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Franco Balan – Noi poveri figurinai
52 opere su carta
Comunicato stampa
Segnala l'evento
“NOI POVERI FIGURINAI “
CON CINQUANTADUE OPERE SU CARTA DEBUTTA A FERRARA AL CHIOSTRO DI SAN PAOLO, L’ARTISTA E GRAFICO FRANCO BALAN.
LA MOSTRA INTITOLATA “NOI POVERI FIGURINAI “ E’ PROMOSSA DALL’ASSOCIAZIONE CULTURALE FERRARA PRO ART ,IN COLLABORAZIONE CON IL COMUNE DI FERRARA - CIRCOSCRIZIONE CENTRO CITTADINO .
INAUGURAZIONE SABATO 4 LUGLIO 2009 ALLE ORE 18.00 CON UNA PRESENTAZIONE DI MICHELE GOVONI
FERRARA - CHOSTRO DI SAN PAOLO – Piazzetta Schiatti 9
DAL 4 AL 15 LUGLIO 2009 apertura anche in ore serali in occasione dei concerti del Conservatorio di Ferrara
Franco Balan – nato ad Aosta – fin dalla metà del decennio Cinquanta, ha articolato e caratterizzato il suo lavoro sulla “comunicazione visiva” affiancando ad esperienze più specificatamente artistiche l’attività di visual designer. Manifesti ed immagini coordinate sono gli interventi più frequenti da lui progettati, sempre in parallelo alla ricerca pittorica e grafica.
Membro dell’ADI (Associazione per il Disegno Industriale), dell’AGI (Alliance Graphique Internationale), socio onorario dell’AIAP (Associazione Italiana Creativi Comunicazione Visiva) e dal 1998 membro dell’Académie Saint-Anselme, Aoste, si è sempre adoperato per la crescita e il dibattito sulla disciplina.
Balan ha realizzato numerosissimi manifesti per occasioni culturali e sportive, italiane e straniere quali:
• Centenario del Carnevale di Nizza (1985)
• Coppa del Mondo di fondo (1986)
• Festival Internazionale del jazz (Barcellona, 1988)
• Teatro nazionale italiano
• Convegno di studi dedicato ad Anselmo d’Aosta, primate di Canterbury (1987)
• Assessorato all’Industria, Commercio e Artigianato (1988), come art director per manifesti estivi, sull’arte pastorale
• Comune di Chamonix (1988), un’articolata serie di manifesti per il golf, l’alpinismo, lo sci, la scuola di roccia
• Fondazione Courmayeur (dal 1995 ad oggi)
• Comune di Ravenna (2003)
• Città di Pontremoli, Premio Bancarella Sport (2006)
• Manifestazione Aosta-Gran San Bernardo – gara di auto d’epoca (1974, 2005, 2006)
• Proposta di manifesti per le Olimpiadi Invernali Torino 2006
Di Franco Balan il marchio e l’immagine coordinata del Parco Nazionale del Gran Paradiso (1985) e dell’Espace Mont Blanc (1995); il sistema di segnaletica con pittogrammi, per l’animazione, per il Comune di Valtournenche (1985); la segnaletica generale per il Palazzo di Giustizia di Aosta (1985); l’immagine coordinata per il Convegno di Siviglia dell’IBM Italia (1989). E il progetto per un multiplo simbolo in acciaio della Nuova Sias Cogne S.p.A., per la serie “Città Siderurgiche” (1982).
Sue cartelle serigrafiche sono state realizzate per la Valle d’Aosta: “Le maschere di Bosses” (1984), in collaborazione con il locale Archivio Sonoro e l’Assessorato al Turismo, Antichità, Belle Arti, presentata da Giovanni Anceschi; “Dodici personaggi della storia valdostana, XI-XIX secolo” (1989), con il patrocinio dell’Institut Valdotain de la Culture e il supporto storico di Rino Cossard. Presentazione critica di Anty Pansera.
Dal 1984 al 1994 ha curato e coordinato, a La Salle (Aosta) un ciclo annuale di mostre sul tema della comunicazione visiva, uniche in Italia, concluse, ogni anno, con un convegno di riflessione e di nuove prospettive.
