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Francesco Tomassi – Miti senza fede
una intensa sequenza di tele di grandi dimensioni in tre sale del piano terra, in un’esperienza di straordinario coinvolgimento emotivo ed intellettuale
Comunicato stampa
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Il Museo Nazionale San Matteo di Pisa si apre all’arte contemporanea. E’ un avvenimento di grande importanza e non soltanto per la città toscana. E’ una scelta di colta lungimiranza.
Naturalmente l’evento che inaugura questa “apertura” è di rilevanza nazionale: “Miti senza fede”, la Mostra di Francesco Tomassi. Dal 2 Dicembre 2006 all’11 Febbraio 2007 la mostra di Francesco Tomassi propone una intensa sequenza di tele di grandi dimensioni in tre sale del piano terra, in un’esperienza di straordinario coinvolgimento emotivo ed intellettuale
Da Viterbo , dove è nato, vediamo Tomassi a Livorno ed infine a San Giuliano; dallo zio Renato Tomassi, il grande ritrattista degli anni ’20 poi passato all’espressionismo, eredita il germe della pittura.
Architetto di grandi opere pubbliche e private in tutta Italia, Francesco Tomassi non lascia la sua professione influire sul suo racconto pittorico se non per qualche “inquadratura” o scorcio in cui emerge il taglio architettonico.
Pittore solitario, carico di forte autocritica, Tomassi è dotato di una tecnica pittorica mirabile in cui colpisce il colore / non colore caldo e coinvolgente – ma attenzione a quelle trafitture di colore puro - in una atmosfera gelida e rarefatta. E qui siamo con Cesare Garboli – grande ammiratore dell’artista – quando parla di ossimori. L’estrema lucidità mentale di Tomassi, quel suo scavo psicologico , quella sua irrefrenabile, tormentata ricerca della verità , è la nostra. Ed è qui che Francesco Tomassi dimostra la sua grandezza , la sua potenza creativa e la sua inaudita capacità di penetrare in noi. Perché i suoi dubbi sono i nostri, le sue eterne domande sono le nostre, il suo tormento è il nostro.
Ben lontani sono per noi gli accostamenti ai vari Magritte o Dali e ancor meno alla dissoluzione baconiana, ma lo avvicina a Munch il personalissimo spiritualismo. Tomassi è Tomassi e il suo percorso è altro.
Amiamo qui ricordare Salvatore Settis quando parla di sperimentazione assidua, solitaria, segreta “…un’avanguardia senza manifesti, senza teorie”.
Ecco l’Artista che ha capito, interpretato le inquietudini, i cambiamenti , i sommovimenti del nostro tempo e li ha trasferiti sulla tela con il suo linguaggio. Linguaggio di grande Arte ma anche testimonianza della nostra epoca a futura memoria.
La mostra, curata da Ilario Luperini, è organizzata dal Comune e dalla Provincia di Pisa, dalla Soprintendenza Beni Artistici e Storici di Pisa e Livorno e dalla Federazione Italiana Amici dei Musei.
Naturalmente l’evento che inaugura questa “apertura” è di rilevanza nazionale: “Miti senza fede”, la Mostra di Francesco Tomassi. Dal 2 Dicembre 2006 all’11 Febbraio 2007 la mostra di Francesco Tomassi propone una intensa sequenza di tele di grandi dimensioni in tre sale del piano terra, in un’esperienza di straordinario coinvolgimento emotivo ed intellettuale
Da Viterbo , dove è nato, vediamo Tomassi a Livorno ed infine a San Giuliano; dallo zio Renato Tomassi, il grande ritrattista degli anni ’20 poi passato all’espressionismo, eredita il germe della pittura.
Architetto di grandi opere pubbliche e private in tutta Italia, Francesco Tomassi non lascia la sua professione influire sul suo racconto pittorico se non per qualche “inquadratura” o scorcio in cui emerge il taglio architettonico.
Pittore solitario, carico di forte autocritica, Tomassi è dotato di una tecnica pittorica mirabile in cui colpisce il colore / non colore caldo e coinvolgente – ma attenzione a quelle trafitture di colore puro - in una atmosfera gelida e rarefatta. E qui siamo con Cesare Garboli – grande ammiratore dell’artista – quando parla di ossimori. L’estrema lucidità mentale di Tomassi, quel suo scavo psicologico , quella sua irrefrenabile, tormentata ricerca della verità , è la nostra. Ed è qui che Francesco Tomassi dimostra la sua grandezza , la sua potenza creativa e la sua inaudita capacità di penetrare in noi. Perché i suoi dubbi sono i nostri, le sue eterne domande sono le nostre, il suo tormento è il nostro.
Ben lontani sono per noi gli accostamenti ai vari Magritte o Dali e ancor meno alla dissoluzione baconiana, ma lo avvicina a Munch il personalissimo spiritualismo. Tomassi è Tomassi e il suo percorso è altro.
Amiamo qui ricordare Salvatore Settis quando parla di sperimentazione assidua, solitaria, segreta “…un’avanguardia senza manifesti, senza teorie”.
Ecco l’Artista che ha capito, interpretato le inquietudini, i cambiamenti , i sommovimenti del nostro tempo e li ha trasferiti sulla tela con il suo linguaggio. Linguaggio di grande Arte ma anche testimonianza della nostra epoca a futura memoria.
La mostra, curata da Ilario Luperini, è organizzata dal Comune e dalla Provincia di Pisa, dalla Soprintendenza Beni Artistici e Storici di Pisa e Livorno e dalla Federazione Italiana Amici dei Musei.
01
dicembre 2006
Francesco Tomassi – Miti senza fede
Dal primo dicembre 2006 all'undici febbraio 2007
arte contemporanea
Location
MUSEO NAZIONALE DI SAN MATTEO
Pisa, Piazza San Matteo In Soarta, (Pisa)
Pisa, Piazza San Matteo In Soarta, (Pisa)
Biglietti
Mostra e Museo euro 5, solo mostra euro 2,50
Orario di apertura
da martedì a sabato: 10 – 13, 16 – 19; domenica; 9 – 14, chiusa il lunedì
Vernissage
1 Dicembre 2006, ore 18
Ufficio stampa
STUDIO ESSECI
Autore
Curatore