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Francesco Maria Caberlon – Colore indelebile
La ricerca di Caberlon dialoga con le tendenze contemporanee dal neo-pop al graffitismo, con una particolare attenzione verso il colore e il design. Esposte una trentina di opere: venti piccoli ritratti inediti, una decina di dipinti rappresentativi della sua poetica, un neon e un cassettone.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La Casa Museo Spazio Tadini è lieta di presentare la personale di Francesco Maria Caberlon (Vicenza, 1963-2022), Colore indelebile, a cura di Vera Agosti, dal 18 gennaio al 18 febbraio 2024.
Il progetto espositivo, nato quando l'artista era ancora in salute e poi proseguito, grazie alla collaborazione tra sua moglie Francesca Cabalisti e la curatrice, si compone di una trentina di lavori: venti piccole teste o ritratti inediti, realizzati nell'ultimo periodo, una decina di dipinti rappresentativi della sua poetica, un neon e un cassettone.
Caberlon presenta una ricerca artistica in dialogo con le tendenze contemporanee dal neo-pop al graffitismo, con una particolare attenzione al colore e al design. Questo ha portato l’artista ad una interessante collaborazione con Alessandro Mendini, celebre architetto e per lui importante riferimento, che ha visto la pubblicazione di un libro “Stilemi moderni” per Carlo Cambi Editore: “Stilemi moderni è un confronto tra due artisti, Alessandro Mendini e Francesco Caberlon. Un confronto sviluppato in un territorio linguistico di confine, dove arte e progetto, pittura e graphic design si incontrano, rivelando per un attimo quell'alfabeto comune a tutte le discipline visive, che sono appunto "gli stilemi". A questo si aggiunge poi l'attivazione "moderni", che inserisce nel contesto visivo il fattore tempo, o meglio, il fattore "storia": e sul difficile concetto di "moderno", nell'evoluzione del suo significato, soprattutto Mendini ha costruito molta parte della sua riflessione teorico-pratica (se non altro per virtù anagrafica: più di una generazione lo separa da Caberlon) e l'ha proposta attraverso tavole e oggetti (…). Allo stesso modo, Caberlon presenta una serie di tecniche miste, in cui gli stilemi - anche qui - si rincorrono, e ripropongono la memoria di un apparato visivo ormai entrato a far parte della nostra quotidianità”.
“Nel lavoro di Caberlon - precisa la curatrice Vera Agosti – c’è la poetica pop e l'amore per la contaminazione degli stili e dei linguaggi. Egli predilige la tendenza neo-pop e la commistione di linguaggio alto e basso, si interessa alla pubblicità, ai mass media, alla musica, ai fumetti e ai cartoon. L’attenzione verso l’oggetto accenna al consumismo dei grandi marchi del capitalismo.
Il colore è fondamentale, come lo era per Emilio Tadini, artista a cui è dedicata la Casa Museo che ospita questa mostra. Se per Tadini il colore era meditato, bidimensionale e spesso lirico, per Caberlon è esplosivo, vivace, pop e immediato definito "indelebile", come il ricordo che l'autore ha lasciato”.
In mostra alla Casa Museo Spazio Tadini, i quadri di Caberlon, ma anche un coloratissimo mobile azzurro, ispirato agli anni '80 e agli stili del Gruppo di Memphis di Ettore Sottsass, Michele De Lucchi, Gaetano Pesce e Alessandro Guerriero, privi di mera funzionalità e ricchi di trasgressivi valori estetici.
Per l’artista i grandi cassettoni dipinti ci parlano di casa, famiglia, intimità e sogni e segreti nascosti nei cassetti.
Francesco Maria Caberlon si è interrogato sull'epoca attuale, concentrandosi in particolare sull'effetto dei media e sulla vita nella società consumistica postmoderna.
Si definiva un artista medialista, che riutilizza e rilegge le immagini già presenti nel sistema dei media e nell’immaginario collettivo, spesso utilizzando anche mezzi e materiali differenti. Credeva nella creatività fine a se stessa. Nella sua pittura, l’oggetto dipinto, perduta la tridimensionalità, diviene impronta o icona. Spesso è sghembo a suggerire un'idea di dinamismo. Lo sfondo è surreale, sempre privo della figura umana, ma non della sua presenza o del suo operato.
Biografia:
Francesco Maria Caberlon è nato a Vicenza nel 1963. Diplomato all’Accademia di Belle Arti di Venezia, esordisce giovanissimo nel 1986. Ha esposto in spazi pubblici e privati, tra i quali ricordiamo la galleria Santo Ficara di Firenze e la galleria Berga di Vicenza. È mancato nel 2022.
Francesco Maria Caberlon. Colore indelebile
A cura di Vera Agosti
Casa Museo Spazio Tadini
Via Niccolò Jommelli, 24,Milano
Dal 18 gennaio al 18 febbraio 2024 Inaugurazione: giovedì 18 gennaio ore 18:30
Orari: venerdì-sabato ore 15:30-19:30
altri giorni su appuntamento
per visite guidate tel: +39 366.4584532
mail: museospaziotadini@gmail.com
Il progetto espositivo, nato quando l'artista era ancora in salute e poi proseguito, grazie alla collaborazione tra sua moglie Francesca Cabalisti e la curatrice, si compone di una trentina di lavori: venti piccole teste o ritratti inediti, realizzati nell'ultimo periodo, una decina di dipinti rappresentativi della sua poetica, un neon e un cassettone.
