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Francis Naranjo – Illuminazioni Urbane
Le immagini variano, come nel mondo della filosofia di Eraclito, sembrano riiniziare costantemente, apparendo sempre diverse, il suono dei corpi fluidi le accompagna, rinforzando la nozione d’immersione in un fiume diverso, malgrado il fiume sia sempre lo stesso. Francis ci parla del flusso perpetuo, interno ed esterno, benchè c’ancoriamo al credo che alcune cose sono immutevoli.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
itolo: Illuminazioni Urbane 1/2
Autore: Francis Naranjo
Anno: 2004
Formato: mini-DV transfered to DVD
Durata: 4'28''
Musiche: Leòn y Bas (Ivàn Marrero Bas and Juan Manuel Hernàndez Leòn)
- Doppler
- Dooplex
Suoni di fluidi corporei campionati attraverso tecniche di esplorazione medica e ritoccati con software per la produzione di suoni. Paziente ignoto con derivazione transgiugulare intraepatica porto sistemica (ultrasonografo ATL 5000 Duplex Doppler a Colori).
Quando il canto degli uccelli è tutto ciò che rimane.
Tutto si muove (�panta rehi�), come disse Eraclito nell'Efeso circa 2500 anni fa. Francis Naranjo, nelle sue sequenze di video, Iluminaciones urbanas (Illuminazioni Urbane), sembra dire che noi non potremo mai vedere la stessa strada due volte, anche quando, come in questo caso, è la nostra propria strada, perchè tutto cambia e nulla è conforme. Le vetture che animano lo scenario urbano non sono le stesse; la luce che illumina la nostra quotidianità varia d'intensità e brilla attraverso nuvole uniche; I vicini che incontriamo per strada appaiono mutanti, cambiano I loro abiti ed I loro modi, a volte ci salutano, altre vanno di fretta�e noi? Quanti �io� ci sono dentro di noi?
Le immagini variano, come nel mondo della filosofia di Eraclito, sembrano riiniziare costantemente�apparendo sempre diverse, il suono dei corpi fluidi le accompagna, rinforzando la nozione d'immersione in un fiume diverso, malgrado il fiume sia sempre lo stesso. Francis ci parla del flusso perpetuo, interno ed esterno, benchè c'ancoriamo al credo che alcune cose sono immutevoli. Tuttavia I nostri flussi biologici sembrano trovare sempre nuove strade all'interno dei labirinti vascolari dei nostri corpi, così come il moto umano del nostro vicinato una città diversa dalla nostra città, in ogni giorno che passa; così come facciamo dalle nostre finestre, così come fanno i nostri vicini dalle loro, sempre lo stesso, sempre inerte, sempre osservando le nostre scene uniche.
Nel passato, si pensava che la malattia e la debolezza provenissero dalla corruzione e dalla putrefazione dei nostri fluidi organici. E furono creati flussi sanguinei extra arteriosi per eliminarli, per espellerli dal nostro corpo per farli passare attraverso una grondaia. Attraverso i suoi video Francis sembra punzecchiare la staticità della nostra memoria quotidiana, distillando sangue dalle nostre abitudini e routine. Ma nè il sangue che sgorga dalle nostre coscienze, nè noi stessi, rimarremo gli stessi�e forse saremo costretti a ripetere questo dissanguamento concettuale per sempre, in un eterno divenire, perchè tutto si muove�
L'Ultimo Viaggio, del poeta spagnolo Juan Ram�n Jimènez (Premio Nobel, 1956) è uno dei poemi che meglio riflettono questo malessere/indecisione/dicotomia tra la nostra condizione effimera, il nostro desiderio umano di rinnovamento, e la nostra inevitabile ansia per la permanenza e la trascendenza:
�ed io partirò. E gli uccelli che cantano rimarranno;
e il mio giardino, con I suoi alberi verdi e bianchi,
rimarranno.
Ogni pomeriggio il cielo sarà sereno e blu;
E le campane della chiesa suoneranno nel campanile,
Proprio come suonano ora.
Coloro che mi amarono passeranno a miglior vita;
E il villaggio si rinnoverà ogni anno;
E in quel florido ed imbiancato angolo del mio giardino
Il mio spirito vagherà, nostalgico�
Ed io partirò, e sarò solo, senza una casa, senza il mio albero verde,
senza quello bianco,
senza il sereno, cielo blu�
Ma il canto degli uccelli rimarrà.
E I video di Francis Naranjo rimarranno a parlare del divenire, dell'apparenza delle false mutazioni, finchè l'Ultimo Cambiamento arriverà.
