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Franco Cipriano – Togliere il nome alle cose
Tra ombre, segni, materie, tracce, segnali, forme, in istallazioni di interazioni tra pittura e spazio, Cipriano compone non un percorso di passaggi tematici e di linguaggio, ma uno luogo “liturgico” del farsi visibile del pensiero, sul confine tragico dove il linguaggio è sempre sul punto dell’addio
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Col titolo “Togliere il nome alle cose” la mostra di Franco Cipriano - allo Spazio Zero 11 del Liceo Artistico di Torre
Annunziata a cura di Felicio Izzo - è evento espositivo e di performante riflessione sul senso dell’immagine come soglia
tra il pensabile e l’impensabile, la memoria e l’immemorabile. Nello spazio di cui è stato ideatore e direttore artistico,
alla fine del ciclo “Percorsi Contemporanei”, l’artista indica il tempo del transitante in risonanze pro-fonde del fare
artistico, verso spazi abissali del senso in cui l’opera dell’arte tocchi l’innominabilità delle cose, il gesto “originario”
che il pensiero matericamente “riflette” nelle “scritture” visive, segniche e imaginali, del corpo dell’opera. Tra ombre,
segni, materie, tracce, segnali, forme, in istallazioni di interazioni tra pittura e spazio, Cipriano compone non un
percorso di passaggi tematici e di linguaggio, ma uno luogo “liturgico” del farsi visibile del pensiero, sul confine
tragico dove il linguaggio è sempre sul punto dell’addio. La sua ricerca è destinata all’inattualità del “controtempo”, a
fronte della contemporaneità concordante del dispositivo “spettacolare” e “decorativo” dell’arte. Le diramazioni del
linguaggio fino alle sue contrazioni come “icone delle assenze”, sono sorgenti di interrogazioni della memoria e del
senso del visibile, in una ibridazione della “volontà d’arte” con la sua condizione impensabile. Pensiero-immagine che
contiene il contraddittorio movimento tra possibilità e impossibilità. Immagine che “nasce” per il suo negarsi? Imago
che nel suo “svuotarsi “si mostra, si annunzia, dissidente e polemica nel mondo del “tutto certo e spiegabile”. Se il gesto
dell’arte è in questo continuo cadere-ascendere nel linguaggio del visibile, allora il tema-oggetto della mostra di Franco
Cipriano emerge come il senso della “fine infinita” dell’arte, il senso della rappresentazione della memoria della propria
origine e storia, nel tremito del “segno” come emersione dell’immemorabile. Parte dell’evento è la presentazione del
volume “Franco Cipriano, HISTORIA - tracce, opere, commenti” con scritti e testimonianze di 35 autori:
Alfonso Amendola, Tommaso Ariemma, Massimo Bignardi, Michele Bonuomo, Enrico Bugli, Massimo Cacciari,
Daniela Calabrò, Gennaro Carillo, Luciano Caruso, Enzo Cocco, Vitaliano Corbi, Vincenzo Cuomo, Matteo
D’Ambrosio, Antonio Davide, Marco de Gemmis, Antonio Del Guercio, Giulio de Martino, Francesco M.De Sanctis,
Ada Patrizia Fiorillo, Bruno Forte, Mario Franco, Dario Giugliano, Marcello Gombos, Giuseppe Limone, Luca ( Luigi
Castellano), Adriano Mele, Domenico Mennillo, Yurika Nakaema, Ivan Nicoletto, Mario Persico, Elvira Procaccini,
Stefano Taccone, Angela Tecce,Vincenzo Vitiello, Stefania Zuliani.
Il comporsi del libro non ha sezioni tematiche né cronologici ordini tra inizi e fine, è, piuttosto, installazione verbo-
visiva, andamento di azione meditante “esposta” nel laboratorio delle metamorfosi del tempo. Opera e parola sorgono
aperte al loro incrociarsi e anche nel loro inter-dirsi. Attraverso commenti e tracce di storici, critici, filosofi, poeti,
artisti, l’operare “accade” nelle riflessioni prismatiche sul corpo esperienziale dell’artista, nella diramazione visiva della
sua “historia”, che con-fonde immagini e “racconti” del tempo per un palinsesto di meditazione del senso dell’arte come
tempo della crisi del linguaggio. Il libro è corpus dove gli spazi ed i segni, dell’immagine e della scrittura, si annodano,
si ribaltano, si incrociano e si cancellano, anche possono disperdersi. Historia si presenta come un’interrogazione
trasversale si fa esperienza della soglia mobile e imprendibile tra parola, immagine, tempo, gesto, segno.