Anche la sua attività didattica è stata costante e continua: dalla progettazione e verifica “sul campo” dell’esperienza di “Didattica della creatività del segno” con i bambini delle scuole elementari di Aosta e di Villeneuve (Svizzera), alla serie di lezioni che è stato chiamato a tenere alla scuola di grafica del C.A.R.I. (Centre Artistique des Rencontres Internationales Villa-Arson di Nizza) (1982), alla scuola Massana, Istituto di Arte grafica e comunicazione a Barcellona (1982); all’Akademia Sztuk Pieknych w Warszawie (un quadrimestre, nel 1985), affiancando il prof. Maciej Urbaniec; all’Istituto Europeo del Design di Torino (dal 1989 al 1991).
Numerose sue mostre personali in Italia e all’estero (Svizzera, Francia, Jugoslavia, Olanda, Inghilterra, Finlandia), sono state ordinate fin dal 1966.
Nel 1989 una rassegna di più di cento dei suoi manifesti e progetti, è stata allestita a Varsavia; nel giugno 1987 i suoi lavori sono stati presentati a New York, per il Call For Entries del “The Art Directors Club”.
Franco Balan ha partecipato nel 1978 – con il Collettivo di Lavoro A – alla Biennale di Venezia; nel 1983 a Milano alla rassegna “Visual design, 1933-1983, 50 anni di produzione in Italia”; alla Biennale del Manifesto di Varsavia (1984); alla Iª Biennale del manifesto di Cattolica, nel 1984, dove gli è stata dedicata una intera sala per una sua mostra personale; alla rassegna “La progettazione sistematica nella grafica italiana”, ordinata a Caltagirone nel 1987, dove erano presenti anche Antonio Barrese, Giulio Cittato, AG Fronzoni, Giancarolo Iliprandi, Italo Lupi, Enzo Mari, Armando e Mauricio Milani, Bob Noorda, Michele Provinciali, Michele Spera, Heinz Waibl.
Espone ad Aosta alla Tour Fromage (maggio-giugno 1991) “Un costruttore di arche”, con presentazione critica di Renato Barilli.
Nell’ottobre 1991 espone a Tokyo presso il Ghinza Galeria G 8, 100 manifesti sulla Valle d’Aosta.
Suoi manifesti sono stati acquisiti dal Museo Narodowe di Varsavia (1982) e dal Museo di Arte Moderna di New York (1983).
Numerosi i premi ed i riconoscimenti da lui ottenuti:
• 1º premio nazionale per il manifesto sul Trentennale della Resistenza (ANPI, 1973)
• 1º premio per il manifesto dei Campionati mondiali di bob (1975)
• 1º premio dell’ONU per la Grafica dell’anno (Ginevra, 1978)
• 1º premio per il manifesto della millenaria Fiera di Sant’Orso (Aosta, 1986 e 1988).
Del suo lavoro si sono occupate numerose pubblicazioni e testate del settore: “Linea Grafica, rivista di teoria e metodologia”; “Edizioni 10/17”, sul n. 4 del dicembre 1987, con un articolo dal titolo “Piace anche a Joel”. Tra le altre, “Novum”, rivista internazionale tedesca di comunicazione, che gli ha dedicato un servizio sul n. 199 del 1990, da pag. 17 a pag. 22; “Figure da gioco”, del 3 maggio 1989 , “Idea” rivista giapponese, gli dedica un servizio . nel 1992 “Un grafico in Italia” con testi di U.G. Sato. Nel 2006 troviamo un servizio sul catalogo “Hesign International Editor” di Berlino.
Nel 1993 realizza le vetrate di vetrocemento per il Palazzo del ghiaccio del complesso sportivo “Plan des Lizzes” di Courmayeur per conto dell’Assessorato Regionale al Turismo Sport e Beni Culturali della Regione Autonoma Valle d’Aosta, Progetto Studio Inart Courmayeur. Negli anni 1980 studia e realizza le 12 vetrate, in vetrocemento, della Chiesa di Sarre; sempre di quegli anni sono la vetrata dell’altare e delle navate della Chiesa parrocchiale di Champoluc. Nel 2005 realizza i disegna i numeri civici, che veranno poi realizzati in vetrocemento, del Comune di Etrouble.
