Ha preso il via , in uno dei luoghi più prestigiosi della cultura calabrese,ad Altomomte,nel cosentino, all’interno della famosa Torre Pallotta che data il 1200, il nuovo progetto di mostre ,voluto dalla Regione Calabria, un percorso artistico internazionale ideato e diretto dall’illustre storico dell’arte Prof. Carlo Franza

L’esposizione estiva curata dal Prof. Carlo Franza, che firma anche il testo in catalogo dal titolo”FRANCO AZZINARI. IL PITTORE DEL VENTO ” , riunisce oltre sessanta opere dell’artista italiano, maestro indiscusso, che irrompe sulla scena artistica europea fin dagli anni Settanta del Novecento, sotto la spinta di un linguaggio pittorico fortemente nuovo , tra realtà e rivisitazione dei miti , divenendone figura miliare nel panorama contemporaneo.

All’inaugurazione ci sarà una prolusione del Prof. Carlo Franza curatore della mostra, la presenza dell’ artista che firmerà i cataloghi, personalizzandoli, e la partecipazione di intellettuali.

Scrive Carlo Franza: A proposito di questa natura modellata dal vento,di questi campi di grano ondeggianti che sono un omaggio a Demetra,il collega Vittorio Sgarbi ha scritto che “il vento le anima come uno spirito della natura”.

Il vento diventa un pò il protagonista principe di questo capitolo del suo dipingere, è quasi un folletto fuoriuscito da un vaso degli dei , che s’abbatte furbescamente su questa terra calabrese,terra cara all’artista per le sue origini,graffiando spighe,cardi ,ginestre e altro.Ma il vento è come personificato se riesce a farsi udire con voci nelle ore più disparate del giorno, voci che si aggettivano meglio fra i colori che descrivono un paesaggio colto fra cielo,terra e mare , e qualche albero e casa che taglia l’orizzonte.

Pittura graffiata più che disegnata, ombrata più che dipinta, proiettata più che materializzata. E’ come scolpita dal vento che la modella e la torce e contorce come se fosse vestita d’abito ,lo stesso vento che Azzinari ha ridotto a figura fantasmatica della sua pittura.

Questa del vento,arte difficile da tradurre pittoricamente,è una leggenda antica e moderna, ancora viva dopo millenni,perché il vento era il linguaggio degli dei che suggerivano a mare e terra i pronostici del tempo e delle stagioni.

Non possiamo non dire che questa pittura di Franco Azzinari è oggi, grazie a questo riscatto ansioso di chiarezza, di sogno come evento e ritmo, di esplosione dell’io e di eroica visione della natura,una delle pagine più belle della pittura contemporanea.

Biografia

Franco Azzinari è nato a San Demetrio Corone in Calabria nel 1949. Giovanissimo è già in giro per il mondo prima di stabilirsi per alcuni anni in Liguria,poi a Milano ,alternando oggi il capoluogo lombardo con l’entroterra di Riccione.Opera dagli anni Settanta del Novecento con mostre ed esposizioni in gallerie private e spazi pubblici ,ottenendo il consenso della critica più qualificata,da Claudio Strinati a Vittorio Sgarbi,da Carlo Franza a Sergio Zavoli, da Jean Pierre Jouvet ad Alberto Bevilacqua. Suo opere figurano nei più importanti musei del mondo,fino alle recenti acquisizioni della Collezione Fidel Castro.