La mostra e la presentazione del volume sono a cura di “ARTLANTE, studi e iniziative per l’arte contemporanea”.
FRANCO CIPRIANO
Una sintesi bio-bibliografica
Franco Cipriano, nato a Scafati nel 1952, docente negli istituti artistici dal 1972, a Napoli si è diplomato al Magistero
d’arte e ha frequentato la facoltà di Architettura e di Lettere e filosofia.
La sua attività si espande, fin dagli esordi, dalla pittura alla scrittura e ai linguaggi multimediali. Dal 1980, nei percorsi
tra mostre, eventi performativi, interventi di poetica, teoria e critica, la sua pratica artistica è riflessione sull’opera come
corpo dell’assenza, sulla soglia estrema della memoria immemoriale. L’arte è “crisi del tempo”, è rivelazione
interrogante del linguaggio sospeso sul punto dell’addio, “custodia dell’impossibile”, tra originarietà e destino.
S’interessa del rapporto tra arte e filosofia. Progetta, cura e organizza accadimenti, facendo interagire linguaggi, temi e
questioni della contemporaneità. È stato promotore negli anni 68/74 di gruppi d’intervento per un’arte di azione
politica, realizzando mostre, incontri e azioni negli spazi urbani. Ha collaborato alla rivista NO. Segnalato nel 1981 da
Antonio Del Guercio per la pittura nel catalogo Bolaffi-Mondadori. Ha promosso e coordina “Artlante, comunità di
studi e iniziative per l’arte contemporanea”. Ha ideato e dirige Spazio Zero11, laboratorio delle mostre del Liceo
Artistico di Torre Annunziata, Napoli. È supervisore nelle attività del collettivo “Di.St.Urb, distretto di studi e relazioni
urbane”.
Tra le presenze a esposizioni collettive: La Scuola di Napoli, 1978, Galleria Numerosette, Napoli; 1981, Presenza e memoria; sette artisti italiani all'inizio degli anni '80, Palazzo Ducale San Cesario di Lecce; 1983, Art Itinera 83: Persistenza della pittura, Castiglioncello; 1985 Italie aujourd’hui: Sguardi sull’arte italiana dal I970 al 1985, Centro Nazionale d'Arte Contemporanea, Villa
Arson, Nizza; X e XI Quadriennale nazionale d’arte, Roma, 1975/1986; 1986, L’officina di Scafati, Scafati e Arezzo;
1987, Opere-Rara Avis Alfano, Cipriano, Longobardi, Pisani, Tatafiore, Castel dell'Ovo, Napoli; 1998, Napoli frontale,
Santa Maria la Nova, Napoli; 2001, Insorgenze del classico, Villa Campolieto, Ercolano; 2009, Dialoghi di luce,
Scafati; 2013, Anamorfosi della verità, Spazio Zero11 di Torre Annunziata; Visioni contemporanee, Ravello; 2014, Die
Werte der Gemeinschaft, alla Stuttgarter Kunstverein, Stuttgart; Resurrectio, Abbazia S. Pietro a Ruoti Bucine Arezzo;
Rewind, Museo di Napoli Novecento, Castel Sant’Elmo, Napoli; 2015, Artlante vesuviano, Tekla Sarno-Scafati Real
Polverificio Borbonico; Paris-parete ad arte, Galleria Serrau, Parigi; Welcome/stazione di sosta, Abbazia S.Pietro a
Ruoti Bucine Arezzo; Resurrectio/fragments, Unusual art gallery, Caserta.
