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Franco Ferraro
mostra di pittura
Comunicato stampa
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E’ calabrese d’origine, ma pratese d’adozione, Franco Ferraro, il pittore che CONFARTE (Commissione Culturale di Confartigianato Imprese Prato) ospiterà dal prossimo 25 novembre (inaugurazione ore 17.30) nei locali della Sede di Maliseti di Confartigianato Imprese Prato (via D. Saccenti 19/21 – PRATO).
Persona schiva, ma sanguigna, ha dedicato tutta la vita all’arte passando, come afferma Franco Riccomini nella presentazione alla mostra, da un periodo in cui i suoi quadri erano impastati di rabbia, ma anche di nostalgia per le cose mai dette, a quello attuale, velato da un tranquillo lirismo.
Hanno scritto di lui alcuni famosi critici d’arte e amici:
“Due temi stregano Franco Ferrara: la natura e il ritratto. Nell'uno e nell'altro la sua pittura, sempre intensamente dipinta, eccelle specie nella dimensione grande del quadro. Se dovessi trovargli una definizione tutta sua lo direi non pittore di natura morta, ma di natura viva. E questa natura l'artista serve con qualità tutte sue: colori puri sulla tela; senso dissimulato ma fermo della spazialità; una incredibile fantasia cromatica. Ma se infine devo agguantare quel quid della pittura di Ferrara che davvero la rende inconfondibile, pur nel variare delle sue stagioni stilistiche (l'artista ha oggi più di sett’anni), allora devo dire altro. Devo indicare quella sorta di vortici che muovono a mulinello, come centri irradiatori, i colori e fanno vibrare le forme.” (PIER FRANCESCO LISTRI)
“Il colore aggressivo e la vivacità del segno sono gli elementi distintivi della bella pittura di Franco Ferraro che alla natura chiede ogni volta di mostrargli i motivi meno conosciuti, se non i più reconditi, capaci di alimentare quel senso di scavo e di distacco dalla routine di cui si caratterizza da sempre l'opera sua. Che è il frutto di un lavoro complesso, a dire il vero, nel quale assume valore particolare la tecnica con la quale l’artista - calabrese di nascita e toscano di adozione - ha cercato di dominare i propri futuri disegnativi e coloristici che erano soliti aggredire l'osservatore con vortici di indisciplinata calligrafia.” (TOMMASO PALOSCIA)
“A cercarlo nelle sue opere, Ferraro ci accompagna su una strada che non ha un inizio e della quale non si distingue la fine. L'impressione è quella di trovarci di fronte a un artista e a un uomo che venga da molto lontano e che lungo il cammino abbia colto, con molta naturalezza e istintività, tutto ciò che era possibile cogliere in un mondo sempre più avaro non solo di cose, ma anche di sensazioni e reazioni. Una specie di ricerca umana taciturna, fatta di mezze parole, di monologhi e solitudini. Di lunghe angoscianti riflessioni, la punteggiatura delle quali diventava colore. Entusiasmi di rossi e pause di violenti verdi amalgamate in una storia che è, apparentemente, ancora tutta da raccontare, e che Ferraro sta compilando con furia febbrile, fra ripensamenti continui. Fra ribellioni qualche volta allentate nella tensione, ma mai sopite. Il paesaggio è come uno studio delle irrealtà viste da chi la realtà è avvezzo a perderla spesso di vista. Racconto aggrovigliato e contorto, ma armonioso come una sonata fantastica che fantasticamente trascina in scenografie senza orizzonti. E costringe a cercare. A guardare le cose come punti di riferimento che saranno utili, fra un attimo, per nascondersi all'inatteso.” (UMBERTO CECCHI)
Ed infine le parole di FRANCO RICCOMINI, che fotografa così l’attuale periodo pittorico di Franco Ferraro:
“Ed ecco che la fierezza, l’aggressività di Franco Ferraro si stemperano nella poesia. Potremmo chiederci se è la maturità che lo induce a guardare il mondo con più serenità, ma forse è solo il naturale percorso di un artista che da sempre racconta il mondo e le cose con spontaneità senza cercare nulla di eclatante ma solo per il desiderio di esprimere le emozioni del momento, emozioni che spesso l’hanno portato a descrivere la natura con il piglio del guerriero, anche fuori delle regole, per quel suo ispirarsi a Van Gogh che è sempre stato il suo modello di riferimento. Poi nel tempo che corre è stato investito da una ventata di dolcezza e qualcosa è cambiato.”
