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Francesco Toniutti / Carlo Ramous – Reinventare Monumenti
La mostra propone un inedito dialogo attorno al tema dei monumenti e della
loro funzione, che in questi anni recenti sta sollevando dibattiti e anche accese polemiche.
Il dialogo mette a confronto due artisti milanesi di generazioni diverse.
Dipinti di Francesco Toniutti, sculture di Carlo Ramous
Comunicato stampa
Segnala l'evento
RAMOUS TONIUTTI
REINVENTARE MONUMENTI
Sculture di Carlo Ramous. Dipinti di Francesco Toniutti
a cura di Giuseppe Frangi
Studio Museo Francesco Messina
18 febbraio – 3 aprile 2022
Giovedì 17 febbraio alle ore 18.00 lo Studio Museo Francesco Messina presenta la
mostra Reinventare Monumenti. Sculture di Carlo Ramous. Dipinti di Francesco
Toniutti.
La mostra, a cura di Giuseppe Frangi, aperta fino al 3 aprile, ricostruisce,
all’interno della chiesa sconsacrata di San Sisto, un interno urbano di sapore
ottocentesco in cui le sculture dipinte di Francesco Toniutti dialogano, come
trame urbane, con i bozzetti di Carlo Ramous, proponendo nuovi incroci e
sollecitazioni. Testimoni di questo dialogo inedito attorno al tema dei monumenti
e della loro funzioni le opere di Francesco Messina che, nel corso della sua lunga
carriera, spesso si è misurato con sculture pubbliche.
Il dialogo mette a confronto due artisti milanesi di generazioni diverse, il cui
lavoro oggi può essere letto proprio come un tentativo di reinventare
l’immaginario dei monumenti.
Carlo Ramous (1926-2003) è uno scultore che, in anticipo sui tempi, ha saputo
proporre una grammatica nuova con opere destinate a spazi pubblici, quindi di
grandi dimensioni, che oggi sono diventate presenze famigliari in alcune
importanti piazze milanesi. La più nota è certamente Gesto per la libertà (1973),
oggi al centro di piazza della Conciliazione, e di cui in mostra vien presentato il
modello in ferro. Gran parte dei lavori pubblici di Ramous, pur avendo forme
astratte, prendono spunto e ispirazione da tematiche civili e fanno leva su una
grande energia lirica ed evocativa.
I suoi grandi ideogrammi di ferro sono diventati un segno distintivo per Milano,
dal giorno in cui comparvero in uno spettacolare allestimento in Piazzetta Reale.
Era il 1974; pochi anni prima, nel novembre 1970, la città aveva vissuto su quella
stessa piazza l’indimenticabile operazione iconoclasta dell’impacchettamento del
monumento di Vittorio Emanuele II da parte di Christo. Le sculture di Ramous
avevano quindi rappresentato una “reinvenzione” dell’idea di monumento dopo la
simbolica cancellazione operata dal grande artista bulgaro. A memoria di
quell’allestimento del 1974, in mostra sono esposti i modelli di Continuità (1973)
e Timpano (1972), che nella versione in grande scala sono oggi rispettivamente
conservati al Parco dell’Arte all’Idroscalo e nel Giardino della Triennale, e il
modello di Arco, il monumento che dal 2015 accoglie chi esce dalla fermata della
metropolitana di San Siro Ippodromo.
Anche al centro del lavoro di Francesco Toniutti (1964) c’è una riflessione sui
monumenti, per “reinventarne” la dimensione immaginaria. Toniutti approccia i
monumenti in modo sistematico da pittore, facendo emergere quella relazione
affettiva che si può instaurare tra queste presenze imponenti e silenziose e un
artista di oggi. La retorica che accompagna spesso la concezione e la fruizione di
queste opere, qui lascia spazio ad una relazione di familiarità, di ascolto, quasi di
complicità. I personaggi immortalati nel bronzo o nel marmo sembrano venire
incontro, sussurrare segreti all’artista che li ha avvicinati, liberandoli in questo
modo dal “peso” delle loro forme e dalla distanza determinata dal piedistallo: si
riconoscono, tra gli altri, il Giuseppe Verdi di piazza Buonarroti, il Cesare Beccaria
al centro dell’omonima piazza, e anche il “vilipeso” Vittorio Emanuele II a cavallo.