Tra le personali più rilevanti: L’oro di Karl Marx, 1980, Galleria Libreria Minerva Napoli; Finisterre, 1991 e
La cenere del cielo, 1993, EnzoEspositoArte Contemporanea Napoli; Absentia Picta, Istituto Suor Orsola
Benincasa, Napoli, 1995; Il Canto di Orfeo,1999, Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, Napoli; Corpo
trascendentale, 1999, Galleria Comunale d’Arte Contemporanea, Scafati; Tracce, non parole, tre libri,
mostra-conferenza, Fondazione Menna di Salerno, Galleria Giulia di Roma, 2001; Dell’immemore,,
Monastero di Camaldoli, Arezzo, 2006; Di estrema memoria, 2007, Museo Frac, Baronissi. Kataphysis,
2010, Museo di Villa Rufolo di Ravello; Togliere il nome alle cose, 2015, Spazio Zero11, Torre Annunziata
Napoli.
Monografie e principali cataloghi di riferimento bibliografico:
ASCOLTO - la pittura di Franco Cipriano, testi di Michele Bonuomo, Franco Cipriano, Antonio Del
Guercio, Adriano Mele, Elvira Procaccini, Edizioni Lan, Napoli 1988.
Corpo trascendentale, testi di Massimo Bignardi, Enzo Cocco. Quaderni d’arte, Scafati, 1999
La cenere del cielo, testo di Giuseppe Limone, Artlante, Napoli, 2001.
Dell’immemore, testi di Ivan Nicoletto, Vincenzo Vitiello, Monastero di Camaldoli, Napoli, 2006
Di estrema memoria, testi di Gennaro Carillo, Massimo Bignardi, Ada Patrizia Fiorillo. Plectica, Salerno,
2007.
L’ombra occidentale Profezia del fondo, testi di Gennaro Carillo, Giuseppe Limone, intervista a cura di
Adele Tirelli, Mansi edizioni, Gragnano, 2009.
Kataphysis, testi di Vincenzo Vitiello, Stefania Zuliani. Mansi edizioni, Napoli 2010.
Franco Cipriano, Historia, tracce, opere commenti, autori vari, Grafica Metelliana Eizioni, Cava dei Tirreni, 2015.
Annunziata a cura di Felicio Izzo - è evento espositivo e di performante riflessione sul senso dell’immagine come soglia
tra il pensabile e l’impensabile, la memoria e l’immemorabile. Nello spazio di cui è stato ideatore e direttore artistico,
alla fine del ciclo “Percorsi Contemporanei”, l’artista indica il tempo del transitante in risonanze pro-fonde del fare
artistico, verso spazi abissali del senso in cui l’opera dell’arte tocchi l’innominabilità delle cose, il gesto “originario”
che il pensiero matericamente “riflette” nelle “scritture” visive, segniche e imaginali, del corpo dell’opera. Tra ombre,
segni, materie, tracce, segnali, forme, in istallazioni di interazioni tra pittura e spazio, Cipriano compone non un
percorso di passaggi tematici e di linguaggio, ma uno luogo “liturgico” del farsi visibile del pensiero, sul confine
tragico dove il linguaggio è sempre sul punto dell’addio. La sua ricerca è destinata all’inattualità del “controtempo”, a
fronte della contemporaneità concordante del dispositivo “spettacolare” e “decorativo” dell’arte. Le diramazioni del
linguaggio fino alle sue contrazioni come “icone delle assenze”, sono sorgenti di interrogazioni della memoria e del
senso del visibile, in una ibridazione della “volontà d’arte” con la sua condizione impensabile. Pensiero-immagine che
contiene il contraddittorio movimento tra possibilità e impossibilità. Immagine che “nasce” per il suo negarsi? Imago
che nel suo “svuotarsi “si mostra, si annunzia, dissidente e polemica nel mondo del “tutto certo e spiegabile”. Se il gesto
dell’arte è in questo continuo cadere-ascendere nel linguaggio del visibile, allora il tema-oggetto della mostra di Franco
Cipriano emerge come il senso della “fine infinita” dell’arte, il senso della rappresentazione della memoria della propria
origine e storia, nel tremito del “segno” come emersione dell’immemorabile. Parte dell’evento è la presentazione del
volume “Franco Cipriano, HISTORIA - tracce, opere, commenti” con scritti e testimonianze di 35 autori:
Alfonso Amendola, Tommaso Ariemma, Massimo Bignardi, Michele Bonuomo, Enrico Bugli, Massimo Cacciari,
Daniela Calabrò, Gennaro Carillo, Luciano Caruso, Enzo Cocco, Vitaliano Corbi, Vincenzo Cuomo, Matteo
D’Ambrosio, Antonio Davide, Marco de Gemmis, Antonio Del Guercio, Giulio de Martino, Francesco M.De Sanctis,
Ada Patrizia Fiorillo, Bruno Forte, Mario Franco, Dario Giugliano, Marcello Gombos, Giuseppe Limone, Luca ( Luigi
Castellano), Adriano Mele, Domenico Mennillo, Yurika Nakaema, Ivan Nicoletto, Mario Persico, Elvira Procaccini,
Stefano Taccone, Angela Tecce,Vincenzo Vitiello, Stefania Zuliani.
