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Franco Fontana / Andrea Razzoli – Visioni urbane
Franco Fontana ed Andrea Razzoli espongono di nuovo insieme dopo quattro anni, per la prima volta presso la Galleria Della Pina di Pietrasanta.
Comunicato stampa
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Al limite dell’immagine pittorica per ricchezza cromatica e complessità testurale, e anche al di là di quella (ossia di certe sue odierne declinazioni) per potenza espressiva, le fotografie di Franco Fontana si presentano agli occhi dello spettatore come ampie e profonde suggestioni visive, come “reti”capaci di attrarre e trattenere lo sguardo rendendolo goloso di luce e di colore. I paesaggi urbani di questo artista fanno infatti rinascere – grazie ai tagli netti e precisi, grazie alle campiture ampie ed elegantemente armoniche – le geometrie sensuali su cui fu costruito, ai suoi esordi ormai lontani ma sempre odierni, il linguaggio piú alto della pittura dell’Occidente, da Giotto in poi.
Le fotografie di Fontana sono al contempo esaltazione dell'immagine e fotografia che diventa arte: un’arte la quale, proprio come nei momenti topici della sua storia, è descrittiva e astratta in un sol tempo: come in Piero della Francesca, insomma, e tuttavia allo stesso tempo come in Edward Hopper, ma perfino come in Mark Rothko, si potrebbe dire.
Fontana sfrutta la qualità visiva delle architetture contemporanee nelle grandi metropoli: ma non semplicemente per rammemorarle o esaltarle, bensí per trarne materiale ai fini della costruzione dell’immagine, di un’immagine nuova, pressoché autonoma dai “pre-testi” che utilizza in quanto fotografia, e cioè di un’immagine che non tradisce il soggetto impresso sulla pellicola, che non lo annulla, ma anzi lo custodisce dentro di sè e lo protegge pur superandolo e prendendo da esso lo slancio per andare altrove. «Rendere visibile il visibile», è il motto di questo artista, la cui persuasione, del tutto fondata, è che solo grazie all’immagine e alla sua costruzione estetica sia possibile riappropriarsi della umana facoltà di cogliere l’ambiente per conoscerlo davvero e, di conseguenza, per saperlo apprezzare fino in fondo.
Ben diverse per tecnica e metodologia, ma non per scopo finale o senso complessivo del lavoro, sono le opere di Andrea Razzoli, che giocano sulla complessità di immagini “costruite” in laboratorio – fotocollages arditamente strutturati – per restituire a chi le osserva tutto il valore di esperienze psicologiche vissute dall’autore.
In sostanza la tavole fotografiche di questo ancor giovane (ma già esperto) “scrittore per immagini” rispondono all’esigenza, tipica della fotografia, di documentare e far sopravvivere – prolungandolo nel tempo – l’insieme di sensazioni mnemonico-visive prodotte da un luogo. Ma la loro singolarità, ciò che le rende originali e significative, discende dal fatto che Razzoli non si accontenta della normale resa fotografica (per la quale l’immagine si limita a riprodurre ciò che è stato visto “dal vero”) e va invece ben oltre.
Egli è infatti consapevole di come una foto non basti a restituire le sensazioni o l’impressione d’atmosfera, o il climax, o lo stato d’animo emotivo, che si manifestano di volta in volta esperendo la realtà. E dunque affida al successivo sapiente montaggio di appunti visivi – presi all’istante con una banale e immediata Polaroid – il compito di produrre “l’interpretazione autentica” (soggettivamente piena di verità) dei luoghi vissuti.
Il risultato sono immagini di origine fotografica ma di valenza squisitamente pittorica, sia perché tavole uniche e non riproducibili (formate da frammenti di stampe polaroid che non hanno corrispettivi su pellicola), sia perché indifferenti a qualsiasi coerenza prospettica e fedeltà mimetica, interamente giocate – come sono – sull’idea di piegare un paesaggio urbano a farsi piú espressivo di ciò che esso è di per se stesso, e dunque di trasformarlo in un silente (e perciò loquace) paesaggio dell’anima.
Franco Fontana (1933) vive e lavora a Modena.
Mostre recenti:
2010 Franco Fontana Antologica, Wave Photo Gallery Brescia;
2010 Colori, Galleria Biffi Arte, Piacenza;
2010 Il furore delle immagini, Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia.
Andrea Razzoli (1965) vive e lavora a Modena.