La CGL Valle d’Aosta, nel 1993 gli commisiona una cartella di serigrafie dal titolo “Popoli”. Sempre per la CGL, in occasione della festa del primo maggio del 1992, insieme agli artisti Lucio Bulgarelli, Maurizio Casale, Francesco Nex, Marco Jaccond, Massimo Sacchetti, Roberto Priod, Giuliana Cuneaz, partecipa alla mostra “Icone di Maggio”.
Nel 1994 partecipa alla mostra “Il tempo del ventaglio, memorie ferraresi e invenzioni d’autore” organizzata dal Comune di Ferrara presso i Musei Civici Arte Moderna in collaborazione con Soroptimist International Club Ferrara. Catalogo curato da Anty Pansera Direzione Musei Civici d’arte antica Comune di Ferrara.
Dal 1993 in poi si dedica maggiormente alla pittura e studia un progetto che realizzerà nel 2000, «Le 14 stazioni della Via Crucis».
Nel 1996 collabora ad iniziative scolastiche e tiene lezioni di apprendimento dell’immagine.
Nel 1997 imposta con il figlio Joël uno studio di comunicazione – Ideographia - che coniuga le pratiche della tradizione grafica all’innovazione multimediale.
Insieme all’amico Dorino Ouvrier, scultore di Epinel (Cogne, Aosta) organizzano nella Rocca di Sanvitale, Comune di Fontanellato (Parma) una mostra personale di manifesti e sculture.
Dal 1998 al 2000 espone a Roma, alla galleria della Regione Autonoma Valle d’Aosta.
L’Alliance Française in occasione del ventesimo anniversario gli dedica un’esposizione, ad Aosta, dal titolo «Génération XX».
Nel 2001 tiene un’esposizione nella Piazza del Forum di Aosta dal titolo «Universo Balan», curata da Mario Piazza, patrocinata dalla Regione Autonoma Valle d’Aosta e dall’Assessorato all’Istruzione e Cultura, e una mostra personale “Balan 200 Micromanifesti” nella Galleria AIAP di Milano, in occasione della presentazione del libro “Universo Balan”, tenutasi presso la Triennale di Milano.
Nel 2003 si tiene a Barcellona, presso l’Apsis Restaurant and Gallery, una sua esposizione dal titolo “Saluti dal Grande”.
A maggio 2004, l’archivio storico Olivetti di Ivrea, fa da teatro alla mostra “Franco Balan - 200 Originali”, mentre lo SpazioSteiner di Torino lo ospita per una mostra di tre mesi “Universo Balan”.
Il 2006 lo vede impegnato in varie mostre ed esposizioni:
• maggio/luglio: Vezio (Lecco) “Franco Balan: un cartellonista a Vezio”
• giugno: Aosta “Franco Balan Espressioni multiformi da ieri ad oggi” – Botteguccia d’Arte
• luglio: Aosta “Personale di 14 opere su carta” – Atelier Arte Alpina
• luglio: St-Nicolas (Aosta) “Opere artistiche di pittura” – Maison de Sandre Salon Comunal
• luglio/settembre: Quart (Aosta) “Legendario di Franco Balan, cose che devono essere lette” – C.V.A. Compagnia Valdostana Acque
• ottobre: Milano “Quadri e Serigrafie” – NAVA Divisione Digitale
Da anni collabora con la sede della RAI Regionale Valle d’Aosta partecipando ad interviste e cortometraggi.
Il 2007 è l’anniversario dei suoi 50 anni di attività nel mondo della grafica.
La sua personale, organizzata da Ideographia,
sarà ospitata in vari musei e gallerie del mondo.
Nel 2008 il Teatro Stabile di Genova gli commissiona una serie di bozzetti
per rappresentare ogni singolo spettacolo della stagione teatrale 2008/2009.
