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Francesco Martani – Il sogno del nudo
L’opera di Francesco Martani celebra, con questa fulminea mostra, l’incontro felice di due infanzie, e ci pone al buco della serratura di noi stessi.
Comunicato stampa
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Celli e Cerritelli mettono in luce il percorso, vedendolo, per dir così, dal profondo di questo straordinario viaggio nel sogno del nudo, di Francesco Martani.
Francesco Martani si configura come un personaggio davvero singolare: si tratta di un medico che fa il pittore, oppure di un pittore che fa il medico e va detto subito che queste due attività sono così intricate e conniventi in lui che è impossibile decidere se una, e quale, prevalga sull'altra. Da un certo punto di vista più sottile, da tavola smaragdina, questa unità nella duplicità sembra possa evocare quel point supreme di cui ci hanno parlato Jung e Carrouges, un luogo dove la razionalità scientifica trascolora nell'intuizione estetica, e viceversa se si preferisce.
L'opera di Francesco Martani celebra, con questa fulminea mostra, l'incontro felice di due infanzie, e ci pone al buco della serratura di noi stessi. Il corpo umano appare qui in tutto il misterioso splendore della sua nudità, una nudità posta allo specchio del mondo e del sogno, descritta, con precisione anatomica e insieme con un forte investimento fantastico, nelle sue posture fisiologiche, nell'alfabeto elementare di quel linguaggio del corpo che sta prima del verbo, e che fa del gesto l'atto magico primordiale dell'aprirsi all'altro.
Celli inoltre scrive: Se vi suggerissi che mai come questa volta Francesco Martani ha sognato il nudo per mettere a nudo se stesso? Non sarà che la sua pittura vuole andare al di la della pittura, per svelare le virtualità non solo estetiche, ma epistemologiche, di un’antropologia a tutto tondo del corpo?
Francesco Martani si configura come un personaggio davvero singolare: si tratta di un medico che fa il pittore, oppure di un pittore che fa il medico e va detto subito che queste due attività sono così intricate e conniventi in lui che è impossibile decidere se una, e quale, prevalga sull'altra. Da un certo punto di vista più sottile, da tavola smaragdina, questa unità nella duplicità sembra possa evocare quel point supreme di cui ci hanno parlato Jung e Carrouges, un luogo dove la razionalità scientifica trascolora nell'intuizione estetica, e viceversa se si preferisce.
L'opera di Francesco Martani celebra, con questa fulminea mostra, l'incontro felice di due infanzie, e ci pone al buco della serratura di noi stessi. Il corpo umano appare qui in tutto il misterioso splendore della sua nudità, una nudità posta allo specchio del mondo e del sogno, descritta, con precisione anatomica e insieme con un forte investimento fantastico, nelle sue posture fisiologiche, nell'alfabeto elementare di quel linguaggio del corpo che sta prima del verbo, e che fa del gesto l'atto magico primordiale dell'aprirsi all'altro.
Celli inoltre scrive: Se vi suggerissi che mai come questa volta Francesco Martani ha sognato il nudo per mettere a nudo se stesso? Non sarà che la sua pittura vuole andare al di la della pittura, per svelare le virtualità non solo estetiche, ma epistemologiche, di un’antropologia a tutto tondo del corpo?
05
giugno 2004
Francesco Martani – Il sogno del nudo
Dal 05 giugno al 04 luglio 2004
arte contemporanea
Location
CHIESA DI SANT’APOLLINARE
San Giovanni In Persiceto, Via Sant'Apollinare, 4, (Bologna)
San Giovanni In Persiceto, Via Sant'Apollinare, 4, (Bologna)
Orario di apertura
giovedì – venerdì – sabato 17.00 / 20.00. domenica e festivi 10.00 / 12.30 17.00 / 20.00
Vernissage
5 Giugno 2004, ore 18.00