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Francesco Zizola – Mare Omnis
Dal 27 aprile 2022, nell’affascinante cornice del seicentesco Palazzo Borghese a Roma all’interno delle suggestive sale affrescate della galleria terrena, la Galleria del Cembalo attende i visitatori con la mostra Mare Omnis di Francesco Zizola
Comunicato stampa
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Dal 27 aprile 2022, nell’affascinante cornice del seicentesco Palazzo Borghese a Roma all’interno delle suggestive sale affrescate della galleria terrena, la Galleria del Cembalo attende i visitatori con due nuove mostre dedicate alla fotografia: Mare Omnis di Francesco Zizola e Epifanie/03 – LAB/per un laboratorio irregolare a cura di Antonio Biasiucci.
La mostra Mare Omnis di Francesco Zizola, visitabile fino al 30 giugno 2022, presenta una raccolta di 22 fotografie di grande formato che sembrano raffigurare delle costellazioni lontanissime, ma che in realtà sono tonnare, ossia reti da pesca inserite nel grande mare Mediterraneo fotografate da un drone: reti che i tonnarotti – coloro che si occupano della mattanza – installano per catturare i tonni nella loro migrazione verso la costa.
Le immagini sono state tutte realizzate nel mare del Sulcis, nella Sardegna sud occidentale, presso la Tonnara di Portoscuso, che in quelle acque opera da secoli. Nelle fotografie i punti bianchi sono boe e i fili argentati sono le cime che assicurano le parti galleggianti ai fondali. La mostra Mare Omnis documenta in maniera antropologica la vita vissuta in mare attraverso forme di pesca ancora manuali, locali, sostenibili, secondo tradizioni centenarie, indagando il rapporto dell’uomo con la natura e della sua influenza sul mare declinato attraverso un linguaggio visivo articolato e complesso. Costruire i propri strumenti di lavoro, gettare le reti in mare, trascorrere giorni e mesi in attesa della pesca, essere soggetti alle leggi della natura, compongono quel patrimonio di sapere legato alla prossimità con il mare e ad una vita in rapporto con esso che oggi è sostituito da metodi di pesca intensivi e industriali. Le immagini presentate ci restituiscono - attraverso un quadro visivo potentissimo - il sentimento di una relazione simbiotica che ricuce quella separazione tra uomo e natura adottata dalla società contemporanee: acqua che diventa paesaggio astratto, pesci colti nelle fitte reti immerse nel mare.
La scelta della stampa in bianco e nero è fatta per stimolare l’immaginazione di chi guarda verso uno spaesamento percettivo; il fotografo mette in atto un deliberato inganno semantico per deviare i sensi utilizzando la memoria istintiva. Così, le grandi reti della tonnara finiscono ad assomigliare a cose diverse; alcuni ci leggono dei dream catcher etnici, altri dei graffiti arcaici, altri ancora delle costellazioni nella notte. La serie si chiama Constellation perché alcune di queste fotografie sono espressamente organizzate per rimandare ad una visione notturna delle costellazioni, mentre in altre immagini già dalla prima inquadratura Zizola ha intravisto nelle forme di luce un quadro di Paul Klee, l’Angelus Novus.
“Trovo oggi più interessante usare la fotografia per invitare la nostra percezione e la nostra mente su un piano immaginifico e simbolico, capace di procedere per metafore narrative. E la narrazione per me è quella che riguarda il senso del nostro essere e del nostro agire” dice Francesco Zizola.
Come ricorda Barthes: “Qualunque cosa essa dia a vedere e quale che sia la sua maniera, una foto è sempre invisibile: ciò che noi vediamo non è lei.”
Cosa guardiamo veramente quando vediamo un’immagine? Cosa riconoscono i nostri occhi davanti ad esse? Sono le domande che ci poniamo osservando le fotografie di Mare Omnis. L’ambiguità è totale e Zizola sceglie di ragionare sul paradigma del fotografico sapendo che le immagini hanno il meraviglioso compito di creare percorsi di significato dando origine a processi di consapevolezza nello spettatore. “C'è una verità estatica, poetica. È misteriosa e inafferrabile, e può essere raggiunta solo attraverso l'immaginazione e la stilizzazione. La fotografia ha il compito di aprire nuove possibili comprensioni della complessità della realtà” commenta Francesco Zizola.
