Due visioni molto personali e distinte di fotoreportages sul tema dell'Oriente. I lavori fotografici vengono presentati tenendo conto dello spazio con il quale l'immagine va ad interagire. La fruizione e l'interazione con lo spazio espositivo viene operata sulla base di formati e strutturazioni narrative progettate per un luogo-dialogo specifico.
Francesco Zizola propone una riflessione sulla contemporaneita' e i segni del passato. La memoria di cio' che e' stato permane nonostante le trasformazioni/distruzioni e l'uomo, il corpo, ne diventa il fragile custode. Oltre 20 immagini relative ai suoi reportages in Cina fino all'ultimo sullo 'tsumani' realizzate a Sumatra.
Immagini e parole tratte dal diario di viaggio di Giorgio Cosulich per raccontare, fuori dal coro della cronaca, una storia un po’ diversa sulle tensioni, sui disaggi e sulla vita quotidiana al confine tra Pakistan ed Afganistan, all’indomani dell’11 settembre e dell’offensiva americana.La mostra presenta una selezione di 20 immagini della gente e della città di Peshawar

Parte del ricavato della vendita delle opere sarà devoluto a “Medici senza Frontiere”

Francesco Zizola è nato a Roma nel 1962. Fotografo professionista dal 1981, lavora per le maggiori testate italiane ed estere. Ha avuto molti riconoscimenti a livello internazionale fra cui: i premi World Press Photo nel 1995, 1997, 1998, 2002 e 2005, e inoltre il World Press Photo of the Year nel 1996 per una foto che documenta la tragedia dei campi minati in Angola e il premio Pictures of the Year nel 1997, 1998 e 2003.
Ha pubblicato i seguenti libri fotografici: Né Quelque Part /Born Somewhere (Delpire 2004/ Fusi orari - Settembre 2005) Ruas (Gruppo Abele edizioni, 1994), Sei Storie di Bambini (Contrasto, 1997) e Etat d’enfances per la collana Photopoches (Nathan, 1999).
Giorgio Cosulich, nato a Roma nel 1970. vive e lavora a Roma. Ha pubblicato per le più importanti testate italiane.