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Francesco Dalon – La natura immaginata
In mostra dieci dipinti ad acrilico su tela, realizzati dall’artista negli anni ’70
Comunicato stampa
Segnala l'evento
In occasione della manifestazione “Roma
Metropoli Agricola”, promossa dall’Ente Regionale RomaNatura e dal
Comune di Roma, che si svolgerà nella Riserva Naturale di Decima
Malafede domenica 30 ottobre 2005, sarà allestita nelle sale della
Torre di Perna, la Casa del Parco della Riserva, la personale “La
natura immaginata” del pittore Francesco Dalon, a cura di Elena
Paloscia.
In mostra dieci dipinti ad acrilico su tela, realizzati dall’
artista negli anni ’70, in cui il dato sensibile ed il dato emotivo si
incontrano sulla superficie della tela dando luogo a scenografie
naturali dichiaratamente debitrici nei confronti delle correnti
informali e dell’Action Painting.
“Cespugli, agavi, fili d’erba, le
immagini naturali evocate nei dipinti di Francesco Dalon nascono dall’
incontro tra il mondo esterno e quello interiore e sono generate da una
rielaborazione emotiva ed intellettuale al tempo stesso che ne permette
una fruizione a più livelli.
L’artista attinge in questi dipinti
realizzati nei primi anni ‘70 non solo al proprio archivio personale di
immagini, ma anche ad una serie di stimoli e suggestioni che gli
provengono dall’arte contemporanea in particolare da Hartung e da Tobey
pittori che ama e studia. Non a caso sceglie per le sue opere di
utilizzare un linguaggio non figurativo, in cui ciò che prevale è il
gesto. La sperimentazione formale si articola tra scelte differenti
attraverso l’uso di più strumenti: il tradizionale pennello, la
spatola, il pettine ed altri che gli consentono di solcare e modellare
la superficie del dipinto. Nella ricerca artistica di Dalon ha una
grande importanza anche la progressiva scoperta del colore, che assume
un valore preponderante nel coinvolgimento emozionale, viene associato
nell’osservatore ora a stati d’animo, ora semplicemente,in una
dimensione naturalistica, alle ore del giorno. Cromie tonali o a
contrasto emergono dagli strati inferiori della superficie pittorica,
nascoste dalla materia densa e spessa graffiata via, ed appaiono come
un disvelamento, come un improvviso raggio luminoso, che però il più
delle volte proviene dal cuore stesso del dipinto .
Proprio tale
stratificazione di materia e di senso rende queste opere immediatamente
fruibili e di facile lettura anche per chi non ama la pittura astratta,
lasciando aperti spiragli d’interpretazione a chi desidera addentrarsi
in una dimensione più profonda”.
Elena Paloscia
Francesco Dalon nasce a Caltagirone (CT) il 1-1-
1910. Si laurea in legge a Roma, città in cui si trasferisce
definitivamente dopo la guerra e in cui svolge la professione di
notaio. Appassionato e studioso da sempre di arte, di letteratura e di
filosofia, inizia a dipingere già maturo, nel 1968. La sua attività
artistica, però, si interrompe all’inizio degli anni ‘80 a causa di
una malattia alle mani che gli impedisce di utilizzare strumenti come
la spatola ed il pennello. Espone a Roma, Galleria Astrolabio 1970, a
Napoli, Galleria La Barcaccia 1971, a Milano, Galleria Solo Arte 1994.
Muore a Roma nel 1995.
HANNO SCRITTO DI LUI: Vito Apuleo,Gino Grassi,
Filiberto Menna, Alfredo Schettini,Cino Traina, Marcello Venturoli.
Metropoli Agricola”, promossa dall’Ente Regionale RomaNatura e dal
Comune di Roma, che si svolgerà nella Riserva Naturale di Decima
Malafede domenica 30 ottobre 2005, sarà allestita nelle sale della
Torre di Perna, la Casa del Parco della Riserva, la personale “La
natura immaginata” del pittore Francesco Dalon, a cura di Elena
Paloscia.
In mostra dieci dipinti ad acrilico su tela, realizzati dall’
artista negli anni ’70, in cui il dato sensibile ed il dato emotivo si
incontrano sulla superficie della tela dando luogo a scenografie
naturali dichiaratamente debitrici nei confronti delle correnti
informali e dell’Action Painting.
“Cespugli, agavi, fili d’erba, le
immagini naturali evocate nei dipinti di Francesco Dalon nascono dall’
incontro tra il mondo esterno e quello interiore e sono generate da una
rielaborazione emotiva ed intellettuale al tempo stesso che ne permette
una fruizione a più livelli.
L’artista attinge in questi dipinti
realizzati nei primi anni ‘70 non solo al proprio archivio personale di
immagini, ma anche ad una serie di stimoli e suggestioni che gli
provengono dall’arte contemporanea in particolare da Hartung e da Tobey
pittori che ama e studia. Non a caso sceglie per le sue opere di
utilizzare un linguaggio non figurativo, in cui ciò che prevale è il
gesto. La sperimentazione formale si articola tra scelte differenti
attraverso l’uso di più strumenti: il tradizionale pennello, la
spatola, il pettine ed altri che gli consentono di solcare e modellare
la superficie del dipinto. Nella ricerca artistica di Dalon ha una
grande importanza anche la progressiva scoperta del colore, che assume
un valore preponderante nel coinvolgimento emozionale, viene associato
nell’osservatore ora a stati d’animo, ora semplicemente,in una
dimensione naturalistica, alle ore del giorno. Cromie tonali o a
contrasto emergono dagli strati inferiori della superficie pittorica,
nascoste dalla materia densa e spessa graffiata via, ed appaiono come
un disvelamento, come un improvviso raggio luminoso, che però il più
delle volte proviene dal cuore stesso del dipinto .
Proprio tale
stratificazione di materia e di senso rende queste opere immediatamente
fruibili e di facile lettura anche per chi non ama la pittura astratta,
lasciando aperti spiragli d’interpretazione a chi desidera addentrarsi
in una dimensione più profonda”.
Elena Paloscia
Francesco Dalon nasce a Caltagirone (CT) il 1-1-
1910. Si laurea in legge a Roma, città in cui si trasferisce
definitivamente dopo la guerra e in cui svolge la professione di
notaio. Appassionato e studioso da sempre di arte, di letteratura e di
filosofia, inizia a dipingere già maturo, nel 1968. La sua attività
artistica, però, si interrompe all’inizio degli anni ‘80 a causa di
una malattia alle mani che gli impedisce di utilizzare strumenti come
la spatola ed il pennello. Espone a Roma, Galleria Astrolabio 1970, a
Napoli, Galleria La Barcaccia 1971, a Milano, Galleria Solo Arte 1994.
Muore a Roma nel 1995.
HANNO SCRITTO DI LUI: Vito Apuleo,Gino Grassi,
Filiberto Menna, Alfredo Schettini,Cino Traina, Marcello Venturoli.
30
ottobre 2005
Francesco Dalon – La natura immaginata
Dal 30 ottobre al 06 novembre 2005
arte contemporanea
serata - evento
serata - evento
Location
CASA DEL PARCO – RISERVA NATURALE DI DECIMA MALAFEDE
Roma, Via Valle Di Perna, 315, (Roma)
Roma, Via Valle Di Perna, 315, (Roma)
Orario di apertura
mart-giov 12-16; sab-dom-10-17
Sito web
www.merzbau.it
Autore
Curatore