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Francesco Felaco – Caserolas
Piccoli tasselli cromatici accostati e sovrapposti tra loro danno vita alle immagini di Francesco Felaco. I soggetti dei suoi lavori sembrerebbero fermi ad uno stadio di decodificazione, assimilabile alla lettura progressiva di un computer elementare che scompone l’immagine in tanti pixel colorati.
Comunicato stampa
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Dal 6 al 30 maggio 2004 (vernice: giovedì 6, h 21.00), con l’esposizione dell’opera “CASEROLAS” Argentina, 20 dicembre 2001, tre grandi pitture di Francesco Felaco, prosegue Pezzi Unici Modernissimi, la rassegna a cura di Luciano Stella e Ciro Cacciola, con cui il Modernissimo.it ospita lavori di autori napoletani contemporanei in collaborazione con Kult, il primo mensile di moda-arte-cultura in Italia.
Piccoli tasselli cromatici accostati e sovrapposti tra loro danno vita alle immagini di Francesco Felaco. I soggetti dei suoi lavori sembrerebbero fermi ad uno stadio di decodificazione, assimilabile alla lettura progressiva di un computer elementare che scompone l’immagine in tanti pixel colorati. Al contrario di un computer però nei lavori di Felaco le figure non sono preesistenti, ma prendono forma proprio da un procedimento esecutivo tutto manuale. Da qui nascono lavori dalla luminosa trasparenza, con toni che si fondono in altri, determinando con la loro evanescenza una forte piacevolezza estetica. Tuttavia la leggerezza che emerge ad un primo sguardo è solo apparente. In tutte le opere, infatti, è evidente il dramma dei soggetti rappresentati sui quali da anni punta l’attenzione Francesco Felaco attraverso una continua sofferta analisi esistenziale sulla condizione umana, sul malessere del vivere quotidiano e sulle malattie sociali che dominano il nostro tempo. Scrive l’autore: “Mentre il mondo ancora guarda alla tragedia di New York, mentre tutti si interrogano sul perché e sul da farsi, a Buenos Aires scoppia la rivolta del popolo dei “Caserolas”. A poco a poco in tutta l’Argentina, il popolo scende in piazza per protestare contro il tracollo economico del più ricco paese dell’America latina. Il ceto medio, quello più numeroso, quello che costituisce la spina dorsale della nazione, quello abitualmente silenzioso, all’improvviso si sveglia e scende in piazza. La polizia spara. L’Occidente, quello ricco e opulento, si affretta a lavarsene le mani. Negli anni in cui si preparavano gli attentati alle Torri Gemelle, il Fondo Monetario Internazionale, le grandi multinazionali ed i politici argentini organizzavano l’ultimo grande saccheggio latino-americano. Le televisioni tacevano, concentrate sull’ennesima guerra in Medio Oriente. Solo Internet dava voce al popolo argentino e rendeva pubblica una tragedia collettiva. Le immagini a bassa risoluzione che facevano il giro del mondo ingrandite a dismisura si sgranavano in migliaia di pixel e ogni faccia diventava uguale all’altra”.
Francesco Felaco (Napoli, 1971) si laurea Filosofia con una tesi su “Le arti visive come supporto ideologico alla formazione del consenso politico”. Dal ‘94 al ‘97 collabora come autore di testi e art designer nella realizzazione di alcune performance musicali e nella produzione di due Cd con il gruppo “Nero Italia”. Dal 2002 lavora come scenografo sia per trasmissioni televisive che per piecès teatrali. Tra le sue mostre più importanti segnaliamo: “Holyact”, Chiesa di San Severo al Pendino, Napoli – 2003; “XII Premio d’ Arte Camposauro”, Vitulano (BN) – 2001; “Four Italian Artists”, Auku Wakamatsu (Japan) – 1997; “Art in Giapan”, Metropolitan Museum, Tokyo – 1996; “Four Italian Artists”, Fukusa Tonomori Museum, Gijutsumura (Japan) – 1996; “Variazione Minima”, Villa Campolieto, Ercolano (Napoli); “20 AJAC’ s Artists in a Baggage”, Fontegaia (Siena) – 1995; “Art in Giapan”, Metropolitan Museum, Tokyo – 1995; “Variazioni Minime”, Le Corbusier (Genova) – 1994.
