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Francesco Ferlisi
Ferlisi usa la pittura non come pretesto per esprimere un concetto “letterario” ma per dare all’opera significato di “pittura” esaltandone gli elementi che ne sono alla base: la forma e il colore sorretto dall’invenzione.
Comunicato stampa
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Per tutto il 2004 il Comune di Cerreto Laziale (RM) ospiterà presso la Galleria d’Arte Moderna mostre personali di pittura, scultura, design e fotografia coinvolgendo le scuole dell’obbligo locali, avviando in tal modo un progetto didattico destinato ad avvicinare bambini e ragazzi delle scuole elementari e medie all’arte contemporanea. Ciascuno degli artisti selezionati incontrerà per un’intera mattinata un gruppo di allievi, spiegando loro la tecnica di esecuzione dei lavori esposti e l’evoluzione ed il punto di arrivo della propria ricerca. Né una conferenza né un workshop, quindi, ma una chiacchierata informale che, l’amministrazione comunale e gli organizzatori ne sono certi, sarà in grado di far nascere nel giovane pubblico l’amore e la passione per l’arte. Alla fine di ogni incontro i ragazzi saranno invitati a realizzare un lavoro, letterario o artistico a seconda dei casi, ispirato ai lavori esposti.
Inoltre ciascun artista, donando un’opera al costituendo Museo Comunale d’Arte Contemporanea, contribuirà a fare di Cerreto Laziale -posto tra Tivoli e Subiaco- un importante crocevia per quanti amano l’arte nelle sue più complesse sfaccettature. Ed è soprattutto per questo secondo aspetto che il Comune di Cerreto Laziale è onorato di ospitare un artista del calibro di Francesco Ferlisi, certo che la sua presenza sarà sinonimo di grande prestigio per la locale Galleria e per l’intera amministrazione comunale.
Adelinda Allegretti
Quella proposta da Francesco Ferlisi è una realtà figurativa, ma anche una “irrealtà” medianica colma di fascino e di mistero. In questo senso il suo linguaggio può essere collocato in ambito sia metafisico che surreale per la sua capacità di rivalutare il soggetto e attribuirgli un significato diverso da quello che “appare” dalle “forme”, per lo più geometriche, utilizzate per creare nello spazio pittorico “situazioni” che si stagliano su limpidi scorci paesaggistici. Ferlisi usa la pittura non come pretesto per esprimere un concetto “letterario” ma per dare all’opera significato di “pittura” esaltandone gli elementi che ne sono alla base: la forma e il colore sorretto dall’invenzione.
La sua ricerca si concretizza in una pittura raffinata, nitida, ricca di sorprendenti risultati di spazialità e preziosismi cromatici. Nei suoi quadri, rigorosamente costruiti, l’uomo contemporaneo e la sua condizione umana e esistenziale costituiscono il cuore dei suoi “temi” nei quali mette a confronto l’uomo, sempre più prigioniero e condizionato dai “totem” della civiltà tecnologica, con l’ambiente percepito come un qualcosa di estraneo all’uomo stesso. Nelle opere più recenti, in particolare, l’uomo di Ferlisi (la cui presenza è raffigurata, anziché da una “figura”, da una sfera rappresentante simbolicamente sia il globo terrestre sia l’uomo che, come modello ridotto dell’universo, è sintesi del mondo) osserva lo spazio che lo circonda attraverso uno schermo che può essere, indifferentemente, quello televisivo o quello dei vetri della propria automobile. Perché nell’auto l’uomo trascorre, ormai, più tempo che nella propria casa o all’aria aperta e anche quando si crede finalmente padrone del proprio tempo, non si accorge che in realtà i suoi ritmi di vita sono asserviti a quelli delle macchine. Non a caso, infatti, è stato scritto che “Ferlisi inventa metafore caricando gli oggetti di simboli per dar corpo alle idee che esprimono la corruzione della natura ad opera dell’uomo e per denunciare -attraverso inquietanti immagini realizzate utilizzando un linguaggio iperrealistico dagli accesi valori cromatici- come la tecnologia sostituisca sempre più l’umanità nei rapporti sociali. Nelle sue opere l’uomo è sempre presente ma solo attraverso le sue “realizzazioni” che invece di renderlo più libero, ne condizionano sempre più i comportamenti obbligandolo a vivere, spesso, in un mondo innaturale”. Ma Ferlisi è anche l’artista che ci introduce in mondi dove mistero e magia si fondono in una “nuova” realtà che affascina e sorprende per l’attualità e per l’originalità del linguaggio con il quale è stata realizzata.
