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Francesco Guardi nella terra degli avi. Dipinti di figura e capricci floreali
In occasione del terzo centenario della nascita di Francesco Guardi anche Trento in collaborazione con Venezia, dedica al grande pittore la mostra che verrà inaugurata ufficialmente il 5 ottobre alle 18 al Castello del Buonconsiglio.
Comunicato stampa
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Vernissage oggi per la mostra che la Soprintendenza per i Beni Storico-artistici ha organizzato assieme al Castello del Buonconsiglio per rendere omaggio ai pittori veneziani, di origini trentine, Francesco e Antonio Guardi. Erano presenti l’assessore provinciale alla Cultura Franco Panizza, il direttore del Castello del Buonconsiglio Franco Marzatico, la dirigente della Soprintendenza per i Beni Storico-artistici Laura Dalprà, il curatore della mostra Elvio Mich, e Gabriella Belli, da pochi mesi direttore della Fondazione Musei Civici di Venezia. In occasione del terzo centenario della nascita di Francesco Guardi anche Trento in collaborazione con Venezia, dedica al grande pittore la mostra che verrà inaugurata ufficialmente il 5 ottobre alle 18 al Castello del Buonconsiglio. Con la Fondazione Musei Civici di Venezia si è avviata questa collaborazione per ricordare sia a Venezia, terra natale del pittore sia a Trento terra d’origine, uno fra i più grandi vedutisti italiani del Settecento. A fare gli onori di casa il direttore Marzatico che ha voluto salutare e ringraziare il Comune di Ton, il parroco di Vigo, il sindaco di Commezzadura e di Roncegno e la direttrice dell’Apt di Trento per l’aiuto prestato nel realizzare la mostra. Nel suo intervento l’Assessore Panizza ha voluto ringraziare la direttrice Belli e naturalmente la Fondazione Musei Civici di Venezia per questa collaborazione che rinsalda i legami culturali con la Serenissima, ringraziando la Soprintendenza e il castello per essere riusciti, in tempo di spending review, ad allestire una mostra di grande spessore culturale e scientifico. Panizza ha sottolineato come sia stata scelta la migliore location per questa mostra che vuole mettere in evidenza aspetti inediti della pittura dei Guardi. La dirigente della Soprintendenza Laura Dalprà si è detta particolarmente soddisfatta della mostra e soprattutto del catalogo, il 21 volume della collana Quaderni, che mette in luce i risultati dei restauri e l’enorme mole di lavoro che svolge quotidianamente la Soprintendenza. Gabriella Belli ha invece invitato a visitare entrambe le mostre, quella di Trento e Venezia perchè complementari, in laguna si possono ammirare le magnifiche vedute e i capricci mentre a Trento i dipinti di figura e le nature morte, argomento delicato che non viene affrontato a Venezia ma che aggiunge un capitolo importante sull’autografia del Guardi come pittore di fiori. Infine Gabriella Belli si è auspicata che questa collaborazione avviata con Trento possa continuare in futuro con altri grandi progetti. Elvio Mich, curatore della mostra, ha rimarcato l’interessante ruolo di Francesco come pittore di figura, fiori e nature morte esposte per la prima volta al pubblico dopo una campagna di mappatura radiografica che ha svelato in un’opera anche la sigla F.G. oltre a processi creativi inediti. In mostra 16 opere che ricordano il legame tra Guardi e il Trentino. Quando Francesco Guardi nasce a Venezia il 5 ottobre del 1712, suo padre Domenico, capostipite della famosa famiglia di pittori, ha lasciato da più di vent’anni la sua terra natale, la valle di Sole, dove nacque a Mastellina, oggi comune di Commezzadura, nel 1678. Domenico, che morirà quattro anni dopo, è un modesto pittore ormai al termine della carriera di copista dei grandi artisti veneziani del Cinquecento, mentre il figlio maggiore Gianantonio (che nel 1712 ha 12 anni) bazzica nella bottega del padre per carpire i segreti del mestiere. Se Domenico non riuscirà a toccare livelli di eccellenza, i figli raggiungeranno invece