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Francesco Maria Bibesco – Alice Perduta
One shot
Comunicato stampa
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Alice scomparsa
Alice, alla inconsapevole ricerca del bandolo dei propri sogni, ci è assai vicina quando inseguiamo il filo rosso della nostra salvezza, nella indecifrabile e cacofonica commistione dei segnali quotidiani con cui la vita ci frastorna. La fanciulla scompare e riappare attraverso le trame della scrittura del romanzo iniziatico, e così la ns attenzione, stranita dalle operazioni meta testuali di Bibesco, fa lo stesso con cinque brani dalla grande letteratura mondiale (Hamlet di Shakespeare, il Piacere di Gabriele D’Annunzio, Alice in Wonderland di Lewis Carrol, Il Principe di Machiavelli…) che si intersecano e si sovrappongono a località e itinerari di cinque carte geografiche, su cui quattro mani femminili li hanno miniati.
Nel racconto “Una discesa nel Maelstrom” di Edgar Allan Poe, il gorgo pare la metafora di un’angosciosa quanto inaspettata e rapidissima presa di coscienza della nostra precarietà e trascurabilità di individui rispetto al mondo in cui siamo stati generati. È un po’ lo stesso stato d’animo, certo in circostanze meno catastrofiche, che ci vogliono suggerire questi ghirigori calligrafici che Bibesco ha fatto miniare su carte geografiche di differente scala, da un planisfero all’intera Europa, scendendo fino alla Regione della Ruhr e a una mappa topografica di Vienna.
La parte più terribile e potentemente evocativa del racconto di Poe è l’inizio, quando, dopo la sconvolgente violenza della tempesta iniziale, i due fratelli superstiti passeggeri del piccolo battello cominciano a perdere di vista l’orizzonte e ne vedono uno nuovo, un orizzonte che è via via più scuro, una muraglia di acqua, il lato del cratere liquido in cui stanno scendendo; le nubi e infine il cielo plumbeo scompaiono e si vede solo questo muro d’acqua, che non ha più neppure un orizzonte. Il boato assordante del vortice delle acque si sostituisce al frastuono dell’acqua che precipita, paralizzando l’animo dei naufraghi e privandoli d’ogni iniziativa... in quella calma esiziale, preludio a una rovina inopponibile, nasce però nel protagonista la lucidità salvifica che lo farà reagire al destino già segnato, sfuggendogli inopinatamente. Lo stesso processo forse dovrebbe avvenire con l’attenzione dell’osservatore dinnanzi alle opere qui presentate da Bibesco; coloro che sostano dinnanzi alle mappe ormai divenute inconsultabili sono come viaggiatori della mente, marinai che navigavano tranquilli sul mare della coscienza, i quali, distolti la mente e l’occhio dagli itinerari cartacei, li rivolgono ora con sorpresa a quelli letterari sovraimpressi sul mondo e lo spazio geografico divenuta astrazione indecifrabile.
Nel suo guizzo, specie se lo guardiamo di sottecchi, il ghirigoro del testo nel suo fiottare sulle sinuosità delle carte diviene come la scultura animata di una gargoglia, che pare sempre sul punto di balzare via, di seguire la curva dell’acqua che la pervade, come l’ombra della sua stessa energia.
Stefano Canepa
Alice, alla inconsapevole ricerca del bandolo dei propri sogni, ci è assai vicina quando inseguiamo il filo rosso della nostra salvezza, nella indecifrabile e cacofonica commistione dei segnali quotidiani con cui la vita ci frastorna. La fanciulla scompare e riappare attraverso le trame della scrittura del romanzo iniziatico, e così la ns attenzione, stranita dalle operazioni meta testuali di Bibesco, fa lo stesso con cinque brani dalla grande letteratura mondiale (Hamlet di Shakespeare, il Piacere di Gabriele D’Annunzio, Alice in Wonderland di Lewis Carrol, Il Principe di Machiavelli…) che si intersecano e si sovrappongono a località e itinerari di cinque carte geografiche, su cui quattro mani femminili li hanno miniati.
Nel racconto “Una discesa nel Maelstrom” di Edgar Allan Poe, il gorgo pare la metafora di un’angosciosa quanto inaspettata e rapidissima presa di coscienza della nostra precarietà e trascurabilità di individui rispetto al mondo in cui siamo stati generati. È un po’ lo stesso stato d’animo, certo in circostanze meno catastrofiche, che ci vogliono suggerire questi ghirigori calligrafici che Bibesco ha fatto miniare su carte geografiche di differente scala, da un planisfero all’intera Europa, scendendo fino alla Regione della Ruhr e a una mappa topografica di Vienna.
La parte più terribile e potentemente evocativa del racconto di Poe è l’inizio, quando, dopo la sconvolgente violenza della tempesta iniziale, i due fratelli superstiti passeggeri del piccolo battello cominciano a perdere di vista l’orizzonte e ne vedono uno nuovo, un orizzonte che è via via più scuro, una muraglia di acqua, il lato del cratere liquido in cui stanno scendendo; le nubi e infine il cielo plumbeo scompaiono e si vede solo questo muro d’acqua, che non ha più neppure un orizzonte. Il boato assordante del vortice delle acque si sostituisce al frastuono dell’acqua che precipita, paralizzando l’animo dei naufraghi e privandoli d’ogni iniziativa... in quella calma esiziale, preludio a una rovina inopponibile, nasce però nel protagonista la lucidità salvifica che lo farà reagire al destino già segnato, sfuggendogli inopinatamente. Lo stesso processo forse dovrebbe avvenire con l’attenzione dell’osservatore dinnanzi alle opere qui presentate da Bibesco; coloro che sostano dinnanzi alle mappe ormai divenute inconsultabili sono come viaggiatori della mente, marinai che navigavano tranquilli sul mare della coscienza, i quali, distolti la mente e l’occhio dagli itinerari cartacei, li rivolgono ora con sorpresa a quelli letterari sovraimpressi sul mondo e lo spazio geografico divenuta astrazione indecifrabile.
Nel suo guizzo, specie se lo guardiamo di sottecchi, il ghirigoro del testo nel suo fiottare sulle sinuosità delle carte diviene come la scultura animata di una gargoglia, che pare sempre sul punto di balzare via, di seguire la curva dell’acqua che la pervade, come l’ombra della sua stessa energia.
Stefano Canepa
04
luglio 2009
Francesco Maria Bibesco – Alice Perduta
04 luglio 2009
arte contemporanea
Location
IL SORPASSO CAFFETTERIA AMERICA BAR
Genova, Piazza San Giorgio, (Genova)
Genova, Piazza San Giorgio, (Genova)
Vernissage
4 Luglio 2009, ore 19-24
Autore