Taglio del nastro venerdì 28 dicembre alle ore 18 al Gellius di Oderzo (TV) per la personale del fotografo ed acquerellista trevigiano Francesco Schirato. In esposizione una trentina di scatti, tutti in bianco e nero e realizzati con strumentazione analogica per un unico grande filo conduttore dato dal paesaggio: quello veneto principalmente, ma anche di paesi quali Islanda, Scozia, Irlanda, Laos.

Un viaggio attraverso orizzonti disegnati dalla natura in cui è pressoché assente la traccia umana e che diventano bandiera di un patrimonio da tutelare contro ogni sfregio e consumazione. La forza di questo messaggio aveva coinvolto anche Mario Rigoni Stern, che non a caso scrisse che ogni foto di Schirato è come un racconto.

L’universo umano in cui esse nascono è sensibile agli stessi valori che animarono il rapporto tra il Grande Vecchio di Asiago e l’ambiente naturale. Ed essi sono i veri protagonisti di questo terzo appuntamento de “I sensi dell’Arte”, rassegna che sempre più si pone come laboratorio di riflessione su tematiche sociali e culturali contemporanee.

In mostra con Schirato la produzione di oltre 20 anni, tra cui anche una decina di immagini finora mai esposte. Un omaggio all’autore del Sergente nella neve, ed un accorato appello per immagini all’amore e alla cura di un territorio di cui lui cantò la sacralità antica.

L’esposizione, che si concluderà il giorno 16 febbraio, sarà allestita negli spazi rinnovati del Gellius. Tra i reperti di epoca romana dell’antica Opitergium le foto saranno un silenzioso narrare di ambienti che nello stesso modo rischiano di essere divorati con il tempo.

La vernice, che sarà introdotta dalla critica Antonella Alban, sarà seguita da un momento conviviale offerto dal locale stellato.