Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Francesco Totino – Opere 1929 / 1988
L’esposizione si sviluppa nelle sale poste in un’ala del primo piano del complesso architettonico. Angelo Casciello ha tracciato un percorso espositivo lungo un sessantennio: attraverso ottanta opere tra disegni, dipinti, sculture e progetti architettonici viene narrata l’esperienza creativa di un artista solitario che ha dedicato la sua vita all’arte
Comunicato stampa
Segnala l'evento
REAL
POLVERIFICIO BORBONICO
Centro per la Cultura e le Arti
Galleria Comunale d'Arte Contemporanea
Via Pasquale Vitiello, 106
84018 – Scafati (Sa)
Orari di apertura: dal martedì alla domenica (9,30-12,30; 15,30-18,30)
Chiuso lunedì e giorni festivi - Ingresso libero
Informazioni: tel. 081 8631831 - dal martedì al venerdì dalle ore 9,30 alle 12,30
Come arrivarci: Autostrada A3, uscita Scafati – Pompei Est
(direzione Scafati /seguire indicazioni stradali)
FRANCESCO TOTINO
Opere 1929 / 1988
REAL POLVERIFICIO BORBONICO
22 marzo 2013 - 22 marzo 2014
Inaugurazione venerdì 22 Marzo 2013 - ore 18,00
Venerdì 22 marzo 2013, alle ore 18,00, nella Cappella Santa Barbara del Real
Polverificio Borbonico di Scafati, sarà presentata al pubblico dal Sindaco Pasquale
Aliberti, dal Presidente dell’Istituzione Scafati Solidale, Camillo Testa e dal curatore
dell’esposizione, l’Artista Angelo Casciello, la mostra antologica dell’architetto,
pittore, scultore, poeta calabrese 'Francesco Totino. Opere 1929 / 1988'.
L’esposizione è stata organizzata dal Comune di Scafati, dall’Istituzione Scafati
Solidale e dalla Galleria Comunale d’Arte Contemporanea nel Real Polverificio
Borbonico / Centro per la Cultura e le Arti di Scafati, patrocinata dalla Soprintendenza
per i Beni Architettonici e per il Paesaggio di Salerno ed Avellino.
La finalità della mostra è duplice: da un lato è un omaggio sentimentale ad una
personalità che ha molto influito negli anni di formazione di Angelo Casciello, dall’altro
è un intervento di riscoperta e valorizzazione di un cittadino illustre della comunitàscafatese, raccontando a quanti non l’hanno conosciuto i tratti e gli episodi della vita
straordinaria di un uomo fuori dagli schemi e dalle convenzioni.
L’esposizione si sviluppa nelle sale poste in un’ala del primo piano del complesso
architettonico. Angelo Casciello ha tracciato un percorso espositivo lungo un
sessantennio: attraverso ottanta opere tra disegni, dipinti, sculture e progetti
architettonici viene narrata l’esperienza creativa di un artista solitario che ha dedicato
la sua vita all’arte.
Nella prima sala sono esposti disegni e pitture che vanno dall’autoritratto di Francesco
Totino del 1929, realizzato a Taranto, agli studi di figure disegnati all’Accademia di
Belle Arti di Napoli nel 1939 nella Scuola Serale del Nudo, all’omaggio a Michelangelo
Buonarroti sempre del 1939, più due studi di Architettura del 1940 / 1941.
Nella seconda sala l’attenzione è concentrata su disegni degli anni 1942 / 1949, che
ritraggono figure e paesaggi della vita quotidiana e studi di Architettura, risalenti al
periodo fiorentino.
Nella terza sala si possono vedere le opere dal 1950 al 1963, che raffigurano vedute di
Venezia, le periferie di Napoli, e un intrigante autoritratto del 1953.
Nella quarta sala dedicata completamente alle vedute dell’isola di Capri, opere datate
dal 1954 al 1969.
La quinta sala presenta quadri a olio, chine acquerellate e disegni degli anni 1970 /
1982, che rappresentano figure e paesaggi dell’area Vesuviana.
Nella sesta e ultima sala si possono vedere dei preziosi pastelli su carta dell’inizio degli
anni ottanta, più quadri ad olio che rievocano la rilettura del mito della Magna Grecia.
Le sale sono segnate inoltre dalla presenza di sculture realizzate in gesso degli anni
’70, tra le altre ricordiamo: La donna della pace, il ritratto di Clelia, Maledetta
guerra, tutte del 1972.