FRANCESCO ZIZOLA - Biografia
Francesco Zizola (Roma, 1962) ha fotografato per oltre trent’anni le principali crisi e conflitti che si sono succeduti nel mondo. Un forte impegno etico e una personale cifra stilistica caratterizzano la sua produzione fotografica. Francesco ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui dieci World Press Photo e sei Picture of the Year International. Nel 2003 Henri Cartier Bresson include una fotografia di Francesco tra le sue 100 preferite. Questa collezione è stata trasformata in una mostra - Les Choix d’Henry Cartier Bresson - e in un libro. Tra gli altri volumi ha pubblicato, "Mare Omnis" (Foto-Forum edizioni 2022) con un testo di Claudia Corrent, “Aguanta" (Ediuni edizioni 2022), "Sale Sudore Sangue" (Postcart 2020), "Uno sguardo inadeguato” (Fiaf 2013), “Iraq” (Ega 2007) e "Born Somewhere” (Delpire 2004).
Nel 2015 Francesco Zizola ha iniziato un nuovo progetto, Hybris, che esplora con un linguaggio volutamente non documentario il rapporto tra l’uomo e la natura. Oltre alla fotografia ha esteso la sperimentazione narrativa utilizzando l’immagine in movimento realizzando un cortometraggio che ha vinto il premio SIAE 2018 per il "talento creativo" nell’ambito della Biennale di Venezia, Festival del Cinema. Dal 2007 ha fondato e dirige la 10b Photography Gallery di Roma. Dal 2016 Zizola è anche direttore artistico della mostra World Press Photo di Roma e di Ferrara e curatore del progetto Collezione Roma 2020-21-22 per il Museo di arte contemporanea di Roma - Palazzo delle Esposizioni.
In 27 anni di attività, le sue fotografie sono state esposte in innumerevoli mostre, sia collettive che personali, e sono state acquisite da collezioni di diverse istituzioni francesi, come il Musée Nicéphore Niépce, Chalon-sur-Saone, la MEP, Maison Européenne de la Photographie, Parigi, e la Bibliothèque Nationale de France, Parigi.
GALLERIA DEL CEMBALO
La Galleria del Cembalo, un grande spazio espositivo aperto per iniziativa di Paola Stacchini Cavazza all’interno di Palazzo Borghese, nel cuore antico di Roma, tra piazza di Spagna e il Tevere, vuole restituire ai collezionisti e agli appassionati d’arte alcune delle sale al pianterreno che Marcantonio IV Borghese fece decorare alla fine del Settecento per ospitarvi la propria collezione di opere d’arte.
L’attività espositiva, diretta in collaborazione con Mario Peliti, ha come elemento centrale la fotografia e il suo dialogo con le altre forme di espressione artistica.
La mostra inaugurale, nel maggio del 2013, si intitolava Passaggi ed era a cura di Giovanna Calvenzi. Il tema centrale era la discontinuità di stile e di contenuti nel lavoro di fotografi italiani di tre generazioni. Erano esposte fotografie di Ugo Mulas, Mario Cresci, Olivo Barbieri, Gabriele Basilico, Francesco Radino, Antonio Biasiucci, Paolo Pellegrin, Luca Campigotto, Paolo Ventura, Silvia Camporesi, Alice Pavesi e Moira Ricci. Da allora, nell’arco di nove anni sono state prodotte cinquantadue mostre, tra monografiche e collettive, talvolta di rilevante impegno curatoriale, presentando sia lavori di autori celebrati sia nuove proposte.