Mostre recenti:
2010 Mirrors of the Magic Muse, Salle de Quai Antoine I, Monte-Carlo, Monaco;
2009 Forward_1, Armarillo Art Gallery, Fotografia Europea, Reggio Emilia;
2007 Geometrie, Palazzo dell’Abbondanza, Massa Marittima, Grosseto.
Le fotografie di Fontana sono al contempo esaltazione dell'immagine e fotografia che diventa arte: un’arte la quale, proprio come nei momenti topici della sua storia, è descrittiva e astratta in un sol tempo: come in Piero della Francesca, insomma, e tuttavia allo stesso tempo come in Edward Hopper, ma perfino come in Mark Rothko, si potrebbe dire.
Fontana sfrutta la qualità visiva delle architetture contemporanee nelle grandi metropoli: ma non semplicemente per rammemorarle o esaltarle, bensí per trarne materiale ai fini della costruzione dell’immagine, di un’immagine nuova, pressoché autonoma dai “pre-testi” che utilizza in quanto fotografia, e cioè di un’immagine che non tradisce il soggetto impresso sulla pellicola, che non lo annulla, ma anzi lo custodisce dentro di sè e lo protegge pur superandolo e prendendo da esso lo slancio per andare altrove. «Rendere visibile il visibile», è il motto di questo artista, la cui persuasione, del tutto fondata, è che solo grazie all’immagine e alla sua costruzione estetica sia possibile riappropriarsi della umana facoltà di cogliere l’ambiente per conoscerlo davvero e, di conseguenza, per saperlo apprezzare fino in fondo.
Ben diverse per tecnica e metodologia, ma non per scopo finale o senso complessivo del lavoro, sono le opere di Andrea Razzoli, che giocano sulla complessità di immagini “costruite” in laboratorio – fotocollages arditamente strutturati – per restituire a chi le osserva tutto il valore di esperienze psicologiche vissute dall’autore.
In sostanza la tavole fotografiche di questo ancor giovane (ma già esperto) “scrittore per immagini” rispondono all’esigenza, tipica della fotografia, di documentare e far sopravvivere – prolungandolo nel tempo – l’insieme di sensazioni mnemonico-visive prodotte da un luogo. Ma la loro singolarità, ciò che le rende originali e significative, discende dal fatto che Razzoli non si accontenta della normale resa fotografica (per la quale l’immagine si limita a riprodurre ciò che è stato visto “dal vero”) e va invece ben oltre.
Egli è infatti consapevole di come una foto non basti a restituire le sensazioni o l’impressione d’atmosfera, o il climax, o lo stato d’animo emotivo, che si manifestano di volta in volta esperendo la realtà. E dunque affida al successivo sapiente montaggio di appunti visivi – presi all’istante con una banale e immediata Polaroid – il compito di produrre “l’interpretazione autentica” (soggettivamente piena di verità) dei luoghi vissuti.
Il risultato sono immagini di origine fotografica ma di valenza squisitamente pittorica, sia perché tavole uniche e non riproducibili (formate da frammenti di stampe polaroid che non hanno corrispettivi su pellicola), sia perché indifferenti a qualsiasi coerenza prospettica e fedeltà mimetica, interamente giocate – come sono – sull’idea di piegare un paesaggio urbano a farsi piú espressivo di ciò che esso è di per se stesso, e dunque di trasformarlo in un silente (e perciò loquace) paesaggio dell’anima.
Franco Fontana (1933) vive e lavora a Modena.
Mostre recenti:
2010 Franco Fontana Antologica, Wave Photo Gallery Brescia;
2010 Colori, Galleria Biffi Arte, Piacenza;
2010 Il furore delle immagini, Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia.
Andrea Razzoli (1965) vive e lavora a Modena.
Mostre recenti:
2010 Mirrors of the Magic Muse, Salle de Quai Antoine I, Monte-Carlo, Monaco;
2009 Forward_1, Armarillo Art Gallery, Fotografia Europea, Reggio Emilia;
2007 Geometrie, Palazzo dell’Abbondanza, Massa Marittima, Grosseto.
18
luglio 2010
Franco Fontana / Andrea Razzoli – Visioni urbane
Dal 18 luglio al 26 agosto 2010
fotografia
Location
DELLA PINA ARTE CONTEPORANEA
Pietrasanta, Piazza Duomo, 11, (Lucca)
Pietrasanta, Piazza Duomo, 11, (Lucca)
Orario di apertura
Martedì - Domenica dalle 17,00 alle 24,00
Vernissage
18 Luglio 2010, ore 19
Autore
Curatore