Biografia
Francesco Totino nacque il 13 ottobre 1905 a Gioiosa Ionica ( Reggio Calabria) . Il
padre Nicola era maestro di pianoforte e titolare di una ditta che produceva bibite
gassate, la madre Maria Giuditta Murdocca una donna semplice e profondamente
religiosa. La sua famiglia originariamente era composta da tredici figli di cui ne
rimasero in vita solo 9. A quindici anni conseguì la licenza di sesta elementare. Non
poté continuare gli studi a causa dell’assenza di scuole medie inferiori nel suo paese,
per cui fu avviato prestissimo all’apprendistato in una falegnameria.
Nel 1922 la madre insieme a tre figli si trasferì a Taranto per motivi di lavoro, mentre
il padre rimase a Gioiosa Ionica con il resto della famiglia. A 17 anni scappò dalla casa
paterna, spinto dalla curiosità di conoscere la città di Taranto e ricongiungersi con la
madre e i suoi tre fratelli. A Taranto fu assunto come operaio in una falegnameria,
contribuendo così al bilancio familiare.
Nel 1925 intraprese un viaggio nel nord dell’Italia insieme a uno dei suoi fratelli in
cerca di lavoro. Si fermarono dapprima a Verona, poi a Milano ed infine si stabilirono a
Como per un breve periodo, lavorando in una fabbrica di mobili.
Alla fine del 1925 ritornò da solo in Calabria per trascorrere le festività natalizie con il
padre e parte della famiglia. All’inizio del 1926 ritornò a Taranto, dove venne
nuovamente assunto in una falegnameria. Nel luglio del 1926 morì il padre, evento
drammatico che riunì la famiglia. A fine anno decisero tutti insieme di trasferirsi in
modo definitivo a Taranto. Nel 1928 si trasferì a Torino, rimanendoci per un solo mese, in cerca di un nuovo
lavoro che non trovò, motivo questo del suo ritorno a Taranto.
Proprio in questa città conobbe una studentessa di Pittura all’Accademia di Belle Arti,
che lo sollecitò allo studio della pittura e del disegno. Grazie a questo incontro
cominciò a studiare da autodidatta e contemporaneamente lavorò in una
falegnameria.
I sui primi disegni risalgono al 1929: si tratta di copie da cartoline ed è lo stesso anno
a cui risale il suo primo autoritratto.
La sorella Assunta, suonatrice di pianoforte gli fece conoscere il Professore di scultura e
disegno Vincenzo Esposito Neglia. Che gratuitamente lo accolse nel proprio studio
insegnandogli le regole del disegno dal vero, della scultura, del disegno geometrico e
dell’ architettura, oltreché avviarlo alla conoscenza della Storia dell’Arte. Un incontro
fondamentale nella vita di Totino, che lo porterà a maturare intellettualmente e a
trasferire all’interno della sua ricerca artistica il legame profondo che aveva con la sua
terra d’origine. E’ infatti evidente il filo rosso che tiene insieme tutta la sua produzione
artistica: la rappresentazione di figure e paesaggi mediterranei.
Nel febbraio del 1936 si trasferì a Napoli dove nel frattempo era emigrata la sua
famiglia. A Napoli lavorò in un bottega del Rione Amedeo. Nei giorni festivi dedicava il
suo tempo alla visita dei musei della città e in particolare rimase affascinato dal Museo
Archeologico Nazionale. Seguì un corso privato di disegno dal vero presso un
professore dell’Accademia di Belle Arti. Si iscrisse al corso di disegno serale presso il
Liceo Artistico Statale. Il 5 dicembre del 1936 morì sua madre.
Nel 1937 iniziò a frequentare i corsi domenicali per gli operai all’Istituto privato
Vincenzo Gemito, per il conseguimento del Diploma di Scuola Media Inferiore. Nel
1939 conseguì da privatista la Maturità Artistica. Sempre nello stesso anno seguì i
corsi della Scuola Serale del Nudo presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli. Negli anni
quaranta si trasferì a Firenze, dove conobbe da vicino le opere dei grandi artisti
rinascimentali ed in particolare quelle di Michelangelo, che rimarrà, insieme all’arte
greco-romana, il mito della sua vita.
Nel 1951 si laureò in Architettura. Dagli anni cinquanta insegnò Educazione Artistica
nelle Scuole Medie Statali.