risultati stilistici assoluti e Francesco diventerà uno dei più importanti maestri del vedutismo veneziano settecentesco. Oltre ovviamente a Venezia, i più famosi musei del mondo, dal Louvre all’Hermitage, dalla National Gallery di Washington e Londra al Metropolitan di New York, conservano sue Vedute e Capricci. La famiglia Guardi giunse a Venezia da Vienna, dove Domenico si era recato nel 1690 per studiare pittura presso l’accademia dei fratelli Strudel. Dopo il matrimonio e la nascita del primogenito Gianantonio (1699-1760), la famiglia Guardi si era stabilita definitivamente a Venezia. La prima notizia dell’attività di Francesco si riferisce a una serie di copie da celebri dipinti antichi, eseguite nel 1731, assieme al fratello Antonio, per la nobile famiglia Giovanelli. A questa data la bottega dei Guardi proseguiva nel solco dell’attività inaugurata dal padre Domenico. Dopo le prime comuni esperienze nell’ambito della bottega familiare, le carriere dei due fratelli si dividono e prendono direzioni diverse: mentre Antonio continuerà a dedicarsi, con esiti di altissima qualità, alla pittura di figura, Francesco si volgerà, sull’esempio di Canaletto, al vedutismo, genere di più larga fortuna, che il pittore saprà interpretare con geniale originalità, eclissando per lungo tempo la personalità del fratello, rivalutata solo in epoca recente. Il legame con il Trentino rimarrà tuttavia vivo: sarà infatti lo zio don Pietro Antonio Guardi, parroco di Vigo di Ton, a commissionare alcuni dipinti a soggetto sacro ai due nipoti. Di questa importante e rara attività si conservano in Trentino i più significativi esempi: le lunette con l’Apparizione dell’angelo a san Francesco d’Assisi, e la Lavanda dei piedi nella sagrestia della parrocchiale di Vigo di Ton (1738), Santo in adorazione dell’Eucarestia (San Norberto) in Castel Thun (firmato sul verso) e la pala dei Santi Pietro e Paolo nella parrocchiale di Roncegno (1775).
Nelle lunette di Vigo, eseguite nel 1738 in collaborazione con il fratello Antonio, emerge, per la prima volta, un altro importante filone di attività di Francesco, sul quale la critica si è a lungo dibattuta, ossia la produzione di nature morte di fiori, che innova i modelli delle note composizioni floreali di Margherita Caffi ed Elisabetta Marchioni, innalzandoli a una delle più alte espressioni di tale genere. Questo ambito di attività incontrerà un successo di pubblico crescente nel corso del Settecento, ma a fronte della considerevole produzione della bottega, o degli imitatori, rarissime sono le nature morte riconducibili con sicurezza alla mano di Francesco Guardi. In mostra alcune nature morte siglate F.G. composizioni floreali che assumono un’importanza fondamentale nella comprensione della genesi della pittura di fiori guardesca, come genere autonomo. In questa coppia di tele appare evidente l’influsso esercitato su Francesco da Margherita Caffi e da Elisabetta Marchioni, pittrici che godevano ottima reputazione presso i collezionisti veneziani. Nella terra degli avi è dunque presente uno dei nuclei più importanti e universalmente noti di questi grandi interpreti della pittura veneziana del Settecento. La ricorrenza del terzo centenario della nascita di Francesco Guardi costituisce perciò l’occasione per offrire al pubblico l’opportunità di ammirare una serie di capolavori del maestro che sono stati oggetto di interventi di restauro in alcuni casi e di campagna di indagini tecnico-scientifiche appositamente impostata e coordinata dalla Soprintendenza per i Beni Storico-artistici: ne risulta una mostra che, apportando nuove conoscenze alla produzione dei Guardi in terra trentina, si ricollega idealmente alla storica esposizione guardesca del 1949, organizzata a Trento da Giuseppe Fiocco e Rodolfo Pallucchini, fra i massimi studiosi della pittura veneziana, e a quella allestita a Castel Caldes nel 1993, per le celebrazioni del secondo centenario della morte del pittore, con catalogo a cura di G. Romanelli, A. Dorigato, E. Mich.
