Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Francesco De Molfetta
Francesco De Molfetta, lombardo di nascita, teatrante eclettico e “ scenografo “ di piccole tragedie è come un King Kong nostrano che, approdato a Milano, ne mette in salvo la parte migliore, che custodisce preziosamente tra le mani.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Tutto è iniziato con un aeroplanino. Qualcuno disse “ un aeroplanino importante “, e lo è di certo se si pensa al titolo che porta – ( una data, l’11/09/01 ). Fu così che questo lavoro inaugurò la collaborazione tra Francesco De Molfetta e la Galleria di Franco Toselli. E fu proprio con quest’opera, presentata per la prima volta a Berlino in occasione dell’ARTFORUM nel 2002, che il giovane De Molfetta entra a far parte del gruppo di artisti Portofranco.
Francesco De Molfetta, lombardo di nascita, teatrante eclettico e “ scenografo “ di piccole tragedie è come un King Kong nostrano che, approdato a Milano, ne mette in salvo la parte migliore, che custodisce preziosamente tra le mani.
Mettere una caramella dal nome biblico a coprire pudicamente il David di Michelangelo, ricreare un frammento di mare in un cucchiaio da cucina, offrire una matita colorata da un pacchetto di sigarette è come fare i baffi alla Gioconda. La demistificazione del materiale, della moda, la satira del consumismo. E’ quasi l’arte stessa il fulcro dell’analisi, che si fa beffa delle sue stesse convenzioni, ed è sempre in continuo rapporto con l’uomo, il suo tacito referente.
“ Plasmare la realtà, manipolarla, cambiarle forma fino a modificarla completamente, intervenire per poi rileggerla in modi infiniti. Il mio lavoro gravita intorno a questa operazione che non si tratta di un mero processo di smembramento ma della possibilità di avvicinarsi a nuovi mondi che partono da mondi già conosciuti. Spesso il punto di partenza è proprio un oggetto comune che, pur presentando una forma ed un uso già definiti si comporta come un vetro nella sua primitiva massa fusa che viene modellato per diventare altro da sé: oggetti in tensione che cambiano il proprio destino…”
L’evasione dal reale, dal razionale crea una situazione di sorpresa come l’incontro fortuito di due realtà distanti su un piano consono. Ci sono palesi e stretti legami con gli iperrealisti e la pop, ma si rifuggono inutili formalismi di tecnica attingendo dall’universo delle forme conosciute, cioè che sono di fronte ai nostri occhi tutto il giorno tutti i giorni. Le spugne – improbabili ritagli di mare – gli oggetti vicini di tutti i giorni, gli animali “ innaturali “ e fuori scala riprodotti con minuzia realistica nella materia plastica e banalizzati…
L’elemento incongruo di una situazione paradossalmente normale è la chiave dell’umorismo dei lavori di Francesco De Molfetta.
Un mondo di icone riviste e corrette, che prende forma come in un piccolo teatro.
Francesco De Molfetta, lombardo di nascita, teatrante eclettico e “ scenografo “ di piccole tragedie è come un King Kong nostrano che, approdato a Milano, ne mette in salvo la parte migliore, che custodisce preziosamente tra le mani.
Mettere una caramella dal nome biblico a coprire pudicamente il David di Michelangelo, ricreare un frammento di mare in un cucchiaio da cucina, offrire una matita colorata da un pacchetto di sigarette è come fare i baffi alla Gioconda. La demistificazione del materiale, della moda, la satira del consumismo. E’ quasi l’arte stessa il fulcro dell’analisi, che si fa beffa delle sue stesse convenzioni, ed è sempre in continuo rapporto con l’uomo, il suo tacito referente.
“ Plasmare la realtà, manipolarla, cambiarle forma fino a modificarla completamente, intervenire per poi rileggerla in modi infiniti. Il mio lavoro gravita intorno a questa operazione che non si tratta di un mero processo di smembramento ma della possibilità di avvicinarsi a nuovi mondi che partono da mondi già conosciuti. Spesso il punto di partenza è proprio un oggetto comune che, pur presentando una forma ed un uso già definiti si comporta come un vetro nella sua primitiva massa fusa che viene modellato per diventare altro da sé: oggetti in tensione che cambiano il proprio destino…”
L’evasione dal reale, dal razionale crea una situazione di sorpresa come l’incontro fortuito di due realtà distanti su un piano consono. Ci sono palesi e stretti legami con gli iperrealisti e la pop, ma si rifuggono inutili formalismi di tecnica attingendo dall’universo delle forme conosciute, cioè che sono di fronte ai nostri occhi tutto il giorno tutti i giorni. Le spugne – improbabili ritagli di mare – gli oggetti vicini di tutti i giorni, gli animali “ innaturali “ e fuori scala riprodotti con minuzia realistica nella materia plastica e banalizzati…
L’elemento incongruo di una situazione paradossalmente normale è la chiave dell’umorismo dei lavori di Francesco De Molfetta.
Un mondo di icone riviste e corrette, che prende forma come in un piccolo teatro.
18
febbraio 2004
Francesco De Molfetta
Dal 18 febbraio al 18 marzo 2004
arte contemporanea
Location
GALLERIA TOSELLI
Milano, Via Mario Pagano, 4, (Milano)
Milano, Via Mario Pagano, 4, (Milano)
Orario di apertura
dal lunedì al sabato nei seguenti orari:
11.00 – 13.00, 16.00 – 20.00