Si stabilisce così una cordialità tra queste presenze a volte austere che popolano
le piazze della città e lo sguardo e il mondo dell’artista. Una cordialità che di
rimbalzo investe anche tutti noi. Francesco Toniutti ha scelto di realizzare questa
serie di dipinti su un supporto insolito: sono carte da parati che in alcuni casi
fanno parte del tesoro della sua storia famigliare, in quanto legate al lavoro del
padre. Le textures delle carte conferiscono un’imprevista dimensione domestica
alle immagini dei monumenti: è un delicato e affettuoso slittamento concettuale
che diventa una forma di reinvenzione dei monumenti stessi. La materia della
pittura poi contribuisce a dare ulteriore calore a queste presenze, a farle
respirare, proprio come respirano nella loro semplicità e nel loro slancio gli
ideogrammi di Carlo Ramous.
BIOGRAFIA
Carlo Ramous nasce a Milano nel 1926. Dopo gli studi all’Accademia di Brera con Marino
Marini e Giacomo Manzù, nel 1946 espone la prima opera di ispirazione antropomorfa
liberamente ispirata a Boccioni, Fontana e Melotti. Presto si impone sulla scena della
scultura astratta italiana: nelle sue opere convivono tensione dinamica e presenza
plastica, spazialità geometrica ed equilibrio.
Con gli anni, le sue opere diventano più aeree, ideogrammi o segni in tre dimensioni che
trovano la loro giusta collocazione in contesti urbani. Per citare solo alcune, a Milano:
Finestra nel cielo (1968) in piazza Miani, Gesto per la Libertà (1972) in piazza della
Conciliazione, e il Monumento ai Caduti dell’Isola (1972) in piazzale Segrino.
Ha esposto in mostre collettive e personali nei musei e nelle gallerie più importanti,
anche a livello internazionale. Le sue opere sono presenti in celebri musei italiani e
stranieri. Del suo lavoro si si sono occupati, tra gli altri, Trier, Dorfles, Russoli, Gassiot-
Talabot, Valsecchi, Elgar, Ashbery, Ballo, Leveque, Carandente, Alvard, De Micheli,
Welcher, Crispolti, Coulan, Natali, Gualdoni, Bettolini.
Muore a Milano, nel 2003. Dal 2 novembre 2006 è tra i benemeriti al famedio del
Cimitero Monumentale di Milano.
Francesco Toniutti nasce a Bollate (Mi) nel 1964. Studia Scenografia all’Accademia di
Brera con Rodolfo Aricò. La sua formazione artistica avviene, tra la fine degli anni Ottanta
e l’inizio degli anni Novanta, nell’ambito della nuova figurazione.
Dagli anni Novanta espone in varie gallerie e spazi pubblici, tra cui il Museo Diocesano di
Milano, La Biblioteca Umanistica dell’Incoronata, l’Urban Center della Galleria Vittorio
Emanuele II in occasione dei 150 anni della sua inaugurazione.
Predilige una pittura figurativa incline alla visione ed è da sempre attratto dalla città e dai
suoi monumenti, segni spesso dimenticati di storia e civiltà.
Si sono occupati del suo lavoro, tra gli altri, Flavio Arensi, Andrea Beolchi, Paolo
Biscottini, Maurizio Cecchetti, Luca Fiore, Giuseppe Frangi, Carlo Franza, Marina Mojana,
Domenico Montalto, Alessandra Redaelli.
INFORMAZIONI
Reinventare Monumenti. Sculture di Carlo Ramous. Dipinti di Francesco Toniutti
A cura di Giuseppe Frangi
18 febbraio – 3 aprile 2022
Inaugurazione 17 febbraio ore 18.00 – 20.00.
Studio Museo Francesco Messina
Via San Sisto 4/A, Milano
Martedì-domenica 10-17.30 (ultimo ingresso 17)
INGRESSO GRATUITO
Dal 10 gennaio 2022 all’ingresso dei musei, degli istituti e luoghi della cultura e
delle mostre verrà richiesto di esibire il Super Green Pass, per vaccinazione o
guarigione, insieme al proprio documento di identità in corso di validità.