Piccoli tasselli cromatici accostati e sovrapposti tra loro danno vita alle immagini di Francesco Felaco. I soggetti dei suoi lavori sembrerebbero fermi ad uno stadio di decodificazione, assimilabile alla lettura progressiva di un computer elementare che scompone l’immagine in tanti pixel colorati. Al contrario di un computer però nei lavori di Felaco le figure non sono preesistenti, ma prendono forma proprio da un procedimento esecutivo tutto manuale. Da qui nascono lavori dalla luminosa trasparenza, con toni che si fondono in altri, determinando con la loro evanescenza una forte piacevolezza estetica. Tuttavia la leggerezza che emerge ad un primo sguardo è solo apparente. In tutte le opere, infatti, è evidente il dramma dei soggetti rappresentati sui quali da anni punta l’attenzione Francesco Felaco attraverso una continua sofferta analisi esistenziale sulla condizione umana, sul malessere del vivere quotidiano e sulle malattie sociali che dominano il nostro tempo. Scrive l’autore: “Mentre il mondo ancora guarda alla tragedia di New York, mentre tutti si interrogano sul perché e sul da farsi, a Buenos Aires scoppia la rivolta del popolo dei “Caserolas”. A poco a poco in tutta l’Argentina, il popolo scende in piazza per protestare contro il tracollo economico del più ricco paese dell’America latina. Il ceto medio, quello più numeroso, quello che costituisce la spina dorsale della nazione, quello abitualmente silenzioso, all’improvviso si sveglia e scende in piazza. La polizia spara. L’Occidente, quello ricco e opulento, si affretta a lavarsene le mani. Negli anni in cui si preparavano gli attentati alle Torri Gemelle, il Fondo Monetario Internazionale, le grandi multinazionali ed i politici argentini organizzavano l’ultimo grande saccheggio latino-americano. Le televisioni tacevano, concentrate sull’ennesima guerra in Medio Oriente. Solo Internet dava voce al popolo argentino e rendeva pubblica una tragedia collettiva. Le immagini a bassa risoluzione che facevano il giro del mondo ingrandite a dismisura si sgranavano in migliaia di pixel e ogni faccia diventava uguale all’altra”.
Francesco Felaco (Napoli, 1971) si laurea Filosofia con una tesi su “Le arti visive come supporto ideologico alla formazione del consenso politico”. Dal ‘94 al ‘97 collabora come autore di testi e art designer nella realizzazione di alcune performance musicali e nella produzione di due Cd con il gruppo “Nero Italia”. Dal 2002 lavora come scenografo sia per trasmissioni televisive che per piecès teatrali. Tra le sue mostre più importanti segnaliamo: “Holyact”, Chiesa di San Severo al Pendino, Napoli – 2003; “XII Premio d’ Arte Camposauro”, Vitulano (BN) – 2001; “Four Italian Artists”, Auku Wakamatsu (Japan) – 1997; “Art in Giapan”, Metropolitan Museum, Tokyo – 1996; “Four Italian Artists”, Fukusa Tonomori Museum, Gijutsumura (Japan) – 1996; “Variazione Minima”, Villa Campolieto, Ercolano (Napoli); “20 AJAC’ s Artists in a Baggage”, Fontegaia (Siena) – 1995; “Art in Giapan”, Metropolitan Museum, Tokyo – 1995; “Variazioni Minime”, Le Corbusier (Genova) – 1994.
06
maggio 2004
Francesco Felaco – Caserolas
Dal 06 al 30 maggio 2004
arte contemporanea
Location
MULTICINEMA MODERNISSIMO.IT
Napoli, Via Cisterna Dell'olio, (Napoli)
Napoli, Via Cisterna Dell'olio, (Napoli)
Orario di apertura
tutti i giorni dalle 16.00 alle 23.00
Vernissage
6 Maggio 2004, h 21.00