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Francesco Lupo – Cogito Ergo Cubo
personale di Francesco Lupo. L’artista propone un progetto composito e in parte inedito, in cui esplora i molteplici rapporti tra forma e sostanza mettendo in luce attraverso sculture, video e installazioni, i limiti e le tensioni dell’una e dell’altra.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Francesco Lupo
Cogito Ergo Cubo
a cura di Silvia Moretta
28 gennaio – 11 febbraio 2017
inaugurazione sabato 28 gennaio ore 18.30
La Galleria 16 Civico è lieta di presentare la personale di Francesco Lupo. Al suo primo
appuntamento con il “piccolo porto culturale” del 16 Civico, Francesco Lupo propone un progetto
composito e in parte inedito, in cui esplora i molteplici rapporti tra forma e sostanza mettendo in
luce attraverso sculture, video e istallazioni, i limiti e le tensioni dell'una e dell'altra.
La mostra, Cogito ergo Cubo, prende il nome da una scultura in bronzo. Modulare, componibile, il
cubo antropomorfo di Lupo, reiterato in diverse dimensioni, si riallaccia, innovandola,
all'iconografia del “pensatore”. L'uomo, ripiegato su se stesso, è solo, imprigionato nella sua stessa
forma, ingabbiato e allo stesso tempo protetto dal cubo, da un isolamento che lo opprime ma che
anche gli garantisce sopravvivenza. Con un atteggiamento psicogeografico, la figura umana diviene
lo spazio residuale, lo spazio in attesa rivelato dalla luce che filtra nei vuoti, ingabbiato in una
condizione di sospensione e di riflessione.
“Viviamo le nostre caotiche esistenze dentro cubiche stanze incastonate in cubici palazzi.
Modelliamo i nostri rapporti districandoci all'interno di rigide regole comportamentali” (F. Lupo)
Torna alla mente il tedio di Escher per il mondo costruito dall'uomo, prevalentemente rettangolare,
per le stanze irritanti con tutti quegli angoli rettangoli, “perché purtroppo il nostro tiranno è la forza
di gravità”. La soluzione di Escher è stata quella di creare un universo grafico nel quale può essere
ogni cosa e insieme il suo contrario, dove gli opposti sono entrambi possibili, dove salendo una
scala un omino si ritrova alla base, invece di trovarsi in cima, dove non esistono regole prospettiche.
Con lo stesso gusto per il gioco, in Cogito Ergo Cubo l'artista, così come il visitatore, è libero di
spostare i moduli inventando architetture visionarie, creando figure geometriche in trasformazione,
che mutano al variare del punto di vista, di generare strutture mentali interiori o di dissociare gli
elementi. La durezza del materiale e le componenti razionale e geometrica sono dunque dominanti,
ma come in un alfabeto di lettere, la componibilità degli elementi libera creatività e concede la
possibilità che sia il caos a determinare la definizione finale della forma.
Come nella grande installazione creata in situ con cui Lupo, con approccio selvaggio, domina e
occupa lo spazio della galleria, negandone in parte le direttrici, così anche le strutture di Cordyceps,
in canapa e gesso, richiamano alle strutture cellulari della mente umana, rivelando tuttavia l'inutilità
del raziocinio di fronte al caos. La grande installazione inoltre si impone con imprevedibilità per lo
spettatore, che deve piegarsi e modulare il proprio movimento di fronte all'incombente presenza.
Il cubo torna nell'opera in bronzo Fetus, simbolo dell'origine dell'uomo, connesso sin dall'origine
con la struttura che lo trattiene e da cui però sembra trarre vita, nel costante dualismo tra l'essere
gabbia e al contempo vettore, mantenendo in equilibrio forma e sostanza, pieni e vuoti.