La galleria annovera tra i suoi artisti Letizia Battaglia, Antonio Biasiucci, Christopher Broadbent, Danila Tkachenko, Alessandro Imbriaco, Luca Campigotto, Lorenzo Castore, Nicolò Cecchella, Stefano Cerio, Kathryn Cook, Karmen Corak, Cortis & Sonderegger, John Demos, Giorgia Fiorio, Joan Fontcuberta, Charles Fréger, Michael Kenna, Charles March, Massimo Siragusa, Toni Thorimbert. Grazie alla continuità e costanza nella programmazione, la Galleria del Cembalo costituisce un punto di riferimento nel panorama culturale romano.
Con regolarità le mostre della galleria sono state recensite da TG 5, RaiNews24, L’Espresso, Internazionale, Io Donna, Sette, Il Giornale dell’Arte, Arte, Artribune, Exibart. Servizi sulla Galleria del Cembalo sono apparsi sul New York Times e Le Figaro. Nelle sale della galleria si ospitano frequentemente presentazioni di libri, incontri di lavoro, eventi privati su richiesta.
INFORMAZIONI UTILI
MOSTRA MARE OMNIS DI FRANCESCO ZIZOLA
Dal 27 aprile al 30 giugno 2022
OPENING: Mercoledì 27 aprile ore 18.00
DOVE: Galleria del Cembalo, Palazzo Borghese - Largo della Fontanella di Borghese 19, Roma
ORARI: Da mercoledì a venerdì dalle 15.30 alle 19.00 – sabato dalle 11.00 alle 19.00
INGRESSO LIBERO
CONTATTI
MAIL: info@galleriadelcembalo.it | eventi@galleriadelcembalo.it
TELEFONO: +39 06 83796619 (attivo durante gli orari d’apertura)
SITO: www.galleriadelcembalo.it/
FACEBOOK: www.facebook.com/galleriadelcembalo
INSTAGRAM: www.instagram.com/galleriadelcembalo/
UFFICIO STAMPA
CULTURALIA DI NORMA WALTMANN
051 6569105 - 392 2527126
info@culturaliart.com
www.culturaliart.com
Facebook: Culturalia
Instagram: Culturalia_comunicare_arte
Linkedin: Culturalia di Norma Waltmann
Youtube: Culturalia
La mostra Mare Omnis di Francesco Zizola, visitabile fino al 30 giugno 2022, presenta una raccolta di 22 fotografie di grande formato che sembrano raffigurare delle costellazioni lontanissime, ma che in realtà sono tonnare, ossia reti da pesca inserite nel grande mare Mediterraneo fotografate da un drone: reti che i tonnarotti – coloro che si occupano della mattanza – installano per catturare i tonni nella loro migrazione verso la costa.
Le immagini sono state tutte realizzate nel mare del Sulcis, nella Sardegna sud occidentale, presso la Tonnara di Portoscuso, che in quelle acque opera da secoli. Nelle fotografie i punti bianchi sono boe e i fili argentati sono le cime che assicurano le parti galleggianti ai fondali. La mostra Mare Omnis documenta in maniera antropologica la vita vissuta in mare attraverso forme di pesca ancora manuali, locali, sostenibili, secondo tradizioni centenarie, indagando il rapporto dell’uomo con la natura e della sua influenza sul mare declinato attraverso un linguaggio visivo articolato e complesso. Costruire i propri strumenti di lavoro, gettare le reti in mare, trascorrere giorni e mesi in attesa della pesca, essere soggetti alle leggi della natura, compongono quel patrimonio di sapere legato alla prossimità con il mare e ad una vita in rapporto con esso che oggi è sostituito da metodi di pesca intensivi e industriali. Le immagini presentate ci restituiscono - attraverso un quadro visivo potentissimo - il sentimento di una relazione simbiotica che ricuce quella separazione tra uomo e natura adottata dalla società contemporanee: acqua che diventa paesaggio astratto, pesci colti nelle fitte reti immerse nel mare.