Nel 1959 a Scafati sposò Rosa Catalano. Nello stesso anno aprì uno Studio d’ Arte in
una strada adiacente l’antico Rione Vetrari a Scafati, che diventerà luogo di incontro
per appassionati di Pittura, Scultura, Poesia e Musica. Negli anni settanta Francesco
Totino realizzò una serie di quadri e sculture sul tema della Guerra, fondati sui tragici
ricordi dei due eventi bellici del ‘900, che avevano segnato profondamente la sua
infanzia e la sua giovinezza. Inoltre, la ricerca pittorica di Totino si concentrò nella
rappresentazione di scorci caratteristici del paesaggio vesuviano e dei suoi abitanti.
Nel 1973 inaugurò una mostra personale presso la Galleria La Giara di Napoli. Nel 1978
Antonio Lalli Editore pubblicò “ Il canto di Ulisse”, poesie 1941 / 1977.
Nel 1988 gli venne conferito Il Premio per le Lettere e le Arti / Europa Cultura 1988.
Francesco Totino nell’ultimo periodo della sua vita realizzò una serie straordinaria di
pastelli su carta, narrazione nostalgica del mito del Mediterraneo trasfigurato nella
rappresentazione di giovani figure
di donna, madri che giocano con i propri bambini ed uomini intenti a domare cavalli
imbizzarriti che corrono lungo il bagnasciuga marino. A fare da sfondo scenari bucolici,
dove domina il tempio sull’acropoli, luogo di antichissimi culti, che si erge a testimone
di una sovratemporale sacralità che neppure la storia riesce a scalfire.
Francesco Totino Falegname, Architetto, Pittore, Scultore, Poeta, Educatore, morì il 16
gennaio del 1990.In occasione della mostra sarà pubblicato, dalle Edizioni d’Arte Scafati, un
catalogo contenente un testo introduttivo di Angelo Casciello, curatore della
mostra, che racconta a Liberato Sicignano, responsabile dell'Uffico servizi di
Comunicazione del Comune di Scafati, gli anni del suo apprendistato nello
Studio Totino. Un testo critico dello Storico dell’Arte Massimo Bignardi.
Inoltre ci saranno testimonianze del Pittore Domenico Severino, una
biografia curata da Azzurra Di Paolo, nonché un repertorio di disegni, pitture,
sculture , progetti architettonici e poesie.
POLVERIFICIO BORBONICO
Centro per la Cultura e le Arti
Galleria Comunale d'Arte Contemporanea
Via Pasquale Vitiello, 106
84018 – Scafati (Sa)
Orari di apertura: dal martedì alla domenica (9,30-12,30; 15,30-18,30)
Chiuso lunedì e giorni festivi - Ingresso libero
Informazioni: tel. 081 8631831 - dal martedì al venerdì dalle ore 9,30 alle 12,30
Come arrivarci: Autostrada A3, uscita Scafati – Pompei Est
(direzione Scafati /seguire indicazioni stradali)
FRANCESCO TOTINO
Opere 1929 / 1988
REAL POLVERIFICIO BORBONICO
22 marzo 2013 - 22 marzo 2014
Inaugurazione venerdì 22 Marzo 2013 - ore 18,00
Venerdì 22 marzo 2013, alle ore 18,00, nella Cappella Santa Barbara del Real
Polverificio Borbonico di Scafati, sarà presentata al pubblico dal Sindaco Pasquale
Aliberti, dal Presidente dell’Istituzione Scafati Solidale, Camillo Testa e dal curatore
dell’esposizione, l’Artista Angelo Casciello, la mostra antologica dell’architetto,
pittore, scultore, poeta calabrese 'Francesco Totino. Opere 1929 / 1988'.
L’esposizione è stata organizzata dal Comune di Scafati, dall’Istituzione Scafati
Solidale e dalla Galleria Comunale d’Arte Contemporanea nel Real Polverificio
Borbonico / Centro per la Cultura e le Arti di Scafati, patrocinata dalla Soprintendenza
per i Beni Architettonici e per il Paesaggio di Salerno ed Avellino.
La finalità della mostra è duplice: da un lato è un omaggio sentimentale ad una
personalità che ha molto influito negli anni di formazione di Angelo Casciello, dall’altro
è un intervento di riscoperta e valorizzazione di un cittadino illustre della comunitàscafatese, raccontando a quanti non l’hanno conosciuto i tratti e gli episodi della vita
straordinaria di un uomo fuori dagli schemi e dalle convenzioni.
