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Francesco Maluta – Cacciatori di mute
Attraverso il suo medium di riferimento, l’artista è intervenuto pittoricamente su sei statue da giardino trasformandole in animali altri. La sua ricerca si sviluppa attraverso riflessioni antropologiche utilizzando immaginari naturali e giochi di parole.
Comunicato stampa
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CACCIATORI DI MUTE
di Francesco Maluta
a cura di Saverio Bonato
In principio vi erano Calimero, Paperino e i Sette Nani a fare da guardia nel viale d'ingresso della Scuola dell’Infanzia San Domenico Savio di Magrè. Sono loro le prime sculture, inserite in un arco di tempo e di spazio ben preciso con cui tanti bambini, poi diventati adulti, si sono rapportati in questo breve tratto di strada per accedere all'asilo trasformandosi in immaginari, forme e figure fantastiche.
E' la loro sparizione improvvisa ad aver acceso la volontà di trovare e ricreare delle nuove sculture a dimensione di bambin* in questo luogo.
Dopo l'edicola nasce così il secondo progetto fuori dalle quattro mura di Casa Capra, sempre nel quartiere di Magrè ma in un contesto nuovo e diverso come l'asilo può essere.
“Cacciatori di mute” è il lavoro site specific che Francesco Maluta ha realizzato appositamente, esposto in anteprima per il pubblico negli spazi di Casa Capra dal 19 al 26 maggio 2019.
Attraverso il suo medium di riferimento, l’artista è intervenuto pittoricamente su sei statue da giardino trasformandole in animali altri. La sua ricerca si sviluppa attraverso riflessioni antropologiche utilizzando immaginari naturali e giochi di parole.
La muta, più propriamente definita ecdisi, è un fenomeno biologico che consiste nel rinnovamento periodico delle piume negli uccelli, dei peli nei mammiferi, della pelle nei rettili e dell'intero esoscheletro negli artropodi, ma ha anche un significato etimologico che allude al cambiamento, al mutamento appunto. Con questo gioco di significati le opere in mostra sottolineano l’importanza e la necessità di cercare un cambiamento per la sopravvivenza e l’evoluzione.
______________________________________________________
Francesco Maluta (1983, Lovere)
Vive e lavora a Milano. Dal 2013 è co–fondatore del collettivo artistico Fondazione Malutta. Dopo la laurea specialistica conseguita nello stesso anno presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia, ha partecipato a numerose residenze e workshop tra cui VIR Viafarini–in–residence, Milano (2017); Madeinfinlandia, Pergine Valdarno (2015); Penthouse Art Space Residency, Bruxelles (2015). Ha esposto il suo lavoro in mostre personali presso la Fonderia Artistica Battaglia di Milano (Bernoccolo, 2018), TRA Treviso Ricerca Arte (Totoaba, a cura di Rossella Farinotti, 2018) e l'Orto Botanico di Siena (Tiepida Simbiosi, a cura di Michela Eremita, 2018). Tra le mostre collettive si segnalano quelle tenute presso il Museo Santa Maria della Scala di Siena (Il Gemello Cattivo, 2018), la Galleria Monitor di Roma (Torre Maluttona – Mercato Babelico, 2018), il Tulla Culture Center di Tirana (Passengers That Come And Go, 2017), la Collezione Zoologia di Comerio (Animalis, 2017), Dimora Artica a Milano (Carrus Navalis, 2016), il Caffè Internazionale di Palermo (Kunsthalle Palermo oppure Gran Fiera d'Ammennicoli pseudo–crisoelefantini, 2016), la Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia (99ma Collettiva Giovani Artisti, 2015). Nel 2017 è finalista del Premio Fondazione Francesco Fabbri e vincitore del Premio TRA Treviso Ricerca Arte; nel 2018 è finalista del Premio Combat.
di Francesco Maluta
a cura di Saverio Bonato
In principio vi erano Calimero, Paperino e i Sette Nani a fare da guardia nel viale d'ingresso della Scuola dell’Infanzia San Domenico Savio di Magrè. Sono loro le prime sculture, inserite in un arco di tempo e di spazio ben preciso con cui tanti bambini, poi diventati adulti, si sono rapportati in questo breve tratto di strada per accedere all'asilo trasformandosi in immaginari, forme e figure fantastiche.
E' la loro sparizione improvvisa ad aver acceso la volontà di trovare e ricreare delle nuove sculture a dimensione di bambin* in questo luogo.
Dopo l'edicola nasce così il secondo progetto fuori dalle quattro mura di Casa Capra, sempre nel quartiere di Magrè ma in un contesto nuovo e diverso come l'asilo può essere.
“Cacciatori di mute” è il lavoro site specific che Francesco Maluta ha realizzato appositamente, esposto in anteprima per il pubblico negli spazi di Casa Capra dal 19 al 26 maggio 2019.
Attraverso il suo medium di riferimento, l’artista è intervenuto pittoricamente su sei statue da giardino trasformandole in animali altri. La sua ricerca si sviluppa attraverso riflessioni antropologiche utilizzando immaginari naturali e giochi di parole.
La muta, più propriamente definita ecdisi, è un fenomeno biologico che consiste nel rinnovamento periodico delle piume negli uccelli, dei peli nei mammiferi, della pelle nei rettili e dell'intero esoscheletro negli artropodi, ma ha anche un significato etimologico che allude al cambiamento, al mutamento appunto. Con questo gioco di significati le opere in mostra sottolineano l’importanza e la necessità di cercare un cambiamento per la sopravvivenza e l’evoluzione.
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Francesco Maluta (1983, Lovere)
Vive e lavora a Milano. Dal 2013 è co–fondatore del collettivo artistico Fondazione Malutta. Dopo la laurea specialistica conseguita nello stesso anno presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia, ha partecipato a numerose residenze e workshop tra cui VIR Viafarini–in–residence, Milano (2017); Madeinfinlandia, Pergine Valdarno (2015); Penthouse Art Space Residency, Bruxelles (2015). Ha esposto il suo lavoro in mostre personali presso la Fonderia Artistica Battaglia di Milano (Bernoccolo, 2018), TRA Treviso Ricerca Arte (Totoaba, a cura di Rossella Farinotti, 2018) e l'Orto Botanico di Siena (Tiepida Simbiosi, a cura di Michela Eremita, 2018). Tra le mostre collettive si segnalano quelle tenute presso il Museo Santa Maria della Scala di Siena (Il Gemello Cattivo, 2018), la Galleria Monitor di Roma (Torre Maluttona – Mercato Babelico, 2018), il Tulla Culture Center di Tirana (Passengers That Come And Go, 2017), la Collezione Zoologia di Comerio (Animalis, 2017), Dimora Artica a Milano (Carrus Navalis, 2016), il Caffè Internazionale di Palermo (Kunsthalle Palermo oppure Gran Fiera d'Ammennicoli pseudo–crisoelefantini, 2016), la Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia (99ma Collettiva Giovani Artisti, 2015). Nel 2017 è finalista del Premio Fondazione Francesco Fabbri e vincitore del Premio TRA Treviso Ricerca Arte; nel 2018 è finalista del Premio Combat.
19
maggio 2019
Francesco Maluta – Cacciatori di mute
Dal 19 al 26 maggio 2019
arte contemporanea
Location
CASA CAPRA
Schio, Via Giambellino, 16, (Vicenza)
Schio, Via Giambellino, 16, (Vicenza)
Orario di apertura
Su appuntamento
Vernissage
19 Maggio 2019, h 15.00 - 18.00
Autore