La scelta della stampa in bianco e nero è fatta per stimolare l’immaginazione di chi guarda verso uno spaesamento percettivo; il fotografo mette in atto un deliberato inganno semantico per deviare i sensi utilizzando la memoria istintiva. Così, le grandi reti della tonnara finiscono ad assomigliare a cose diverse; alcuni ci leggono dei dream catcher etnici, altri dei graffiti arcaici, altri ancora delle costellazioni nella notte. La serie si chiama Constellation perché alcune di queste fotografie sono espressamente organizzate per rimandare ad una visione notturna delle costellazioni, mentre in altre immagini già dalla prima inquadratura Zizola ha intravisto nelle forme di luce un quadro di Paul Klee, l’Angelus Novus.
“Trovo oggi più interessante usare la fotografia per invitare la nostra percezione e la nostra mente su un piano immaginifico e simbolico, capace di procedere per metafore narrative. E la narrazione per me è quella che riguarda il senso del nostro essere e del nostro agire” dice Francesco Zizola.
Come ricorda Barthes: “Qualunque cosa essa dia a vedere e quale che sia la sua maniera, una foto è sempre invisibile: ciò che noi vediamo non è lei.”
Cosa guardiamo veramente quando vediamo un’immagine? Cosa riconoscono i nostri occhi davanti ad esse? Sono le domande che ci poniamo osservando le fotografie di Mare Omnis. L’ambiguità è totale e Zizola sceglie di ragionare sul paradigma del fotografico sapendo che le immagini hanno il meraviglioso compito di creare percorsi di significato dando origine a processi di consapevolezza nello spettatore. “C'è una verità estatica, poetica. È misteriosa e inafferrabile, e può essere raggiunta solo attraverso l'immaginazione e la stilizzazione. La fotografia ha il compito di aprire nuove possibili comprensioni della complessità della realtà” commenta Francesco Zizola.
FRANCESCO ZIZOLA - Biografia
Francesco Zizola (Roma, 1962) ha fotografato per oltre trent’anni le principali crisi e conflitti che si sono succeduti nel mondo. Un forte impegno etico e una personale cifra stilistica caratterizzano la sua produzione fotografica. Francesco ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui dieci World Press Photo e sei Picture of the Year International. Nel 2003 Henri Cartier Bresson include una fotografia di Francesco tra le sue 100 preferite. Questa collezione è stata trasformata in una mostra - Les Choix d’Henry Cartier Bresson - e in un libro. Tra gli altri volumi ha pubblicato, "Mare Omnis" (Foto-Forum edizioni 2022) con un testo di Claudia Corrent, “Aguanta" (Ediuni edizioni 2022), "Sale Sudore Sangue" (Postcart 2020), "Uno sguardo inadeguato” (Fiaf 2013), “Iraq” (Ega 2007) e "Born Somewhere” (Delpire 2004).
Nel 2015 Francesco Zizola ha iniziato un nuovo progetto, Hybris, che esplora con un linguaggio volutamente non documentario il rapporto tra l’uomo e la natura. Oltre alla fotografia ha esteso la sperimentazione narrativa utilizzando l’immagine in movimento realizzando un cortometraggio che ha vinto il premio SIAE 2018 per il "talento creativo" nell’ambito della Biennale di Venezia, Festival del Cinema. Dal 2007 ha fondato e dirige la 10b Photography Gallery di Roma. Dal 2016 Zizola è anche direttore artistico della mostra World Press Photo di Roma e di Ferrara e curatore del progetto Collezione Roma 2020-21-22 per il Museo di arte contemporanea di Roma - Palazzo delle Esposizioni.
In 27 anni di attività, le sue fotografie sono state esposte in innumerevoli mostre, sia collettive che personali, e sono state acquisite da collezioni di diverse istituzioni francesi, come il Musée Nicéphore Niépce, Chalon-sur-Saone, la MEP, Maison Européenne de la Photographie, Parigi, e la Bibliothèque Nationale de France, Parigi.