Info: +39.02.86453005 | c.museomessina@comune.milano.it
www.studiomuseofrancescomessina.it
Facebook/Instagram/YouTube: @museofrancescomessina
Sito di Francesco Toniutti
https://ftoniutti.com/
Sito dedicato a Carlo Ramous
http://www.carloramous.it/
REINVENTARE MONUMENTI
Sculture di Carlo Ramous. Dipinti di Francesco Toniutti
a cura di Giuseppe Frangi
Studio Museo Francesco Messina
18 febbraio – 3 aprile 2022
Giovedì 17 febbraio alle ore 18.00 lo Studio Museo Francesco Messina presenta la
mostra Reinventare Monumenti. Sculture di Carlo Ramous. Dipinti di Francesco
Toniutti.
La mostra, a cura di Giuseppe Frangi, aperta fino al 3 aprile, ricostruisce,
all’interno della chiesa sconsacrata di San Sisto, un interno urbano di sapore
ottocentesco in cui le sculture dipinte di Francesco Toniutti dialogano, come
trame urbane, con i bozzetti di Carlo Ramous, proponendo nuovi incroci e
sollecitazioni. Testimoni di questo dialogo inedito attorno al tema dei monumenti
e della loro funzioni le opere di Francesco Messina che, nel corso della sua lunga
carriera, spesso si è misurato con sculture pubbliche.
Il dialogo mette a confronto due artisti milanesi di generazioni diverse, il cui
lavoro oggi può essere letto proprio come un tentativo di reinventare
l’immaginario dei monumenti.
Carlo Ramous (1926-2003) è uno scultore che, in anticipo sui tempi, ha saputo
proporre una grammatica nuova con opere destinate a spazi pubblici, quindi di
grandi dimensioni, che oggi sono diventate presenze famigliari in alcune
importanti piazze milanesi. La più nota è certamente Gesto per la libertà (1973),
oggi al centro di piazza della Conciliazione, e di cui in mostra vien presentato il
modello in ferro. Gran parte dei lavori pubblici di Ramous, pur avendo forme
astratte, prendono spunto e ispirazione da tematiche civili e fanno leva su una
grande energia lirica ed evocativa.
I suoi grandi ideogrammi di ferro sono diventati un segno distintivo per Milano,
dal giorno in cui comparvero in uno spettacolare allestimento in Piazzetta Reale.
Era il 1974; pochi anni prima, nel novembre 1970, la città aveva vissuto su quella
stessa piazza l’indimenticabile operazione iconoclasta dell’impacchettamento del
monumento di Vittorio Emanuele II da parte di Christo. Le sculture di Ramous
avevano quindi rappresentato una “reinvenzione” dell’idea di monumento dopo la
simbolica cancellazione operata dal grande artista bulgaro. A memoria di
quell’allestimento del 1974, in mostra sono esposti i modelli di Continuità (1973)
e Timpano (1972), che nella versione in grande scala sono oggi rispettivamente
conservati al Parco dell’Arte all’Idroscalo e nel Giardino della Triennale, e il
modello di Arco, il monumento che dal 2015 accoglie chi esce dalla fermata della
metropolitana di San Siro Ippodromo.
Anche al centro del lavoro di Francesco Toniutti (1964) c’è una riflessione sui
monumenti, per “reinventarne” la dimensione immaginaria. Toniutti approccia i
monumenti in modo sistematico da pittore, facendo emergere quella relazione
affettiva che si può instaurare tra queste presenze imponenti e silenziose e un
artista di oggi. La retorica che accompagna spesso la concezione e la fruizione di
queste opere, qui lascia spazio ad una relazione di familiarità, di ascolto, quasi di
complicità. I personaggi immortalati nel bronzo o nel marmo sembrano venire
incontro, sussurrare segreti all’artista che li ha avvicinati, liberandoli in questo
modo dal “peso” delle loro forme e dalla distanza determinata dal piedistallo: si
riconoscono, tra gli altri, il Giuseppe Verdi di piazza Buonarroti, il Cesare Beccaria
al centro dell’omonima piazza, e anche il “vilipeso” Vittorio Emanuele II a cavallo.
Si stabilisce così una cordialità tra queste presenze a volte austere che popolano
le piazze della città e lo sguardo e il mondo dell’artista. Una cordialità che di
rimbalzo investe anche tutti noi. Francesco Toniutti ha scelto di realizzare questa
serie di dipinti su un supporto insolito: sono carte da parati che in alcuni casi
fanno parte del tesoro della sua storia famigliare, in quanto legate al lavoro del
padre. Le textures delle carte conferiscono un’imprevista dimensione domestica
alle immagini dei monumenti: è un delicato e affettuoso slittamento concettuale
che diventa una forma di reinvenzione dei monumenti stessi. La materia della
pittura poi contribuisce a dare ulteriore calore a queste presenze, a farle
respirare, proprio come respirano nella loro semplicità e nel loro slancio gli
ideogrammi di Carlo Ramous.