Franco Balan ci invita sempre al gioco e al divertimento. Mette allegria. Di fronte a questo straordinario, eterno bambino, con le sue ingenuità, i suoi colpi di genio, la grande produzione, sterminata, di oggetti d’arte e di grafica, si resta sempre con la voglia inconfessata e inconfessabile di giocare ancora. con i colori, con le figure, che vanno e vengono, ritornano, appaiono e scompaiono dalle opere del nostro con disarmante e complessa semplicità
Franco Balan, noto per aver ormai disegnato pi di tremila manifesti per la sua Valle d'Aosta, di cui certo lo spirito guida. Ma ha anche disegnato, per ognuno di quei manifesti, decine di pizzini preparatori, schizzi mignon, post-it creativi e sorprendenti, summa della grafica mondiale, di tutto quello, che in un momento, e quindi in tutte le epoche, ha interessato, colpito, intrigato lartista. Di quei foglietti sono ingombri i cassetti e l’anima di Franco che vi ritorna spesso, per girare ancora attorno ad unidea, ad uno schizzo che aspetta soluzione definitiva. Anche quei 'disegnini', che sono la vera forza poetica dellartista, sono cose che devono essere dette. Franco le dice continuamente e ce le offre come un continuo, bellissimo, rassicurante atto d’amore. Ne nasce qualcosa di stravagante. Tagliando e incollando immagini, prese anche dai suoi precedenti lavori, ma soprattutto dalla sua inesauribile immaginazione, Balan ha costruito fantastici paesaggi e strane figure con estrema disinvoltura e libertà di espressione. I suoi lavori sono, infatti, un condensato di felicità formale. Un piacere del creare che coinvolge le forme e i colori, accostati fra loro con febbrile disordine. Un miscuglio libero di umorismo, di fiabe e di assurdità. Una vivacità questa che si trasmette facilmente in chi le guarda e che riporta a quella parte migliore dell'infanzia.
Non è un caso che nei suoi lavori Franco Balan introduca spesso frammenti di disegni infantili, anche se non si trova nulla di naïf, perché proprio lì il linguaggio segnico è più puro. Più vero. I suoi lavori esposti al Museo Luzzati rappresentano i soggetti più celebrati della valle del Gran San Bernardo: il cane, i canonici, i personaggi del carnevale della Coumba Freide, Napoleone…, in modo totalmente visionario.
Nei suoi lavori non esiste prospettiva perché lo spazio è quello reale del foglio bidimensionale e l'intenzione non è quella di ripercorrere le tracce dell'illusione bensì quella di liberarsene. Le figure si stendono una sopra e accanto all'altra, con incantevole grazia e spavalderia. La semplicità apparente della visione esalta la qualità onirica di un gioco antico e l'immagine è lì, senza ambiguità, genuina, fatta per essere gustata.
Grafico per professione ma sperimentatore d’indole, si è cimentato nella sua lunga carriera in progetti nazionali e internazionali, non tradendo mai la formazione d’origine - dalla romanità archeologica di Aosta, alle tradizioni culturali e popolari della Valle – ma arricchendo di stimoli e suggestioni anche d’oltralpe il proprio bagaglio, sì grafico ma anche pittorico e di design. Dal Dada all’immaginario infantile fino al vocabolario visionario già di Chagall, dal collage alla contaminazione etnica, dal debordare promiscuo e ludico di generi, stili e iconografie all’acceso cromatismo memore dei fauves, fino alle ricerche sulla comunicazione visiva. In tal senso dal 1997 gestisce col figlio Joël uno studio di servizi che coniuga le pratiche della tradizione grafica all’innovazione multimediale
Studio Franco Balan Via Charrey 8/2 11100 Aosta Italy Phone: +39 01 654 04 43
Fax: +39 01 654 04 43 http://www.francobalan.com/
CON CINQUANTADUE OPERE SU CARTA DEBUTTA A FERRARA AL CHIOSTRO DI SAN PAOLO, L’ARTISTA E GRAFICO FRANCO BALAN.