L’attuale iniziativa, posta sotto l’alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana, è collegata con la grande esposizione che il Museo Correr di Venezia dedicherà a Francesco Guardi dal 28 settembre 2012 al 6 gennaio 2013 e, in virtù della collaborazione fra le due mostre, sono previste apposite agevolazioni sui rispettivi biglietti di ingresso.
Nelle lunette di Vigo, eseguite nel 1738 in collaborazione con il fratello Antonio, emerge, per la prima volta, un altro importante filone di attività di Francesco, sul quale la critica si è a lungo dibattuta, ossia la produzione di nature morte di fiori, che innova i modelli delle note composizioni floreali di Margherita Caffi ed Elisabetta Marchioni, innalzandoli a una delle più alte espressioni di tale genere. Questo ambito di attività incontrerà un successo di pubblico crescente nel corso del Settecento, ma a fronte della considerevole produzione della bottega, o degli imitatori, rarissime sono le nature morte riconducibili con sicurezza alla mano di Francesco Guardi. In mostra alcune nature morte siglate F.G. composizioni floreali che assumono un’importanza fondamentale nella comprensione della genesi della pittura di fiori guardesca, come genere autonomo. In questa coppia di tele appare evidente l’influsso esercitato su Francesco da Margherita Caffi e da Elisabetta Marchioni, pittrici che godevano ottima reputazione presso i collezionisti veneziani. Nella terra degli avi è dunque presente uno dei nuclei più importanti e universalmente noti di questi grandi interpreti della pittura veneziana del Settecento. La ricorrenza del terzo centenario della nascita di Francesco Guardi costituisce perciò l’occasione per offrire al pubblico l’opportunità di ammirare una serie di capolavori del maestro che sono stati oggetto di interventi di restauro in alcuni casi e di campagna di indagini tecnico-scientifiche appositamente impostata e coordinata dalla Soprintendenza per i Beni Storico-artistici: ne risulta una mostra che, apportando nuove conoscenze alla produzione dei Guardi in terra trentina, si ricollega idealmente alla storica esposizione guardesca del 1949, organizzata a Trento da Giuseppe Fiocco e Rodolfo Pallucchini, fra i massimi studiosi della pittura veneziana, e a quella allestita a Castel Caldes nel 1993, per le celebrazioni del secondo centenario della morte del pittore, con catalogo a cura di G. Romanelli, A. Dorigato, E. Mich.
L’attuale iniziativa, posta sotto l’alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana, è collegata con la grande esposizione che il Museo Correr di Venezia dedicherà a Francesco Guardi dal 28 settembre 2012 al 6 gennaio 2013 e, in virtù della collaborazione fra le due mostre, sono previste apposite agevolazioni sui rispettivi biglietti di ingresso.
05
ottobre 2012
Francesco Guardi nella terra degli avi. Dipinti di figura e capricci floreali
Dal 05 ottobre 2012 al 17 febbraio 2013
arte antica
Location
CASTELLO DEL BUONCONSIGLIO
Trento, Via Bernardo Clesio, 5, (Trento)
Trento, Via Bernardo Clesio, 5, (Trento)
Orario di apertura
dal 6 ottobre al 18 novembre 10.00 – 18.00
dal 20 novembre al 6 gennaio 9.30 – 17.00
Giornate di chiusura: tutti i lunedì non festivi, il 25 dicembre e il 1° gennaio
Vernissage
5 Ottobre 2012, h 18
Autore
Curatore