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Francesco Lojacono – Scorci di Venezia
Mostra personale di pittura e grafica
Comunicato stampa
Segnala l'evento
FRANCESCO LOJACONO
SCORCI VENEZIANI
Francesco Lojacono, artista veneziano, nasce come incisore diplomatosi all’Accademia di Belle
Arti e dalle arti grafiche parte per approdare ad una personale tecnica di pittura a spruzzo,
coniugando in chiave naïve tradizione e modernità. Il suo è un percorso artistico in continua
evoluzione, che dalle sperimentazioni iniziali segniche dei suoi “Stati d’animo” – trilogia di
personificazioni alla Keith Haring racchiuse tra le pagine di un libro fatto di ombra e luce –
passa attraverso linoleumgrafie quali “La tela del ragno”, che fa pensare al reticolato dei canali
veneziani, o alle serie stilizzate di “Alberi” e “Bricole”, fino al gioco dell’opera “Ferri delle
gondole”. Utilizza tecniche miste come acquaforte, puntasecca e acquatinta insieme, con effetti
di durezza o morbidezza di linee e campiture, misurate anche a seconda del differente tempo di
morsura degli acidi. La sua è una progressiva scoperta e conquista di luce e di colore, che viene
ad invadere dapprima lentamente e poi con maggiore forza l’immagine, ripetuta in successione,
partendo da una stessa matrice. E con il colore, Lojacono ritrova sempre di più anche il
figurativo. La scelta della pittura a spruzzo, unitamente alle tempere ed oli stesi a pennello e
spazzolino e all’applicazione di polveri, determina sfumature ed esiti oltre il puntinismo,
rimandando alle sue tecniche incisorie, per la resa bidimensionale di “granulosità liquida” che
produce. Ne sono un esempio la serie di “Gondole” e di “Barene”, paesaggi dalle imbarcazioni
tipiche, isolate o con pescatori al lavoro, caratterizzate da tonalità accese e soggetti vivaci
(comparsa di ombrellini, bandiere). I confini tra cielo e terra delle lagune sono enfatizzati,
costruiti per “ondulazioni”, linee mosse che ricordano le maree, con un effetto voluto di leggero
sprofondamento. Perché, in fondo, se Venezia sprofonda da secoli, ancora resiste. E ritorna, nei
dipinti, come quinta di teatro, nelle pietre e nei mattoni scrostati di palazzi storici come “Palazzo
Moro” con le finestre ad arco illuminate, nelle “Porte” chiuse sulle acque ferme e baluginanti dei
canali, nel brusio di voci sotto i portici liberamente reinterpretati del mercato in “Rialto mio”,
nelle maestose cupole di chiese come “San Rocco” e, ancora, nei “Gatti” in equilibrio sulle
altane. Scorci di una città monumentale e più nascosta, segreta ma viva. (Luisa Turchi)
SCORCI VENEZIANI
Francesco Lojacono, artista veneziano, nasce come incisore diplomatosi all’Accademia di Belle
Arti e dalle arti grafiche parte per approdare ad una personale tecnica di pittura a spruzzo,
coniugando in chiave naïve tradizione e modernità. Il suo è un percorso artistico in continua
evoluzione, che dalle sperimentazioni iniziali segniche dei suoi “Stati d’animo” – trilogia di
personificazioni alla Keith Haring racchiuse tra le pagine di un libro fatto di ombra e luce –
passa attraverso linoleumgrafie quali “La tela del ragno”, che fa pensare al reticolato dei canali
veneziani, o alle serie stilizzate di “Alberi” e “Bricole”, fino al gioco dell’opera “Ferri delle
gondole”. Utilizza tecniche miste come acquaforte, puntasecca e acquatinta insieme, con effetti
di durezza o morbidezza di linee e campiture, misurate anche a seconda del differente tempo di
morsura degli acidi. La sua è una progressiva scoperta e conquista di luce e di colore, che viene
ad invadere dapprima lentamente e poi con maggiore forza l’immagine, ripetuta in successione,
partendo da una stessa matrice. E con il colore, Lojacono ritrova sempre di più anche il
figurativo. La scelta della pittura a spruzzo, unitamente alle tempere ed oli stesi a pennello e
spazzolino e all’applicazione di polveri, determina sfumature ed esiti oltre il puntinismo,
rimandando alle sue tecniche incisorie, per la resa bidimensionale di “granulosità liquida” che
produce. Ne sono un esempio la serie di “Gondole” e di “Barene”, paesaggi dalle imbarcazioni
tipiche, isolate o con pescatori al lavoro, caratterizzate da tonalità accese e soggetti vivaci
(comparsa di ombrellini, bandiere). I confini tra cielo e terra delle lagune sono enfatizzati,
costruiti per “ondulazioni”, linee mosse che ricordano le maree, con un effetto voluto di leggero
sprofondamento. Perché, in fondo, se Venezia sprofonda da secoli, ancora resiste. E ritorna, nei
dipinti, come quinta di teatro, nelle pietre e nei mattoni scrostati di palazzi storici come “Palazzo
Moro” con le finestre ad arco illuminate, nelle “Porte” chiuse sulle acque ferme e baluginanti dei
canali, nel brusio di voci sotto i portici liberamente reinterpretati del mercato in “Rialto mio”,
nelle maestose cupole di chiese come “San Rocco” e, ancora, nei “Gatti” in equilibrio sulle
altane. Scorci di una città monumentale e più nascosta, segreta ma viva. (Luisa Turchi)
11
ottobre 2014
Francesco Lojacono – Scorci di Venezia
Dall'undici al 23 ottobre 2014
arte contemporanea
disegno e grafica
disegno e grafica
Location
GALLERIA CITTA’ DI PADOVA
Padova, Vicolo Santa Margherita, 2 , (Padova)
Padova, Vicolo Santa Margherita, 2 , (Padova)
Orario di apertura
16-19.30 chiuso festivi
Vernissage
11 Ottobre 2014, ore 17.30
Autore