LA MOSTRA INTITOLATA “NOI POVERI FIGURINAI “ E’ PROMOSSA DALL’ASSOCIAZIONE CULTURALE FERRARA PRO ART ,IN COLLABORAZIONE CON IL COMUNE DI FERRARA - CIRCOSCRIZIONE CENTRO CITTADINO .
INAUGURAZIONE SABATO 4 LUGLIO 2009 ALLE ORE 18.00 CON UNA PRESENTAZIONE DI MICHELE GOVONI
FERRARA - CHOSTRO DI SAN PAOLO – Piazzetta Schiatti 9
DAL 4 AL 15 LUGLIO 2009 apertura anche in ore serali in occasione dei concerti del Conservatorio di Ferrara
Franco Balan – nato ad Aosta – fin dalla metà del decennio Cinquanta, ha articolato e caratterizzato il suo lavoro sulla “comunicazione visiva” affiancando ad esperienze più specificatamente artistiche l’attività di visual designer. Manifesti ed immagini coordinate sono gli interventi più frequenti da lui progettati, sempre in parallelo alla ricerca pittorica e grafica.
Membro dell’ADI (Associazione per il Disegno Industriale), dell’AGI (Alliance Graphique Internationale), socio onorario dell’AIAP (Associazione Italiana Creativi Comunicazione Visiva) e dal 1998 membro dell’Académie Saint-Anselme, Aoste, si è sempre adoperato per la crescita e il dibattito sulla disciplina.
Balan ha realizzato numerosissimi manifesti per occasioni culturali e sportive, italiane e straniere quali:
• Centenario del Carnevale di Nizza (1985)
• Coppa del Mondo di fondo (1986)
• Festival Internazionale del jazz (Barcellona, 1988)
• Teatro nazionale italiano
• Convegno di studi dedicato ad Anselmo d’Aosta, primate di Canterbury (1987)
• Assessorato all’Industria, Commercio e Artigianato (1988), come art director per manifesti estivi, sull’arte pastorale
• Comune di Chamonix (1988), un’articolata serie di manifesti per il golf, l’alpinismo, lo sci, la scuola di roccia
• Fondazione Courmayeur (dal 1995 ad oggi)
• Comune di Ravenna (2003)
• Città di Pontremoli, Premio Bancarella Sport (2006)
• Manifestazione Aosta-Gran San Bernardo – gara di auto d’epoca (1974, 2005, 2006)
• Proposta di manifesti per le Olimpiadi Invernali Torino 2006
Di Franco Balan il marchio e l’immagine coordinata del Parco Nazionale del Gran Paradiso (1985) e dell’Espace Mont Blanc (1995); il sistema di segnaletica con pittogrammi, per l’animazione, per il Comune di Valtournenche (1985); la segnaletica generale per il Palazzo di Giustizia di Aosta (1985); l’immagine coordinata per il Convegno di Siviglia dell’IBM Italia (1989). E il progetto per un multiplo simbolo in acciaio della Nuova Sias Cogne S.p.A., per la serie “Città Siderurgiche” (1982).
Sue cartelle serigrafiche sono state realizzate per la Valle d’Aosta: “Le maschere di Bosses” (1984), in collaborazione con il locale Archivio Sonoro e l’Assessorato al Turismo, Antichità, Belle Arti, presentata da Giovanni Anceschi; “Dodici personaggi della storia valdostana, XI-XIX secolo” (1989), con il patrocinio dell’Institut Valdotain de la Culture e il supporto storico di Rino Cossard. Presentazione critica di Anty Pansera.
Dal 1984 al 1994 ha curato e coordinato, a La Salle (Aosta) un ciclo annuale di mostre sul tema della comunicazione visiva, uniche in Italia, concluse, ogni anno, con un convegno di riflessione e di nuove prospettive.