L’esposizione si sviluppa nelle sale poste in un’ala del primo piano del complesso
architettonico. Angelo Casciello ha tracciato un percorso espositivo lungo un
sessantennio: attraverso ottanta opere tra disegni, dipinti, sculture e progetti
architettonici viene narrata l’esperienza creativa di un artista solitario che ha dedicato
la sua vita all’arte.
Nella prima sala sono esposti disegni e pitture che vanno dall’autoritratto di Francesco
Totino del 1929, realizzato a Taranto, agli studi di figure disegnati all’Accademia di
Belle Arti di Napoli nel 1939 nella Scuola Serale del Nudo, all’omaggio a Michelangelo
Buonarroti sempre del 1939, più due studi di Architettura del 1940 / 1941.
Nella seconda sala l’attenzione è concentrata su disegni degli anni 1942 / 1949, che
ritraggono figure e paesaggi della vita quotidiana e studi di Architettura, risalenti al
periodo fiorentino.
Nella terza sala si possono vedere le opere dal 1950 al 1963, che raffigurano vedute di
Venezia, le periferie di Napoli, e un intrigante autoritratto del 1953.
Nella quarta sala dedicata completamente alle vedute dell’isola di Capri, opere datate
dal 1954 al 1969.
La quinta sala presenta quadri a olio, chine acquerellate e disegni degli anni 1970 /
1982, che rappresentano figure e paesaggi dell’area Vesuviana.
Nella sesta e ultima sala si possono vedere dei preziosi pastelli su carta dell’inizio degli
anni ottanta, più quadri ad olio che rievocano la rilettura del mito della Magna Grecia.
Le sale sono segnate inoltre dalla presenza di sculture realizzate in gesso degli anni
’70, tra le altre ricordiamo: La donna della pace, il ritratto di Clelia, Maledetta
guerra, tutte del 1972.
Biografia
Francesco Totino nacque il 13 ottobre 1905 a Gioiosa Ionica ( Reggio Calabria) . Il
padre Nicola era maestro di pianoforte e titolare di una ditta che produceva bibite
gassate, la madre Maria Giuditta Murdocca una donna semplice e profondamente
religiosa. La sua famiglia originariamente era composta da tredici figli di cui ne
rimasero in vita solo 9. A quindici anni conseguì la licenza di sesta elementare. Non
poté continuare gli studi a causa dell’assenza di scuole medie inferiori nel suo paese,
per cui fu avviato prestissimo all’apprendistato in una falegnameria.
Nel 1922 la madre insieme a tre figli si trasferì a Taranto per motivi di lavoro, mentre
il padre rimase a Gioiosa Ionica con il resto della famiglia. A 17 anni scappò dalla casa
paterna, spinto dalla curiosità di conoscere la città di Taranto e ricongiungersi con la
madre e i suoi tre fratelli. A Taranto fu assunto come operaio in una falegnameria,
contribuendo così al bilancio familiare.
Nel 1925 intraprese un viaggio nel nord dell’Italia insieme a uno dei suoi fratelli in
cerca di lavoro. Si fermarono dapprima a Verona, poi a Milano ed infine si stabilirono a
Como per un breve periodo, lavorando in una fabbrica di mobili.
Alla fine del 1925 ritornò da solo in Calabria per trascorrere le festività natalizie con il
padre e parte della famiglia. All’inizio del 1926 ritornò a Taranto, dove venne
nuovamente assunto in una falegnameria. Nel luglio del 1926 morì il padre, evento
drammatico che riunì la famiglia. A fine anno decisero tutti insieme di trasferirsi in
modo definitivo a Taranto. Nel 1928 si trasferì a Torino, rimanendoci per un solo mese, in cerca di un nuovo
lavoro che non trovò, motivo questo del suo ritorno a Taranto.
Proprio in questa città conobbe una studentessa di Pittura all’Accademia di Belle Arti,
che lo sollecitò allo studio della pittura e del disegno. Grazie a questo incontro
cominciò a studiare da autodidatta e contemporaneamente lavorò in una
falegnameria.
I sui primi disegni risalgono al 1929: si tratta di copie da cartoline ed è lo stesso anno
a cui risale il suo primo autoritratto.
La sorella Assunta, suonatrice di pianoforte gli fece conoscere il Professore di scultura e
disegno Vincenzo Esposito Neglia. Che gratuitamente lo accolse nel proprio studio
insegnandogli le regole del disegno dal vero, della scultura, del disegno geometrico e
dell’ architettura, oltreché avviarlo alla conoscenza della Storia dell’Arte. Un incontro
fondamentale nella vita di Totino, che lo porterà a maturare intellettualmente e a
trasferire all’interno della sua ricerca artistica il legame profondo che aveva con la sua
terra d’origine. E’ infatti evidente il filo rosso che tiene insieme tutta la sua produzione
artistica: la rappresentazione di figure e paesaggi mediterranei.