Persona schiva, ma sanguigna, ha dedicato tutta la vita all’arte passando, come afferma Franco Riccomini nella presentazione alla mostra, da un periodo in cui i suoi quadri erano impastati di rabbia, ma anche di nostalgia per le cose mai dette, a quello attuale, velato da un tranquillo lirismo.
Hanno scritto di lui alcuni famosi critici d’arte e amici:
“Due temi stregano Franco Ferrara: la natura e il ritratto. Nell'uno e nell'altro la sua pittura, sempre intensamente dipinta, eccelle specie nella dimensione grande del quadro. Se dovessi trovargli una definizione tutta sua lo direi non pittore di natura morta, ma di natura viva. E questa natura l'artista serve con qualità tutte sue: colori puri sulla tela; senso dissimulato ma fermo della spazialità; una incredibile fantasia cromatica. Ma se infine devo agguantare quel quid della pittura di Ferrara che davvero la rende inconfondibile, pur nel variare delle sue stagioni stilistiche (l'artista ha oggi più di sett’anni), allora devo dire altro. Devo indicare quella sorta di vortici che muovono a mulinello, come centri irradiatori, i colori e fanno vibrare le forme.” (PIER FRANCESCO LISTRI)
“Il colore aggressivo e la vivacità del segno sono gli elementi distintivi della bella pittura di Franco Ferraro che alla natura chiede ogni volta di mostrargli i motivi meno conosciuti, se non i più reconditi, capaci di alimentare quel senso di scavo e di distacco dalla routine di cui si caratterizza da sempre l'opera sua. Che è il frutto di un lavoro complesso, a dire il vero, nel quale assume valore particolare la tecnica con la quale l’artista - calabrese di nascita e toscano di adozione - ha cercato di dominare i propri futuri disegnativi e coloristici che erano soliti aggredire l'osservatore con vortici di indisciplinata calligrafia.” (TOMMASO PALOSCIA)
“A cercarlo nelle sue opere, Ferraro ci accompagna su una strada che non ha un inizio e della quale non si distingue la fine. L'impressione è quella di trovarci di fronte a un artista e a un uomo che venga da molto lontano e che lungo il cammino abbia colto, con molta naturalezza e istintività, tutto ciò che era possibile cogliere in un mondo sempre più avaro non solo di cose, ma anche di sensazioni e reazioni. Una specie di ricerca umana taciturna, fatta di mezze parole, di monologhi e solitudini. Di lunghe angoscianti riflessioni, la punteggiatura delle quali diventava colore. Entusiasmi di rossi e pause di violenti verdi amalgamate in una storia che è, apparentemente, ancora tutta da raccontare, e che Ferraro sta compilando con furia febbrile, fra ripensamenti continui. Fra ribellioni qualche volta allentate nella tensione, ma mai sopite. Il paesaggio è come uno studio delle irrealtà viste da chi la realtà è avvezzo a perderla spesso di vista. Racconto aggrovigliato e contorto, ma armonioso come una sonata fantastica che fantasticamente trascina in scenografie senza orizzonti. E costringe a cercare. A guardare le cose come punti di riferimento che saranno utili, fra un attimo, per nascondersi all'inatteso.” (UMBERTO CECCHI)
Ed infine le parole di FRANCO RICCOMINI, che fotografa così l’attuale periodo pittorico di Franco Ferraro:
“Ed ecco che la fierezza, l’aggressività di Franco Ferraro si stemperano nella poesia. Potremmo chiederci se è la maturità che lo induce a guardare il mondo con più serenità, ma forse è solo il naturale percorso di un artista che da sempre racconta il mondo e le cose con spontaneità senza cercare nulla di eclatante ma solo per il desiderio di esprimere le emozioni del momento, emozioni che spesso l’hanno portato a descrivere la natura con il piglio del guerriero, anche fuori delle regole, per quel suo ispirarsi a Van Gogh che è sempre stato il suo modello di riferimento. Poi nel tempo che corre è stato investito da una ventata di dolcezza e qualcosa è cambiato.”
25
novembre 2006
Franco Ferraro
Dal 25 novembre 2006 al 12 giugno 2007
arte contemporanea
Location
CONFARTIGIANATO – MALISETI
Prato, Via Dino Saccenti, 19, (Prato)
Prato, Via Dino Saccenti, 19, (Prato)
Orario di apertura
dal lunedì al giovedì 8.30-13.00 14.30.18.00
Venerdì 8.30-13.00 (su richiesta apertura nel pomeriggio)
Vernissage
25 Novembre 2006, ore 17.30
Autore