GALLERIA DEL CEMBALO
La Galleria del Cembalo, un grande spazio espositivo aperto per iniziativa di Paola Stacchini Cavazza all’interno di Palazzo Borghese, nel cuore antico di Roma, tra piazza di Spagna e il Tevere, vuole restituire ai collezionisti e agli appassionati d’arte alcune delle sale al pianterreno che Marcantonio IV Borghese fece decorare alla fine del Settecento per ospitarvi la propria collezione di opere d’arte.
L’attività espositiva, diretta in collaborazione con Mario Peliti, ha come elemento centrale la fotografia e il suo dialogo con le altre forme di espressione artistica.
La mostra inaugurale, nel maggio del 2013, si intitolava Passaggi ed era a cura di Giovanna Calvenzi. Il tema centrale era la discontinuità di stile e di contenuti nel lavoro di fotografi italiani di tre generazioni. Erano esposte fotografie di Ugo Mulas, Mario Cresci, Olivo Barbieri, Gabriele Basilico, Francesco Radino, Antonio Biasiucci, Paolo Pellegrin, Luca Campigotto, Paolo Ventura, Silvia Camporesi, Alice Pavesi e Moira Ricci. Da allora, nell’arco di nove anni sono state prodotte cinquantadue mostre, tra monografiche e collettive, talvolta di rilevante impegno curatoriale, presentando sia lavori di autori celebrati sia nuove proposte.
La galleria annovera tra i suoi artisti Letizia Battaglia, Antonio Biasiucci, Christopher Broadbent, Danila Tkachenko, Alessandro Imbriaco, Luca Campigotto, Lorenzo Castore, Nicolò Cecchella, Stefano Cerio, Kathryn Cook, Karmen Corak, Cortis & Sonderegger, John Demos, Giorgia Fiorio, Joan Fontcuberta, Charles Fréger, Michael Kenna, Charles March, Massimo Siragusa, Toni Thorimbert. Grazie alla continuità e costanza nella programmazione, la Galleria del Cembalo costituisce un punto di riferimento nel panorama culturale romano.
Con regolarità le mostre della galleria sono state recensite da TG 5, RaiNews24, L’Espresso, Internazionale, Io Donna, Sette, Il Giornale dell’Arte, Arte, Artribune, Exibart. Servizi sulla Galleria del Cembalo sono apparsi sul New York Times e Le Figaro. Nelle sale della galleria si ospitano frequentemente presentazioni di libri, incontri di lavoro, eventi privati su richiesta.
INFORMAZIONI UTILI
MOSTRA MARE OMNIS DI FRANCESCO ZIZOLA
Dal 27 aprile al 30 giugno 2022
OPENING: Mercoledì 27 aprile ore 18.00
DOVE: Galleria del Cembalo, Palazzo Borghese - Largo della Fontanella di Borghese 19, Roma
ORARI: Da mercoledì a venerdì dalle 15.30 alle 19.00 – sabato dalle 11.00 alle 19.00
INGRESSO LIBERO
CONTATTI
MAIL: info@galleriadelcembalo.it | eventi@galleriadelcembalo.it
TELEFONO: +39 06 83796619 (attivo durante gli orari d’apertura)
SITO: www.galleriadelcembalo.it/
FACEBOOK: www.facebook.com/galleriadelcembalo
INSTAGRAM: www.instagram.com/galleriadelcembalo/
UFFICIO STAMPA
CULTURALIA DI NORMA WALTMANN
051 6569105 - 392 2527126
info@culturaliart.com
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Linkedin: Culturalia di Norma Waltmann
Youtube: Culturalia
27
aprile 2022
Francesco Zizola – Mare Omnis
Dal 27 aprile al 29 ottobre 2022
fotografia
Location
GALLERIA DEL CEMBALO
Roma, Largo Della Fontanella Di Borghese, 19, (Roma)
Roma, Largo Della Fontanella Di Borghese, 19, (Roma)
Orario di apertura
Da mercoledì a venerdì dalle 15.30 alle 19.00 – sabato dalle 11.00 alle 19.00
INGRESSO LIBERO
Sito web
Ufficio stampa
Culturalia di Norma Waltmann
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