Il cubo ci sostiene - Il cubo ci alimenta - Il cubo ci imprigiona
Informazioni:
Galleria 16 Civico
Pescara, strada provinciale San Silvestro, 16
3402537653
16civico@gmail.com
evento fb: Cogito Ergo Cubo
Cogito Ergo Cubo
a cura di Silvia Moretta
28 gennaio – 11 febbraio 2017
inaugurazione sabato 28 gennaio ore 18.30
La Galleria 16 Civico è lieta di presentare la personale di Francesco Lupo. Al suo primo
appuntamento con il “piccolo porto culturale” del 16 Civico, Francesco Lupo propone un progetto
composito e in parte inedito, in cui esplora i molteplici rapporti tra forma e sostanza mettendo in
luce attraverso sculture, video e istallazioni, i limiti e le tensioni dell'una e dell'altra.
La mostra, Cogito ergo Cubo, prende il nome da una scultura in bronzo. Modulare, componibile, il
cubo antropomorfo di Lupo, reiterato in diverse dimensioni, si riallaccia, innovandola,
all'iconografia del “pensatore”. L'uomo, ripiegato su se stesso, è solo, imprigionato nella sua stessa
forma, ingabbiato e allo stesso tempo protetto dal cubo, da un isolamento che lo opprime ma che
anche gli garantisce sopravvivenza. Con un atteggiamento psicogeografico, la figura umana diviene
lo spazio residuale, lo spazio in attesa rivelato dalla luce che filtra nei vuoti, ingabbiato in una
condizione di sospensione e di riflessione.
“Viviamo le nostre caotiche esistenze dentro cubiche stanze incastonate in cubici palazzi.
Modelliamo i nostri rapporti districandoci all'interno di rigide regole comportamentali” (F. Lupo)
Torna alla mente il tedio di Escher per il mondo costruito dall'uomo, prevalentemente rettangolare,
per le stanze irritanti con tutti quegli angoli rettangoli, “perché purtroppo il nostro tiranno è la forza
di gravità”. La soluzione di Escher è stata quella di creare un universo grafico nel quale può essere
ogni cosa e insieme il suo contrario, dove gli opposti sono entrambi possibili, dove salendo una
scala un omino si ritrova alla base, invece di trovarsi in cima, dove non esistono regole prospettiche.
Con lo stesso gusto per il gioco, in Cogito Ergo Cubo l'artista, così come il visitatore, è libero di
spostare i moduli inventando architetture visionarie, creando figure geometriche in trasformazione,
che mutano al variare del punto di vista, di generare strutture mentali interiori o di dissociare gli
elementi. La durezza del materiale e le componenti razionale e geometrica sono dunque dominanti,
ma come in un alfabeto di lettere, la componibilità degli elementi libera creatività e concede la
possibilità che sia il caos a determinare la definizione finale della forma.
Come nella grande installazione creata in situ con cui Lupo, con approccio selvaggio, domina e
occupa lo spazio della galleria, negandone in parte le direttrici, così anche le strutture di Cordyceps,
in canapa e gesso, richiamano alle strutture cellulari della mente umana, rivelando tuttavia l'inutilità
del raziocinio di fronte al caos. La grande installazione inoltre si impone con imprevedibilità per lo
spettatore, che deve piegarsi e modulare il proprio movimento di fronte all'incombente presenza.
Il cubo torna nell'opera in bronzo Fetus, simbolo dell'origine dell'uomo, connesso sin dall'origine
con la struttura che lo trattiene e da cui però sembra trarre vita, nel costante dualismo tra l'essere
gabbia e al contempo vettore, mantenendo in equilibrio forma e sostanza, pieni e vuoti.
Il cubo ci sostiene - Il cubo ci alimenta - Il cubo ci imprigiona
Informazioni:
Galleria 16 Civico
Pescara, strada provinciale San Silvestro, 16
3402537653
16civico@gmail.com
evento fb: Cogito Ergo Cubo
28
gennaio 2017
Francesco Lupo – Cogito Ergo Cubo
Dal 28 gennaio all'undici febbraio 2017
arte contemporanea
Location
16 CIVICO
Pescara, Strada San Silvestro-san Giovanni, 16, (Pescara)
Pescara, Strada San Silvestro-san Giovanni, 16, (Pescara)
Orario di apertura
18.30 - 21.00
Vernissage
28 Gennaio 2017, h 18.30
Autore
Curatore