BIOGRAFIA
Carlo Ramous nasce a Milano nel 1926. Dopo gli studi all’Accademia di Brera con Marino
Marini e Giacomo Manzù, nel 1946 espone la prima opera di ispirazione antropomorfa
liberamente ispirata a Boccioni, Fontana e Melotti. Presto si impone sulla scena della
scultura astratta italiana: nelle sue opere convivono tensione dinamica e presenza
plastica, spazialità geometrica ed equilibrio.
Con gli anni, le sue opere diventano più aeree, ideogrammi o segni in tre dimensioni che
trovano la loro giusta collocazione in contesti urbani. Per citare solo alcune, a Milano:
Finestra nel cielo (1968) in piazza Miani, Gesto per la Libertà (1972) in piazza della
Conciliazione, e il Monumento ai Caduti dell’Isola (1972) in piazzale Segrino.
Ha esposto in mostre collettive e personali nei musei e nelle gallerie più importanti,
anche a livello internazionale. Le sue opere sono presenti in celebri musei italiani e
stranieri. Del suo lavoro si si sono occupati, tra gli altri, Trier, Dorfles, Russoli, Gassiot-
Talabot, Valsecchi, Elgar, Ashbery, Ballo, Leveque, Carandente, Alvard, De Micheli,
Welcher, Crispolti, Coulan, Natali, Gualdoni, Bettolini.
Muore a Milano, nel 2003. Dal 2 novembre 2006 è tra i benemeriti al famedio del
Cimitero Monumentale di Milano.
Francesco Toniutti nasce a Bollate (Mi) nel 1964. Studia Scenografia all’Accademia di
Brera con Rodolfo Aricò. La sua formazione artistica avviene, tra la fine degli anni Ottanta
e l’inizio degli anni Novanta, nell’ambito della nuova figurazione.
Dagli anni Novanta espone in varie gallerie e spazi pubblici, tra cui il Museo Diocesano di
Milano, La Biblioteca Umanistica dell’Incoronata, l’Urban Center della Galleria Vittorio
Emanuele II in occasione dei 150 anni della sua inaugurazione.
Predilige una pittura figurativa incline alla visione ed è da sempre attratto dalla città e dai
suoi monumenti, segni spesso dimenticati di storia e civiltà.
Si sono occupati del suo lavoro, tra gli altri, Flavio Arensi, Andrea Beolchi, Paolo
Biscottini, Maurizio Cecchetti, Luca Fiore, Giuseppe Frangi, Carlo Franza, Marina Mojana,
Domenico Montalto, Alessandra Redaelli.
INFORMAZIONI
Reinventare Monumenti. Sculture di Carlo Ramous. Dipinti di Francesco Toniutti
A cura di Giuseppe Frangi
18 febbraio – 3 aprile 2022
Inaugurazione 17 febbraio ore 18.00 – 20.00.
Studio Museo Francesco Messina
Via San Sisto 4/A, Milano
Martedì-domenica 10-17.30 (ultimo ingresso 17)
INGRESSO GRATUITO
Dal 10 gennaio 2022 all’ingresso dei musei, degli istituti e luoghi della cultura e
delle mostre verrà richiesto di esibire il Super Green Pass, per vaccinazione o
guarigione, insieme al proprio documento di identità in corso di validità.
Info: +39.02.86453005 | c.museomessina@comune.milano.it
www.studiomuseofrancescomessina.it
Facebook/Instagram/YouTube: @museofrancescomessina
Sito di Francesco Toniutti
https://ftoniutti.com/
Sito dedicato a Carlo Ramous
http://www.carloramous.it/
17
febbraio 2022
Francesco Toniutti / Carlo Ramous – Reinventare Monumenti
Dal 17 febbraio al 17 aprile 2022
arte contemporanea
Location
STUDIO MUSEO FRANCESCO MESSINA
Milano, Via San Sisto, 4A, (Milano)
Milano, Via San Sisto, 4A, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a domenica ore 10-17,30
Sito web
Autore
Curatore
Produzione organizzazione