Architettura della Biennale di Venezia dal 1981 al 1991, Dal Co è attualmente direttore della rivista Casabella e dirige il settore Architettura della casa editrice Electa di Milano. È titolare della cattedra di Storia dell’Architettura all’Istituto Universitario di Architettura a Venezia e all’Accademia di Architettura del Ticino.È inoltre Senior Fellow presso il Center for Advanced Studies, National Gallery of Art a Washington DC, Scholar presso Center for Advanced Study, Getty Center a Los Angeles e Accademico di San Luca.
26
marzo 2009
Francesco Dal Co – La casa del tè
26 marzo 2009
incontro - conferenza
Location
TEATRO STUDIO
Scandicci, Via Gaetano Donizetti, 58, (Firenze)
Scandicci, Via Gaetano Donizetti, 58, (Firenze)
Vernissage
26 Marzo 2009, ore 21
Curatore