Vittorio Esposito
Francesco Ferlisi nasce in Sicilia nel 1949. Si forma, da autodidatta, frequentando vari studi artistici e seguendo in particolare gli insegnamenti dello scenografo Rai Franco Dattilo. Da sempre interessato a tutte le forme di arte figurativa, dopo essersi cimentato nelle diverse tecniche, sceglie tra tutte la pittura ad olio mediante la quale riesce ad elaborare un suo linguaggio. Invitato a concorrere nelle edizioni di prestigiosi premi, Ferlisi si afferma con successo e stabilisce contatti anche con l’estero dove si trovano molte sue opere (Svizzera, Germania, Inghilterra, Canada, Sud Africa, Svezia, Stati Uniti). Ferlisi vive ed opera a Roma ove ha lo studio.
Inoltre ciascun artista, donando un’opera al costituendo Museo Comunale d’Arte Contemporanea, contribuirà a fare di Cerreto Laziale -posto tra Tivoli e Subiaco- un importante crocevia per quanti amano l’arte nelle sue più complesse sfaccettature. Ed è soprattutto per questo secondo aspetto che il Comune di Cerreto Laziale è onorato di ospitare un artista del calibro di Francesco Ferlisi, certo che la sua presenza sarà sinonimo di grande prestigio per la locale Galleria e per l’intera amministrazione comunale.
Adelinda Allegretti
Quella proposta da Francesco Ferlisi è una realtà figurativa, ma anche una “irrealtà” medianica colma di fascino e di mistero. In questo senso il suo linguaggio può essere collocato in ambito sia metafisico che surreale per la sua capacità di rivalutare il soggetto e attribuirgli un significato diverso da quello che “appare” dalle “forme”, per lo più geometriche, utilizzate per creare nello spazio pittorico “situazioni” che si stagliano su limpidi scorci paesaggistici. Ferlisi usa la pittura non come pretesto per esprimere un concetto “letterario” ma per dare all’opera significato di “pittura” esaltandone gli elementi che ne sono alla base: la forma e il colore sorretto dall’invenzione.
La sua ricerca si concretizza in una pittura raffinata, nitida, ricca di sorprendenti risultati di spazialità e preziosismi cromatici. Nei suoi quadri, rigorosamente costruiti, l’uomo contemporaneo e la sua condizione umana e esistenziale costituiscono il cuore dei suoi “temi” nei quali mette a confronto l’uomo, sempre più prigioniero e condizionato dai “totem” della civiltà tecnologica, con l’ambiente percepito come un qualcosa di estraneo all’uomo stesso. Nelle opere più recenti, in particolare, l’uomo di Ferlisi (la cui presenza è raffigurata, anziché da una “figura”, da una sfera rappresentante simbolicamente sia il globo terrestre sia l’uomo che, come modello ridotto dell’universo, è sintesi del mondo) osserva lo spazio che lo circonda attraverso uno schermo che può essere, indifferentemente, quello televisivo o quello dei vetri della propria automobile. Perché nell’auto l’uomo trascorre, ormai, più tempo che nella propria casa o all’aria aperta e anche quando si crede finalmente padrone del proprio tempo, non si accorge che in realtà i suoi ritmi di vita sono asserviti a quelli delle macchine. Non a caso, infatti, è stato scritto che “Ferlisi inventa metafore caricando gli oggetti di simboli per dar corpo alle idee che esprimono la corruzione della natura ad opera dell’uomo e per denunciare -attraverso inquietanti immagini realizzate utilizzando un linguaggio iperrealistico dagli accesi valori cromatici- come la tecnologia sostituisca sempre più l’umanità nei rapporti sociali. Nelle sue opere l’uomo è sempre presente ma solo attraverso le sue “realizzazioni” che invece di renderlo più libero, ne condizionano sempre più i comportamenti obbligandolo a vivere, spesso, in un mondo innaturale”. Ma Ferlisi è anche l’artista che ci introduce in mondi dove mistero e magia si fondono in una “nuova” realtà che affascina e sorprende per l’attualità e per l’originalità del linguaggio con il quale è stata realizzata.
Vittorio Esposito
Francesco Ferlisi nasce in Sicilia nel 1949. Si forma, da autodidatta, frequentando vari studi artistici e seguendo in particolare gli insegnamenti dello scenografo Rai Franco Dattilo. Da sempre interessato a tutte le forme di arte figurativa, dopo essersi cimentato nelle diverse tecniche, sceglie tra tutte la pittura ad olio mediante la quale riesce ad elaborare un suo linguaggio. Invitato a concorrere nelle edizioni di prestigiosi premi, Ferlisi si afferma con successo e stabilisce contatti anche con l’estero dove si trovano molte sue opere (Svizzera, Germania, Inghilterra, Canada, Sud Africa, Svezia, Stati Uniti). Ferlisi vive ed opera a Roma ove ha lo studio.
06
marzo 2004
Francesco Ferlisi
Dal 06 al 14 marzo 2004
arte contemporanea
Location
GALLERIA COMUNALE D’ARTE MODERNA
Cerreto Laziale, Piazza Guglielmo Marconi, 12, (Roma)
Cerreto Laziale, Piazza Guglielmo Marconi, 12, (Roma)
Orario di apertura
15,30-19