Caberlon presenta una ricerca artistica in dialogo con le tendenze contemporanee dal neo-pop al graffitismo, con una particolare attenzione al colore e al design. Questo ha portato l’artista ad una interessante collaborazione con Alessandro Mendini, celebre architetto e per lui importante riferimento, che ha visto la pubblicazione di un libro “Stilemi moderni” per Carlo Cambi Editore: “Stilemi moderni è un confronto tra due artisti, Alessandro Mendini e Francesco Caberlon. Un confronto sviluppato in un territorio linguistico di confine, dove arte e progetto, pittura e graphic design si incontrano, rivelando per un attimo quell'alfabeto comune a tutte le discipline visive, che sono appunto "gli stilemi". A questo si aggiunge poi l'attivazione "moderni", che inserisce nel contesto visivo il fattore tempo, o meglio, il fattore "storia": e sul difficile concetto di "moderno", nell'evoluzione del suo significato, soprattutto Mendini ha costruito molta parte della sua riflessione teorico-pratica (se non altro per virtù anagrafica: più di una generazione lo separa da Caberlon) e l'ha proposta attraverso tavole e oggetti (…). Allo stesso modo, Caberlon presenta una serie di tecniche miste, in cui gli stilemi - anche qui - si rincorrono, e ripropongono la memoria di un apparato visivo ormai entrato a far parte della nostra quotidianità”.
“Nel lavoro di Caberlon - precisa la curatrice Vera Agosti – c’è la poetica pop e l'amore per la contaminazione degli stili e dei linguaggi. Egli predilige la tendenza neo-pop e la commistione di linguaggio alto e basso, si interessa alla pubblicità, ai mass media, alla musica, ai fumetti e ai cartoon. L’attenzione verso l’oggetto accenna al consumismo dei grandi marchi del capitalismo.
Il colore è fondamentale, come lo era per Emilio Tadini, artista a cui è dedicata la Casa Museo che ospita questa mostra. Se per Tadini il colore era meditato, bidimensionale e spesso lirico, per Caberlon è esplosivo, vivace, pop e immediato definito "indelebile", come il ricordo che l'autore ha lasciato”.
In mostra alla Casa Museo Spazio Tadini, i quadri di Caberlon, ma anche un coloratissimo mobile azzurro, ispirato agli anni '80 e agli stili del Gruppo di Memphis di Ettore Sottsass, Michele De Lucchi, Gaetano Pesce e Alessandro Guerriero, privi di mera funzionalità e ricchi di trasgressivi valori estetici.
Per l’artista i grandi cassettoni dipinti ci parlano di casa, famiglia, intimità e sogni e segreti nascosti nei cassetti.
Francesco Maria Caberlon si è interrogato sull'epoca attuale, concentrandosi in particolare sull'effetto dei media e sulla vita nella società consumistica postmoderna.
Si definiva un artista medialista, che riutilizza e rilegge le immagini già presenti nel sistema dei media e nell’immaginario collettivo, spesso utilizzando anche mezzi e materiali differenti. Credeva nella creatività fine a se stessa. Nella sua pittura, l’oggetto dipinto, perduta la tridimensionalità, diviene impronta o icona. Spesso è sghembo a suggerire un'idea di dinamismo. Lo sfondo è surreale, sempre privo della figura umana, ma non della sua presenza o del suo operato.
Biografia:
Francesco Maria Caberlon è nato a Vicenza nel 1963. Diplomato all’Accademia di Belle Arti di Venezia, esordisce giovanissimo nel 1986. Ha esposto in spazi pubblici e privati, tra i quali ricordiamo la galleria Santo Ficara di Firenze e la galleria Berga di Vicenza. È mancato nel 2022.
Francesco Maria Caberlon. Colore indelebile
A cura di Vera Agosti
Casa Museo Spazio Tadini
Via Niccolò Jommelli, 24,Milano
Dal 18 gennaio al 18 febbraio 2024 Inaugurazione: giovedì 18 gennaio ore 18:30
Orari: venerdì-sabato ore 15:30-19:30
altri giorni su appuntamento
per visite guidate tel: +39 366.4584532
mail: museospaziotadini@gmail.com
18
gennaio 2024
Francesco Maria Caberlon – Colore indelebile
Dal 18 gennaio al 18 febbraio 2024
arte contemporanea
Location
Casa Museo Spazio Tadini
Milano, Via Niccolò Jommelli, 24, (MI)
Milano, Via Niccolò Jommelli, 24, (MI)
Orario di apertura
da venerdì a sabato ore 15:30-19:30
Altri giorni su appuntamento.
Vernissage
18 Gennaio 2024, 18:30
Autore
Curatore