Nel febbraio del 1936 si trasferì a Napoli dove nel frattempo era emigrata la sua
famiglia. A Napoli lavorò in un bottega del Rione Amedeo. Nei giorni festivi dedicava il
suo tempo alla visita dei musei della città e in particolare rimase affascinato dal Museo
Archeologico Nazionale. Seguì un corso privato di disegno dal vero presso un
professore dell’Accademia di Belle Arti. Si iscrisse al corso di disegno serale presso il
Liceo Artistico Statale. Il 5 dicembre del 1936 morì sua madre.
Nel 1937 iniziò a frequentare i corsi domenicali per gli operai all’Istituto privato
Vincenzo Gemito, per il conseguimento del Diploma di Scuola Media Inferiore. Nel
1939 conseguì da privatista la Maturità Artistica. Sempre nello stesso anno seguì i
corsi della Scuola Serale del Nudo presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli. Negli anni
quaranta si trasferì a Firenze, dove conobbe da vicino le opere dei grandi artisti
rinascimentali ed in particolare quelle di Michelangelo, che rimarrà, insieme all’arte
greco-romana, il mito della sua vita.
Nel 1951 si laureò in Architettura. Dagli anni cinquanta insegnò Educazione Artistica
nelle Scuole Medie Statali.
Nel 1959 a Scafati sposò Rosa Catalano. Nello stesso anno aprì uno Studio d’ Arte in
una strada adiacente l’antico Rione Vetrari a Scafati, che diventerà luogo di incontro
per appassionati di Pittura, Scultura, Poesia e Musica. Negli anni settanta Francesco
Totino realizzò una serie di quadri e sculture sul tema della Guerra, fondati sui tragici
ricordi dei due eventi bellici del ‘900, che avevano segnato profondamente la sua
infanzia e la sua giovinezza. Inoltre, la ricerca pittorica di Totino si concentrò nella
rappresentazione di scorci caratteristici del paesaggio vesuviano e dei suoi abitanti.
Nel 1973 inaugurò una mostra personale presso la Galleria La Giara di Napoli. Nel 1978
Antonio Lalli Editore pubblicò “ Il canto di Ulisse”, poesie 1941 / 1977.
Nel 1988 gli venne conferito Il Premio per le Lettere e le Arti / Europa Cultura 1988.
Francesco Totino nell’ultimo periodo della sua vita realizzò una serie straordinaria di
pastelli su carta, narrazione nostalgica del mito del Mediterraneo trasfigurato nella
rappresentazione di giovani figure
di donna, madri che giocano con i propri bambini ed uomini intenti a domare cavalli
imbizzarriti che corrono lungo il bagnasciuga marino. A fare da sfondo scenari bucolici,
dove domina il tempio sull’acropoli, luogo di antichissimi culti, che si erge a testimone
di una sovratemporale sacralità che neppure la storia riesce a scalfire.
Francesco Totino Falegname, Architetto, Pittore, Scultore, Poeta, Educatore, morì il 16
gennaio del 1990.In occasione della mostra sarà pubblicato, dalle Edizioni d’Arte Scafati, un
catalogo contenente un testo introduttivo di Angelo Casciello, curatore della
mostra, che racconta a Liberato Sicignano, responsabile dell'Uffico servizi di
Comunicazione del Comune di Scafati, gli anni del suo apprendistato nello
Studio Totino. Un testo critico dello Storico dell’Arte Massimo Bignardi.
Inoltre ci saranno testimonianze del Pittore Domenico Severino, una
biografia curata da Azzurra Di Paolo, nonché un repertorio di disegni, pitture,
sculture , progetti architettonici e poesie.
22
marzo 2013
Francesco Totino – Opere 1929 / 1988
Dal 22 marzo 2013 al 22 marzo 2014
arte contemporanea
disegno e grafica
disegno e grafica
Location
EX REAL POLVERIFICIO BORBONICO
Scafati, Via Pasquale Vitiello, (Salerno)
Scafati, Via Pasquale Vitiello, (Salerno)
Orario di apertura
dal martedì alla domenica (9,30-12,30; 15,30-18,30)
Chiuso lunedì e giorni festivi
Vernissage
22 Marzo 2013, h 18
Autore
Curatore