Il comporsi del libro non ha sezioni tematiche né cronologici ordini tra inizi e fine, è, piuttosto, installazione verbo-
visiva, andamento di azione meditante “esposta” nel laboratorio delle metamorfosi del tempo. Opera e parola sorgono
aperte al loro incrociarsi e anche nel loro inter-dirsi. Attraverso commenti e tracce di storici, critici, filosofi, poeti,
artisti, l’operare “accade” nelle riflessioni prismatiche sul corpo esperienziale dell’artista, nella diramazione visiva della
sua “historia”, che con-fonde immagini e “racconti” del tempo per un palinsesto di meditazione del senso dell’arte come
tempo della crisi del linguaggio. Il libro è corpus dove gli spazi ed i segni, dell’immagine e della scrittura, si annodano,
si ribaltano, si incrociano e si cancellano, anche possono disperdersi. Historia si presenta come un’interrogazione
trasversale si fa esperienza della soglia mobile e imprendibile tra parola, immagine, tempo, gesto, segno.
La mostra e la presentazione del volume sono a cura di “ARTLANTE, studi e iniziative per l’arte contemporanea”.
FRANCO CIPRIANO
Una sintesi bio-bibliografica
Franco Cipriano, nato a Scafati nel 1952, docente negli istituti artistici dal 1972, a Napoli si è diplomato al Magistero
d’arte e ha frequentato la facoltà di Architettura e di Lettere e filosofia.
La sua attività si espande, fin dagli esordi, dalla pittura alla scrittura e ai linguaggi multimediali. Dal 1980, nei percorsi
tra mostre, eventi performativi, interventi di poetica, teoria e critica, la sua pratica artistica è riflessione sull’opera come
corpo dell’assenza, sulla soglia estrema della memoria immemoriale. L’arte è “crisi del tempo”, è rivelazione
interrogante del linguaggio sospeso sul punto dell’addio, “custodia dell’impossibile”, tra originarietà e destino.
S’interessa del rapporto tra arte e filosofia. Progetta, cura e organizza accadimenti, facendo interagire linguaggi, temi e
questioni della contemporaneità. È stato promotore negli anni 68/74 di gruppi d’intervento per un’arte di azione
politica, realizzando mostre, incontri e azioni negli spazi urbani. Ha collaborato alla rivista NO. Segnalato nel 1981 da
Antonio Del Guercio per la pittura nel catalogo Bolaffi-Mondadori. Ha promosso e coordina “Artlante, comunità di
studi e iniziative per l’arte contemporanea”. Ha ideato e dirige Spazio Zero11, laboratorio delle mostre del Liceo
Artistico di Torre Annunziata, Napoli. È supervisore nelle attività del collettivo “Di.St.Urb, distretto di studi e relazioni
urbane”.