Fernando Galàn
Autore: Francis Naranjo
Anno: 2004
Formato: mini-DV transfered to DVD
Durata: 4'28''
Musiche: Leòn y Bas (Ivàn Marrero Bas and Juan Manuel Hernàndez Leòn)
- Doppler
- Dooplex
Suoni di fluidi corporei campionati attraverso tecniche di esplorazione medica e ritoccati con software per la produzione di suoni. Paziente ignoto con derivazione transgiugulare intraepatica porto sistemica (ultrasonografo ATL 5000 Duplex Doppler a Colori).
Quando il canto degli uccelli è tutto ciò che rimane.
Tutto si muove (�panta rehi�), come disse Eraclito nell'Efeso circa 2500 anni fa. Francis Naranjo, nelle sue sequenze di video, Iluminaciones urbanas (Illuminazioni Urbane), sembra dire che noi non potremo mai vedere la stessa strada due volte, anche quando, come in questo caso, è la nostra propria strada, perchè tutto cambia e nulla è conforme. Le vetture che animano lo scenario urbano non sono le stesse; la luce che illumina la nostra quotidianità varia d'intensità e brilla attraverso nuvole uniche; I vicini che incontriamo per strada appaiono mutanti, cambiano I loro abiti ed I loro modi, a volte ci salutano, altre vanno di fretta�e noi? Quanti �io� ci sono dentro di noi?
Le immagini variano, come nel mondo della filosofia di Eraclito, sembrano riiniziare costantemente�apparendo sempre diverse, il suono dei corpi fluidi le accompagna, rinforzando la nozione d'immersione in un fiume diverso, malgrado il fiume sia sempre lo stesso. Francis ci parla del flusso perpetuo, interno ed esterno, benchè c'ancoriamo al credo che alcune cose sono immutevoli. Tuttavia I nostri flussi biologici sembrano trovare sempre nuove strade all'interno dei labirinti vascolari dei nostri corpi, così come il moto umano del nostro vicinato una città diversa dalla nostra città, in ogni giorno che passa; così come facciamo dalle nostre finestre, così come fanno i nostri vicini dalle loro, sempre lo stesso, sempre inerte, sempre osservando le nostre scene uniche.
Nel passato, si pensava che la malattia e la debolezza provenissero dalla corruzione e dalla putrefazione dei nostri fluidi organici. E furono creati flussi sanguinei extra arteriosi per eliminarli, per espellerli dal nostro corpo per farli passare attraverso una grondaia. Attraverso i suoi video Francis sembra punzecchiare la staticità della nostra memoria quotidiana, distillando sangue dalle nostre abitudini e routine. Ma nè il sangue che sgorga dalle nostre coscienze, nè noi stessi, rimarremo gli stessi�e forse saremo costretti a ripetere questo dissanguamento concettuale per sempre, in un eterno divenire, perchè tutto si muove�
L'Ultimo Viaggio, del poeta spagnolo Juan Ram�n Jimènez (Premio Nobel, 1956) è uno dei poemi che meglio riflettono questo malessere/indecisione/dicotomia tra la nostra condizione effimera, il nostro desiderio umano di rinnovamento, e la nostra inevitabile ansia per la permanenza e la trascendenza:
�ed io partirò. E gli uccelli che cantano rimarranno;
e il mio giardino, con I suoi alberi verdi e bianchi,
rimarranno.
Ogni pomeriggio il cielo sarà sereno e blu;
E le campane della chiesa suoneranno nel campanile,
Proprio come suonano ora.
Coloro che mi amarono passeranno a miglior vita;
E il villaggio si rinnoverà ogni anno;
E in quel florido ed imbiancato angolo del mio giardino
Il mio spirito vagherà, nostalgico�
Ed io partirò, e sarò solo, senza una casa, senza il mio albero verde,
senza quello bianco,
senza il sereno, cielo blu�
Ma il canto degli uccelli rimarrà.
E I video di Francis Naranjo rimarranno a parlare del divenire, dell'apparenza delle false mutazioni, finchè l'Ultimo Cambiamento arriverà.
Fernando Galàn
02
gennaio 2005
Francis Naranjo – Illuminazioni Urbane
Dal 02 al 23 gennaio 2005
arte contemporanea
Location
ECOTECA
Pescara, Via Giovanni Caboto, 19, (Pescara)
Pescara, Via Giovanni Caboto, 19, (Pescara)
Autore
Curatore