Anche la sua attività didattica è stata costante e continua: dalla progettazione e verifica “sul campo” dell’esperienza di “Didattica della creatività del segno” con i bambini delle scuole elementari di Aosta e di Villeneuve (Svizzera), alla serie di lezioni che è stato chiamato a tenere alla scuola di grafica del C.A.R.I. (Centre Artistique des Rencontres Internationales Villa-Arson di Nizza) (1982), alla scuola Massana, Istituto di Arte grafica e comunicazione a Barcellona (1982); all’Akademia Sztuk Pieknych w Warszawie (un quadrimestre, nel 1985), affiancando il prof. Maciej Urbaniec; all’Istituto Europeo del Design di Torino (dal 1989 al 1991).
Numerose sue mostre personali in Italia e all’estero (Svizzera, Francia, Jugoslavia, Olanda, Inghilterra, Finlandia), sono state ordinate fin dal 1966.
Nel 1989 una rassegna di più di cento dei suoi manifesti e progetti, è stata allestita a Varsavia; nel giugno 1987 i suoi lavori sono stati presentati a New York, per il Call For Entries del “The Art Directors Club”.
Franco Balan ha partecipato nel 1978 – con il Collettivo di Lavoro A – alla Biennale di Venezia; nel 1983 a Milano alla rassegna “Visual design, 1933-1983, 50 anni di produzione in Italia”; alla Biennale del Manifesto di Varsavia (1984); alla Iª Biennale del manifesto di Cattolica, nel 1984, dove gli è stata dedicata una intera sala per una sua mostra personale; alla rassegna “La progettazione sistematica nella grafica italiana”, ordinata a Caltagirone nel 1987, dove erano presenti anche Antonio Barrese, Giulio Cittato, AG Fronzoni, Giancarolo Iliprandi, Italo Lupi, Enzo Mari, Armando e Mauricio Milani, Bob Noorda, Michele Provinciali, Michele Spera, Heinz Waibl.
Espone ad Aosta alla Tour Fromage (maggio-giugno 1991) “Un costruttore di arche”, con presentazione critica di Renato Barilli.
Nell’ottobre 1991 espone a Tokyo presso il Ghinza Galeria G 8, 100 manifesti sulla Valle d’Aosta.
Suoi manifesti sono stati acquisiti dal Museo Narodowe di Varsavia (1982) e dal Museo di Arte Moderna di New York (1983).
Numerosi i premi ed i riconoscimenti da lui ottenuti:
• 1º premio nazionale per il manifesto sul Trentennale della Resistenza (ANPI, 1973)
• 1º premio per il manifesto dei Campionati mondiali di bob (1975)
• 1º premio dell’ONU per la Grafica dell’anno (Ginevra, 1978)
• 1º premio per il manifesto della millenaria Fiera di Sant’Orso (Aosta, 1986 e 1988).
Del suo lavoro si sono occupate numerose pubblicazioni e testate del settore: “Linea Grafica, rivista di teoria e metodologia”; “Edizioni 10/17”, sul n. 4 del dicembre 1987, con un articolo dal titolo “Piace anche a Joel”. Tra le altre, “Novum”, rivista internazionale tedesca di comunicazione, che gli ha dedicato un servizio sul n. 199 del 1990, da pag. 17 a pag. 22; “Figure da gioco”, del 3 maggio 1989 , “Idea” rivista giapponese, gli dedica un servizio . nel 1992 “Un grafico in Italia” con testi di U.G. Sato. Nel 2006 troviamo un servizio sul catalogo “Hesign International Editor” di Berlino.
Nel 1993 realizza le vetrate di vetrocemento per il Palazzo del ghiaccio del complesso sportivo “Plan des Lizzes” di Courmayeur per conto dell’Assessorato Regionale al Turismo Sport e Beni Culturali della Regione Autonoma Valle d’Aosta, Progetto Studio Inart Courmayeur. Negli anni 1980 studia e realizza le 12 vetrate, in vetrocemento, della Chiesa di Sarre; sempre di quegli anni sono la vetrata dell’altare e delle navate della Chiesa parrocchiale di Champoluc. Nel 2005 realizza i disegna i numeri civici, che veranno poi realizzati in vetrocemento, del Comune di Etrouble.
