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Franco Dagani – Mit Mondjak Neked
Quante volte un angelo cade, ci chiede David Bowie nella sua Blackstar. La mostra MIT MONDJAK NEKED, letteralmente dall’Ungherese CHE TI DEVO DIRE, risponde a Bowie facendo cadere un intero cielo. Franco Dagani ci mostra cosa avviene quando una costellazione di forme pure si rompe.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Sabato 8 febbraio 2020 alle ore 18,30, nello spazio indipendente ualuba.org diretto da Davide Anni, in via Tosio 1/G a Brescia inaugura MIT MONDJAK NEKED, mostra personale dell’artista Franco Dagani curata da Olivia Corsini.
Quante volte un angelo cade ci chiede David Bowie nella sua Blackstar. La mostra MIT MONDJAK NEKED, letteralmente dall'Ungherese CHE TI DEVO DIRE, risponde a Bowie facendo cadere un intero cielo.
Dagani ci mostra cosa avviene quando una costellazione di forme pure si rompe. Come racconta la curatrice della mostra nasce un nuovo cielo in cui “la legge morale si unisce al cielo stellato e insieme diventano altro”.
La sezione aurea ora è imperfetta. La storia dell’arte è arte passata, non ci aiuta e annega in una valigia inapribile. Le parole si fondono e le pagine non girano.
Anche il sole è caduto e sostiene una fisiologica che non apriamo più. Nemmeno le piante ci riportano alla vita, imprigionate o moltiplicate in doppi che negano il singolo.
Resta il nero e che diventa una coperta lapidaria che palesa un lutto e paralizza il tempo.
Non sarà sempre facile interpretare impronte autobiografiche trasformate in opere d’arte, ma è proprio nello spazio interpretativo soggettivamente declinabile che agisce il lavoro di Dagani.
La sua poetica è quella del non definito, dello sfuocato, del pezzo mancante, dell’idea che non diventa atto ma resta in potenza, riuscendo paradossalmente in questo modo a lanciare messaggi chiari, finiti e chiusi, in contorni questa volta netti, come i contorni della croce che chiude (o apre?) la mostra in cui assenza e presenza di luce, palesano la loro bellezza, in una forma ora perfetta, conclusa, concludente.
Ancora una volta l’artista, che per anni ha affiancato alla sua carriera artistica iniziata all’Accademia di Belle Arti di Bologna il lavoro di insegnante, ci da una lezione su come gestire un lutto, su come comunicare senza le parole che troppo spesso rischiano di ridurre concetti ed emozioni in sterili definizioni, lasciando spazio a segni non immediatamente decodificabili.
Presentandosi senza esserci, lasciando spazio con eleganza a contingenze autobiografiche e assenze definitive, il cielo crollato di Dagani è anche il nostro cielo.
La mostra sarà visitabile fino al 21 marzo 2020.
Il catalogo, edito dalla casa editrice indipendente omonima, contiene i testi di Olivia Corsini e il contributo di Katalin Aknai.
Olivia Corsini
Quante volte un angelo cade ci chiede David Bowie nella sua Blackstar. La mostra MIT MONDJAK NEKED, letteralmente dall'Ungherese CHE TI DEVO DIRE, risponde a Bowie facendo cadere un intero cielo.
Dagani ci mostra cosa avviene quando una costellazione di forme pure si rompe. Come racconta la curatrice della mostra nasce un nuovo cielo in cui “la legge morale si unisce al cielo stellato e insieme diventano altro”.
La sezione aurea ora è imperfetta. La storia dell’arte è arte passata, non ci aiuta e annega in una valigia inapribile. Le parole si fondono e le pagine non girano.
Anche il sole è caduto e sostiene una fisiologica che non apriamo più. Nemmeno le piante ci riportano alla vita, imprigionate o moltiplicate in doppi che negano il singolo.
Resta il nero e che diventa una coperta lapidaria che palesa un lutto e paralizza il tempo.
Non sarà sempre facile interpretare impronte autobiografiche trasformate in opere d’arte, ma è proprio nello spazio interpretativo soggettivamente declinabile che agisce il lavoro di Dagani.
La sua poetica è quella del non definito, dello sfuocato, del pezzo mancante, dell’idea che non diventa atto ma resta in potenza, riuscendo paradossalmente in questo modo a lanciare messaggi chiari, finiti e chiusi, in contorni questa volta netti, come i contorni della croce che chiude (o apre?) la mostra in cui assenza e presenza di luce, palesano la loro bellezza, in una forma ora perfetta, conclusa, concludente.
Ancora una volta l’artista, che per anni ha affiancato alla sua carriera artistica iniziata all’Accademia di Belle Arti di Bologna il lavoro di insegnante, ci da una lezione su come gestire un lutto, su come comunicare senza le parole che troppo spesso rischiano di ridurre concetti ed emozioni in sterili definizioni, lasciando spazio a segni non immediatamente decodificabili.
Presentandosi senza esserci, lasciando spazio con eleganza a contingenze autobiografiche e assenze definitive, il cielo crollato di Dagani è anche il nostro cielo.
La mostra sarà visitabile fino al 21 marzo 2020.
Il catalogo, edito dalla casa editrice indipendente omonima, contiene i testi di Olivia Corsini e il contributo di Katalin Aknai.
Olivia Corsini
08
febbraio 2020
Franco Dagani – Mit Mondjak Neked
Dall'otto febbraio al 21 marzo 2020
arte contemporanea
Location
UALUBA.ORG
Brescia, Via Tosio, 1g, (Brescia)
Brescia, Via Tosio, 1g, (Brescia)
Orario di apertura
sabato ore 15-18,30
in settimana su appuntamento
Vernissage
8 Febbraio 2020, ore 18,30
Sito web
Editore
ualuba.org
Ufficio stampa
ualuba.org
Autore
Curatore
Progetto grafico
Produzione organizzazione