Tra le presenze a esposizioni collettive: La Scuola di Napoli, 1978, Galleria Numerosette, Napoli; 1981, Presenza e memoria; sette artisti italiani all'inizio degli anni '80, Palazzo Ducale San Cesario di Lecce; 1983, Art Itinera 83: Persistenza della pittura, Castiglioncello; 1985 Italie aujourd’hui: Sguardi sull’arte italiana dal I970 al 1985, Centro Nazionale d'Arte Contemporanea, Villa
Arson, Nizza; X e XI Quadriennale nazionale d’arte, Roma, 1975/1986; 1986, L’officina di Scafati, Scafati e Arezzo;
1987, Opere-Rara Avis Alfano, Cipriano, Longobardi, Pisani, Tatafiore, Castel dell'Ovo, Napoli; 1998, Napoli frontale,
Santa Maria la Nova, Napoli; 2001, Insorgenze del classico, Villa Campolieto, Ercolano; 2009, Dialoghi di luce,
Scafati; 2013, Anamorfosi della verità, Spazio Zero11 di Torre Annunziata; Visioni contemporanee, Ravello; 2014, Die
Werte der Gemeinschaft, alla Stuttgarter Kunstverein, Stuttgart; Resurrectio, Abbazia S. Pietro a Ruoti Bucine Arezzo;
Rewind, Museo di Napoli Novecento, Castel Sant’Elmo, Napoli; 2015, Artlante vesuviano, Tekla Sarno-Scafati Real
Polverificio Borbonico; Paris-parete ad arte, Galleria Serrau, Parigi; Welcome/stazione di sosta, Abbazia S.Pietro a
Ruoti Bucine Arezzo; Resurrectio/fragments, Unusual art gallery, Caserta.
Tra le personali più rilevanti: L’oro di Karl Marx, 1980, Galleria Libreria Minerva Napoli; Finisterre, 1991 e
La cenere del cielo, 1993, EnzoEspositoArte Contemporanea Napoli; Absentia Picta, Istituto Suor Orsola
Benincasa, Napoli, 1995; Il Canto di Orfeo,1999, Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, Napoli; Corpo
trascendentale, 1999, Galleria Comunale d’Arte Contemporanea, Scafati; Tracce, non parole, tre libri,
mostra-conferenza, Fondazione Menna di Salerno, Galleria Giulia di Roma, 2001; Dell’immemore,,
Monastero di Camaldoli, Arezzo, 2006; Di estrema memoria, 2007, Museo Frac, Baronissi. Kataphysis,
2010, Museo di Villa Rufolo di Ravello; Togliere il nome alle cose, 2015, Spazio Zero11, Torre Annunziata
Napoli.
Monografie e principali cataloghi di riferimento bibliografico:
ASCOLTO - la pittura di Franco Cipriano, testi di Michele Bonuomo, Franco Cipriano, Antonio Del
Guercio, Adriano Mele, Elvira Procaccini, Edizioni Lan, Napoli 1988.
Corpo trascendentale, testi di Massimo Bignardi, Enzo Cocco. Quaderni d’arte, Scafati, 1999
La cenere del cielo, testo di Giuseppe Limone, Artlante, Napoli, 2001.
Dell’immemore, testi di Ivan Nicoletto, Vincenzo Vitiello, Monastero di Camaldoli, Napoli, 2006
Di estrema memoria, testi di Gennaro Carillo, Massimo Bignardi, Ada Patrizia Fiorillo. Plectica, Salerno,
2007.
L’ombra occidentale Profezia del fondo, testi di Gennaro Carillo, Giuseppe Limone, intervista a cura di
Adele Tirelli, Mansi edizioni, Gragnano, 2009.
Kataphysis, testi di Vincenzo Vitiello, Stefania Zuliani. Mansi edizioni, Napoli 2010.
Franco Cipriano, Historia, tracce, opere commenti, autori vari, Grafica Metelliana Eizioni, Cava dei Tirreni, 2015.
23
ottobre 2015
Franco Cipriano – Togliere il nome alle cose
Dal 23 ottobre al 07 novembre 2015
arte contemporanea
Location
SPAZIO ZERO11
Torre Annunziata, Via Vittorio Veneto, 514, (Napoli)
Torre Annunziata, Via Vittorio Veneto, 514, (Napoli)
Vernissage
23 Ottobre 2015, ore 18
Autore
Curatore