La CGL Valle d’Aosta, nel 1993 gli commisiona una cartella di serigrafie dal titolo “Popoli”. Sempre per la CGL, in occasione della festa del primo maggio del 1992, insieme agli artisti Lucio Bulgarelli, Maurizio Casale, Francesco Nex, Marco Jaccond, Massimo Sacchetti, Roberto Priod, Giuliana Cuneaz, partecipa alla mostra “Icone di Maggio”.
Nel 1994 partecipa alla mostra “Il tempo del ventaglio, memorie ferraresi e invenzioni d’autore” organizzata dal Comune di Ferrara presso i Musei Civici Arte Moderna in collaborazione con Soroptimist International Club Ferrara. Catalogo curato da Anty Pansera Direzione Musei Civici d’arte antica Comune di Ferrara.
Dal 1993 in poi si dedica maggiormente alla pittura e studia un progetto che realizzerà nel 2000, «Le 14 stazioni della Via Crucis».
Nel 1996 collabora ad iniziative scolastiche e tiene lezioni di apprendimento dell’immagine.
Nel 1997 imposta con il figlio Joël uno studio di comunicazione – Ideographia - che coniuga le pratiche della tradizione grafica all’innovazione multimediale.
Insieme all’amico Dorino Ouvrier, scultore di Epinel (Cogne, Aosta) organizzano nella Rocca di Sanvitale, Comune di Fontanellato (Parma) una mostra personale di manifesti e sculture.
Dal 1998 al 2000 espone a Roma, alla galleria della Regione Autonoma Valle d’Aosta.
L’Alliance Française in occasione del ventesimo anniversario gli dedica un’esposizione, ad Aosta, dal titolo «Génération XX».
Nel 2001 tiene un’esposizione nella Piazza del Forum di Aosta dal titolo «Universo Balan», curata da Mario Piazza, patrocinata dalla Regione Autonoma Valle d’Aosta e dall’Assessorato all’Istruzione e Cultura, e una mostra personale “Balan 200 Micromanifesti” nella Galleria AIAP di Milano, in occasione della presentazione del libro “Universo Balan”, tenutasi presso la Triennale di Milano.
Nel 2003 si tiene a Barcellona, presso l’Apsis Restaurant and Gallery, una sua esposizione dal titolo “Saluti dal Grande”.
A maggio 2004, l’archivio storico Olivetti di Ivrea, fa da teatro alla mostra “Franco Balan - 200 Originali”, mentre lo SpazioSteiner di Torino lo ospita per una mostra di tre mesi “Universo Balan”.
Il 2006 lo vede impegnato in varie mostre ed esposizioni:
• maggio/luglio: Vezio (Lecco) “Franco Balan: un cartellonista a Vezio”
• giugno: Aosta “Franco Balan Espressioni multiformi da ieri ad oggi” – Botteguccia d’Arte
• luglio: Aosta “Personale di 14 opere su carta” – Atelier Arte Alpina
• luglio: St-Nicolas (Aosta) “Opere artistiche di pittura” – Maison de Sandre Salon Comunal
• luglio/settembre: Quart (Aosta) “Legendario di Franco Balan, cose che devono essere lette” – C.V.A. Compagnia Valdostana Acque
• ottobre: Milano “Quadri e Serigrafie” – NAVA Divisione Digitale
Da anni collabora con la sede della RAI Regionale Valle d’Aosta partecipando ad interviste e cortometraggi.
Il 2007 è l’anniversario dei suoi 50 anni di attività nel mondo della grafica.
La sua personale, organizzata da Ideographia,
sarà ospitata in vari musei e gallerie del mondo.
Nel 2008 il Teatro Stabile di Genova gli commissiona una serie di bozzetti
per rappresentare ogni singolo spettacolo della stagione teatrale 2008/2009.
Franco Balan ci invita sempre al gioco e al divertimento. Mette allegria. Di fronte a questo straordinario, eterno bambino, con le sue ingenuità, i suoi colpi di genio, la grande produzione, sterminata, di oggetti d’arte e di grafica, si resta sempre con la voglia inconfessata e inconfessabile di giocare ancora. con i colori, con le figure, che vanno e vengono, ritornano, appaiono e scompaiono dalle opere del nostro con disarmante e complessa semplicità
Franco Balan, noto per aver ormai disegnato pi di tremila manifesti per la sua Valle d'Aosta, di cui certo lo spirito guida. Ma ha anche disegnato, per ognuno di quei manifesti, decine di pizzini preparatori, schizzi mignon, post-it creativi e sorprendenti, summa della grafica mondiale, di tutto quello, che in un momento, e quindi in tutte le epoche, ha interessato, colpito, intrigato lartista. Di quei foglietti sono ingombri i cassetti e l’anima di Franco che vi ritorna spesso, per girare ancora attorno ad unidea, ad uno schizzo che aspetta soluzione definitiva. Anche quei 'disegnini', che sono la vera forza poetica dellartista, sono cose che devono essere dette. Franco le dice continuamente e ce le offre come un continuo, bellissimo, rassicurante atto d’amore. Ne nasce qualcosa di stravagante. Tagliando e incollando immagini, prese anche dai suoi precedenti lavori, ma soprattutto dalla sua inesauribile immaginazione, Balan ha costruito fantastici paesaggi e strane figure con estrema disinvoltura e libertà di espressione. I suoi lavori sono, infatti, un condensato di felicità formale. Un piacere del creare che coinvolge le forme e i colori, accostati fra loro con febbrile disordine. Un miscuglio libero di umorismo, di fiabe e di assurdità. Una vivacità questa che si trasmette facilmente in chi le guarda e che riporta a quella parte migliore dell'infanzia.
Non è un caso che nei suoi lavori Franco Balan introduca spesso frammenti di disegni infantili, anche se non si trova nulla di naïf, perché proprio lì il linguaggio segnico è più puro. Più vero. I suoi lavori esposti al Museo Luzzati rappresentano i soggetti più celebrati della valle del Gran San Bernardo: il cane, i canonici, i personaggi del carnevale della Coumba Freide, Napoleone…, in modo totalmente visionario.
Nei suoi lavori non esiste prospettiva perché lo spazio è quello reale del foglio bidimensionale e l'intenzione non è quella di ripercorrere le tracce dell'illusione bensì quella di liberarsene. Le figure si stendono una sopra e accanto all'altra, con incantevole grazia e spavalderia. La semplicità apparente della visione esalta la qualità onirica di un gioco antico e l'immagine è lì, senza ambiguità, genuina, fatta per essere gustata.
Grafico per professione ma sperimentatore d’indole, si è cimentato nella sua lunga carriera in progetti nazionali e internazionali, non tradendo mai la formazione d’origine - dalla romanità archeologica di Aosta, alle tradizioni culturali e popolari della Valle – ma arricchendo di stimoli e suggestioni anche d’oltralpe il proprio bagaglio, sì grafico ma anche pittorico e di design. Dal Dada all’immaginario infantile fino al vocabolario visionario già di Chagall, dal collage alla contaminazione etnica, dal debordare promiscuo e ludico di generi, stili e iconografie all’acceso cromatismo memore dei fauves, fino alle ricerche sulla comunicazione visiva. In tal senso dal 1997 gestisce col figlio Joël uno studio di servizi che coniuga le pratiche della tradizione grafica all’innovazione multimediale
Studio Franco Balan Via Charrey 8/2 11100 Aosta Italy Phone: +39 01 654 04 43
Fax: +39 01 654 04 43 http://www.francobalan.com/
04
luglio 2009
Franco Balan – Noi poveri figurinai
Dal 04 al 15 luglio 2009
arte contemporanea
serata - evento
disegno e grafica
serata - evento
disegno e grafica
Location
CHIOSTRO DI SAN PAOLO
Ferrara, Piazzetta Alberto Schiatti, (Ferrara)
Ferrara, Piazzetta Alberto Schiatti, (Ferrara)
Orario di apertura
dal lunedì alla domenica ore 14:00 - 20:00
Vernissage
4 Luglio 2009, ore 18:00
Autore